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Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Giosuè 24:14:Dobbiamo servire Dio senza ipocrisia.

Giosuè 24:14:Dobbiamo servire Dio senza ipocrisia.
Dunque temete il SIGNORE e servitelo con integrità e fedeltà; togliete via gli dèi ai quali i vostri padri servirono di là dal fiume e in Egitto, e servite il SIGNORE.

Dio disapprova e non trova nessun piacere verso chi non lo serve come vuole Lui. 
In Malachia 1:10 Dio dice: “Io non prendo alcun piacere in voi”. Dio si riferiva a quei sacerdoti che disprezzavano il nome del Signore offrendo animali che non erano idonei al sacrificio, in quanto avevano dei difetti: erano malati o zoppi o ciechi, invece questi sacrifici dovevano essere perfetti come diceva la legge (Malachia 1:6-12; Levitico 22:17-24).
Dio ci chiama a servirlo senza ipocrisia.
Noi, infatti, leggiamo: “servitelo con integrità e fedeltà. “Integrità” (cfr. Levitico 23:15; Giosuè 10:13) indica una condotta irreprensibile, senza difetto, onesta, sincera, perfetta. “Fedeltà” significa essere leali (Giosuè 2:14), oppure che è conforme alla realtà in contrasto con il falso (1 Re10:6), dire la verità come l’ha nel cuore (Salmi 15:2). In altre parole Dio ci chiama a servirlo senza ipocrisia!!!
L’ipocrita non è sincero verso Dio! (Isaia 29:13; 48:1). 
Il Signore non approva gli ipocriti e questo l’ha dimostrato riprendendo il Suo popolo nell’Antico Testamento e i Farisei nel Nuovo. Il rischio di ogni credente è quello di percorrere la strada sbagliata del formalismo religioso, fatto di culto esteriore e di parole, ma senza la partecipazione del cuore, mentre al v.23 è scritto di inclinare i cuori verso il Signore! L’uomo guarda all’apparenza, ma Dio guarda al tuo cuore! (1 Samuele 16:7). Una religiosità ipocrita Dio non l’approva! (Matteo 15:8-9). I beati sono i puri di cuore dice Gesù e vedranno Dio!!! (Matteo 5:8).
L’ipocrita non cammina nella verità, non applica la verità. 
La verità riguarda Dio e la Sua legge (Neemia 9:13; Salmo 25:5). Fedeltà è camminare praticamente nella verità (Salmo 86:11). L’ipocrita conosce, si riposa e si vanta della verità, la predica agli altri, ma non la mette in pratica (Romani 2:17-24). 
L’ipocrita è doppio d’animo.
L’ipocrita ha un cuore diviso tra Dio e gli idoli (Giosuè 24:14,23). In mezzo al popolo d’Israele vi erano degli idoli come i loro padri! Ma servire Dio significa servirlo in modo esclusivo: è il Signore! (Esodo 20:3). L’idolo è qualsiasi cosa che si mette sopra, o affianco Dio prendendo il posto di Dio, nel quale possiamo confidare! La parola ebraica “in mezzo a voi” (v.23) può essere tradotta dentro di voi, perciò una possibile idolatria era nei loro cuori e non solo esternamente (Ezechiele 14:4).
Ci possono essere delle cose, o delle persone che possono prendere il posto di Dio che sono dei veri e propri idoli.                 
Il Signore ci chiama a toglierli dal nostro cuore! Il Signore ci chiama a essergli fedeli, cioè leali (Giosuè 2:14) verso di Lui come Lui lo è con noi. Il Signore ci chiama a non essere doppi, ma integri.                                                                                                                

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