Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:
1 Timoteo 4:7: Un ordine al positivo. “Esèrcitati invece alla pietà”. Letteralmente è: “esercita, invece te stesso per la pietà”. Al posto di perdere tempo con le favole profane, Timoteo deve esercitarsi alla pietà (v.6). “Esercitati” potrebbe essere tradotto con: “continua a esercitare te stesso”. “Esercitati” significa addestrarsi, disciplinarsi, mantenere se stesso disciplinato, tenersi allenato. Era un termine di disciplina sportiva, di atletica, quindi d’impegno, di sudore, di duro e serio allenamento di “esercizi ginnici”, infatti, era un termine usato per allenare gli atleti che gareggiavano. La parola “esercitati”, dunque, parla del rigore, di fatica, di formazione, di sacrificio di un atleta che si prepara per la gara. “Esercitati” indica anche il controllare se stesso con la disciplina in modo accurato, un atleta è disciplinato anche nel suo stile di vita:mangiare, bere, riposo per esempio. Paolo prendendo l’esempio dagli esercizi fisici, trasferisce questo nella rea...