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Visualizzazione dei post da aprile, 2014

Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Numeri 23:19: Dio è fedele.

Numeri 23:19-20: Dio è fedele. Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire. Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola? Ecco, ho ricevuto l'ordine di benedire; egli ha benedetto; io non posso contraddire. Balac re di Moab aveva assoldato l’indovino Balaam per maledire il popolo d’Israele, ma Dio si rivelò all’indovino dicendo che non doveva andare a maledire Israele perché il suo popolo è benedetto! Al momento della maledizione; davanti un meravigliato e confuso Balac, Balaam al posto di maledire il popolo, lo benedice  (Numeri 22:12; 23:7-10). Poi Balac ci prova un’ altra volta con l’indovino e Balaam pronunziò il suo secondo oracolo da parte di Dio (Numeri 23:11-24). Numeri 23:19-20 fa parte del secondo oracolo. Balaam dice a Balac da parte di Dio (Numeri 23:16-18) che non è un uomo da dover mentire e da doversi pentire (Cfr. 1 Samuele 15:29), ciò che Lui ha detto farà, manterrà. Dunque Balaam non p...

Marco 1:1: Il contenuto del Vangelo.

Marco 1:1: Il contenuto del Vangelo. Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio.  Il Vangelo è più di una narrazione di eventi storici, noi vediamo anche la teologia, oltre la storia, vediamo l’identità di Gesù.  Noi vediamo in primo luogo che Gesù è il Salvatore. Il nome “Gesù” (Iēsoús) è la forma greca dell’ebraico “Yēshūʿa”  che significa  Dio o il Signore è la salvezza.  È il nome rivelato dall'angelo a Giuseppe prima che Gesù nascesse, per indicare la natura della Sua missione di salvare il suo popolo dai loro peccati (Matteo 1:21; cfr. Luca 1:31; 2:21).  Gesù è venuto per salvare ciò che era perduto (Matteo 18:11; Luca 19:10).  Gesù è il Salvatore del mondo (Giovanni 4:42), l’unico Salvatore (Atti 4:12) Noi vediamo in secondo luogo che Gesù è il Re. “Cristo” (Christos) è l'equivalente della parola ebraica Messia (māšîaḥ) che significa Unto.  Nell’Antico Testamento venivano unti con olio i profeti (1 Re 19:16;Isaia...

Marco 1:1: La sostanza del Vangelo.

Marco 1:1: La sostanza del Vangelo. Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio.  La parola “vangelo” (euangelion) significa buone notizie o annuncio gioioso, era usata per dare la notizia di una vittoria militare o nel caso di un imperatore, considerato come un dio, per indicare la sua nascita, la sua ascesa al trono,ecc.  Così anche nell’Antico Testamento (euangelízomai nella traduzione greca settanta traduce l’ebraico beśōrâ ) troviamo il significato di buone notizie (1 Samuele 4:10; 1 Re 1:42) anche in relazione alle vittorie militari (1 Samuele 31:9).  Ma il concetto di "buona notizia" non è limitato alle vittorie militari e politiche, infatti, il termine è particolarmente legato anche alla buona notizia di Dio che è  sovrano, regna e viene a salvare (Isaia 40:9-11;vedi anche Isaia 52:7; Isaia 61:1-3).  Il Vangelo riguarda la buona o le buone notizie riguardo Gesù Cristo; si riferisce al messaggio di Gesù, alle parole, agli eventi storici c...

Marco 1:2-3: Il Vangelo di Gesù Cristo era stato profetizzato.

Marco 1:2-3: Il Vangelo di Gesù Cristo era stato profetizzato. Secondo quanto è scritto nel profeta Isaia: «Ecco, io mando davanti a te il mio messaggero a prepararti la via... Voce di uno che grida nel deserto: "Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri"». Il Vangelo (ciò che riguarda Gesù Cristo) è stato profetizzato nell’Antico Testamento attraverso i profeti.     Noi in questi versetti vediamo in primo luogo che il Vangelo è il carattere regolativo e autorevole di Dio. La formula “secondo quanto è scritto” nel mondo greco, appare frequentemente nelle introduzioni alle leggi, o dichiarazioni portando valore giuridico.  Nell’Antico Testamento sostiene l'influenza normativa sugli ascoltatori, o i lettori, designando l'autorità di Dio, quindi il Vangelo si riferisce al carattere regolativo e autorevole del documento perché viene da Dio.  In secondo luogo il Vangelo è la continuità storica dell’opera di Dio.  Il Vangelo o l’inizio...

Marco 1:1:Dio progetta e realizza.

Marco 1:1:Dio progetta e realizza. Inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio.  Questo versetto fa parte dell’introduzione del Vangelo di Marco.  La parola “inizio”( archē) è stata interpretata in vari modi, come per indicare:  (1) Un ordine di successione temporale (Giovanni 1:1; 2 Tessalonicesi 2:13). Quindi un inizio preciso della storia, di un evento. In questo senso indicherebbe che Dio agisce, guida la storia e la Sua storia salvifica inizia in un dato momento storico oppure l’inizio della narrazione.  Oppure indicherebbe: (2) Gli aspetti elementari, semplici della verità (Ebrei 5:12; Ebrei 6:1). Di conseguenza, “inizio del Vangelo di Gesù Cristo Figlio di Dio” potrebbe significare il punto di partenza del Vangelo.  Infine la terza interpretazione è: (3) La causa, l’origine, il principio (Apocalisse 3:14).  In questo senso "inizio" indicherebbe l'autorità da cui deriva il Vangelo, quindi Dio stesso è autore e l’ideatore di...

Levitico 4:35: Il perdono dei peccati.

Levitico 4:35: Il perdono dei peccati. …Così il sacerdote farà per quel tale l'espiazione del peccato che ha commesso e gli sarà perdonato. Molte persone pensano che la cosa più importante sia la buona salute, avere un lavoro, ma la cosa più importante della buona salute, o di un lavoro è: avere i nostri peccati perdonati, in questo modo avremo la vita eterna. Senza il perdono il cielo sarebbe vuoto! Nessuno ci potrebbe andare! Nessuno!  Dio, quando perdona i peccati, li perdona definitivamente come se non fossero mai accaduti! (Salmi 103:12; Isaia 38:17; 43:25; Michea 7:19). “I peccati sono così rimessi come se non fossero mai stati commessi” (Thomas Adams). Meraviglioso! Dai vv.27-35 è trattato il caso di una singola persona normale del popolo che ha peccato rendendosi colpevole davanti a Dio. Nel suo caso doveva offrire in sacrificio per l’espiazione una capra, o un agnello senza difetto. Il sacerdote, dopo che l’offerente avrebbe posato la mano sulla testa e sgozzato...

Esodo 20:5-6: Che tipo di eredità morale lascerai ai tuoi figli?

Esodo 20:5-6: Che tipo di eredità morale lascerai ai tuoi figli? Punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. Dio è severo contro chi trasgredisce il secondo comandamento, ma benevolo verso chi è obbediente. Dio giudica chi lo trasgredisce, mentre ricompensa chi l’obbedisce. Noi vediamo in primo luogo la retribuzione ai disubbidienti. Quale compenso avranno i disubbidienti? La punizione! Dio punisce chi viola questo comandamento! Colpisce non solo la generazione che sbaglia, ma anche quelle future fino alla quarta generazione di coloro che lo odiano, cioè di coloro che non lo amano e lo dimostrano con la disubbidienza!  La punizione alle generazioni future per i disobbedienti può indicare due cose: un avvertimento per i genitori e non per i figli. Una retribuzione severa di Dio da non sottovalutare. Oppure...

Esodo 20:5: Attenzione Dio è geloso!

Esodo 20:5: Attenzione Dio è geloso! Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso. Dio non vuole che ci prostriamo davanti agli idoli in segno di culto e omaggio alla divinità, con un senso di fedeltà (Esodo 4:31;Neemia 8:6; Salmi 95:6). Il secondo comandamento proibisce anche la devozione agli idoli (Esodo 23:24-25). “Servire” (˓āḇaḏ) indica lavorare, dare la propria energia, dedizione, servizio nel culto e adorazione (Esodo 4:23; Deuteronomio 6:13; 1 Samuele 7:3; Salmi 100:2; Geremia 2:20). La ragione per non farsi idoli, per non prostrasi davanti a loro e servirli è: perché Dio è geloso (qānā˒). Dio è geloso in due sensi. In primo luogo Dio è geloso nel preservare il rapporto con il Suo popolo (Esodo 20:3; 34:12-14).  La gelosia di Dio è lo zelo nel proteggere un rapporto di amore, o nel vendicarlo quando si spezza. Quando qualcosa appartiene a noi è giusto proteggerlo, la gelosia è custodire ciò che amiamo ...

Esodo 20:4: Il modo giusto di adorare Dio.

Esodo 20:4: Il modo giusto di adorare Dio. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Il secondo comandamento si riferisce al fatto che Dio ha il diritto di essere adorato nel modo giusto, come Lui vuole, quindi il secondo comandamento mette in risalto il come adorare Dio.  Questo comandamento proibisce la creazione di idoli. Un idolo è qualcosa realizzato da mani umane mediante uno strumento, scolpito in legno, in pietra o inciso nel metallo, è una rappresentazione artificiale di qualche essere divino. L'idolatria in tutta la Bibbia è vista come il più grande insulto che, la creatura possa dare al Creatore. Noi in questo secondo comandamento vediamo che l'idolatria è assolutamente vietata!! Se il primo comandamento è contro l'adorazione di un falso dio, il secondo comandamento è contro l’adorazione del vero Dio in un modo falso. Non basta adorare il Dio giusto! Noi dobbiamo ador...

Isaia 26:12: Speranza per il futuro.

Isaia 26:12: Speranza per il futuro. SIGNORE, tu ci darai la pace; poiché ogni opera nostra la compi tu per noi. A volte il futuro ci può sembrare incerto, buio per varie ragioni come poteva essere per il futuro di Israele, ma qui troviamo una meravigliosa certezza: Dio darà la pace al suo popolo. La “pace” (shālôm) è intesa come benessere totale, questo è il risultato di ciò che Dio fa nella nostra vita. Dio avrebbe dato pace al suo popolo sconfiggendo i loro nemici; in contrasto con il giudizio sugli empi, Dio darà la pace al suo popolo (vv.10-14). Gli empi nel tempo del profeta non sapevano ciò che Dio aveva fatto in passato, oppure avevano rifiutato di riconoscere Dio come il vero potere che controlla la storia (vv.10-11). Il profeta riconosce umilmente che tutte le realizzazioni di Israele sono venute da Dio. Dio è potente e attivo nella storia, è l’Iddio della storia, con la sua mano sovrana ha vinto le nazioni malvagie intervenendo a favore del Suo popolo: Israele. Il...

Isaia 26:3-4:La pace è in chi confida in Dio.

Isaia 26:3-4:La pace è in chi confida in Dio. A colui che è fermo nei suoi sentimenti tu conservi la pace, la pace, perché in te confida.  Confidate per sempre nel SIGNORE, perché il SIGNORE, sì il SIGNORE, è la roccia dei secoli. La pace è una di quelle condizioni che ricerchiamo di più. Dio dona la sua pace a colui che è fermo nei suoi sentimenti. “Fermo” (sā•mǎḵ- participio passivo) significa appoggiato su qualcosa, e quindi mantenuto, o reso incapace/risoluto a non deviare. “Nei suoi sentimenti” (yēṣer) indica la mentalità, il nostro modo di vedere la vita (cfr. Genesi 6:5; Deuteronomio 31:21), in questo caso si riferisce a una fiducia stabile in Dio. Questa pace gli empi (rāshāʿ) coloro che negano Dio (Salmo 10:4); e abbandonano la legge o l'istruzione di Dio (Salmo 119:53), e quindi confidano in loro stessi, non ce l’hanno (Isaia 48:22; 57:21). È interessante che il profeta ripete due volte “pace”, questo uso di ripetere due volte la stessa parola può significare una ...

Esodo 20:1-3: Dio deve avere la priorità!

Esodo 20:1-3: Dio deve avere la priorità! Allora Dio pronunziò tutte queste parole:”Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me”.  “Non avere altri dèi oltre a me”  indica un divieto enfatico che riflette una forte aspettativa di obbedienza.  Dio ci vuole ricordare la sua autorità, il diritto legittimo della sua persona e quindi della sua legge. Solo Dio deve avere la priorità, Dio ha il diritto di essere adorato solo lui, di essere invocato solo lui, di essere servito solo lui. Ci sono due motivi. Il primo motivo è semplicemente perché è l’unico Dio (Deuteronomio 6:4-5), è l’unico Creatore Sovrano, il v.2 dice: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio". La parola ebraica per "Dio" (Elohim) indica una natura superlativa della potenza di Dio. La parola è usata in Genesi 1 dove si parla che dal nulla Dio creò ogni cosa (cfr. Isaia 40:28; 45:18; Atti 17:24; Apocalisse 4:11). ...

Genesi 1:27: L’uomo non è una scimmia evoluta!

Genesi 1:27: L’uomo non è una scimmia evoluta! Dio creò l'uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina.  L’uomo è molto di più una scimmia raffinata, o di un animale evoluto! Benché l’uomo sia un puntino davanti all’immensità dell’universo eppure ha una posizione unica nell’universo, tanto che il salmista rimaneva meravigliato davanti questa realtà! (Salmi 8:3-9). Creato a immagine di Dio non significa che l’uomo abbia una forma divina, Dio è Spirito, o che sia Dio in miniatura con tutte le Sue caratteristiche, piuttosto indica che come Dio l’uomo è un essere spirituale, morale, razionale e relazionale.  Noi possiamo ringraziare Dio e gioire in lui perché se siamo su questa terra, è per un suo progetto, non è un capriccio, o uno scherzo del destino, o un incidente della storia, o un caso di un boom cosmico. Noi possiamo ringraziare Dio perché ci ha dato la gioia di essere fatti a Sua immagine, quindi siamo creature uniche, perché siamo...

Apocalisse 18:4-5: Uscite da Babilonia!

Apocalisse 18:4-5: Uscite da Babilonia! Poi udii un'altra voce dal cielo che diceva: «Uscite da essa, o popolo mio, affinché non siate complici dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi;perché i suoi peccati si sono accumulati fino al cielo e Dio si è ricordato delle sue iniquità.. ». Dio vuole che il suo popolo esca da Babilonia, la grande madre delle prostitute e delle abominazioni (Apocalisse 17:5, usato simbolicamente per indicare un grande sistema di empietà che porta le persone lontano dal culto di Dio e alla propria distruzione Apocalisse 14:8). Dio vuole che il suo popolo esca per due motivi: (1) per non essere complici dei suoi peccati; (2) per non essere coinvolti nei suoi castighi; infatti, quando i peccati raggiungono un certo limite, Dio agisce giudicando. Dio vuole che il suo popolo non si comprometta con i peccati; Dio vuole che il Suo popolo si separi dal peccato, il pericolo è incorrere nel suo giudizio. Far parte del popolo di Dio non signifi...

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. Gesù conclude il suo discorso sulle preoccupazioni per i bisogni primari riguardo il futuro, dice di non essere ansiosi. Dio si prenderà cura di noi perché fa così con gli uccelli e i campi, non preoccupiamoci del futuro perché il domani si preoccuperà di se stesso, basta a ciascun giorno il suo affanno, cioè viviamo un giorno alla volta con i suoi problemi o difficoltà quotidiani. Molte preoccupazioni riguardano il futuro per paure inesistenti, altre sono reali per problemi economici presenti, ma affrontiamo il presente con la certezza che Dio fin qui ci ha soccorsi (1 Samuele 7:12). Dio non abbandona i suoi figli, li ama e li cura teneramente.

Matteo 6:33: Ciò che deve veramente preoccuparci.

Matteo 6:33: Ciò che deve veramente preoccuparci. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Gesù in questo versetto ci esorta a cercare continuamente (ricerca ansiosa) prima di ogni cosa il Regno e la giustizia di Dio, cioè vivere sotto il Suo regno, mettere Dio al primo posto, riconoscerlo come unico Signore, quindi obbedirgli. Dio deve essere la persona più importante sopra tutto e tutti. Quindi se dobbiamo avere una preoccupazione, non è per il cibo e per i vestiti, ma per Dio! Con Dio al primo posto arriva anche la Sua benedizione, infatti, leggiamo che tutte queste cose (mangiare e vestire) ci sanno date in più. Sperimentare la benedizione di Dio è la conseguenza del fatto che abbiamo messo Dio prima di ogni cosa, l'obbedienza ne è una dimostrazione. Non tentennare, affidati a Dio completamente.

Matteo 6:25-32: La cura per l'ansia.

Matteo 6:25-32: La cura per l'ansia. Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito?  Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro.  Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?"  Perché sono i pagani che ri...

Isaia 55:10-11: I progetti di Dio sono efficaci.

Isaia 55:10-11: I progetti di Dio sono efficaci. Come la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza aver annaffiato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, affinché dia seme al seminatore e pane da mangiare, così è della mia parola, uscita dalla mia bocca: essa non torna a me a vuoto, senza aver compiuto ciò che io voglio e condotto a buon fine ciò per cui l'ho mandata. In un momento difficile della vita del suo popolo, infatti sono esiliati in Babilonia, Dio promette loro la liberazione e il ritorno in patria come leggiamo sempre in Isaia 55:12-13 (cfr. Isaia 35;49,ecc.) e che per certo avverrà. La storia ci dice che questo è accaduto qualche anno dopo nel 538 a.C., per opera del  re persiano Ciro (Isaia 45:1-4).  I vv.10-11, quindi ci parlano della sovranità di Dio! Dio regge e governa ogni cosa con la sua potenza, tutte le cose gli sono sottoposte e dipendono da lui. Dio è rivestito di un'autorità illimitata e incondizionata sopra t...

Isaia 55:9: I progetti di Dio sono incomprensibili.

Isaia 55:9: I progetti di Dio sono incomprensibili. Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri.  Il significato di questo versetto è: come i cieli sovrastano la terra così da non poter essere misurati dall’uomo, così le vie e i pensieri di Dio sovrastano quelli dell’uomo al punto di non poter essere afferrati nella loro totalità. In altri termini, le vie e i pensieri di Dio risultano incomprensibili all’uomo. L'uomo può trovare Dio, ma non lo potrà mai capire pienamente!! Dio sfugge alla nostra piena comprensione! Non possiamo sapere tutto di Dio per l'ovvia ragione che il finito, l’uomo, non può comprendere l'infinito, Dio! Dio è un essere a sè, è così trascendente ed eterno che tutti i nostri sforzi per arrivare a una comprensione piena e completa sono destinati fin dall'inizio al fallimento! Invece, noi cerchiamo sempre di comprendere, o di stabilire quale sia i...

Isaia 55:8: I progetti di Dio sono diversi da quelli degli uomini.

Isaia 55:8: I progetti di Dio sono diversi da quelli degli uomini. Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie», dice il SIGNORE.  La parola ebraica “pensieri” (maḥšbôtay) ha l'idea di base dell'impiego della mente nel pensare per agire, indica piani, progetti, disposizioni, obiettivi (Ester 8:3-5; 9:25; Proverbi 15:22; 19:21; Geremia 18:18; 29:10-14; 51:29). Mentre “vie” (darkêkem) indica le azioni, il comportamento, il modo di vivere, (Deuteronomio 32:4; Salmi 50:23; Isaia 55:7).  Quindi Isaia ci sta dicendo che sia i progetti come le azioni di Dio differiscono radicalmente da quelli degli esseri umani e questo sappiamo, che molte volte stride, è in contrasto con i nostri piani e comportamenti.  Dio ha una natura, una logica e una prospettiva diversa dalla nostra. Dio non è come te e me! Dio è Dio! Ragiona da Dio, ha un carattere da Dio e ha progetti da Dio! Qualcuno può pensare: visto che Dio è buono, ci ama allora n...

Isaia 25:9: Chi ha sperimentato la salvezza di Dio esulta in Dio.

Isaia 25:9: Chi ha sperimentato la salvezza di Dio esulta in Dio. In quel giorno, si dirà: «Ecco, questo è il nostro Dio; in lui abbiamo sperato, ed egli ci ha salvati. Questo è il SIGNORE in cui abbiamo sperato; esultiamo, rallegriamoci per la sua salvezza!» Con un tono fiducioso il profeta incoraggia il popolo di Dio ha esultare e a rallegrarsi per la salvezza che Dio ha dato loro. Li riporta a considerare chi è il Dio in cui hanno sperato. "Questo è il nostro Dio" si riferisce al fatto che Dio li ha liberati dai nemici (vv.2-5) e poi fiduciosamente dice che in quel giorno, il giorno della restaurazione del regno di Dio, ogni persona che l'ha aspettato ansiosamente, che ha sperato in Lui, sarà salvato. Questo è un ritratto finale, non è provvisorio. Dio toglierà dal suo popolo il velo del lutto (v.7; cfr. 2 Samuele 15:30; 19:5; Geremia 14:3), annienterà per sempre la morte, asciugherà le lacrime da ogni viso; queste parole le ritroviamo in Apocalisse 21:4, quan...

Salmo 47:1-2: Un invito a lodare Dio.

Salmo 47:1-2: Un invito a lodare Dio. Battete le mani, o popoli tutti; acclamate Dio con grida di gioia! Poiché il SIGNORE, l'Altissimo, è tremendo, re supremo su tutta la terra. L'invito del salmista con un tono entusiasta per tutti i popoli è: rendere omaggio, celebrare, lodare Dio, battere le mani e acclamare Dio con grida di gioia. Battere le mani e acclamare Dio con grida di gioia era tipico nell'intronizzazione di un nuovo re (1 Samuele 10:24; e 2 Re 11:12). Il motivo della lode è: perché il Signore, l'Altissimo è tremendo, re supremo su tutta la terra. Ci sono due aspetti particolari insoliti, il primo è che tutti i popoli devono battere le mani e acclamare Dio con grida di gioia. Uno si aspetterebbe che solo i credenti dovrebbero fare questo, mentre l'invito è per tutti i popoli, anche coloro che Dio sottomette a Israele (v.3). Questo invito a tutti i popoli era di riconoscere ciò che Dio è: il Re Sovrano su tutta la terra e quindi a sottomettersi a...

Salmo 46:1-3: Dio è sempre pronto per aiutarci.

Salmo 46:1-3: Dio è sempre pronto per aiutarci. Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà.   Perciò non temiamo se la terra è sconvolta, se i monti si smuovono in mezzo al mare, se le sue acque rumoreggiano, schiumano e si gonfiano, facendo tremare i monti. Di fronte una circostanza difficile più grande di noi, di fronte ai pericoli, a un terremoto, o uno tsunami (letterali o metaforici), di fronte un problema grosso, quando ci sentiamo impotenti, quando non sappiamo come affrontare una situazione, e non abbiamo i mezzi per superarla, nelle battaglie spirituali, non temiamo, ricordiamoci che Dio è per noi un rifugio e una forza.    Rifugio ricorda una fortezza inespugnabile nella quale un uomo può fuggire, o ripararsi tranquillamente e può essere assolutamente sicuro. Dio è la nostra protezione. Ma Dio è anche la nostra forza, questo ci ricorda l'energia, la capacità, per poter compiere opere, o azioni che vanno al di là delle ...

Salmo 45:6: Dio regna!

Salmo 45:6: Dio regna! Il tuo trono, o Dio, dura in eterno; lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia. Dio regna! Non vediamo la sua presenza, ma lui governa su ogni cosa e su tutti perché è Onnipotente, Onnisciente, Onnipresente. Dio può ogni cosa, sa ogni cosa, è in ogni posto. Il Regno di Dio è eterno ci dice il salmista, questo significa che durerà per sempre, quindi è un regno vittorioso, un regno sicuro, stabile. Questo significa serenità e conforto per chi lo ama. Ma Dio governa anche con giustizia. Questo indica che agisce con giustizia, e detesta il peccato e lo giudica, quindi non dobbiamo lamentarci, perché Dio non sbaglia mai. Questo ci spinge a confidare in Lui e a essergli riconoscenti, ma anche a temerlo!

Giovanni 5:35: La passione di Giovanni Battista.

Giovanni 5:35: La passione di Giovanni Battista. Il motivo per cui il Signore Gesù Cristo pronunciò il discorso che leggiamo a partire dal versetto 17, fu il mormorio e il progetto di ucciderlo di certi Giudei, probabilmente i capi religiosi, dopo che ebbe guarito un paralitico alla vasca di Betesda in giorno di sabato.  Gesù Cristo si difese affermando la propria comunione col Padre, sia riguardo alla sua natura e sia alle sue opere (vv.18-29), dimostrando di essere così “Signore del sabato” (Giovanni 5:17). Il Signore Gesù, poi fa riferimento alla testimonianza di Giovanni il Battista riguardo a Lui in quanto, generalmente, essi lo consideravano come un grande profeta.  Sembra che per un certo periodo, questi Giudei, fossero stati toccati e compunti profondamente dal fatto che Dio, dopo un lungo periodo in cui non aveva più mandato profeti, avesse suscitato un così grande profeta tra loro come Giovanni. Gesù dice a questi Giudei che hanno voluto per breve tempo go...

La passione di Giovanni Battista (Giovanni 5:35).

La passione di Giovanni Battista (Giovanni 5:35). Il motivo per cui il Signore Gesù Cristo pronunciò il discorso che leggiamo a partire dal versetto 17, fu il mormorio e il progetto di ucciderlo di certi Giudei, probabilmente i capi religiosi, dopo che ebbe guarito un paralitico alla vasca di Betesda in giorno di sabato.  Gesù Cristo si difese affermando la propria comunione col Padre, sia riguardo alla sua natura e sia alle sue opere (vv.18-29), dimostrando di essere così “Signore del sabato” (Giovanni 5:17). Il Signore Gesù, poi fa riferimento alla testimonianza di Giovanni il Battista riguardo a Lui in quanto, generalmente, essi lo consideravano come un grande profeta.  Sembra che per un certo periodo, questi Giudei, fossero stati toccati e compunti profondamente dal fatto che Dio, dopo un lungo periodo in cui non aveva più mandato profeti, avesse suscitato un così grande profeta tra loro come Giovanni. Gesù dice a questi Giudei che hanno voluto per breve tempo g...