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Visualizzazione dei post da 2025

Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 

Salmo 107:35: Dio trasforma la desolazione in giardino (2)

 Salmo 107:35: Dio trasforma la desolazione in giardino (2) Questa è la seconda predicazione su questo versetto.  Abbiamo iniziato il nostro viaggio nel potente messaggio del Salmo 107:35: “Egli muta il deserto in lago, la terra arida in fonti d’acqua”.  Abbiamo esplorato il contesto di questo salmo di ringraziamento, che celebra la bontà eterna di Dio e il Suo intervento nella vita di chi lo invoca nell’angoscia.  Dio risponde concretamente a chi lo invoca nelle situazioni di disperazione. Abbiamo anche meditato sul contrasto straordinario presentato in questo versetto: un Dio trascendente che esercita la Sua potenza creatrice per trasformare radicalmente i luoghi di desolazione in sorgenti di vita. La stessa potenza che ha creato il mondo opera nelle nostre vite per rigenerare ciò che è desolato! Oggi, continuiamo questo percorso esplorando come questa trasformazione divina si manifesta concretamente nella storia e nelle nostre vite.  “Egli muta il deserto in ...

Salmo 107:35: Dio trasforma la desolazione in giardino (1)

 Salmo 107:35: Dio trasforma la desolazione in giardino (1) “Mentre la mia signora e io ci affacciamo nel vicolo della desolazione” è una frase tratta dalla canzone: “Desolation Row”, ovvero “Il Vicolo della Desolazione”, una delle canzoni epiche, più profonde e complesse di Bob Dylan scritta nel 1965. Il menestrello poetico, in questa canzone ci offre un potente affresco della desolazione umana con immagini surreali e una galleria di personaggi storici, letterari e biblici: da Einstein a Cenerentola, da Caino e Abele a Ofelia. Questa canzone metaforica ha ricevuto diverse interpretazioni: come rappresentazione dell’emarginazione sociale, come un ritratto dell’America in crisi d’identità, come decadenza della cultura occidentale, come un’allegoria della condizione umana moderna dove le persone vivono sconnesse le une dalle altre, e infine come quel luogo interiore dove regna l’aridità di significato, dove ci sentiamo alla deriva. Al di là delle interpretazioni, tutti noi, in alcuni...

Lamentazioni 3:26: Il valore dell'attesa silenziosa

 Lamentazioni 3:26: Il valore dell'attesa silenziosa  Immagina un bambino che aspetta una festa di compleanno tanto attesa. La torta è pronta, i palloncini sono gonfiati e gli amici sono invitati, ma i genitori dicono che devono aspettare ancora un po'. Il bambino si agita per l'eccitazione e il terrore, incerto se la festa avrà davvero luogo! Ma alla fine, il momento gioioso arriva; le risate riempiono l'aria e gli amici emergono dietro la porta. Proprio come quel bambino, spesso sentiamo il peso dell'attesa, ma come dice Lamentazioni 3:26: "È bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore".  Questo versetto ci ricorda il valore dell’attesa fiducioso e pazienza nella salvezza del Signore durante i periodi di sofferenza e incertezza, quando la vita sembra opprimente. Questo versetto si colloca all’interno di una delle sezioni più speranzose del libro delle Lamentazioni, un testo che altrimenti è caratterizzato da profondo dolore e lamento per la devast...

Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (3)

 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (3) “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Sappiamo tutti quanto sia difficile perdonare chi ci ha fatto del male e questo per varie ragioni. Una ragione è: il nostro cervello registra l’evento doloroso come un pericolo, mantenendo vivo il ricordo e avvertendoci che quella persona potrebbe farci male ancora.  Quando conserviamo nella memoria una raccolta dettagliata di ferite, il perdono diventa più arduo. Inoltre, il torto subito spesso ferisce sia la nostra autostima che il nostro senso di sicurezza nel mondo, mettendo in discussione la nostra visione di un mondo affidabile. C’è poi un aspetto legato alla giustizia: ciò che una persona percepisce come una ferita spesso viene considerato ingiusto, soprattutto quando manca un’adeguata riparazione, o un sincero pentimento da parte di chi ha causato il danno. La paura gioca anche un ruolo fondamentale: perdonare può sembrare rischioso perché implica una forma di vulner...

Romani 8:11: Le garanzie della nostra resurrezione

 Romani 8:11: Le garanzie della nostra resurrezione Come un raggio di luce che squarcia improvviso la notte più profonda, la resurrezione di Cristo irrompe nella storia umana, illuminando il sentiero oltre la tomba.  Non un semplice evento confinato nei libri di storia, ma un’alba trasformativa che rivela un orizzonte nuovo dove sembrava esserci solo il muro invalicabile della morte. Nel silenzio della tomba vuota, risuona ancora l’eco di una promessa: la speranza della nostra resurrezione garantita da quella di Gesù. Mentre il mondo attorno a noi credenti, è avvolto nella nebbia dell’incredulità, o dell’amnesia spirituale che il peccato genera, noi custodiamo lucidamente la verità del vero significato della Pasqua, che la tomba non è la nostra destinazione finale!  Questo perché lo stesso Spirito che frantumò le catene della morte di Gesù pulsa già dentro di noi, operando silenziosamente la medesima potenza. Le nostre lacrime, le nostre ferite, le nostre malattie, persin...

Ebrei 4:15: Il nostro Sommo Sacerdote nella passione

 Ebrei 4:15: Il nostro Sommo Sacerdote nella passione La traduzione Nuova riveduta 2020 dice: “Perché non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, ma ne abbiamo uno che in ogni cosa è stato tentato come noi, però senza peccare”. Immaginate di trovarvi in una sala d’attesa di un ospedale. Entra un medico che vi dice: “So esattamente come ti senti". La vostra prima reazione potrebbe essere di irritazione. “Come puoi saperlo? Hai mai provato questo dolore?" Ma se poi scopriste che quel medico ha attraversato la stessa malattia, improvvisamente le sue parole assumerebbero un peso diverso. Un conto è la conoscenza teorica, un altro è l’esperienza vissuta che insieme alle sue competenze e bravura professionali ci sono di grande conforto. Oggi, in questo Venerdì Santo ci troviamo ai piedi della croce, contempliamo il mistero toccante della nostra fede: il Figlio di Dio che soffre e muore.  Mentre meditiamo sulla Passione di Cristo, in Ebr...

Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (2)

 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (2) Stiamo meditando su Colossesi 3:13. Nella predicazione precedente abbiamo visto che, se siamo persone rigenerate e se Cristo è tutto e in tutti, allora sopporteremo e perdoneremo gli altri. La sopportazione e il perdono sono qualcosa di gloriosamente nobile, appropriati per tutti i veri credenti se abbiamo sperimentato la grazia di Dio. Paolo in questa seconda parte del v.13, va più nei dettagli al riguardo il perdono, infatti dice enfaticamente: “Come il Signore vi ha perdonati, così fate anche voi”. Il perdono è al centro del Vangelo, infatti la nostra esperienza cristiana di salvezza si fonda sull’accettazione del perdono di Dio donato tramite Gesù Cristo. Come persone perdonate da Dio in Cristo dobbiamo sempre perdonare, come ci ricorda John MacArthur: “Il perdono è parte integrante della nuova natura del cristiano. Un cristiano che non perdona è una contraddizione in termini. Quando vedi un cristiano professante che si rifiuta os...

Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (1)

 Colossesi 3:13: Quando qualcuno ti fa male (1)  Come dobbiamo reagire quando qualcuno ci fa del male? Come dice questo versetto: con la sopportazione e il perdono.  Nel contesto di questo versetto vediamo che i cristiani, non sono più quello che erano prima, si sono spogliati del vecchio uomo con le sue opere peccaminose, per rivestire quello nuovo che si va rinnovando giorno dopo giorno in conoscenza a immagine di Colui che lo ha creato. Allora, i dovrebbero sbarazzarsi delle vecchie abitudini peccaminose come si sbarazzerebbero dei vestiti sporchi.  Dovrebbero indossare nuove buone abitudini come si indosserebbero di vestiti puliti e freschi, quelli di Dio. Chi è stato salvato da Gesù Cristo, lo dimostra spiritualmente, moralmente ed eticamente. Crisostomo, importante Padre della Chiesa primitiva, utilizzò un’analogia dell’Arca di Noè per illustrare la trasformazione cristiana: gli animali uscirono dall'Arca immutati (il corvo restò corvo, la volpe restò volpe, l’...

Romani 4:18: Credere nel Dio che rende possibile l’impossibile (2)

 Romani 4:18: Credere nel Dio che rende possibile l’impossibile (2) Nel cammino di fede cristiana, ci troviamo spesso di fronte a situazioni che sembrano umanamente impossibili.  Momenti in cui la logica, le circostanze e persino la scienza ci dicono che non c’è più speranza.  È proprio in questi frangenti cruciali che la storia di Abramo illumina il nostro sentiero spirituale con una verità sconvolgente: quando la speranza umana si esaurisce, la speranza divina inizia a manifestarsi. Nella nostra precedente riflessione, abbiamo esplorato come la fede di Abramo fungesse da telescopio spirituale, capace di rivelare le promesse divine al di là delle limitazioni terrene.  Abbiamo visto come, di fronte all’impossibilità biologica di generare un figlio alla sua età avanzata e a quella della moglie sterile, Abramo scelse di aggrapparsi non alle evidenze tangibili, ma alla promessa del Dio immutabile di diventare il padre di una moltitudine di nazioni. Questa fede straordin...

Salmo 31:24: La risolutezza della speranza

  Salmo 31:24: La risolutezza della speranza Agostino leggeva spesso il Salmo 31 con cuore e occhi in lacrime, e prima di morire lo fece scrivere sul muro che era di fronte al suo letto di malattia, per rifletterci sopra in modo che penetrasse nella sua anima ed esserne confortato nella sua malattia. Questo versetto incoraggia coloro che sperano nel Signore a stare saldi e a fortificare il proprio cuore in particolare nei momenti di angoscia e incertezza. Sperare nel Signore è fondamentale per sopportare i momenti difficili, sottolineando la necessità della fede rispetto alla paura e alla disperazione. Il salmista, Davide, si trova in difficoltà; dei nemici cercano di ucciderlo, ma lui confida in Dio, riconosce che la sua vita è nelle mani di Dio e non dei suoi nemici. Chiede a Dio di essere salvato per la Sua benevolenza; riconosce che la bontà di Dio è grande verso coloro che lo temono e confidano in Lui, che li nasconde all’ombra della Sua presenza, li custodisce al riparo della...

Romani 4:18: Credere nel Dio che rende possibile l’impossibile (1)

  Romani 4:18: Credere nel Dio che rende possibile l’impossibile (1)  Oggi riflettiamo su uno dei versetti più potenti della lettera ai Romani, ma anche di tutta la Bibbia, che ci parla della natura stessa della fede che è legata alla speranza.  Questo versetto è come una fiamma che illumina l’essenza stessa della fede cristiana. La fede è come un telescopio spirituale che ci permette di vedere ciò che è invisibile agli occhi naturali.  Quando guardiamo al cielo notturno a occhio nudo, vediamo solo piccoli punti di luce, ma quando usiamo un telescopio potente, improvvisamente galassie intere si rivelano davanti a noi.  Questo è ciò che accadde ad Abramo: gli occhi della fede videro nazioni intere come sua discendenza in un momento in cui non aveva ancora un figlio insieme alla moglie Sara. Per apprezzare pienamente la portata di questo versetto, dobbiamo considerare il contesto dell’Antico Testamento e la situazione di Abramo. Quando Dio chiamò Abramo da Ur dei ...

Luca 4:16-17: Gesù nella sinagoga di Nazaret

 Luca 4:16-17: Gesù nella sinagoga di Nazaret Il momento in cui Gesù entra nella sinagoga di Nazaret rappresenta uno dei passaggi più significativi del Suo ministero terreno.  In questa scena, vediamo il Figlio di Dio tornare nella città dove è cresciuto, partecipare al culto come aveva fatto tante volte prima e rivelare la Sua identità attraverso le antiche parole del profeta Isaia.  Questo episodio ci offre preziosi insegnamenti sulla fedeltà nel culto comunitario, sull’importanza centrale della Parola di Dio e sul modo in cui la grandezza divina si manifesta nei luoghi più umili.  La sinagoga di Nazaret diventa il palcoscenico dove l’ordinario si incontra con lo straordinario, dove il familiare si intreccia con il divino. Cominciamo col vedere: I IL LUOGO (v.16) Nel v.16 è scritto: “Si recò a Nazaret, dov'era stato allevato e, com'era solito, entrò in giorno di sabato nella sinagoga”. Nel luogo prima di tutto vediamo: A) La città “Si recò a Nazaret, dov'era stato ...

Luca 4:14-15: Dalla Galilea al mondo, il viaggio che illumina le vite

 Luca 4:14-15: Dalla Galilea al mondo, il viaggio che illumina le vite In un angolo remoto dell’Impero Romano, in una regione spesso disprezzata e considerata marginale, un giovane Ebreo iniziò un viaggio che avrebbe cambiato il corso della storia.  Gesù, il Figlio di Dio, scelse la Galilea come palcoscenico per il Suo ministero.   Immaginate un faro che illumina una costa buia e tempestosa, così fece Gesù, portando la luce della speranza e della verità in Galilea e zone limitrofe, immerse nelle tenebre. Perché proprio lì? E qual è stato l'impatto del Suo insegnamento?  In questo messaggio, esploreremo il significato profondo del ritorno di Gesù in Galilea e come il Suo insegnamento continua a risuonare nelle nostre vite oggi. I IL RITORNO (v.14)  Nel v.14 leggiamo:“Se ne tornò in Galilea”. Ci aspetteremmo che un ministero messianico iniziasse a Gerusalemme, il centro dell’autorità e del potere religioso, ma l’opera di Gesù iniziò in un luogo disprezzato come la...

Luca 4:14: Il ruolo dello Spirito Santo nella missione di Gesù

 Luca 4:14: Il ruolo dello Spirito Santo nella missione di Gesù Nel 1979, l'ingegnere aeronautico Paul B. MacCready, con la sua squadra, costruì il Gossamer Albatross, un velivolo ultraleggero progettato specificamente per essere pilotato esclusivamente con la forza muscolare del pilota.  Questo straordinario mezzo, il 12 giugno 1979, riuscì nell’impresa di attraversare il canale della Manica, vincendo il secondo Premio Kremer. Decollato dall’Inghilterra, volò per tre ore, raramente a più di quattro metri e mezzo sopra l’acqua. Infine, dopo aver percorso quasi 36 chilometri, atterrò esausto sulla costa della Francia.  Per quanto drammatico fosse, il volo a propulsione umana non sarà mai pratico. Un uomo semplicemente non può mantenere la produzione di energia necessaria per voli prolungati.  Allo stesso modo, nessuno può vivere la vita cristiana e servire il Signore efficacemente “pedalando” con le proprie forze.  È solo attraverso il potere abilitante dello Spi...

Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità

 Lamentazioni 3:25: Luce nell’oscurità Il libro delle Lamentazioni, scritto dal profeta Geremia, è un grido di dolore, un lamento straziante per la devastazione e la distruzione di Gerusalemme caduta nel 586 a.C. per mano Babilonese. Ma nel bel mezzo di questa oscurità, di questo lamento di sofferenza e disperazione umana, un raggio di speranza emerge nel capitolo 3, e quindi anche nel v.25 dove troviamo scritto che il Signore è buono, una verità fondamentale che illumina il nostro cammino spirituale; una luce di speranza in mezzo all’oscurità per coloro che sperano nel Signore e lo cercano. Mediteremo su queste due verità: la bontà del Signore e i beneficiari della Sua bontà. Cominciamo con la prima verità: I LA BONTÀ DEL SIGNORE  “Il SIGNORE è buono”.  Gesù ha dichiarato che Dio è l’unico buono (Matteo 19:17; Marco 10:18; Luca 18:19); è una verità fondamentale lodata nei salmi (Salmo 25:8; 34:8; 86:5; 100:5; 118:1; 136:1; 145:9). La bontà di Dio è una qualità intrinseca...

Matteo 13:44: Serendipity - La scoperta e il valore del regno dei cieli

  Matteo 13:44: Serendipity  La scoperta e il valore del regno dei cieli La serendipità è la capacità di fare scoperte fortunate, o piacevoli per caso.  Il termine deriva dal nome del paese immaginario di Serendip, che compare nel racconto persiano "I tre principi di Serendip". Nel 1754, lo scrittore inglese Horace Walpole coniò il termine "serendipity" per descrivere la sua abilità nel fare scoperte fortuite.  Da allora, la parola è entrata a far parte di diverse lingue, inclusa l'italiano. La serendipità può verificarsi in qualsiasi ambito della vita, dalla scienza all'arte alla vita quotidiana.  Ecco alcuni esempi di serendipità: Per esempio, la scoperta accidentale della penicillina da parte di Alexander Fleming nel 1928. O la scoperta dei raggi X da parte di Wilhelm Röntgen nel 1895. O l'invenzione del microonde, avvenuta per caso quando un'apparecchiatura radar fece sciogliere una barretta di cioccolato. O un musicista che sta improvvisando al ...

Giosuè 1:7: La via della conquista

 Giosuè 1:7: La via della conquista Come possiamo essere vittoriosi nella vita cristiana?  Come possiamo affrontare le sfide con successo? Per Giosuè quale era la via per la conquista di Canaan? Risponderemo a queste domande meditando Giosuè 1:7 che dice: “Solo sii molto forte e coraggioso; abbi cura di mettere in pratica tutta la legge che Mosè, mio servo, ti ha data; non te ne sviare né a destra né a sinistra, affinché tu prosperi dovunque andrai”. Quando Israele invase Canaan intorno al 1400 a.C., la terra era popolata da diverse popolazioni organizzate in città-stato relativamente piccole, ma protette da mura massicce.  Queste popolazioni erano abituate alla guerra, erano ben organizzate e alcune avevano anche i carri da combattimento, i carri armati del mondo antico.  Sebbene le città-stato fossero indipendenti, e spesso erano in guerra l'una contro l'altra, ma si unirono per resistere al loro comune nemico: gl’Israeliti.  Ed è per questo che il Signore inc...

La legge di Sturgeon

 La legge di Sturgeon Immagina di andare al mercato per comprare delle mele, ti fermi in una bancarella e vedi che il 90% delle mele sono da buttare, ma una parte sono belle a vedersi e in buone condizioni, questa si può considerare la Legge di Sturgeon.   E ancora, immagina di entrare in una libreria specializzata in fantascienza.  Gli scaffali sono stracolmi di romanzi, ma la maggior parte ti sembra banale, con trame prevedibili e personaggi stereotipati.  Sei sconfortato, pensando che la fantascienza sia solo un genere pieno di cliché. Ma ecco la svolta: tra tutti quei libri, ne trovi uno che ti cattura completamente. Una storia originale, personaggi complessi e un mondo fantastico che ti lascia a bocca aperta.  Questo libro è la perla rara, quella che dimostra che anche nel 90% di spazzatura si nascondono capolavori. Anche questo esempio illustra perfettamente la Legge di Sturgeon: sì, la maggior parte della fantascienza può essere considerata di bassa quali...

La legge di Murphy

 La legge di Murphy Oggi vi voglio parlare della legge di Murphy. Certamente avete sentito parlare di questa legge. La legge di Murphy dice: “Quando tutto può andare storto, lo farà”; oppure “se qualcosa può andar male andrà male”. Questa legge prende il nome da Edward Aloysius Murphy, un ingegnere militare che lavorava su esperimenti con razzi per l’USAF nel 1949. Durante uno di questi esperimenti, Murphy notò che i sensori erano stati montati tutti nel modo sbagliato e pronunciò la frase che sarebbe diventata celebre. Viene spesso citata in contesti di ingegneria, progettazione e gestione del rischio per sottolineare l'importanza di considerare tutti i possibili scenari negativi. La Legge di Murphy è stata poi resa popolare da Arthur Bloch, che ha raccolto una serie di frasi umoristiche e sarcastiche nel suo libro "La legge di Murphy". Queste frasi descrivono situazioni frustranti e quotidiane in cui molti possono riconoscersi, spesso presentate in forma statistico-mate...

Ecclesiaste 1:16-18: Oltre l’intelletto!

 Ecclesiaste 1:16-18: Oltre l’intelletto! Quanti di voi si sono mai sentiti persi in un labirinto di domande esistenziali, cercando risposte che sembrano sempre sfuggirvi? Bill Watterson è un famoso fumettista americano, noto soprattutto per aver creato la striscia a fumetti Calvin & Hobbes. La serie è stata pubblicata sui quotidiani statunitensi dal 1985 al 1995 e racconta le avventure di un giovane ragazzo, Calvin, e della sua tigre di peluche, Hobbes, che si anima solo quando Calvin è presente. In uno dei classici fumetti di Bill Watterson, il curioso ragazzo Calvin chiede a Hobbes, la sua tigre di peluche che prende vita nella sua immaginazione: "Perché credi che siamo qui?" Sono entrambi seduti a terra, appoggiati a un grande albero.  Hobbes risponde: "Perché siamo venuti qui". "No, no", ribatte Calvin; "Intendo qui sulla terra".  Hobbes risponde: "Perché la terra può sostenere la vita".  "No, voglio dire, perché siamo da ...

Ecclesiaste 1:14-15: La conclusione

 Ecclesiaste 1:14-15: La conclusione La musicista statunitense Paula Cole lamenta la sua perdita di fede: “Da bambina sentivo quello che chiamiamo Dio, quello spirito, quell'energia. Poi la società ti ha educato e io ho razionalizzato l'idea che non esistesse. Mi ha reso profondamente infelice il fatto che non ci fosse un significato, una logica, un'unità di tutta la vita”, ed è quello che pensava anche Salomone. L’applicazione devota di Salomone a cercare a investigare ciò che si fa sotto il cielo l’ha portato alla conclusione che leggiamo nei vv.14-15: “Io ho visto tutto ciò che si fa sotto il sole: ed ecco tutto è vanità, è un correre dietro al vento. Ciò che è storto non può essere raddrizzato, ciò che manca non può essere contato”. Dunque, la conclusione della ricerca dell’ecclesiaste è: tutto ciò che si fa sotto il sole non porta a nulla! Prima di tutto vediamo:

Ecclesiaste 1:12-13: Alla ricerca del senso della vita

 Ecclesiaste 1:12-13: Alla ricerca del senso della vita Il 14 marzo 2004, Daniel Tammet ha battuto il record europeo per la recitazione di π (pi) a memoria. Il “pi” greco è la costante matematica che è il rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro. Per cinque ore e nove minuti, recitò 22.514 cifre (3,14 e il resto) senza errori. Tammet "soffre" (se questa è la frase appropriata) della sindrome di Asperger. Questa condizione gli permette di essere straordinario in attività come memorizzare i numeri e imparare le lingue. Ha imparato l'islandese in una settimana! Tale brillantezza, tuttavia, ha i suoi svantaggi. Nel suo libro di memorie (Born on a Blue Day: Inside the Extraordinary Mind of an Autistic Savant) scrive: “Ricordo ancora vividamente l'esperienza che ho avuto da adolescente sdraiato sul pavimento della mia stanza a fissare il soffitto. Stavo cercando di immaginare l'universo nella mia testa, di avere una comprensione concreta di cosa fos...

Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli

 Matteo 10:7: La missione dei dodici discepoli   “Andando, predicate e dite: ‘Il regno dei cieli è vicino ’". Immagina di trovare una bottiglia sulla spiaggia, certamente eccitato e curioso la apriresti per leggerne il contenuto. Ho letto di un uomo che colleziona messaggi in bottiglia. Pensate dal 2005 a oggi quest’uomo raccoglie bottiglie con messaggi lungo le spiagge del Gargano, complici le correnti che fanno sì che qualsiasi oggetto, comprese anche le bottiglie, convogliano su questo tratto di spiagge dell’Adriatico. Quest’uomo portava il cane a farlo sfogare in spiaggia con lunghe passeggiate e da quando trovò una bottiglia con all’interno un messaggio iniziò la sua passione nel cercarle e raccoglierne altre; da allora ne ha trovate circa 900, che ha fotografato e catalogato, infatti sono messaggi di vario genere: di amore, di speranza, di richiesta di aiuto. Ora, pensate, noi cristiani, siamo chiamati alla missione di portare il messaggio di Gesù Cristo, ma a differenza...

Salmo 90:12: Un cuore saggio per un tempo breve

 Salmo 90:12: Un cuore saggio per un tempo breve  “Insegnaci dunque a contare bene i nostri giorni, per acquistare un cuore saggio”. Nell’epistola di Giacomo (Giacomo 4:14), ci viene ricordato che le nostre vite non sono altro che un vapore, possiamo dire come quello che sale da una tazza di caffè, che appare per qualche minuto e poi svanisce. Anche in questo salmo troviamo immagini molto evocative riguardo la vita, al v.6 la vita è paragonata a quella dell’erba che fiorisce e verdeggia la mattina, ma poi la sera quando è falciata inaridisce (v.6). Al v. 9 viene usata l’immagine che i nostri anni sono come un soffio. Queste immagini servono come un potente promemoria per farci capire che la vita è fugace! Il Salmo 90 è una riflessione sulla mortalità umana e sulla brevità della vita in contrasto con l’eternità di Dio, oltre alla tranquilla fiducia in Dio che è la salda speranza dei giusti.  Ho pensato a questo passo di questo salmo in questo primo giorno dell’anno, per ri...