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Luca 4:20-21: L’affermazione risonante

 Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia.  Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede.  È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga.  Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario.  E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
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Filippesi 4:6-7: La chiave per non essere ansiosi.

Filippesi 4:6-7: La chiave per non essere ansiosi.
“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti”.   
La cura e la risposta per l’ansia è la preghiera! 

La circostanza quando pregare.
La circostanza è: in ogni cosa! Ogni giorno è una pagina diversa della nostra vita, con varie situazioni e preoccupazioni: lavoro, familiari, salute, ecc. Al posto di essere ansiosi dovremmo pregare Dio!  “Ogni cosa” comprende tutto: in tutti i dettagli e in tutte le circostanze della vita, sempre, siamo chiamati a pregare Dio. Quindi, il modo per non essere ansiosi per la qualsiasi cosa è: pregare in ogni circostanza Dio.
La comunicazione a Dio in preghiera.
"Fate conoscere le vostre richieste a Dio" è portare le richieste alla presenza di Dio. Questa frase indica che le preghiere sono fatte da coloro che, essendo in un rapporto personale stretto con Dio, si rivolgono a lui. Paolo ci esorta a far conoscere sempre le nostre necessità, problemi e desideri a Dio, come indicato dal verbo “fate conoscere”. Ma questo vuol dire che Dio non sappia di cosa abbiamo di bisogno? Dio non ha certo bisogno di essere informato circa i nostri bisogni (Matteo 6:32), ma la preghiera è un’espressione di fiducia, di umiltà e di dipendenza da Dio. La preghiera orienta la nostra vita verso Dio, e ci fa crescere in una relazione aperta e sincera con Dio, presentando i nostri bisogni e desideri specifici a Lui. Portando le nostre richieste a Dio, ciò che è la causa dell’ansia, noi la tiriamo fuori e la gettiamo su Dio (1 Pietro 5:6-7). Anche il cristiano ha difficoltà e desideri, ma li affida a Dio perché sa che si prende cura di lui (Salmo 34:15). Come un figlio chiede al padre il pane, così noi dobbiamo chiedere a Dio. Come noi che siamo malvagi ci prendiamo cura dei nostri figli, a maggior ragione Dio si prende cura di noi (Matteo 7:11).
Certo possiamo avere qualche pensiero di vario genere per il futuro, ma possiamo dire: “Non so cosa mi riserva il futuro, ma so chi ha il mio futuro nelle mani!" È una questione di avere fede nel Signore! La fede è la fine dell’ansia! È una questione di lasciare la nostra vita nelle mani di Dio in sottomissione, sapendo che tutte le cose cooperano per il nostro bene secondo il Suo disegno! (Romani 8:28).
In che mani migliori possiamo lasciare i nostri problemi? Ci sono persone meglio di Dio? Dio ci ama in modo perfetto (1 Giovanni 4:8-10), non cambia mai (Malachia 3:6); è fedele (1 Corinzi 1:9); è saggio (Romani 16:27); è Sovrano (Salmo33:10); conosce ogni cosa (1 Giovanni 3:20), è  eterno (Salmo 10:16)! 
C’è qualcuno meglio di Lui a cui dare le nostre preoccupazioni? No! E allora metti la tua vita e le tue richieste in mano di Dio! Questa è la soluzione per la tua ansia!

        

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