La diagnosi del vuoto esistenziale del mondo e la pienezza di Dio in Cristo Viviamo in un’epoca straordinaria: abbiamo progresso, tecnologia, intrattenimento senza fine. Abbiamo più comodità che mai. Eppure, se ragioniamo con onestà, vediamo tanti cuori inquieti intorno a noi; forse lo è anche il nostro. Tutti noi viviamo con una sete profonda che sembra difficile da dissetare, una sete che cerchiamo nel successo, nel piacere, nelle esperienze, nelle relazioni... eppure qualcosa sembra sempre mancare. Hai mai provato a riempire un contenitore bucato? Per quanto versi acqua, non si riempie mai. Non è colpa dell’acqua - è la natura del contenitore. Viviamo nell’epoca più prospera della storia, eppure i tassi di depressione, ansia e suicidio sono ai massimi storici. Com’è possibile? Se il benessere materiale fosse la risposta, dovremmo essere la generazione più felice di sempre. Invece siamo quella più vuota. Il punto è: Non è il mondo che ci manca. È Dio che ci manca! Il mondo...
Giovanni 1:1: Gesù è la Parola.
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio.
Noi vediamo che Gesù è la Parola come confermato dai vv.14 e 18. (Cfr. Apocalisse 19:13).
La radice del termine “parola” (logos) nel greco (leg,lego) nel suo significato primitivo è scegliere, raccogliere, riunire parole insieme e così, parlare, esprimere, manifestare, rivelare un pensiero, un concetto, quindi anche la persona che parla. Perciò “parola” (logos) indica una raccolta nella mente di una persona che si esprime con le parole.
Perché Giovanni si esprime in questo modo? Con questa verità Giovanni voleva raggiungere sia i Greci che i Giudei.
Per i filosofi greci (gli stoici) credevano che la parola fosse il principio razionale mediante il quale è esistito tutto, un principio creativo che governa tutto, ma non era comunque un essere personale.
Nell’Antico Testamento e quindi per i giudei noi vediamo che:
(1) La Parola era il mezzo mediante il quale Dio ha creato ogni cosa (Genesi 1:3:9; Salmo 33:6).
Quindi la parola è l’espressione e la divina azione dell’auto-manifestazione di Dio nella creazione:Lui parlò e la cosa fu!
(2) La Parola era il mezzo mediante il quale Dio rivelava il suo messaggio ai profeti che a loro volta comunicavano al popolo (Esodo 34:28; Geremia 1:4; Isaia 9:7-8; Ezechiele 3:10-11;33:7; 2 Samuele 23:1-3; Zaccaria 2:4; Numeri 24:16; Giosuè 24:27).
(3) La Parola era il mezzo mediante il quale Dio guariva e salvava ( Salmo 107:20; Ezechiele 37:4-14).
Perciò la parola di Dio era la manifestazione di Dio e della sua potenza, portava a effetto la sua volontà ( Isaia 24:3;55:11; Geremia 23:29).
Questi aspetti della Parola di Dio sono confermati anche nel Nuovo Testamento. Quindi la potenza della Parola nel creare (Ebrei 11:3; 2 Pietro 3:5-7); la parola come rivelazione di Dio (Romani 3:2; 1 Pietro 4:11), e come discorso profetico (Luca 3:2; 2 Pietro 1:19), con la predicazione del Vangelo (cfr. Luca 8:11; Atti 8:4;13:5;16:6; 2 Timoteo 2:9; Apocalisse 1:9;ecc.). Poi l’efficacia della parola (Ebrei 4:12–13;1 Tessalonicesi 2:13.)
Ora quando Giovanni dice che Gesù è la Parola vuole indicare che Gesù manifesta e indica Dio, è ultima rivelazione di Dio in sapienza e potenza nelle opere, nelle parole e nel carattere, quindi Giovanni ci vuol far riflettere sul fatto che Gesù è unico, nessuno è pari a Lui.
Non possiamo conoscere Dio se non solo attraverso Gesù Cristo (Giovanni 1:14,18; Cfr. Ebrei 1:2). Gesù è l’unica via che conduce a Dio (Giovanni 14:6), le altre sono destinate al fallimento. Se vuoi conoscere Dio devi credere in Gesù Cristo.