Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
2 Corinzi 3:18: La trasformazione progressiva del credente.
“E noi tutti, a viso scoperto, contemplando come in uno specchio la gloria del Signore, siamo trasformati nella sua stessa immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione del Signore, che è lo Spirito”.
Il credente può contemplare a viso scoperto senza velo il Signore, questo significa che le nostre menti non sono più nelle tenebre perché siamo convertiti (2 Corinzi 3:15-16).
“A viso scoperto” (anakekalummenō- perfetto passivo participio) sottolinea la permanenza e l'irreversibilità del suo stato svelato. Il cristiano può sempre contemplare la gloria del Signore!
“Contemplando” (katoptrizomenoi-presente medio participio) è riflettere se stessi in uno specchio. Quindi quando ci specchiamo nella gloria del Signore, siamo trasformati nella Sua stessa immagine. Se dobbiamo individuare lo “specchio” in cui si vede la gloria di Dio, è probabile che sia Cristo com’è presente nel Vangelo (2 Corinzi 4:4-6; Colossesi 1:15; Ebrei 1:1-4; Giovanni 1:18).
Così noi rispecchiandoci nella gloria del Signore, lo Spirito Santo ci trasforma nella stessa immagine del Signore e quindi la Sua gloria è riflessa in noi!! Non siamo noi che ci trasformiamo all’immagine di Cristo, ma è lo Spirito Santo che ci trasforma, ma gli è lo dobbiamo permettere di farlo.
“Trasformati” (metamorphoumetha- presente passivo indicativo) significa cambiamento di forma. Ricorda la parola metamorfosi, quindi la trasformazione di un bruco in farfalla.
La trasformazione che avviene nell'essere interiore di una persona influisce su tutto il suo modo di pensare, parlare e agire. Le conseguenze esterne diventano immediatamente evidenti e via via più esplicite.
"Trasformati", dunque si riferisce alla santificazione continua, progressiva e graduale dei credenti.
La vita cristiana è un processo continuo di crescita nell'immagine del Signore di gloria in gloria (cfr. Galati 4:19).
La “gloria” (doxan) può avere diversi significati, ma qui si riferisce alla somma degli attributi, alle qualità divine.
“Di gloria in gloria” si riferisce alla trasformazione progressiva, a un aumento graduale, che avanza in gradi, che va da una tappa di grado a un’altra, da uno stadio di gloria a un altro fino ad arrivare dopo la morte alla glorificazione in cielo (Romani 8:17, 28-30; 12:2; Efesini 4:23; Filippesi 3:20-21; Colossesi 3:10).
La frase denota uno splendore che cresce, in contrasto alla gloria breve che rifletteva sulla faccia di Mosè (2 Corinzi 3:13).
Così il cristiano (tutti) contemplando la gloria del Signore, il suo carattere è trasformato secondo l'azione del Signore che è lo Spirito, lo Spirito Santo, nella Sua stessa immagine (eikona), cioè assomiglierà a Cristo in un senso morale e spirituale (cfr. Romani 8:29; 2 Corinzi 4:4).
Noi contempliamo il Signore e lo Spirito ci trasforma nel carattere di Gesù Cristo!
Pertanto se vogliamo essere trasformati di gloria in gloria, dobbiamo contemplare ogni giorno Cristo così come c’è stato rivelato nella Bibbia! Non ci sono altri mezzi.