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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Il secondo comandamento: il modo giusto di adorare Dio


Esodo 20:4-6: Il secondo comandamento: il modo giusto di adorare Dio.
Noi vediamo chiaramente che il secondo comandamento è rigettato nel mondo. Gli uomini prestano poca attenzione a questo comandamento, lo vediamo nella chiesa cattolica e nelle varie religioni nel mondo. L'idolatria fa parte dell'umanità, tutti nasciamo idolatri e il teologo Giovanni Calvino affermava "Ognuno di noi è, dal grembo di sua madre, esperto di inventare idoli". Ma l'idolatria in tutta la Bibbia è vista come il più grande insulto che la creatura possa dare al Creatore. Noi in questo secondo comandamento vediamo che l'idolatria è assolutamente vietata!! 
In questi versetti vediamo le restrizioni, il rapporto e la ragione di questo comandamento.

I LE RESTRIZIONI DEL COMANDAMENTO.
Le restrizioni di questo comandamento sono di tre tipi. 
Primo, questo comandamento:
A) Proibisce la creazione di idoli.
Un idolo è qualcosa realizzato da mani umane mediante uno strumento, scolpito in legno, in pietra o  inciso nel metallo, tagliato e modellato da mani umane, una rappresentazione artificiale di qualche essere divino. Alcuni pensano che si tratti di idoli pagani altri pensano che si tratti di non farsi idoli che rappresentano Dio. 
Il cuore umano non solo vuole adorare falsi déi, ma cerca sempre di inventare nuovi modi di culto, anche per quanto riguarda il Dio uno e trino della rivelazione biblica. La gente è convinta che Dio sarà contento comunque sia, per i modelli, le forme, le regole e le linee direttrici per il culto. L'idolatria può avere buone intenzioni, come quella di aiutare il popolo ad adorare Dio in modo più efficace! Così si è certi che i mezzi e i metodi umani avranno successo. L'idolatria può avere buone intenzioni, come quella di aiutare il popolo ad adorare Dio in modo più efficace, si è certi che i mezzi e i metodi umani avranno successo, ma sappiamo che questo culto o modo di adorare Dio non l’ha espressamente comandato, è vano, falso e di fatto controproducente.
Dio qui afferma: “ non farti” (āśāh) sculture e immagini delle cose che sono in cielo, sulla terra e nelle acque o sotto terra! 
Comunque non si tratta della totale censura di ogni espressione artistica, ma dell’assoluto divieto di adorare Dio con l’ausilio delle immagini (Esodo 31:4-5).

Secondo, questo comandamento: 
B) Proibisce la prostrazione davanti agli idoli.
“Prostrarsi” (ḥā∙wāh) è inchinarsi, prostrarsi in segno di onore, di culto e omaggio alla divinità, con un senso di fedeltà. 
Esodo 4:31: "Il popolo prestò loro fede". Essi compresero che il SIGNORE aveva visitato i figli d'Israele e aveva visto la loro afflizione, e s'inchinarono e adorarono (Cfr. Neemia 8:6; Salmi 95:6). 

Terzo, questo comandamento:
C) Proibisce la devozione agli idoli. (Esodo 23:24-25).
“Servire” (˓āḇaḏ) indica lavorare , dare la propria energia, dedizione, servizio nel culto e adorazione. (Esodo 4:23; Deuteronomio 6:13; 1 Samuele 7:3; Salmi 100:2; Geremia 2:20). 

Ma ora vediamo:
II IL RAPPORTO DEL COMANDAMENTO.
Questo comandamento è indissolubilmente legato al primo. 
Questo comandamento ci parla del:
A) Modo giusto come adorare.
I cattolici e luterani dividono i dieci Comandamenti in modo diverso, per loro (Esodo 20:3-6) è un unico comandamento, infatti il divieto  di fare gli idoli è parte del comandamento di non avere altri dèi, in questo senso il divieto di farsi immagini e sculture si riferisce agli altri déi e non a Dio. 
Mentre nell’ambiente evangelico in generale si riferisce a due comandamenti separati e quindi il divieto di non farsi sculture e immagini è in riferimento a Dio, ma questo implica anche per gli altri déi.
Penso che sono due comandamenti separati anche se collegati ovviamente: il primo comandamento ha a che fare con chi adorare, chi ha il diritto di essere adorato e servito, cioè solo Dio. 

Dobbiamo respingere ogni falso dio al fine di adorare solo il vero Dio, che è il solo unico nostro Signore e Salvatore. 
Il secondo comandamento si riferisce al fatto che Dio ha il diritto di essere adorato nel modo giusto, nell’adorarlo in modo come Lui vuole, quindi il secondo comandamento mette in risalto il come adorare Dio. 
Il predicatore puritano Thomas Watson diceva che se il primo comandamento è contro l'adorazione di un falso dio, il secondo comandamento è contro l’adorazione del vero Dio in un modo falso. Non basta adorare il Dio giusto! Noi dobbiamo adorare il Dio giusto in modo corretto! Perciò il secondo comandamento non si riferisce solo al culto delle immagini di dèi all’infuori di Yahweh, ad esempio il culto idolatra babilonese, che Isaia derideva (Isaia 44:9-20; 46:1-8), o il paganesimo del mondo greco romano al tempo di Paolo come descrive in Romani 1:23-25, l'idolatria si riferisce anche a non farsi idoli adorando il vero Dio, quindi senza rappresentazioni di vario tipo! 
Il teologo  Charles Hodge diceva: "L’Idolatria consiste non soltanto nell’adorare falsi dèi, ma anche nell’adorare il vero Dio tramite immagini.” Questo accadeva in mezzo al popolo di Israele! Il re Ieu sterminò i ministri di Baal, estirpò Baal, un culto di divinità straniera da Israele (2 Re 10:18-28) quindi secondo il primo comandamento, ma non abbandonò i vitelli d’oro che erano a Betel e a Dan (2 Re 10:29), che erano stati costituiti dal re del nord di Israele Geroboamo come aveva fatto Aronne prima di lui per rappresentare gli dèi(Dio) che  ha liberato il popolo di Israele dall’Egitto, questo è il culto falso regionale per Dio, infatti Geroboamo per questioni politiche, istituì questo tipo di culto per impedire che la gente scendesse a Gerusalemme nel regno del sud di Giuda per offrire sacrifici nella casa del Signore e quindi aveva paura che la gente del nord passasse al regno del sud rafforzandolo (1 Re 12:25-33). 
Secondo alcuni studiosi quei vitelli d’oro rappresentavano Dio, il culto del vitello d'oro era un tentativo di adorare il vero Dio di Israele attraverso quelle rappresentazioni. Quindi Jeu aveva  violato il secondo comandamento: l’adorazione a Dio attraverso sculture o immagini! Adorare Dio con le immagini significa idolatria, significa adorare Dio in un modo pagano, significa metterlo al pari degli dèi pagani.  (Isaia 44:9-20; Geremia 10:5). Questo significa che noi non dobbiamo fare uso di rappresentazioni visive o pittoriche del Dio Trino o di una qualsiasi persona della Trinità ai fini dell’adorazione,metterci lì davanti e pregare. Questo comandamento, perciò, non si occupa dell’oggetto di chi adoriamo, ma come dobbiamo adorare, statue e dipinti raffiguranti Colui che adoriamo non vanno usati come aiuto per adorarlo! 

Ma vediamo:
B) Il Male delle immagini.
Le immagini che rappresentano la divinità sono una forma di paganesimo! Tramite le rappresentazioni fisiche della divinità si pensa che vi è un punto di contatto tra il regno celeste e quello terreno. Attraverso questo o quel totem, o  la statua di bronzo o quella figura d'oro, gli dèi portano avanti un rapporto con la gente. 
Le persone sono più coinvolte da quello che vedono che da quello sentono o dalla lettura. Ci viene detto: "Che male c’è se adoriamo Dio con immagini e statue, se queste si dimostrano utili nell’elevare il proprio cuore a Dio?" Alcuni tengono in casa un crocifisso o delle immagini perché li aiuta a fissare il loro sguardo su Cristo quando pregano! Alcuni dichiarano che riescono ad adorare meglio Dio in luoghi pieni di statue e immagini che in una chiesa che ne è priva. Altri pensano che queste immagini siano per aiutare a capire, per insegnarci delle cose su Dio. Crocifissi, statue, icone, ritratti di Gesù hanno lo scopo di suscitare devozione, senza di esse la fede sarebbe più debole! Ma Dio non ci parla attraverso le statue o immagini varie, Dio ci parla ogni giorno attraverso le Scritture e lo farà fino alla fine, le Scritture sono complete e sufficienti nel farci capire chi è Dio, come noi lo dobbiamo adorare e servire. Che male c’è? Che danno può arrecare? Se la gente li trova utili che cosa possiamo dire?

 In primo luogo:
(1) Le immagini Disonorano Dio.
Le immagini disonorano Dio, perché offuscano, oscurano la Sua gloria. L'idolatria deruba Dio del suo onore spetta! L’ idolatria è il tentativo di contenere e limitare Dio che è infinitamente libero. L'idolatria riduce Dio alla dimensione che si adatta alla nostra capacità di comprendere, di afferrare. Ma l’immagine di cose celesti(sole, la luna, le stelle), terrestri(uomini, animali, uccelli, insetti), marine(pesci, mammiferi, crostacei) non è precisamente una somiglianza con il Creatore e quindi la Sua maestà ne è alterata. 
Calvino: “Una vera immagine di Dio non si trova in tutto il mondo; perciò…la Sua gloria è profanata, e la sua verità distorta dalla menzogna ogni volta che egli è posto davanti agli occhi nostri in forma visibile…Di conseguenza, creare una qualunque immagine di Dio è di per sé una cosa empia, perché attraverso questa corruzione la Sua Maestà risulta alterata, ed egli è raffigurato diversamente da quello che è.” Non c’è una vera immagine di Dio nel mondo che lo possa rappresentare! Nulla nel creato può servire a rappresentarlo, nemmeno tutta la gamma del creato, da cima a fondo! Nessuna immagine concepibile lo può rappresentare! Farlo significa che la verità riguardo a Lui sarà distorta, alterata! Le immagini cambiano la verità della natura e carattere di Dio in menzogna profanandolo. Le rappresentazioni attirano lo spirito dell'uomo dal culto di Dio alto al basso e materiale del culto della creatura.
Romani 1:21-23: "perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti,  e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili".
Quando Aronne fece il vitello d’oro (Esodo 32:4) è scritto nel Salmo 106:20 che sostituirono la gloria di Dio con la figura di un bue. Il vitello era un simbolo del potere, prosperità e giovinezza (Salmo 29:6; Malachia 4:2).
Il vitello doveva essere simbolo visibile di Yahweh, il potente Dio che aveva liberato Israele fuori dalla schiavitù di Egitto! Senza dubbio l’immagine era in onore di Dio della Sua potenza, ma in realtà è stato un insulto nei Suoi confronti, infatti non rappresentava pienamente il carattere morale di Dio (giustizia, santità, bontà, pazienza, come un vitello poteva rappresentare Dio nella Sua totalità? In questo modo il vitello d’oro ha occultato la gloria di Dio! Dio non si può rappresentare per quello che è nella Sua natura! 
Isaia 40 dopo aver descritto la grandezza incommensurabile di Dio e prima di parlare contro l’artista che fa un idolo, e quindi ancora che Dio è il Creatore, Sovrano, Santo, Eterno, che non si affatica e si stanca, dall’intelligenza imperscrutabile, che da forza allo stanco e accresce di vigore chi è spossato al v.18 Isaia dice: "A chi vorreste assomigliare Dio? Con quale immagine lo rappresentereste?". La risposta è con nessuna! È impossibile, assurdo, ma anche empio, sbagliato pensare di rappresentare Dio con una qualsiasi immagine per adorarlo! Pertanto il problema dell’idolatria è creare una falsa immagine di Dio che è inadeguata alla sua divinità e indegna della sua grandezza. Dio è infinito e invisibile. Egli è onnipotente e onnipresente. Egli è uno spirito vivente, pertanto cercare di rappresentarlo con un pezzo di legno o di pietra è negare i suoi attributi, le caratteristiche essenziali del suo essere divino. 
Un idolo rende il Dio Infinito finito, il Dio Invisibile visibile, il Dio Onnipotente impotente, il Dio Onnipresente locale, il Dio Vivente morto, il Dio Spirituale materiale! L’idolo è una rappresentazione bugiarda di Dio perché lo rende come in realtà Dio non è, pertanto la verità è corrotta e adulterata! Dio è spirito e chi lo adora lo deve adorare in spirito e verità dice Gesù in Giovanni 4.24. "Spirito" indica un essere non materiale, non percepibile con i sensi umani. Egli è invisibile, intangibile, incorporeo, informe. 
1 Timoteo 1:17: "Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen". In Deuteronomio 4 Mosè esorta a mettere in pratica le leggi e le prescrizioni del Signore e ricorda al popolo di Israele che quando Dio si manifestò sul monte Sinai, pur scorgendo la presenza di Dio che dal fuoco parlò, ma non videro nessuna figura poi dice in Deuteronomio 4:15-19  vietando idolatria: "Siccome non vedeste nessuna figura il giorno che il SIGNORE vi parlò in Oreb dal fuoco, badate bene a voi stessi, affinché non vi corrompiate e non vi facciate qualche scultura, la rappresentazione di qualche idolo, la figura di un uomo o di una donna,  la figura di uno degli animali della terra, la figura di un uccello che vola nei cieli, la figura di una bestia che striscia sul suolo, la figura di un pesce che vive nelle acque sotto la terra;  e anche affinché, alzando gli occhi al cielo e vedendo il sole, la luna, le stelle, tutto l'esercito celeste, tu non ti senta attratto a prostrarti davanti a quelle cose e a offrire loro un culto, perché quelle sono le cose che il SIGNORE, il tuo Dio, ha lasciato per tutti i popoli che sono sotto tutti i cieli".
Dio non si è manifestato al popolo con un simbolo visibile di se stesso, ma ha parlato, pertanto gli israeliti e quindi anche noi, non dobbiamo ricercare o fare immagini, ma semplicemente obbedire alla Sua Parola! Come sue creature non dobbiamo pensare che Dio sia un idolo! Atti 17:29: "Essendo dunque discendenza di Dio, non dobbiamo credere che la divinità sia simile a oro, ad argento, o a pietra scolpita dall'arte e dall'immaginazione umana". Riguardo al crocifisso? James I.Packer dice la stessa cosa riguardo a Dio Padre: “Similmente, il pathos (sofferenza) del crocifisso offusca la gloria di Cristo, perché nasconde il fatto della Sua divinità, della Sua vittoria alla croce, del Suo regno attuale. Mette in mostra la Sua umana debolezza, ma eclissa la Sua forza divina; ritrae la realtà della Sua sofferenza, ma ci impedisce di vedere la realtà della Sua gioia e della Sua potenza. In entrambi i casi, il simbolo è indegno, soprattutto per quello che non riesce a esprimere. Ed è la stessa cosa per tutte le altre rappresentazioni visibili della Divinità.” L’unica rappresentazione che Dio vuole riguardo a Cristo è il simbolo del pane e del vino!

(2) Le immagini Deviano dalla verità.
Le immagini sono fuorvianti. Trasmettono idee sbagliate sul conto di Dio. Quando si fissa abitualmente i propri pensieri su una raffigurazione o immagine di colui  a cui rivolge la preghiera si ritroverà a pensare e a pregare in base a quella immagine come viene raffigurato, distorta sarà la raffigurazione distorta sarà l’adorazione e la vita spirituale, la vita di fede! Molti credenti sono malati spiritualmente perché hanno una visione distorta di Dio! 
James I. Packer: “La stessa inadeguatezza con cui Lo raffigurano perverte i nostri pensieri intorno a Lui e infonde nella nostra mente errori di ogni genere riguardo al Suo carattere e alla sua volontà.” Quando si perverte, si oscura la Sua gloria con le immagini, pervertiamo anche il suo carattere e volontà con effetti catastrofici nella nostra vita pratica! Quando Aronne fece il vitello d’oro condusse gli Israeliti a pensare a Dio come come un essere che essi potevano adorare in maniera accettabile con frenetiche gozzoviglie (baldoria di persone che mangiano e bevono smodatamente; Esodo 32:5-6). Anche riguardo al crocifisso, è storicamente accertato che l’aiuto nella preghiera ha incoraggiato le persone a paragonare la consacrazione a una triste riflessione sulle sofferenze corporali di Gesù, dando morbosamente al dolore fisico un valore spirituale ostacolando la conoscenza del Cristo risorto! Le immagini falsificano la verità di Dio nella mente delle persone con effetti negativi nella pratica.

III LA RAGIONE DEL COMANDAMENTO.
La ragione per non farsi idoli è la gelosia di Dio!
A) Dio è geloso. (qānā˒).
Dio è geloso in due sensi.
(1) Dio è geloso nel preservare il rapporto con il Suo popolo.
Al v.3 dice di non avere altri dèi oltre a me. Mentre in Esodo 34:12-14 è scritto: "Guardati dal fare alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, perché non diventino, in mezzo a te, una trappola;  ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli;  tu non adorerai altro dio, perché il SIGNORE, che si chiama il Geloso, è un Dio geloso". 
Oggi la gelosia non è considerata positivamente. La gelosia di Dio non indica l’invidia, il desiderio di avere qualcosa che non hai e che ha un altro, ma lo zelo nel proteggere un rapporto di amore, o nel vendicarlo quando si spezza. Quando qualcosa appartiene a noi è giusto proteggerlo, la gelosia è custodire ciò che ci appartiene come un figlio o il proprio coniuge! Nessun marito che ama veramente la moglie non sopporta di vederla tra le braccia di un altro e viceversa! 
La gelosia è una devozione intensa nel curare e proteggere ciò che si ama, è la giusta sollecitudine di mantenere un rapporto integro! Dio pensa allo stesso modo per il suo popolo. Il suo impegno per noi è totale. Il suo amore è esclusivo, appassionato, intenso, in una parola, geloso. Se Dio non fosse geloso sarebbe spregevole, mancante di percezione morale come un marito che non gli importa nulla della moglie infedele. 
Dio vuole proteggere l’onore del suo amore e desidera che il nostro amore per lui sia integro, che non sia diviso con altri, esige un’esclusiva devozione! Dio considera il rapporto con il Suo popolo come un patto che comportava amore e fedeltà assoluta di entrambi, benedizione o maledizione in base alla loro fedeltà! L’adorazione agli idoli era un atteggiamento di disobbedienza e infedeltà che Dio avrebbe castigato! (Giosuè 24:19;1 Re 14:22; Salmi 78:58). 
Dio esige, da parte di coloro che ha amato e salvato, una totale e assoluta fedeltà! Altrimenti sarà severo contro di loro!

(2) Dio è geloso nel preservare la Sua gloria.
Il motivo della proibizione è la gelosia di Dio e la Sua severità verso i trasgressori! La gelosia di Dio è il Suo zelo nel preservare la Sua gloria, la quale è oscurata quando si fa uso di immagini nell’adorazione. Dio è protettivo per il proprio onore come affermato in Isaia 42:8 e Isaia 48:11 . La gelosia di Dio significa che Dio cerca continuamente di proteggere il proprio onore. È sbagliato per gli uomini, ma per Dio è cosa giusta perché l’onore, la gloria appartiene solo a Dio (1 Corinzi 4:7; Apocalisse 4:11). La gloria di Dio e il benessere spirituale dell’uomo sono collegati!

B) Dio giudica.
(1) La Retribuzione ai disubbidienti.
Quale compenso avranno i disubbidienti? Il v.5 dice: "punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano".
Dio punisce chi viola questo comandamento! Colpisce non solo la generazione che sbaglia, ma anche quelle avvenire fino alla quarta generazione di coloro che lo odiano, cioè di coloro che non lo amano e lo dimostrano con la disubbidienza! 
In Ezechiele 18:20 è scritto che la persona che pecca è quella che morrà, il figlio non pagherà per l’iniquità del padre e viceversa, e la giustizia del giusto sarà sul giusto e l’empietà sarà sull’empio. Allora c’è una contraddizione? No! La punizione alle generazioni future per i disubbidienti indica due cose:o In primo luogo questo è un avvertimento per i genitori e non per i figli. Una retribuzione severa di Dio da non sottovalutare. o In secondo luogo i genitori devono riflettere sulle conseguenze disastrose verso i loro figli della loro idolatria. Per la punizione per i peccati dei genitori  soffrono anche i figli! Una generazione dà il tono spirituale per il prossimo! 
I genitori che sono disubbidienti a questo comandamento devono mettere in conto l’effetto del loro peccato sulle loro famiglie, un effetto domino. I figli sono lo specchio dei loro genitori, se i genitori sono bestemmiatori lo saranno anche i figli, se sono atei lo saranno anche i figli e di conseguenza anche i figli saranno giudicati! Non sono solo i padri che odiano Dio, ma anche i loro figli che seguono l’esempio negativo che hanno imparato dai genitori. I figli hanno imparato a odiare Dio dall’esempio dei genitori! Le persone che criticano questo comandamento perché per loro non è giusto che le colpe dei genitori ricadono sui figli devono pensare che questo versetto sottolinea coloro che “mi odiano”! Quindi anche i figli sono responsabili in quanto odiano Dio come i loro padri! Ma quando, d'altra parte, l'odio cessa verso Dio, quando i figli abbandonano la malvagità dei loro Padri, allora ci saranno benedizioni. 

Quindi vediamo:
(2) La Ricompensa degli ubbidienti.
Questo afferma il v.6: "e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti". In questo vediamo la promessa di Dio su coloro che sono ubbidienti.
Notate che l'amore viene prima di obbedienza.La chiave per obbedienza è il nostro amore per Dio.La disubbidienza a Dio mostra la mancanza di amore per Dio! (cfr. Giovanni 14:15,21).
Notate ancora che la benedizione è verso mille generazioni in contrasto con le quattro delle maledizioni. Che esempio stai dando ai tuoi figli? Questo comandamento contiene un avvertimento solenne per i genitori. Quando un uomo si rifiuta di amare Dio con passione e di adorare Dio correttamente, le conseguenze del suo peccato dureranno per generazioni. L’idolatria, come gli altri peccati, dei genitori danneggia tutta la propria famiglia e alla fine saranno tutti puniti. Ma un uomo che ama Dio sopra ogni cosa lo dimostrerà con questi comandamenti e sarà benedetto lui e le sue generazioni fino alla millesima generazione! Che tipo di esempio sei per i tuoi figli? Che tipo di eredità morale gli lascerai?

CONCLUSIONE.
Viviamo in un epoca dove c’è molto analfabetismo biblico, non solo nella società che ci circonda, ma anche all’interno delle chiese evangeliche. Un sondaggio statunitense dice che:Otto americani su dieci si dicono cristiani, ma solo quattro su dieci sanno che Gesù, secondo la Bibbia, ha pronunciato il sermone sul  monte. Meno della metà di tutti gli adulti non sanno che  Matteo, Marco, Luca e Giovanni, sono i quattro Vangeli del Nuovo Testamento. 
In Italia la situazione non è diversa, ma all’ignoranza, dobbiamo aggiungere l’idolatria.

1) Noi dobbiamo stare attenti all’idolatria, non solo materiale, ma anche se facciamo una creazione mentale di Dio.
Come non dobbiamo farci rappresentazioni materiali di Dio così noi non dobbiamo farci nemmeno immagini mentali di Dio. Immaginare Dio con il nostro pensiero può essere una violazione del secondo comandamento come il rappresentarlo con immagini materiali perché non sappiamo come è in realtà, lo possiamo rappresentare mentalmente in modo diverso da ciò che è!
Poi ci sono coloro che si creano un Dio a propria immagine! Giovanni Calvino affermava che "la mente umana è una fabbrica di idoli in perpetuo". È abbastanza comune sentire la gente dire: "Mi piace pensare a Dio come ..." e quindi si aggiunge qualsiasi immagine che hanno in mente.( Babbo Natale, l’architetto,) Il  problema è che siamo inclini a concepire Dio in termini familiari, confortevoli e piacevoli, perciò ci facciamo o pensiamo un Dio così! La nostra tendenza è quella di creare e modellare le immagini mentali  per quello che desideriamo sia dio. Coloro che si sentono liberi di immaginare Dio come a loro pare e piace trasgrediscono il secondo comandamento! Ma la verità non si deve misurare con la nostra immaginazione, ma con la Parola di Dio! Noi non possiamo distoglierci da quello che è la rivelazione di Dio nella Bibbia, seguendo la nostra sapienza se lo facciamo resteremmo nell’ignoranza e diventeremmo idolatri, cioè facendoci un’immagine mentale distorta di Dio fatta in base a congetture e a speculazioni teologiche che si fondano su ragionamenti filosofici. 
Dio va al di là dei nostri pensieri (Isaia 55:8-9; Romani 11:33-34) e diverso da noi, perciò senza la Sacre Scritture non possiamo capire in realtà com'è!
Perciò questo secondo comandamento ci spinge a nutrire i nostri pensieri e a essere influenzati totalmente dalle Sacre Scritture! La nostra visione di Dio deve essere definita con la rivelazione di se stesso nella Bibbia!

2) Noi dobbiamo stare attenti all’idolatria quando facciamo una selezione degli attributi di Dio.
Ci facciamo un idolo di Dio anche quando scegliamo o ci fissiamo solo secondo alcuni suoi attributi, qualità, ma non altri. I teologi liberali volevano un Dio di amore senza giustizia, negando così l’ira di Dio e la dottrina dell’espiazione. Oggi parlare di santità, giustizia e ira di Dio è da maleducati secondo alcuni! Parlano solo di amore, di misericordia di Dio! Le  teologhe femministe negano la paternità di Dio. Preferiscono un dio più a immagine di donna. Ci sono quelli che negano la prescienza di Dio, dicono che Dio capisce le cose man mano che va avanti la storia! Queste teologie sono forme di idolatria tanto quanto chi piace pensare a dio in un certo modo! Attenzione perché conclusioni sbagliate su Dio portano a comportamenti sbagliati e quindi ad attirarci il giudizio di Dio, perciò atteniamoci a quello che è scritto senza speculare riguardo Dio e senza farci rappresentazioni varie materiali o mentali!

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