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Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Filippesi 4:6-7: La chiave per non essere ansiosi.

Filippesi 4:6-7: La chiave per non essere ansiosi.
“Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre richieste a Dio in preghiere e suppliche, accompagnate da ringraziamenti”.   
La cura e la risposta per l’ansia è la preghiera! 

La circostanza quando pregare.
La circostanza è: in ogni cosa! Ogni giorno è una pagina diversa della nostra vita, con varie situazioni e preoccupazioni: lavoro, familiari, salute, ecc. Al posto di essere ansiosi dovremmo pregare Dio!  “Ogni cosa” comprende tutto: in tutti i dettagli e in tutte le circostanze della vita, sempre, siamo chiamati a pregare Dio. Quindi, il modo per non essere ansiosi per la qualsiasi cosa è: pregare in ogni circostanza Dio.
La comunicazione a Dio in preghiera.
"Fate conoscere le vostre richieste a Dio" è portare le richieste alla presenza di Dio. Questa frase indica che le preghiere sono fatte da coloro che, essendo in un rapporto personale stretto con Dio, si rivolgono a lui. Paolo ci esorta a far conoscere sempre le nostre necessità, problemi e desideri a Dio, come indicato dal verbo “fate conoscere”. Ma questo vuol dire che Dio non sappia di cosa abbiamo di bisogno? Dio non ha certo bisogno di essere informato circa i nostri bisogni (Matteo 6:32), ma la preghiera è un’espressione di fiducia, di umiltà e di dipendenza da Dio. La preghiera orienta la nostra vita verso Dio, e ci fa crescere in una relazione aperta e sincera con Dio, presentando i nostri bisogni e desideri specifici a Lui. Portando le nostre richieste a Dio, ciò che è la causa dell’ansia, noi la tiriamo fuori e la gettiamo su Dio (1 Pietro 5:6-7). Anche il cristiano ha difficoltà e desideri, ma li affida a Dio perché sa che si prende cura di lui (Salmo 34:15). Come un figlio chiede al padre il pane, così noi dobbiamo chiedere a Dio. Come noi che siamo malvagi ci prendiamo cura dei nostri figli, a maggior ragione Dio si prende cura di noi (Matteo 7:11).
Certo possiamo avere qualche pensiero di vario genere per il futuro, ma possiamo dire: “Non so cosa mi riserva il futuro, ma so chi ha il mio futuro nelle mani!" È una questione di avere fede nel Signore! La fede è la fine dell’ansia! È una questione di lasciare la nostra vita nelle mani di Dio in sottomissione, sapendo che tutte le cose cooperano per il nostro bene secondo il Suo disegno! (Romani 8:28).
In che mani migliori possiamo lasciare i nostri problemi? Ci sono persone meglio di Dio? Dio ci ama in modo perfetto (1 Giovanni 4:8-10), non cambia mai (Malachia 3:6); è fedele (1 Corinzi 1:9); è saggio (Romani 16:27); è Sovrano (Salmo33:10); conosce ogni cosa (1 Giovanni 3:20), è  eterno (Salmo 10:16)! 
C’è qualcuno meglio di Lui a cui dare le nostre preoccupazioni? No! E allora metti la tua vita e le tue richieste in mano di Dio! Questa è la soluzione per la tua ansia!

        

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