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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La preghiera: la misura spirituale del credente.


Salmi 34:15; 1 Tessalonicesi 5:17.
La preghiera è la misura spirituale del credente! Quando pensi alla preghiera a cosa pensi? Alla lista della spesa? A una telefonata ad un amico? A una noiosa cerimonia? A una lotta spirituale? Che posto dovrebbe occupare la preghiera nella vita cristiana? Se la preghiera è qualcosa, allora è tutto! Questo ci rivela la Bibbia! I riformatori del xvi secolo oltre ad essere uomini di preghiera scrissero sulla preghiera perché pensavano che questa era parte della teologia. Per Lutero pregare era l’opera della fede, lui si domandava: "Che cosa è la fede se non pura preghiera?" La preghiera ha un posto fondamentale nella vita del cristiano è un requisito indispensabile per la salvezza. Noi siamo diversi per carattere, per salute, per nazionalità, per lavoro, ma abbiamo una cosa in comune che siamo stati salvati e lo siamo perché Dio lo ha voluto e ci ha salvati mediante la preghiera. Dio secondo il suo piano ci ha dato la preghiera per chiedere a lui di salvarci! Ma la preghiera è anche importante per la nostra crescita spirituale.

Ma vediamo:
I IL SIGNIFICATO DELLA PREGHIERA.
Che cosa è la preghiera?
A) La preghiera è comunicare con Dio.
Attraverso lo studio della Bibbia Dio parla a noi, attraverso la preghiera noi parliamo con Dio, entrambi sono necessari per lo sviluppo di un rapporto personale. La preghiera è comunicare con Dio con la certezza che ci si sta ascoltando. La preghiera non è semplicemente soliloquio, un puro esercizio di auto-analisi terapeutica, o di una recitazione religiosa. La preghiera è comunicare personale con Dio stesso!

(1) Questa comunicazione è fondata sulla rivelazione di Dio nella Scrittura secondo i principi spirituali che ne governano l’accesso e anche la risposta.
In altre parole la Bibbia mette molto l’enfasi all’atteggiamento con cui preghiamo. Dio è attento a colui che prega, ma anche a come prega. Dio non ascolta le preghiere religiose delle troppe parole (Matteo 6:7-8), ma le preghiere del giusto (Giacomo 5:16), le preghiere fatte con il cuore Geremia 29:13 ; umili (Luca 18:9-14), senza ipocrisia (Salmi 66:18; Matteo 6:5-6). Altrimenti saranno parole che Dio non ascolterà!

(2) Noi comunichiamo i bisogni, le richieste, ma esprimiamo anche ciò che sentiamo per Dio.
La preghiera è l’espressione variegata della condizione umana davanti la presenza di Dio.

Quindi la preghiera ha varie sfumature:
a) La Lode o Adorazione. (Salmi 34:3; 96:8; 100:4; Matteo 4:10; Luca 1:46; Giovanni 4:23-24; Efesini 3:20-21; Apocalisse 4:8-11).
È dare gloria a Dio per quello che è in se stesso:Santo, Giusto, Amore,ecc. Come nel modello del Padre nostro, il modo più appropriato per iniziare la preghiera è con l’adorazione. Purtroppo, alcune preghiere sono solo come la lista della spesa! Solo richieste! Omettere l'adorazione è come togliere il cuore alla preghiera! 

Almeno due sono le cause principali per cui un credente non adora Dio:
1. La prima è la mancanza di un vocabolario adeguato.
Noi tendiamo a essere incapaci ad esprimerci quando si tratta di adorazione. Forse è per quello che i salmi sono poetici, perché la poesia solleva l’anima in alto. I Salmi sono stati scritti in linguaggio semplice, ma potente attraverso il quale il cuore degli scrittori ha espresso il timore per Dio, ma senza evitare la mente. Le loro bocche pronunciavano lode sotto l'ispirazione dello Spirito Santo, ma da uomini le cui menti erano immerse nelle cose di Dio. 

Questo ci porta alla seconda causa:
2. La seconda causa per una mancanza di adorazione è l'ignoranza.
Non conosciamo bene Dio e quindi se non lo conosciamo non lo adoriamo! L’adorazione è una reazione di stima verso Dio, ma se non lo conosciamo come facciamo a stimarlo e quindi ad adorarlo?

b) Il Ringraziamento.
Anche il ringraziamento deve essere parte integrante delle nostre preghiere. Il ringraziamento è simile alla lode, ma nel ringraziamento diamo gloria a Dio per quello che ci dà, per i suoi benefici. (Salmi 100:4; 103:2; 1 Tessalonicesi 5:18; Efesini 5:20; Colossesi 2:7). Gesù guarì dieci lebbrosi solo uno e tornato indietro per ringraziarlo! (Luca 17:11-19). 
L’ingratitudine è una cosa seria. Le Scritture hanno molto da dire in proposito. L'incapacità di essere grati è il segno dei pagani come dice Romani 1:21. Noi non possiamo essere ingrati a Dio per tutte le benedizioni che ci ha dato, ci dà e ci darà! Se lo facciamo è perché non siamo maturi spiritualmente, abbiamo la memoria corta e siamo egocentrici, vogliamo tutto  a modo nostro. L’ingrato è colui che vuole sempre di più e a modo suo!

c) La Confessione di peccato.
Noi davanti a Dio dobbiamo riconoscerci peccatori perché questo siamo! Il nostro Dio è un Dio santo e qualsiasi cosa contamini i nostri pensieri e le nostre azioni è un’ ostacolo alla comunione e quindi all’esaudimento delle nostre preghiere (Salmi 66:18). I nostri peccati devono essere confessati a Dio chiedendogli perdono e devono essere abbandonati. (Proverbi 28:13; Isaia 6:5; Atti 8:22;1Giovanni 1:8-10).
Come il Padre nostro ci insegna la confessione è una parte normale della nostra conversazione con Dio. La confessione non è una questione frivola che la facciamo una volta ogni tanto, la confessione deve essere una attività quotidiana, per il cristiano perché i nostri peccati sono quotidiani contro la legge divina. Facciamo le cose che non dobbiamo fare e omettiamo di fare quelle cose che Dio ci comanda di fare. In una vera confessione non si minimizza la gravità del peccato e non ci sono razionalizzazioni o auto-giustificazioni, infatti in Salmi 51 Davide non fa questo! 
Inoltre Davide riconosce che Dio è giusto quando parla e non sbaglia quando giudica, quindi non si lamenta contro Dio. Inoltre chiede a Dio di perdonarlo e di creare un cuore puro e di rinnovare uno spirito ben saldo, in altre parole c’è un vero pentimento, senza il quale non c’è perdono e si riconsacra a Dio con un atteggiamento di sottomissione e dipendenza da Dio, si affida al perdono di Dio alla sua misericordia. Davide nella confessione, non dimostra di non essere orgoglioso, ma riconosce che Dio è giusto e misericordioso, e lui è un peccatore, quindi un fallito in quanto ha mancato la perfezione che Dio richiede da noi secondo i suoi comandamenti!

d) L’Intercessione.
L’intercessione è l’amore in ginocchio! Infatti preghiamo per gli altri. L’ intercessione è pregare per gli altri, grande intercessore fu Mosè per esempio, pregò per Maria ed Aronne quando parlarono contro di lui, Maria per giudizio di Dio divenne lebbrosa, Mosè gridò al Signore e il Signore la guarì. (Numeri 12; cfr. Numeri 14:18-20) . Il Nuovo Testamento è pieno di preghiere di intercessione soprattutto in Paolo che pregava per le chiese. (Romani 10:1; 2 Corinzi 1:11; 9:14; Efesini 6:18-20; Filippesi 1:19; Colossesi 1:1,3; 4:3; 1 Tessalonicesi 5:25).

e) La Supplicazione o richiesta.
Si intende la preghiera per le nostre necessità. Filippesi 4:6-7: "Non angustiatevi di nulla, ma in ogni cosa fate conoscere le vostre ringraziamenti.  E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù". Niente è troppo grande o troppo piccolo per portare davanti a Dio nella preghiera, finché non è qualcosa che sappiamo essere in contrasto con la volontà espressa di Dio. Certamente non chiederemo a Dio di farci ladri competenti! 
Non possiamo fare come quell’uomo proprietario di due case di accoglienza di cuori solitari(casa di appuntamenti) che in una intervista televisiva nazionale dichiarò che aveva un patto con Dio, dichiarò che aveva fatto la promessa a Dio che se lui avrebbe benedetto i due bordelli, avrebbe trascorso il resto della sua vita al servizio di Dio! 

Ma la preghiera è più di una semplice comunicazione:
B) La preghiera è comunione con Dio. (Apocalisse 3:19-20).
questo passo di solito è applicato nell’evangelizzazione, ai non credenti, ma in realtà dal contesto si riferisce alla chiesa di Laodicea. Questo passo si riferisce alla mancanza di comunione della chiesa di Laodicea con Gesù, era una chiesa tiepida, aveva perso lo zelo eppure questa chiesa si sentiva a posto, autosufficiente compiacente e orgogliosa. 
Gesù li esorta allo zelo e al ravvedimento. Gesù non forza l’entrata, ma piuttosto si rende disponibile, il credente tiepido deve prendere la decisione di fare entrare Gesù, nel senso di ristabilire la comunione con Gesù, quindi Gesù chiede una risposta, invita il credente a pentirsi e ad avere comunione con lui. Se il credente tiepido si ravvede, cioè ascolta la voce di Gesù e gli apre la porta, quando Gesù bussa al suo cuore, Gesù avrà di nuovo comunione con il credente che si era allontanato, questo è illustrato dalla cena comune. 
La cena nel medio oriente era una pratica di amicizia, di comunione, di condivisione intima e gioiosa fraternità! E quando le persone si allontanavano, la cena era un momento di riconciliazione! Ecco perché Gesù andava a cena con i peccatori e fu accusato di essere amico dei peccatori (Matteo 11:16-19). In tal senso allora la promessa qui è del perdono, dell’accettazione, della condivisione e la della benedizione e della comunione profonda, ma anche un anticipo del banchetto finale messianico (Apocalisse 19:16-19; Luca 13:29; 22:29-30). Ma O. Hallesbay applica questi versetti anche alla preghiera dicendo che: “Pregare è lasciare che Gesù entri nei nostri cuori”. 
Quindi sotto questo aspetto le nostre preghiere sono sempre il risultato dei colpi che Gesù batte alla porta del nostro cuore. Il che non è sbagliato il principio, in quanto ci sono dei passi nella Bibbia che ci incoraggiano a pregare come per esempio Salmi 27:7-8: O SIGNORE, ascolta la mia voce quando t'invoco; abbi pietà di me, e rispondimi.  Il mio cuore mi dice da parte tua: 'Cercate il mio volto!' Io cerco il tuo volto, o SIGNORE". Ora se nel linguaggio biblico il pasto comune è il simbolo di un intima e gioiosa fraternità, Hallesbay dice: "Dio ha istituito la preghiera come mezzo di intima e gioiosa comunione fra Dio e gli uomini”.
La preghiera è aprire il cuore davanti al Signore come fece Anna che supplicava Dio con un’anima piena di amarezza perché era sterile. (1 Samuele 1:15; Salmi 62:8).
Questo indica fare partecipe Dio delle nostre cose più intime, questa è la comunione! Noi sappiamo che la conoscenza è importante anche perché senza di essa, non possiamo sapere ciò che Dio richiede, ma la conoscenza e la verità rimarranno astratti se non c’è la comunione con Dio nella preghiera. Noi dobbiamo ringraziare Dio per lo Spirito Santo perché insegna, ispira e illumina la Parola di Dio per noi e ci aiuta a rispondere al Padre con la preghiera.

C) La preghiera è l’elevazione dell’anima all’azione di Dio in noi.
Salmo 25:1: "A te, o SIGNORE, io elevo l'anima mia". (Salmi 86:4; 143:8). In altre parti è scritto elevare i cuori Lamentazioni 3:41 . Quindi la preghiera non è solo una semplice comunicazione, ma è il colloquio, la reazione fatto con trasporto, amore, passione a Dio. Chi ama Dio cercherà la comunione con lui!

II LE SCUSE PER NON PREGARE.
Richard Sibbes ha scritto tempo fa: “Quando preghiamo Dio, il diavolo sa che andiamo a prendere la forza contro di lui, e perciò ci si oppone con tutto ciò che può." Ma ovviamente la causa del non pregare non solo del diavolo! C’è qualcosa dentro di noi di radicato che ci impedisce di pregare, c’è un’avversione naturale ad essa. Ci viene più facile fare la qualsiasi cosa nella vita cristiana che pregare: testimoniare, frequentare la chiesa, leggere la Bibbia, vedere la televisione che pregare. D.A. Carson nel suo libro sulla preghiera “Un appello per una riforma spirituale” in un capitolo parla delle scuse più comuni con cui ci giustifichiamo per la mancanza di preghiera.

La prima scusa è:
A) Sono troppo indaffarato per trovare anche il tempo per pregare.
Noi viviamo in un epoca frenetica, sia per il lavoro e sia per il divertimento e diamo poco spazio per la cura dell’anima e quindi per la meditazione. Quando cessiamo di affrettarci, di realizzare e di fare, molti si siedono sul divano: dormono, guardano la televisione e non hanno tempo per meditare e quindi per pregare. Inoltre possiamo dire che anche coloro che sono presi dal ministero rischiano di trascurare la preghiera, sono presi dall’attivismo, dal servizio cristiano e pregano poco. 
Una coppia si trova in auto ed avevano notato una Cadillac ultimo modello, parcheggiata su un lato della strada con il cofano aperto, il conducente era agitato e dubbioso, così la coppia accosta per vedere se potevano aiutare l’uomo in difficoltà con la macchina, il conducente spiega loro il problema. Il problema era che uscendo di casa e pur sapendo di avere poca benzina, aveva una tale fretta di raggiungere un’importante riunione di affari, che non aveva tempo di fare il pieno, quindi la macchina aveva bisogno di benzina. Così la coppia, visto che aveva una piccola tanica di benzina, gli è la danno all’uomo dicendo che più avanti avrebbe trovato una stazione di servizio. Dopo averli ringraziati l’uomo riparte. Una ventina di chilometri più avanti, ecco di nuovo la stessa macchina sul lato della strada con il cofano aperto e con lo stesso conducente confuso come prima, ma molto più agitato, ma contento di vedere la coppia di nuovo in suo soccorso. Cosa era successo? Il solito problema e cioè aveva fretta di raggiungere la sua riunione di affari e non si era fermato alla stazione di servizio, sperando che quella poca benzina che gli aveva dato la coppia potesse bastare per portarlo a destinazione. Forse qualcuno di noi gli potrebbe dare dello stolto! Ma noi non facciamo la stessa cosa con Dio! Sappiamo che Dio attraverso la preghiera rafforza la nostra anima eppure non gli diamo il tempo adeguato, corriamo da un impegno all’altro e non ci fermiamo a fare rifornimento da Dio con la preghiera! 
Allora siamo stupidi come quell’uomo pensando di farcela da soli! Anche se siamo presi dal lavoro, dalla famiglia, dalla chiesa noi dobbiamo trovare il tempo per pregare perché è come la benzina per una macchina! 
Luca 10:39-42: "Marta aveva una sorella chiamata Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola.  Ma Marta, tutta presa dalle faccende domestiche, venne e disse: 'Signore, non ti importa che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti'. Ma il Signore le rispose: 'Marta, Marta, tu ti affanni e sei agitata per molte cose, ma una cosa sola è necessaria.   Maria ha scelto la parte buona che non le sarà tolta'. Marta non era occupata in cose banali, stava servendo il Signore! Ma era presa dall’attivismo, ma Gesù le fa capire che stare alla sua presenza è la cosa più importante!

La seconda scusa che dice Carson è:
B) Mi sento troppo inaridito spiritualmente per pregare.
Alcuni aspettano di sentirsi meglio per pregare, che gli passi lo scoraggiamento, i dubbi, l’aridità spirituale per poi pregare. Tutti forse lo abbiamo sperimentato e lo siamo stati per diversi motivi, ma qualunque ne sia la causa la sfida alla preghiera sembra troppo grande per essere affrontata come scalare una montagna, ci sentiamo stanchi prima di partire! 

Dietro queste due scuse ci sono due presupposti sbagliati:
(1) Il pensiero che il favore di Dio è condizionato da come ci sentiamo.
Forse pensiamo che quando siamo più gioiosi, o ottimisti o più pii, Dio è più impressionato positivamente. Dimentichiamo che Dio ci accetta non per quello che siamo o sentiamo, ma per il sacrificio di Cristo. Noi tramite Cristo siamo accolti da Dio e abbiamo l’accesso alla sua presenza! Giovanni 14:6: "Gesù gli disse: 'Io sono la via, la verità e la vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me'". In Ebrei 10:19-22 leggiamo: "Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell'aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura". Noi siamo suoi figli! E come suoi figli abbiamo libertà di accostarci a lui tramite Gesù!

Il secondo presupposto sbagliato è che:
(2) Il mio impegno nel pregare sia in qualche modo ridotto quando non mi sento di pregare.
Questo significa che l’umore o i miei sentimenti determinano ciò che io debbo fare. Carson dice: "È fuori di dubbio che abbiamo a che fare qui con un intollerabile egocentrismo: sono io, e io solamente, a determinare i miei obblighi e i miei doveri. Il che equivale a dire che io sono il dio di me stesso.” Ma il Signore Gesù ci dice di perseverare nella preghiera e lo fa raccontando due parabole quella del giudice iniquo e quella dell’amico di mezzanotte in entrambi le parabole Gesù, mette in evidenza la perseveranza nella preghiera la vedova che vince la riluttanza del giudice che non voleva fargli giustizia e nell’amico di mezzanotte  che va a chiedere tre pani ad un amico e lo sveglia e gli darà del pane per la sua insistenza!
Luca 11:9-10:  "Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete; bussate ripetutamente, e vi sarà aperto.  Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa". Ma nella parabola del giudice iniquo Gesù conclude dicendo: Luca 18:8: "Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?".
Quindi quando noi diciamo che siamo troppo aridi per pregare, non siamo perseveranti e perciò non esercitiamo la fede che ci fa perseverare nella preghiera.

Carson dice che c’è una terza scusa:
C) Io non sento alcun bisogno di pregare.
Ovviamente chi pensa così è orgoglioso, pensa che la preghiera è per i deboli di carattere, per i bisognosi, per gli incompetenti, per chi non è produttivo, perciò anche se riconosce che la preghiera è importante, in realtà non lo è per lui perché pensa di essere autosufficiente. Questo non solo in riferimento nel pensarlo o dirlo, ma anche chi non dedica il tempo alla preghiera perché appunto si sente autosufficiente. La preghiera è la dichiarazione che noi dipendiamo da Dio e che senza di lui non possiamo portare frutto! 
Giovanni 15:5: "Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla".
Perciò chi prega è consapevole di aver bisogno di Dio! Tutti abbiamo bisogno di Dio per ogni cosa!

La quarta scusa che dice Carson è:
D) Sono troppo amareggiato per pregare.
Viviamo in un mondo dove è normale subire ingiustizie o torti perché il mondo è decaduto nel peccato, quindi come peccatori offendiamo gli altri e subiamo le offese degli altri. Quando subiamo i torti potremmo nutrire uno spirito di vendetta, amarezza, malizia o malignità e perciò non c’è la sentiamo di pregare, oppure non preghiamo in un modo biblico perché non ci piace abbandonare questi sentimenti peccaminosi, la preghiera secondo il cuore di Dio ci costringerebbe ad abbandonare questi sentimenti peccaminosi che invece amiamo coltivare. Ma è chiaro che Gesù ha insegnato a perdonare  coloro che ci hanno offeso. 
Matteo 6:14-15: "Perché se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi;   ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe". Marco11:25: "Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate; affinché il Padre vostro, che è nei cieli vi perdoni le vostre colpe". 
Questo non vuol dire che il perdonare gli altri ha il potere di acquisto per avere il perdono di Dio, vale a dire io mi compro il perdono di Dio perdonando gli altri, il significato è che coloro che sono perdonati da Dio perdoneranno gli altri! Il perdonare gli altri è segno di un  ravvedimento genuino e di una contrizione autentica. Non dobbiamo pensare che coloro che sono stati perdonati da Dio possono permettersi di fare ciò che vogliono e quindi di perdonare gli altri! 
Efesini 4:31-32: "Via da voi ogni amarezza, ogni cruccio e ira e clamore e parola offensiva con ogni sorta di cattiveria! Siate invece benevoli e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda come anche Dio vi ha perdonati in Cristo".

La quinta scusa che dice Carson è:
E) Mi vergogno troppo di pregare.
Quando Adamo ed Eva peccarono si nascosero dalla presenza di Dio dietro gli alberi. Genesi 3:8 . D.A. Carson dice: "La vergogna ci spinge a nasconderci dalla presenza di Dio.  La vergogna ci fa essere come degli scoiattoli che si nascondono dietro al fogliame di patetiche scuse, invece di presentarci con la necessaria onestà. La vergogna favorisce la fuga e la mancanza di preghiera.” 
Ma noi non possiamo sfuggire davanti a Dio! 
Proverbi 5:21:  "Infatti le vie dell'uomo stanno davanti agli occhi del SIGNORE, egli osserva tutti i suoi sentieri". 
Ebrei 4:13: "E non v'è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto". 
Se dunque Dio conosce ogni cosa e non possiamo sfuggire davanti ai suoi occhi, è inutile non pregare perché abbiamo peccato! Anzi il fatto che Dio sa ogni cosa è un incentivo alla preghiera di confessione e la sua promessa del perdono e della sua grazia ne è una grande consolazione. 
1 Giovanni 1:8-10: "Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi.  Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità.  Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi". 
Romani 5:20-21:  "La legge poi è intervenuta a moltiplicare la trasgressione; ma dove il peccato è abbondato, la grazia è sovrabbondata,   affinché, come il peccato regnò mediante la morte, così pure la grazia regni mediante la giustizia a vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore".
La grazia annega il peccato!

La sesta e ultima scusa è:
F) Io mi accontento della mediocrità.
Alcuni credenti non sono interessati a studiare seriamente la Bibbia,  pensano che la cosa più importante sia la rettitudine morale pubblica, ma non curano quella interiore, possono discutere sulla qualità del sermone, ma  non si preoccupano della qualità della loro vita di preghiera, ebbene questi credenti che si accontentano della mediocrità! Son cedenti mediocri! (Giacomo 4:2-10). Quando non preghiamo e più facile che litighiamo l’uno contro l’altro, se si pregasse di più insieme si consoliderebbero di più i rapporti. Ma anche quando pregano i mediocri non ottengono nulla perché sono egoisti chiedono secondo i loro interessi. In realtà questi sono adulteri, tradiscono Dio con il mondo!

Ma ora vediamo:
III LE DIFFICOLTÀ NELLA PREGHIERA.
A) Il Formalismo.
La pratica della preghiera a volte può diventare abitudinaria, meccanica, fredda. I puritani per superare questo dicevano: “Pregate fino a che pregherete” D.A.Carson a riguardo dice: “Ciò che volevano dire è che un credente, ogni volta che prega, dovrebbe pregare abbastanza a lungo ed abbastanza onestamente, fino a superare il sentimento di formalismo e d’irrealtà che caratterizza il tanto pregare. Noi siamo particolarmente inclini a tali sentimenti quando preghiamo solo per pochi minuti, affrettandoci a concludere quasi per….liberarci della cosa, per poter dire di avere fatto il nostro dovere. Ma per poter entrare nello spirito della preghiera, dobbiamo soffermarci per tutto il tempo necessario. Se noi preghiamo fino a che pregheremo, solo allora arriveremo a gioire della presenza di Dio, a trovare riposo nel suo amore, rallegrarci della sua volontà.”

B) La Povertà spirituale.
Molti non pregano perché sono freddi spiritualmente, hanno una fede debole, e poco fervore nell’impegno cristiano. Perciò non sentono nessun bisogno di pregare!

C) La Distrazione.
John Bunyan confessava: “Oh quanto sono sorprendenti le scappatoie che il cuore ha durante la preghiera! Nessuno sa quante vie nascoste e quante uscite secondarie ha il cuore per scivolare fuori dalla presenza di Dio” Viviamo in un epoca con ritmi accelerati, presi da tante occupazioni, pensieri e preoccupazioni, così mentre preghiamo pensiamo a come fare quell’affare, cosa cucinare, quella che ti ha fatto male, e così via. Poi se c’è della confusione attorno a noi diventa davvero difficile pregare.

La prima cosa importante per non distrarci è:
(1)  Un luogo solitario.
Gesù andava in disparte a pregare in modo tale che non poteva essere disturbato. (Marco 1:35). 

Poi prima di cominciare a pregare per non distrarci:
(2) Dobbiamo raccogliere i pensieri, sintonizzarci e quindi concentrarci su Dio.
Noi dobbiamo capire che stiamo entrando alla presenza del Creatore, del Santo del Re dei re, perciò dobbiamo avere il giusto atteggiamento,così vinceremo la distrazione. 
Calvino: "La prima regola per fondare convenientemente la preghiera è questa:la nostra mente e il nostro cuore devono essere disposti come si addice a coloro che entrano in conversazione con Dio. Quanto alla nostra mente, questo accadrà se essa, liberata da ogni sollecitudine e pensiero carnale che la distoglie o le impedisce di guardare rettamente e puramente a Dio, non solo si applicherà interamente all’intento di pregare, ma anche, per quanto possibile, si eleverà al di sopra di sé. Ma voglio dire che bisogna respingere tutte le preoccupazioni estranee che trasportano qua e là la nostra mente e, allontanandola dal cielo, la deprimono e ripiegano sulla terra.”

(3) È buon adottare sistemi pratici per impedire alla mente di distrarci.
a) Pregare ad alta voce.
Così facendo saremo più concentrati.

b) Pregare con la meditazione delle Scritture.
In questo modo prepariamo il cuore, troviamo anche ispirazione e saremo più concentrati. Lutero paragonava la Scrittura alla pietra focaia che accende il fuoco nel cuore. Le preghiere nella Bibbia sono impregnate dalla conoscenza di Dio. Più conosciamo Dio e più avremo da comunicare con lui e più le nostre preghiere saranno spirituali.

c) Pregare tenendo un diario personale.
Per alcuni è una buona disciplina per la concentrazione. Si possono scrivere soggetti di preghiera, motivi per adorare il Signore, ma si possono scrivere le proprie esperienze, pensieri, preghiere, trionfi e fallimenti, questo ci disciplina di più nella concentrazione nella preghiera.

D) La stanchezza.
Quando siamo stanchi difficilmente pregheremo e se pregheremo pregheremo poco e con uno spirito fiacco. Per questo motivo è buono dedicare alla preghiera il periodo più fresco della giornata.

E) La pigrizia.
La pigrizia è uno degli ostacoli alla preghiera. Il pigro cerca di evitare la fatica o rifugge da ogni impegno; è lento e svogliato nell'operare. La pigrizia è condannata dalla Bibbia. (Proverbi 6:6-11). Probabilmente si riferisce alla povertà materiale, ma la possiamo applicare anche a quella spirituale, infatti un credente che non è disciplinato nelle cose spirituali, si impoverirà spiritualmente! Proverbio cinese: "Non è l’erba cattiva che soffoca il grano, ma la negligenza del contadino.” Se vogliamo impedire che il peccato soffochi la nostra vita spirituale, non dobbiamo essere negligenti, pigri, una cosa sicuramente da fare è pregare, pregare e pregare.

CONCLUSIONE.
Nella preghiera la grammatica non è necessaria, né le parole raffinate ed eloquenti, ma essi devono riflettere il rispetto e l'onore di Dio. Molti non pregano anche per questo motivo pubblicamente! Se sei tra questi non badare agli altri quando preghi, disinteressati e i giudizi degli altri: devi dare conto solo a Dio e Dio guarda al tuo cuore e non alle parole dette grammaticalmente perfette! 
La preghiera come stile di vita è uno dei segni che siamo veri cristiani, sono i credenti quelli che perseverano nella preghiera. 
La preghiera è la misura spirituale del credente! Ci fa capire il tipo di cristiani che siamo. È il rapporto con Dio, il modo in cui uno prega pertanto rivela lo stato di tale rapporto! 
La preghiera è sia un privilegio mediante la quale andiamo alla presenza di Dio, ma anche un dovere perché Dio vuole che noi preghiamo! Anche se siamo stati creati per avere comunione con Dio, gli effetti della caduta hanno lasciato la maggior parte di noi pigri e indifferenti verso qualcosa di importante come la preghiera. Ma la Bibbia ci dice che dobbiamo pregare. La preghiera è per il cristiano come il respiro è per la vita, indispensabile per la vita cristiana, per una vita santa e spirituale eppure è la cosa che trascuriamo di più! L'abbandono della preghiera è una delle principali cause della stagnazione nella vita cristiana. Come è il tuo cristianesimo? È stagnante come uno stagno senza vita oppure è come un torrente pieno di vita? Se non hai una vita di preghiera sicuramente è stagnante!

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