Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto. Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile. È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi. Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio. Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa. Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Giovanni 1:1-2: La coesistenza di Gesù.
Nel principio era la Parola, la Parola era con Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio.
Chi è Dio? Molti se lo chiedono e forse anche tu. C’è tanto da dire su Dio, ma per il momento possiamo dire che il Dio della Bibbia è un essere unico e vero Dio (Deuetronomio 4:35;6:4; Isaia 43:10; 44:6). Nessuno è pari, o simile a Lui (Esodo 9:14; Deuteronomio 33:26; 2 Samuele 7:22; Isaia 46:5,9; Geremia 10:6).
“Dio” (Theós) si riferisce per Giovanni e per i lettori, al Dio rivelato nell’Antico Testamento come il Creatore (Genesi 1:1; Isaia 40:28-29). Il Dio Creatore è trascendente, cioè la Sua natura è assoluta e indipendente, al di fuori del mondo naturale e storico, che supera i limiti dell’esperienza sensibile. Ma nello stesso tempo è anche immanente, presente nella vita e nella storia degli uomini, si prende cura di ciò che ha creato e in modo particolare del Suo popolo (Isaia 57:15; Atti 17:24-28). Dio sostiene tutte le cose e agisce secondo i suoi piani (Romani 11:36; Efesini 1:11; cfr. Colossesi 1:17; Ebrei 1:2).
La Parola, cioè Gesù (vv.14-18), coesisteva con Dio prima della sua incarnazione.
La coesistenza di Gesù con Dio era ed è perfetta.
Giovanni sta cercando di esprimere la particolare intimità che c’è tra la Parola (Gesù) e Dio.
“Essa era nel principio con Dio” indica che non c’era nessun altro a fianco a Dio dall’eternità, fin dal primo momento. “Con” (Prós) indica “in compagnia”, “faccia a faccia”, “nella presenza”. Ma questa non è una semplice convivenza di due persone che si fanno compagnia. Si riferisce a una comunione perfetta, intima, dinamica e reciproca più stretta possibile tra due persone distinte, ma uguali nell’essere che vanno nella stessa direzione e orientamento. Così da tutta l'eternità c'è stata un’intima e ineffabile unione tra Gesù Cristo e Dio Padre (Giovanni 1:18; 10:30;14:10-11;17:20-23).
Il Padre e il Figlio hanno una comunione perfetta nell’amore.
Vediamo che Dio il Padre ama il Figlio (Giovanni 3:35), ma anche il Figlio ama il Padre (Giovanni 14:30-31).
Il Padre e il Figlio hanno una comunione perfetta negli scopi. Dio opera ogni cosa secondo il consiglio della sua volontà, e i suoi progetti sono anche quelli del Figlio. Per esempio riguardo la creazione erano entrambi coinvolti (Isaia 43:1; Giovanni 1:3; Colossesi 1:16, oppure riguardo il piano di salvezza (Giovanni 6:37-40, Efesini 1:3-14).
Il Padre e il Figlio hanno una comunione perfetta nell’azione.
Gesù opera perfettamente come il Padre (Giovanni 5:19) e secondo la volontà del Padre (Giovanni 8:28-29).
Quale applicazione possiamo fare per noi? Il rapporto tra Padre e Figlio è un esempio di comunione e di unità che i cristiani devono avere (cfr. Giovanni 17:11,20-23). Purtroppo questo molte volte non avviene, ma l’esempio di comunione nell’ amore, negli scopi e nell’azione deve caratterizzare la chiesa (1 Corinzi 1:10; Efesini 4:1-3, Filippesi 2:1-4)