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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Le argomentazioni razionali riguardo l'esistenza di Dio


Le argomentazioni razionali riguardo l'esistenza di Dio.
In questo studio vedremo:
Le argomentazioni razionali riguardo l'esistenza di Dio:
1. La Bibbia.
2. Gesù.
3. Cinque argomenti tradizionali riguardo l’esistenza di Dio.
a) Argomento Creazione (Cosmologico).
b) Argomento dell’ Ordine o Disegno (Teleologico).
c) Argomento della legge morale.
d) Argomento dell’uomo (Antropologico).
e) L’Argomento dell’essere perfetto di Dio. (Ontologico).

Karl Marx ha sostenuto che "la religione è l'oppio dei popoli." Pensava questo non perché credesse a un Dio che soddisfa i desideri del cuore umano, ma che Dio è una proiezione della mente umana, la gente ha inventato l'idea di Dio per aiutarli attraverso le prove e le tribolazioni della vita quotidiana. Dio è considerato una stampella per chi è troppo debole per affrontare il mondo da soli. Una volta maturo, l’uomo può gettare via questa stampella visto che è solo un’invenzione intellettuale. Quindi coloro che vivono senza Dio sono intellettualmente ed emotivamente maturi. Ma la questione dell'esistenza di Dio è concettuale o reale? In contrasto con tale scetticismo, la ragione e la Scrittura impongono che, Dio è reale, e che la sua realtà è più di quella di un concetto. 
La Bibbia da', per scontato o parte dal presupposto dell’esistenza di Dio, presenta un Dio reale e oggettivo che non dipende se abbiamo un rapporto personale con Lui o se può o non può essere provato. In altre parole Dio non esiste solo all’interno della fede, per coloro che credono, l’esistenza di Dio è concreta e non teoretica. Credere in Lui è fondamentale per il nostro tempo, per la nostra società malata, ed è assurdo vivere senza di Lui. 

Se Dio esiste in modo come la Bibbia dice, l'esistenza di Dio implica molto di più di consenso intellettuale, implica il glorificarlo gioendo in Lui, ubbidendogli, adorandolo, perciò non si tratta solo di credere solo con la testa. Nella Bibbia la fede in Dio è un coinvolgimento intellettivo, emotivo e volitivo, pertanto l’esistenza di Dio non è solo una questione concettuale, ma anche pastorale. Ma molti non credono in Dio! La domanda è: Dio può essere provato, dimostrato? 
Quali sono le prove gli argomenti per l’esistenza di Dio? Certo ci sono delle argomentazioni che dimostrano l’esistenza di Dio,  ma Dio abita una luce inaccessibile che nessun uomo ha mai visto né mai può vedere (1 Timoteo 6:16), anche se possiamo credere in Lui e conoscerlo, comunque noi non lo possiamo comprendere pienamente. Solo l'infinito può adeguatamente conoscere l'infinito e noi siamo esseri finiti. Dunque l’esistenza di Dio non dipende dalle prove razionali, e la sua esistenza, come la verità della fede cristiana non dipende  sulla base del successo o del fallimento delle nostre argomentazioni, ciononostante, gli argomenti non sono privi di significato, perché confermano la fede. Essi confermano ciò che la fede riconosce o sa riguardo l’esistenza di Dio, perciò le prove o argomentazioni razionali non sono inseparabili o indipendenti dalla fede. Quali prove abbiamo allora? Vediamo alcune prove.

1. Il primo argomento è la Bibbia.
La prova che Dio esiste la troviamo nella Bibbia. La Bibbia è la Parola di Dio mediante la quale Dio si è rivelato. Gli uomini che scrissero la Bibbia affermano che i loro scritti furono ispirati  da Dio (2 Timoteo 3:16; 2 Pietro 1:16-21). La Bibbia, nell'Antico Testamento, abbonda di affermazioni come: "Così dice il Signore: ...", "La Parola del Signore mi fu rivolta, dicendo ...", e affermazioni simili. Nei libri profetici (Isaia, Geremia, ecc.) ci sono più di 1.300 citazioni di questo tipo! Nei libri storici (Samuele, Re, Cronache, ecc.), ci sono oltre 400 citazioni. Negli scritti mosaici (Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio), ci sono quasi 700 citazioni del genere. Quasi la metà di tutto il libro dell'Esodo, è costituito da istruzioni e prescrizioni riportate come citazioni dirette della voce di Dio stesso. 
Complessivamente ci sono oltre 2.600 di queste rivendicazioni dirette di ispirazione nell’Antico Testamento. Il popolo ebraico al tempo di Cristo credeva sulla divina ispirazione delle Scritture dell'Antico Testamento, e questo è stata una convinzione fondamentale in tutto il loro pensiero, infatti loro accettarono pienamente ed esattamente gli stessi libri dell’Antico Testamento che abbiamo noi oggi, come ispirati da Dio e quindi autorevoli. 
Gli scrittori del Nuovo Testamento accettavano l’ispirazione dell’Antico Testamento, noi vediamo che gli citano l’Antico direttamente più di 320 volte e facendo centinaia di allusioni. Con queste citazioni si presume l’autorità divina e assoluta! 
Ma di particolare importanza è l’atteggiamento che ha il Signore Gesù Cristo verso l’Antico Testamento,il valore che dà alle Sacre Scritture. In Giovanni 10:35 Gesù dice: "la Scrittura non può essere annullata". In Matteo 5:17 sempre Gesù afferma: "Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire ma per portare a compimento". Gesù credeva a tutto l’Antico Testamento! (Luca 24:27,44-46). 
Ancora più interessante, se vogliamo è il fatto che Gesù abbia citato parti dell’Antico Testamento messi in ridicolo dagli scettici. Gesù ha citato, ovviamente credendoli veri e autorevoli: il racconto della creazione dell’uomo citando i capitoli 1 e 2 di Genesi nel Vangelo di Matteo (Matteo 19:24), ha fatto riferimento al diluvio (Matteo 24:37-39). Ha citato la distruzione di Sodoma (Luca 17:26-32), la manna (Giovanni 6:31-35); i miracoli di Elia (Luca 4:25-27); Giona e i Niniviti (Matteo 12:40-41). 
Dio si è rivelato e parlava attraverso i profeti  molte volte e in molte maniere (sogni e le visioni, contatti diretti,ecc.) dice Ebrei 1:1. Per quanto riguarda le Scritture del Nuovo Testamento, Cristo aveva promesso ai suoi apostoli sarebbe stati guidati dallo Spirito Santo. Giovanni 14:26, 16:13-14. Gli apostoli era consapevoli che quello che predicavano e scrivevano era Parola di Dio (Galati 1:11-12; 1 Tessalonicesi 2:13; Apocalisse 1:1). 
Sicuramente la prova più forte che la Bibbia è la Parola di Dio e quindi ci rivela la Sua esistenza, sono le profezie. Solo Dio conosce ciò che avverrà, il futuro. Centinaia di profezie bibliche si sono realizzate in modo specifico e dettagliato, e spesso molto tempo dopo lo scrittore profetico era deceduto; ad esempio, il profeta Daniele predisse intorno al 538 a.C. (Dan. 9:24-27) che Cristo promesso ad Israele sarebbe venuto, 483 anni dopo l'imperatore persiano diede il benestare, agli ebrei di ricostruire Gerusalemme, che allora era in rovina. Questo è stato chiaramente e definitivamente realizzato, centinaia di anni dopo, dimostrando che la profezia era vera. Un altro gruppo di profezie (Eze.37:22; Is.11:11; Luca 21:24) e molti altri prevedono il restauro degli ebrei nella terra di Israele come una vera nazione negli ultimi giorni. Per quasi 1500 anni questo sembrava assolutamente impossibile, e tuttavia oggi questo si è avverato! Infatti il 14 maggio del 1948 avvenne qualcosa di straordinario: fu proclamato lo stato nazionale di Israele e gli ebrei da tutto il mondo cominciarono a ritornare nella terra promessa. Ci sono molte altre profezie che riguardano singole nazioni e città che si sono realizzate alla lettera. Ma ancor più straordinario sono le 300 profezie che su Cristo realizzate nella sua prima venuta. 
Altre profezie riguardano la diffusione del cristianesimo e molti altri argomenti. Non vi è nessun altro libro, antico o moderno, come questo, altri libri cosiddetti profetici sono vaghi e quindi non sono della stesa categoria biblica. (per esempio Jeane Dixon, Nostradamus, Edgar Cayce). Ma nemmeno altri libri religiosi sono della stessa categoria della Bibbia! In quale altro libro si trovano documenti profetici avveratisi al cento per cento? Dio ha voluto dare testimonianza con le profezie della Sua esistenza e della natura divina delle Sue Scritture. Ci sono tante altre prove riguardo l’esistenza di Dio, ma vediamo quelle più tradizionali.

2. Un'altra ragione per cui sappiamo che Dio esiste è perché Egli si è incarnato, è apparso in forma umana. 
La Bibbia dice che Gesù Cristo è Dio e che ha abitato in mezzo a noi e ci ha fatto conoscere chi  è Dio (Giovanni 1:14-18). Ci sono diverse prove riguardo la divinità di Gesù, ma ce né una in particolare: Egli solo fra tutti gli uomini che sia mai vissuto, ha vinto la morte, infatti Gesù è risuscitato dai morti come affermato nel Nuovo Testamento più volte. Le prove che Gesù è veramente risorto dai morti sono schiaccianti e questo più di ogni altra cosa dimostra la Sua divinità e la Sua unicità (Matteo 12:40; Giovanni 2:19-21; Marco 16:1-14;Romani 1:4,ecc.). “Il potere di risorgere dalla morte è il segno che Lo distingue non solo da tutti gli altri capi religiosi, ma da chiunque altro sia mai vissuto in questo mondo.” 

3. Cinque argomenti tradizionali riguardo l’esistenza di Dio.

a) Argomento Creazione (Cosmologico; Salmo 19:1-6; Romani 1:18-32).
Dichiarazione: L'universo intorno a noi è un effetto che richiede una causa adeguata.
Presupposti: Questo argomento dipende da tre presupposti: (1) ogni effetto ha una causa, (2) l'effetto causato dipende dalla causa per la sua esistenza, e (3) la natura non può nascere da se stessa.
Sviluppo: Se qualcosa esiste ora (il cosmo),allora o è venuto dal nulla o è venuto da qualcosa che deve essere eterno. Il qualcosa di eterno nella seconda opzione potrebbe essere sia il cosmo stesso, che avrebbe dovuto essere eterno, o il caso come un principio eterno, o Dio, l'eterno Essere. Se diciamo che il cosmo è venuto dal nulla significa che si è auto-creato. Questa è una contraddizione logica, perché qualcosa che si è auto-creata, non può esistere e non esistere allo stesso tempo nello stesso modo. Inoltre, l'auto-creazione non è mai stata scientificamente dimostrata e constatata. Se il cosmo non si è auto-generato, quindi ci deve essere qualcosa di eterno che lo ha causato. 

Abbiamo allora tre possibilità: 
(1)Una possibilità è che il processo cosmico stesso è eterno, ma come abbiamo detto è una contraddizione.

(2) Un'altra possibilità è che ci sia stato un qualche principio eterno un caso fortuito o una cieca intelligenza. 
Credere questa opzione richiede una buona dose di fede. Si può dimostrare matematicamente che il caso non avrebbe potuto produrre ciò che noi oggi osserviamo nell'universo. Ma anche se avesse potuto produrre molecole e atomi, il caso avrebbe quel principio non vivente da produrre le emozioni, l’intelligenza e la volontà dell'anima? 

(3) La terza opzione è: l'Essere eterno ha causato il cosmo,questo essere eterno è Dio. 
Perciò noi possiamo dire che l'idea di base di questa argomentazione è: vi è un universo, esso deve essere stato causato da qualcosa che va oltre se stesso. Essa si basa sulla legge di causa, che dice che ogni cosa limitata è causata da qualcosa altro all’infuori di sé, una causa per il suo inizio e una causa per il suo sostegno. 
La Bibbia dice entrambi le cose e cioè che il mondo è stato creato (Romani 1:19-20; Genesi 1:1) ed è preservato da Dio (Colossesi 1:17). Dunque secondo questo argomento l’universo ha avuto un inizio, tutto ciò che ha un inizio è causato da qualcos’altro e quindi il Qualcos’altro che ha causato l’universo è Dio, il nulla non può creare nulla! Se c’è un effetto vuol dire che c’è una causa, nessun effetto può essere prodotto senza una causa. L'esistenza è come un dono dato dalla causa all'effetto. Se non c'è nessuno che ha il dono, il dono non può essere trasmesso. La vita è un dono dato da Dio, una causa non causata perché eterna! Quindi deve esistere un Dio: un Essere non causato che non ha ricevuto l'esistenza, in quanto è eterno. Non siamo il prodotto del caso!

b) Argomento dell’ Ordine o Disegno (teleologico; Salmo 8:3-4; 19:1-4; Atti 14:15-18).
Dichiarazione: L'ordine, lo scopo, e il disegno che osserviamo nel mondo richiede un disegnatore. Come il complesso, ma ordinato orologio richiede un orologiaio, allo stesso modo l’ordine del mondo richiede qualcuno che lo ha progettato.
Sviluppo: Questo argomento va visto non solo nei dettagli, ma anche negli aspetti generali. Per esempio non dobbiamo pensare che non se non esistono due fiocchi di neve uguali non provino il proposito e il disegno di Dio per il mondo, ma dobbiamo vedere come in generale, la neve occupa un posto importante nel ciclo delle stagioni e per la fornitura di acqua per la terra. 
Alcuni eventi ci possono sembrare assurdi  insignificanti per noi, ma Dio ha un progetto generale, pertanto non ci sono eventi, stagioni o aspetti della natura che non siano sotto il controllo di Dio che agisce secondo un suo piano. 
L'argomento teleologico è in realtà una sottocategoria dell’argomento cosmologico. Si concentra sulle prove dell’armonia, ordine e disegno nel mondo, e sostiene che il suo disegno dà prova di un fine intelligente. Poiché l'universo sembra essere progettato con uno scopo, ci deve essere un intelligente e propositivo Dio che ha creato il suo funzionamento in questo modo. 
Albert Einstein disse: “L’aspetto più incomprensibile dell’universo è che è comprensibile.”  L’universo è intellegibile, comprensibile alla mente umana, mostra una quantità impressionante di intelligibilità, sia all'interno delle cose che osserviamo e sia nel modo in cui queste cose si rapportano con gli altri fuori di sé.  Il loro modo di esistere e coesistere visualizzano un ordine strettamente bello e regolare per la nostra vita e salute, (come per esempio gli organi del nostro corpo) che può riempire anche l'osservatore più distratto di meraviglia. O questo ordine intelligibile è il prodotto del caso, il prodotto di un processo irrazionale e privo di scopo, che non prevedeva la nostra esistenza oppure è un disegno intelligente, di un Essere intelligente che aveva uno scopo. E’ più credibile l’Essere intelligente con un progetto intelligente. 
L’argomento teleologico è l’argomento della  progettazione secondo uno scopo un fine (telos).  Questo argomento afferma che una progettazione implica un Progettista intelligente; tutti i progetti implicano un disegnatore con uno scopo. Siccome c’è un grande disegno nell’universo, pertanto ci deve essere un Grande Disegnatore. Ogni volta che vediamo un disegno complesso e ordinato sappiamo per esperienza che viene dalla mente di un disegnatore: l’orologio implica un orologiaio; un edificio implica un architetto, un dipinto implica l’artista, e messaggi in codice implicano un mittente intelligente. Se c’è un effetto c’è una causa, nessuno effetto può essere composto senza causa. Ma più complesso è il disegno, maggiore sarà il progettista. Un castoro può fare una diga, ma non è una diga che può fare un uomo, allo stesso modo delle scimmie possono scrivere davanti a un computer, ma non potrebbero scrivere i “Promessi sposi”. Più complessa è la progettazione, più grande deve essere l’intelligenza per produrla.  
L'universo è un sistema molto complesso di forze e leggi che lavorano insieme in perfetta sintonia per il reciproco vantaggio del tutto. A proposito, parlando delle leggi della natura, come regolarità, il filosofo ateo che poi ha abiurato il suo ateismo, Antony Flew disse: “Il punto importante non è meramente il fatto che ci siano delle regolarità in natura, ma che queste siano matematicamente precise, universali e legate insieme.”  Questo dimostra che c’è stato un disegno intelligente fatto da un Disegnatore Intelligente che aveva lo scopo di crearci per salvarci per glorificare il Suo nome (Efesini 1:3-14). 
Dio aveva previsto gli esseri umani quando creò il mondo, l’universo è stato creato in vista del nostro arrivo. “Alcune recenti ricerche hanno dimostrato che numerose costanti fondamentali della natura, dai livelli energetici dell’atomo di carbonio alla velocità con cui si espande l’universo, hanno esattamente il valore necessario perché la vita esista. Basta cambiarne uno, anche di poco, e l’universo diventerebbe ostile e incapace di sostenerla”.  

c) Argomento della legge morale.
Dichiarazione: Tutti gli uomini sono consapevoli di una legge morale oggettiva, ora le leggi morali implicano un Legislatore morale, pertanto, ci deve essere un supremo Legislatore morale. 
Sviluppo: In primo luogo tutti gli uomini hanno un senso di giustizia innato, ci arrabbiamo davanti situazioni ingiuste, da dove proviene questo senso di giustizia? Non lo abbiamo inventato noi e la legge che Dio ha messo in noi. In secondo luogo il fatto che  tutti gli uomini sono coscienti di come si dovrebbero comportare perché siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio (Genesi 1:26-27), perché la legge di Dio è scritta nei nostri cuori (Romani 2:12-16). Dunque l'argomento morale comincia dal senso dell'uomo di giusto e sbagliato. 
Ora qualcuno potrebbe dire che questa legge morale non è proprio oggettiva, ma non è altro che un giudizio soggettivo che viene da convenzioni sociali. Questo in parte è vero, tuttavia, questa visione non riesce a tener conto del fatto che tutti gli uomini ritengono che le stesse cose (come omicidio, stupro, furto, e la menzogna) siano sbagliate.  
Quando non facciamo ciò che è secondo la legge di Dio, ci sentiamo in colpa, la coscienza fa da giudice; infatti, la coscienza è un organo capace di valutare il nostro comportamento, di distinguere il bene dal male secondo la legge morale di Dio. 
La coscienza è la persuasione di una cosa che scaturisce da una determinata norma ed esige una determinata condotta. Dio ha dato la coscienza a tutti gli uomini affinché possiamo camminare secondo le Sue leggi, questo dimostra la Sua esistenza. La coscienza (suneídēsis) significa letteralmente “conoscenza con”. 
Esprime l’idea di una conoscenza percepita dal singolo come, in particolare, una consapevolezza dolorosa avvertita dall’io di aver agito male o una conoscenza, non dolorosa della propria innocenza, infatti parla di pensieri che si accusano e si scusano in Romani 2:15. La coscienza, perciò è la consapevolezza di fare il bene o male, ma è anche una testimonianza interiore, che esamina  e  giudica la  condotta dell’uomo. 
Martyn Lloyd Jones: “ La coscienza è una specie di voce, una facoltà, se così vi pare, che si trova in tutti gli  esseri umani. È un monitor interiore che ci comunica che determinate cose non sono corrette e che non le dobbiamo commettere. Che ci piaccia o no è così, essa esprime la sua opinione e ci condanna quando commettiamo qualche cosa di sbagliato”. Purtroppo la coscienza a volte non è ascoltata, perché influenzata dal peccato e si indurisce o può essere anche debole, influenzata dal comportamento degli altri e ferita (1 Timoteo 4:2; Tito 1:15; Ebrei 10:22; 1 Corinzi 8:7,10,12). 
Qualcuno,però potrebbe obiettare dicendo che queste leggi morali sono soggettive e quindi non comuni a tutti, ma: “Ora il fatto che certe leggi morali siano scritte nel cuore umano, e che quindi siano comuni a tutta l’umanità, non significa che dappertutto tutti gli uomini e le donne nel corso dei secoli le abbiano osservate o siano stati riluttanti a trasgredirle. Quando le persone sviluppano l’abitudine di trasgredire queste leggi morali, la coscienza si intorpidisce e non protesta più. Tali persone possono anche arrivare a considerare l’inganno una cosa intelligente, da adulti, uno stratagemma accettabile per riuscire negli esami o nello sport. Uomini d’affari senza scrupoli giungono al punto di pensare che la bugia sia un aspetto inevitabile della politica e,per giustificarsi, abusano del buon nome della diplomazia. Malgrado tutto questo, la storia testimonia, dalle origini fino ai tempi nostri, il persistere di una consapevolezza universale delle leggi fondamentali.”  
Dunque come la legge morale, la coscienza ci riporta all’esistenza di Dio che ha messo dentro di noi questa legge e la coscienza per farle applicare.

d) Argomento dell’uomo (antropologico).
Dichiarazione: Come può l'uomo, un essere morale, intelligente,  vivente, essere visto o spiegato senza all’ Essere morale, intelligente, vivente Dio?
Sviluppo:  Di questo argomento fa parte anche l’argomento morale. Per argomento antropologico si intende ciò che l’uomo e ciò che ne fa parte: moralità, intelligenza, emozioni, coscienza religiosa. Questi aspetti dell'uomo che origine hanno? Sono prodotte dall’uomo stesso? Dal caso? Da forze materiali senza vita? Una creatura intelligente,con delle emozioni,ecc. come l’uomo necessita di un Creatore intelligente, infatti l’uomo è fatto a immagine e somiglianza di Dio.  (Genesi 1:26-28; Salmo 94:9; Atti 17:28-29). Una forza cieca o impersonale non avrebbe mai potuto produrre un uomo intelligente, sensibile, volitivo, con una coscienza.

e) L’Argomento dell’essere perfetto di Dio. (Ontologico.)
L'argomento ontologico è stato ideato da Anselmo di Canterbury (1033-1109 d.C.), che voleva produrre una singola, semplice dimostrazione che consenta di dimostrare l’esistenza di Dio e che cosa Dio è. Ma l’argomentazione è tutt'altro che semplice. È, forse, la prova più controversa per l'esistenza di Dio. La maggior parte delle persone tendono immediatamente a respingere questa argomentazione come un enigma, ma pensatori illustri di ogni epoca, inclusa la nostra, l’hanno difesa. E’ l’argomentazione più fortemente filosofica sull'esistenza di Dio, ne parliamo non tanto perché sia inconfutabile, ma per questioni di importanza storica. L'argomento ontologico, dell’essere è stato presentato nelle varie forme prima da Anselmo, poi da Descartes(Cartesio) e altri, ed è stato accettato (Hegel) e rifiutato  (Kant).
Dichiarazione: Questo argomento ha la seguente forma (e altri): (1)Premessa maggiore: L'uomo ha un idea di un essere infinito e perfetto. (2)Premessa minore: l'esistenza è una parte necessaria della perfezione. (3) C’è una conclusione: un essere perfetto e infinito esiste, dal momento che il concetto stesso di perfezione richiede l'esistenza.
Sviluppo: Dio è un essere di cui non si può pensare nulla di più grande o perfetto. Quindi Dio deve esistere non solo nel pensiero, ma anche nella realtà. Infatti se non esistesse nella realtà, gli mancherebbe qualche cosa (l’esistenza), e pertanto non sarebbe l’essere del quale non se ne può pensare uno maggiore. 
L’argomento è rivolto a chi pensa che Dio non c’è e vuole fargli notare la contraddizione che non può pensare a Dio senza pensarlo esistente. Quindi Dio è un essere superiore di cui nulla può essere immaginato, è l’Essere rispetto al quale non si può concepire nulla di più grande o di più perfetto. Colin Brown a riguardo dice:  “Il suo argomento è generalmente considerato come un tentativo di dedurre l’esistenza di Dio da questa idea dell’essere perfetto. Non si può negare che la gente abbia nella mente questa idea dell’essere più perfetto. Quindi come potrebbe aversi nella mente un essere così? Se fosse semplicemente un’idea della mente e questo essere non esistesse in realtà, non sarebbe l’essere più perfetto.” 
Questo argomento tenta di dimostrare che Dio deve esistere per definizione. Si dice che una volta che hai  un'idea di ciò che è Dio, l’essere perfetto, l’idea comporta necessariamente l'esistenza, quindi un essere infinito e perfetto esistente. Così l'argomento ontologico trova nell’ idea stessa di Dio, la prova dell'esistenza di Dio. La realtà a cui si riferisce l'idea è che Dio deve esistere, non solo nella mente, ma anche nella realtà, altrimenti l'idea non è un'idea perfetta. Perciò a chi si riferisce Anselmo’? Si riferisce allo stolto che pensa che Dio non c’è e vuole fargli notare che se egli non vuole contraddirsi, non può pensare Dio senza pensarlo esistente (Salmo 14:1).L’idea di Dio, dell’Essere perfetto non può essere concepito come non esistente.
  
L’argomentazione può essere impostata così in due modi diversi:
1) L’argomentazione ontologica come teologia naturale, razionale.
Secondo l’interpretazione razionale, Anselmo stava tentando di provare l’esistenza di Dio senza appellarsi alla fede e all’insegnamento cristiano. Cercava un ponte, o un terreno comune su cui potevano stare credenti e non credenti con la speranza che il ragionamento del credente vincesse il ragionamento del non credente e quindi portarlo alla fede. Il ragionamento la prova è prima e poi la fede, prima si gettano le basi con la filosofia e poi costruisci su questa la fede. 

Oppure un’altra interpretazione può essere che: 
2) La sua opera non era affatto di teologia naturale: lo scopo dell’argomentazione non era di fornire prove razionali, oggettive per ciò che crediamo per fede, ma la ragione ci aiuta a capire la fede.
Anselmo voleva dire che noi non possiamo razionalmente negare l’esistenza del Dio vivente una volta che sappiamo di Lui e cioè l’essere più perfetto. Secondo questa interpretazione Anselmo non aveva intenzione di dimostrare l’esistenza di Dio con prove razionali, bensì che Dio viene conosciuto mediante l’esperienza di un incontro personale e di comprendere in profondità la natura di questa esperienza. Per lui è importante è: “credo per comprendere”, assegnando il primato della fede sulla ragione, non si può intendere nulla senza fede, dunque per Anselmo è solo quando incontriamo il Dio vivente per fede che noi siamo in grado di afferrare la verità della fede cristiana. 

Conclusioni finali.
La Bibbia è una prova unica, ma che valore hanno i cinque argomenti tradizionali?

1. In primo luogo, questi argomenti teistici sono utili a dimostrare che la credenza teista non è completamente irrazionale. 
I teisti, quelli che affermano l’esistenza di Dio danno la conferma razionale della loro fede.Nessuno degli argomenti fornisce da sola una prova conclusiva, ma sono certamente utili e stimolanti provare l'esistenza di Dio. 

2. In secondo luogo gli argomenti sono preziosi come pezzi sofisticati e interessanti del ragionamento filosofico, questi argomenti infatti continuano a generare interesse e discussioni.

3. In terzo luogo ognuno di questi argomenti contribuisce qualcosa riguardo l’esistenza e la conoscenza di Dio nel loro insieme. 

Per esempio:
a) Dio è il Sovrano Onnipotente.
Questo lo vediamo dal fatto della creazione che l’ha creata e la sostiene con la sua potenza. La sua energia è maggiore di tutta l'energia che sia mai stata disponibile in tutta la creazione, perché Egli non solo ha fatto tutte le cose, ma li tiene insieme e li mantiene in vita. 

b) Dio è Intelligente e buono.
Dio ha creato ogni cosa in modo ordinato con uno scopo, ha creato anche noi dandoci l’intelligenza. Ha creato ogni cosa in modo tale da permettere la vita e sostiene questa creazione.

c) Dio è Santo e giusto.
Questo lo vediamo dall’argomento morale, ha messo la Sua legge nei nostri cuori che rispecchiala Sua natura morale.

d) Dio è Immutabile.
Dio è necessario Egli non può non esistere ed esistendo è eterno, quindi non è un divenire, non viene ad essere in un altro modo, Dio è dall’eternità sempre lo stesso e sempre così sarà!

Infine tutte queste prove hanno il loro valore, sono utili, ma come afferma la Bibbia, una persona non può credere in Dio, se Dio non si rivela a lui. L’uomo è accecato spiritualmente, è nelle tenebre, perciò è necessario l’illuminazione dello Spirito Santo nella mente, nel cuore delle persone (2 Corinzi 4:4; Efesini 2:1-3; 4:18,ecc. Giovanni 16:8-11; 1 Corinzi 2:6-16). 
Noi dipendiamo da Dio affinché venga rimossa la cecità e l'irrazionalità causata dal peccato, noi dipendiamo da Dio per valutare le prove correttamente, per credere a quello che dice la Scrittura, e per venire alla salvezza in Cristo (Giovanni 6:39-46).

Domande
1. Pensi che la Bibbia sia una prova convincente riguardo l'esistenza di Dio? Perché?
2. Perché Gesù è una prova convincente riguardo l'esistenza di Dio?
3. Come trovi gli argomenti tradizionali riguardo l’esistenza di Dio?

Bibliografia.
Antony Flew, Dio esiste, Alfa e Omega, Caltanissetta, 2010.

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Deuteronomio 2:7: Dio è fedele al Patto (2)

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