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Luca 4:20-21: L’affermazione risonante

 Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia.  Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede.  È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga.  Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario.  E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
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Luca 1:6-7: Giusti anche nelle prove.

Luca 1:6-7: Giusti anche nelle prove.
Erano entrambi giusti davanti a Dio e osservavano in modo irreprensibile tutti i comandamenti e i precetti del Signore.  Essi non avevano figli, perché Elisabetta era sterile, ed erano tutti e due in età avanzata.

Per Zaccaria ed Elisabetta, umanamente parlando era impossibile avere figli: Elisabetta era sterile, ed entrambi erano vecchi.
La loro condizione era difficile da capire perché si riteneva che Dio avrebbe benedetto i suoi servi fedeli dando loro dei bambini (Deuteronomio 7:14; Salmo 127:3-4; 128). Questo significava per la mentalità di allora che Dio li aveva privati della Sua benedizione ed era una cosa vergognosa non averli (Luca 1:24-25; cfr. 1 Samuele 1:5-6; 2 Samuele 6:23). Ma loro erano fedeli! Quindi la loro mancanza di figli non era un castigo di Dio! Non era il risultato di un peccato, non era la conseguenza della maledizione di Dio (Deuteronomio 28:15,18). 
Noi possiamo fare alcune considerazioni per la nostra vita.
Dio a volte ci fa toccare il fondo, affinché manifesti a noi la Sua potenza e grazia per la Sua gloria.
L’accenno al fatto che erano entrambi in età avanzata, serve a dimostrare che la loro circostanza di avere figli era impossibile, quindi serve a mostrare la potenza e la grazia di Dio che si manifesta in loro come al cieco che Gesù guarirà (Giovanni 9:3). Ma loro per la potenza e la grazia di Dio ebbero un figlio: Giovanni (Battista).  
Luca dicendo che erano vecchi ed Elisabetta era sterile, vuole sottolineare  e indicare che dobbiamo aspettarci grandi cose dalla mano di Dio: come il dare un figlio a una donna sterile e a una coppia di età avanzata! Un nuovo grande periodo inizia per la grazia di Dio in questa coppia fedele e attraverso di loro con il figlio Giovanni l’araldo del Messia!
Noi vediamo nella vita di ogni cristiano la consuetudine della prova.
I giusti non sono esenti dalle prove, dalle afflizioni, dalle sofferenze (Salmo 34:19; cfr. Giovanni 16:33; Atti 14:22; Giacomo 1:2-4). Se noi vediamo per esempio la vita di Paolo, lui ha patito molte afflizioni com’è descritto per esempio nelle lettere ai Corinzi (1 Corinzi 4:9-13; 2 Corinzi 6:5-10; 11:16-32).
A volte Dio ci fa soffrire per disciplinarci (Deuteronomio 8:3-5; Ebrei 12:5-11), ma non è sempre così, come in questo caso, nella vita di questa coppia. Dio ha avuto qualcosa di speciale. Dio stava preparando qualcosa di grande: da loro sarebbe uscito l’araldo del Signore!
Quando siamo provati, ricordiamoci che Dio ha dei progetti, possiamo essere suoi strumenti per realizzarli al momento giusto, di sicuro ha in serbo per noi benedizioni come la maturità spirituale (Romani 8:28-29; Giacomo 1:2-4).
Noi vediamo la condotta nella prova.
Nonostante la prova, man mano che gli anni avanzavano, la loro speranza di avere figli diminuiva e la vergogna (di non avere figli) si faceva sempre più pesante (cfr. Luca 1:24-25), Zaccaria ed Elisabetta rimaneva fedeli al Signore!
Non si lamentarono, non mormorarono contro Dio, non lo abbandonarono, ma sono rimasti fedeli a Dio. Così anche noi sotto pressione dobbiamo rimanere fedeli al Signore senza lamentarci. 

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