Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia. Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede. È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga. Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario. E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
Numeri 23:19-20: Dio è fedele. Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola? Ecco, ho ricevuto l'ordine di benedire; egli ha benedetto; io non posso contraddire. Balac re di Moab aveva assoldato l’indovino Balaam per maledire il popolo d’Israele, ma Dio si rivelò all’indovino dicendo che non doveva andare a maledire Israele perché il suo popolo è benedetto! Al momento della maledizione; davanti un meravigliato e confuso Balac, Balaam al posto di maledire il popolo, lo benedice (Numeri 22:12; 23:7-10). Poi Balac ci prova un’ altra volta con l’indovino e Balaam pronunziò il suo secondo oracolo da parte di Dio (Numeri 23:11-24). Numeri 23:19-20 fa parte del secondo oracolo. Balaam dice a Balac da parte di Dio (Numeri 23:16-18) che non è un uomo da dover mentire e da doversi pentire (Cfr. 1 Samuele 15:29), ciò che Lui ha detto farà, manterrà. Dunque Balaam non p...