Matt.5:6: Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.
Quando pensiamo alla parola affamati pensiamo a essere affamati di hamburger, di vittoria sportiva, o affamati di amore per una persona speciale, o di potere, ma essere affamati di giustizia, per come la intende Gesù, certamente molti non l’hanno mai sentita o la ignorano!
In questa meditazione vediamo cosa significhi essere affamati e assetati di giustizia, e la promessa che saranno saziati. ma la promessa non è semplicemente per coloro desiderano la giustizia, ma è per quelli che hanno un desiderio intenso costante per la giustizia, è un desiderio che continua per tutta la vita, e che hanno i veri cristiani, coloro che sono zelanti per il Signore Gesù.
Noi primariamente vediamo:
I LA NECESSITÀ DELLA GIUSTIZIA.
Sei mai stato davvero affamato o assetato? Hai mai sofferto la fame o la sete? La maggior parte di noi oggi nel mondo occidentale non ha questa necessità, abbiamo cibo in abbondanza.
Nell’antichità, però, anche se le persone lavoravano, avevano una paga bassa e per questo motivo non mangiavano la carne che una sola volta a settimana. Inoltre quello che mangiavano era proprio l’indispensabile e qualche volta provavano la fame. L’acqua potabile non era a portata di mano come adesso e si soffriva di più la sete. A chi di noi, soprattutto d’estate non è capitato di avere sete. Nell’antichità avevano meno comodità, non aveva acqua dal rubinetto, la vita doveva essere attentamente pianificata per avere la disponibilità di acqua sufficiente per rimanere in vita.
Noi vediamo che essere affamati e assetati di giustizia riguardo la necessità indica sicuramente tre verità.
A) In primo luogo affamati e assetati di giustizia indica la passione.
“Affamati e assetati” di giustizia indica un forte desiderio, un intenso desiderio. Indica desiderare fortemente qualcosa, quindi la passione. Secondo alcuni studiosi i due verbi (affamati e assetati) si intensificano l’uno con l’altro e indicano appunto un ardente o appassionato desiderio, un desiderio di soddisfarlo a tutti i costi, infatti chi ha fame o sete cerca subito e si da fare per soddisfare questa necessità. Questa fame e questa sete di cui parla Gesù, sono simili a quello di un uomo che potrebbe morire di fame per mancanza di cibo o morire di sete per mancanza di acqua. Dunque la fame e la sete a cui si riferisce Gesù, non è quella fame e quella sete che risolvi con uno spuntino o una bibita. È quella fame e quella sete estrema, come se fossero diversi giorni che non si mangia e che si sta per morire. Insieme, questi due verbi descrivono desideri profondi che non sono passeggeri. Noi qui vediamo, perciò, una forte enfasi che non è solo il desiderio di soddisfare una necessità, ma anche il desiderare con tutto il cuore una necessità con la consapevolezza che senza giustizia non puoi vivere come la consapevolezza che senza cibo e acqua non puoi vivere!
B) In secondo luogo affamati e assetati di giustizia indica la perseveranza.
Il verbo “affamati e assetati” (participio presente attivo) secondo studiosi, indica che la fame e la sete non è qualcosa di momentaneo, passeggero, ma è qualcosa di continuo, frequente, un desiderio quotidiano di tutta la vita! Quindi un credente quotidianamente desidererà la giustizia!
C) In terzo luogo affamati e assetati di giustizia è una prova.
(1) È un segno di vita.
“Essere affamati e assetati di giustizia” è una prova, un segno di vita. È chiaro che una persona morta non ha appetito, anche se gli presentassimo cibo prelibato, non sarebbe stimolato e non muoverebbe nemmeno un dito. Quindi chi non ha fame e sete di giustizia è morto spiritualmente parlando, non ha una relazione con Dio, non è salvato, rigenerato, ma morto nelle colpe e nei peccati( Efesini 2:1-3). È proprio questo desiderio che ci fa capire in modo particolare se siamo veri credenti.
M.L. Jones diceva: “Non conosco test di verifica migliore per valutare la genuinità di una professione di fede cristiana. Infatti, se questo verso della Bibbia rappresenta per voi una delle affermazioni più meravigliose della Parola di Dio, allora sicuramente siete dei veri cristiani. Se non è così, fareste meglio a esaminare di nuovo i fondamenti su cui poggia la vostra professione di fede”. Per te questa è un’affermazione meravigliosa? Allora sei veramente un vero credente!!
(2) È un segno di buona salute.
Una delle domande più importanti che un medico fa ad un paziente è: “Come sta il vostro appetito?” Questo perché la mancanza di appetito è sempre un motivo di preoccupazione e potrebbe essere un sintomo di una grave malattia. Lo stesso principio vale in termini spirituali. Quando uno che si professa cristiano ha poco o nessun appetito per le cose di Dio, c’è qualcosa di seriamente compromesso! Quando un credente non ha quel desiderio profondo della comunione con Dio, quando trascura la preghiera, la meditazione della Bibbia o la legge solamente senza gusto spirituale, senza accettarla come strumento di santificazione, quando trascura i culti, quando non ha desiderio della comunione fraterna, quando Dio non ha la priorità nella propria vita, quando non è sottomesso allo Spirito Santo, quando non considera la croce e la Signoria di Cristo, quando non desidera essere ubbidiente a Dio e non ha zelo nel servirLo, vuol dire che quel credente è malato spiritualmente!
Ma a che cosa si riferisce giustizia?
II LA PARTICOLARITÀ DELLA GIUSTIZIA
Nella particolarità della giustizia noi vediamo che:
A) La giustizia appartiene a Dio.
La giustizia è un attributo di Dio, una qualità, una caratteristica di Dio, infatti noi in Salmi 11:7 leggiamo: "Poiché il SIGNORE è giusto; egli ama la giustizia; gli uomini retti contempleranno il suo volto".
Così anche in Deuteronomio 32:4 viene affermato: "Egli è la rocca, l'opera sua è perfetta, poiché tutte le sue vie sono giustizia. È un Dio fedele e senza iniquità. Egli è giusto e retto".
(1) La giustizia di Dio è coerenza con se stesso.
Dire che Dio è giusto significa che Dio fa quello che deve fare. L’Antico Testamento quando parla che Dio è giusto si riferisce che “fa quello che deve”. Ma in base a che cosa Dio fa “quello che deve”? “Quello che deve” è in relazione a se stesso, Dio non ha altri standard che la Sua natura, Lui è lo standard perfetto di se stesso. Dio è l'essenza della rettitudine: la sua eterna essenza è eterna giustizia (Salmi 111:3; 119:142; Isaia 51:8).
Dio è infinitamente giusto nella sua persona e nella sua relazione con le sue creature; non può decretare una legge ingiusta (Salmi 19:9; 119:137-138) o compiere una qualunque azione che non sia perfettamente buona e santa.
Il SIGNORE, il nostro Dio, è giusto in tutto quello che ha fatto (Daniele 9:14; cfr. Salmi 145:17; Geremia 9:24). Se potesse agire scorrettamente, egli agirebbe pertanto contro la sua natura, il che sarebbe assurdo!!!
(2) La giustizia di Dio è connessa al Patto con il Suo popolo.
La giustizia di Dio è legata alla Sua fedeltà al Patto con il Suo popolo. In base a questo patto la Sua giustizia si manifesta con liberazione e salvezza (Isaia 46:12-13; 51:5-6; Salmi 31:1; 85:8-11).
Dio come giudice libera anche il povero e l’oppresso e stabilirà il diritto (Salmi 7:9; 9:1-4; 103:6,17; 34:16-22; 72:1-4; 82; Isaia 11:4).
Sempre secondo il Patto, la giustizia di Dio si manifesta anche con il giudizio e condanna del peccato (Deuteronomio 28:15-69; 1 Samuele 12:7-17; Daniele 9:14; Esdra 9:15). Questo lo vediamo in modo diverso anche nel Nuovo Testamento dove salverà i Suoi figli e giudicherà i peccatori impenitenti (2 Tessalonicesi 1:5-9; Romani 2:5-9; Apocalisse 19:2). Sempre secondo il Patto, il popolo era chiamato a essere giusto verso Dio, a rendergli cioè quello che Gli è dovuto con l’osservanza dei comandamenti di Dio (Deuteronomio 6:25 ; Ezechiele 18:5-9 ).
(3) La giustizia di Dio è stata comunicata attraverso il Vangelo, attraverso Gesù.
Paolo afferma in Romani 1:16-17: "Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: 'Il giusto per fede vivrà'".
Nel Vangelo vediamo che è rivelata una giustizia che proviene da Dio e che soddisfa Dio! La giustizia di Dio è legata a un avvenimento storico: la vita, la morte e la resurrezione di Gesù, in Cristo la giustizia divina è palese, chiara. Ma come può Dio salvarci attraverso il Vangelo e nello stesso tempo, mostrare la Sua giustizia? Nessuno può resistere davanti la giustizia di Dio! (Salmi 130:3).
Tutti gli uomini sono peccatori, ribelli attivi a Dio, degni del Suo giudizio, ma Dio giustifica in Cristo i credenti, li dichiara giusti, questa è la giustizia di Dio rivelata nel Vangelo, la giustificazione. Se guardiamo attraverso un pezzo di vetro rosso, tutto è rosso. Se guardiamo attraverso un pezzo di vetro blu, tutto è blu. Se guardiamo attraverso un pezzo di vetro giallo, tutto è giallo, e così via. Quando crediamo in Gesù Cristo come nostro Signore e Salvatore, Dio ci guarda attraverso il Signore Gesù Cristo. Egli ci vede in tutta la santità bianca di suo Figlio, Egli ci vede giusti.
Il termine “giustificazione” si riferisce a un’azione legale da parte di Dio, il quale dichiara giusta una persona al Suo cospetto attraverso Cristo.
Filippesi 3:8-9: "Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede".
Così ancora in Galati 2:15-16 leggiamo: "Noi Giudei di nascita, non stranieri peccatori, sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla fede in Cristo e non dalle opere della legge; perché dalle opere della legge nessuno sarà giustificato". (cfr. Romani 3:20-28 ).
Dio giustifica i credenti in Gesù in due modi:
• Facendo ricadere sul Figlio i loro peccati, quindi la punizione del Figlio al posto di loro in croce.
In questo modo ha cancellato tutti i loro peccati e ha così soddisfatto la giustizia di Dio sopportando il castigo di Dio per le nostre colpe.
• Imputando la giustizia di Gesù a loro, come è stato per Abramo che credette e ciò gli fu messo in conto di giustizia (Genesi 15:6 ).
Noi non siamo giusti per natura (Romani 3:9-10). La nostra giustizia è un abito sporco. Isaia 64:6: "Tutti quanti siamo diventati come l'uomo impuro, tutta la nostra giustizia come un abito sporco; tutti quanti appassiamo come foglie e la nostra iniquità ci porta via come il vento". Dio ci ha imputato la giustizia nel senso che Gesù ha soddisfatto la giustizia di Dio osservando tutta la sua legge e Dio la imputa al credente, mette la giustizia di Cristo sul nostro conto, in questo modo ci dichiara giusti benché siamo peccatori. Quindi la giustizia di Dio è basata sulla Sua grazia, sui meriti di Cristo e non sui meriti umani (Romani 4:3,9 ; Galati 3:6 ).
B) In secondo luogo la giustizia si riferisce all’approvazione di Dio.
“Giustizia” significa avere una giusta relazione con Dio che Lui approva. La giustizia occupa un posto centrale importante nel nostro rapporto con Dio.
“Giustizia” (dikaiosunē) è la giustizia che osserva, che ubbidisce alla legge di Dio, che fa ciò che Dio richiede, ciò che è giusto, che è in armonia con la legge di Dio; il vivere in conformità con la volontà di Dio pertanto è una condizione gradita a Dio o approvata da Dio. Anche se è implicito, Gesù non si riferisce tanto alla salvezza, ma al desiderio di una santità personale e quindi anche di vedere questa santità fra le genti! Il desiderio di giustizia significa in ultima analisi, il desiderio di essere liberi dal peccato in tutte le sue forme e in ogni sua manifestazione.
“Fame e sete di giustizia” non è altro che il desiderio di essere positivamente santi e consacrati al Signore. “Affamati e assetati di giustizia” (accusativo) non indica avere il desiderio di un po’ di giustizia, come se stessimo dicendo: “desidero un po’ di pagnotta”, ma il senso della frase è: “io desidero tutta la giustizia”, quindi tutta quella che si può avere e non una parte della pagnotta, una parte della giustizia! Ma purtroppo molti credenti si accontentano di avere solo una parte di giustizia! Non vogliono apparire troppi fanatici oppure sono più affamati e assetati delle cose del mondo. Ma sono gli uomini impenitenti, gli uomini moralmente compromessi, profondamente profani che non sono affamati e assetati di giustizia! Anzi mostrano il proprio sdegno, il disprezzo per questa beatitudine! Perché amano il peccato, i piaceri della carne (la natura umana corrotta e decaduta)!
Il mondo non incoraggia alla vera giustizia, basta fare un giro in un’edicola, in internet o vedere i programmi in televisione e ci accorgiamo che non c’è nessun o quasi incoraggiamento a ricercare un carattere e una condotta santa, ma a ricercare gli appetiti peccaminosi e poi si lamentano dando la colpa a Dio per tutto il male che c’è nel mondo! Quindi questa beatitudine espone la condizione della propria fede. Essa rivela la nostra condizione e priorità spirituale. La mancanza quasi o assoluta di questo desiderio spirituale rivela la debolezza o la mancanza di maturità spirituale, rivela una fede debole e anemica oppure una mancanza proprio di fede. Il cristiano che è in sintonia con il Signore ha un appetito per le cose di Dio. Ha fame di cose spirituali e ne fa una priorità assoluta e radicale. I nostri desideri rivelano il nostro carattere.
L'uomo che ha una forte propensione per alcol, droga, pornografia, sesso immorale e altri mali, ci dice molto sul suo carattere. Allo stesso modo, la persona che ha un appetito per la santità ci dice molto sul suo carattere. Coloro che hanno fame e sete di giustizia hanno una passione per Dio, sono coloro che sono nati di nuovo che hanno fame e sete di Cristo! (Giovanni 3:3-5 ; 2 Corinzi 5:17 ;Tito 3:4-7).
Quindi:
(1) Gli affamati e assetati di giustizia sono coloro che hanno il desiderio forte di comportarsi secondo gli standard divini.
L’idea di giustizia scorre diverse volte in questo sermone sul monte (Matteo 5:10 , 20; Matteo 6:1,33) ed è sempre in riferimento al tipo di vita comportamentale che il Signore desidera da noi, alla nostra relazione con Lui nell’osservanza dei Suoi comandamenti, ma indica il praticare una giustizia diversa da quella dei Farisei come dice Gesù in Matteo 5:19-20: "Chi dunque avrà violato uno di questi minimi comandamenti e avrà così insegnato agli uomini, sarà chiamato minimo nel regno dei cieli; ma chi li avrà messi in pratica e insegnati sarà chiamato grande nel regno dei cieli. Poiché io vi dico che se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete affatto nel regno dei cieli".
La qualità del nostro rapporto con Dio deve superare la religiosità ipocrita, formalistica e cerimoniale (Matteo 23:25), l’ubbidienza a Dio secondo la giustizia approvata da Dio, nasce dal cuore e non è ipocrita, non è esteriore come quella farisaica (1 Samuele 16:7). Non è nemmeno una religione vanagloriosa, i farisei pregavano e facevano le elemosine per farsi vedere (Matteo 6:1-5). Non è nemmeno selettiva sempre come quella dei farisei che osservavano scrupolosamente l’insegnamento circa la decima, ma trascuravano le cose più importanti della legge come il giudizio, la misericordia e la fede (Matteo 23:23 ).
Quindi “giustizia” è lo standard per la condotta umana e perciò per tutti i pensieri e le azioni. Deuteronomio 6:24-25 : "Il SIGNORE ci ordinò di mettere in pratica tutte queste leggi e di temere il SIGNORE, il nostro Dio, affinché venisse a noi del bene sempre ed egli ci conservasse in vita, come ha fatto finora. Questa sarà la nostra giustizia: l'aver cura di mettere in pratica tutti questi comandamenti davanti al SIGNORE nostro Dio, come egli ci ha ordinato".
Così la fame e la sete di giustizia non è solo per alcuni aspetti della legge di Dio, ma lo è per tutti i comandamenti morali di Dio. Una persona può essere contenta perché non ruba, perché non tradisce la moglie, perché ama i figli, ma se tratta duramente i colleghi di lavoro o se non onora i genitori, non sta mettendo in pratica tutta la giustizia di Dio!
Il credente è affamato e assetato di tutta la legge di Dio! Significa desiderare di camminare secondo l’uomo nuovo che è a immagine di Dio (Efesini 4:20-24), significa camminare insieme a Dio sempre! (Genesi 6:9). Significa amare tutta la Sua volontà! Significa desiderare di essere giusti, di osservare tutta la legge e quindi di essere santi, non desiderare più il peccato, di non essere influenzati dal peccato, significa non voler essere più uno strumento nelle mani del peccato! (Romani 6:12-22).
Paolo in questi versetti di Romani dice che il credente è unito a Cristo, perciò non è più schiavo del peccato, per questo motivo non deve regnare il peccato in noi, non dobbiamo essere strumenti del peccato, ma siamo chiamati a prestare il nostro corpo come strumenti di giustizia per la nostra santificazione, perché siamo stati fatti servi di giustizia. Come eravamo schiavi del peccato ora siamo chiamati a essere schiavi di giustizia.
(2) Gli assestati e affamati di giustizia desiderano essere come Gesù.
Essere come Gesù nel carattere e nelle azioni di ubbidienza verso il Padre.
Al battesimo, il Battista non voleva battezzare Gesù, ma Gesù gli rispose: "Sia così ora, poiché conviene che noi adempiamo in questo modo ogni giustizia". Allora Giovanni lo lasciò fare. ( Matteo 3:15 ). Questa era la cosa giusta da fare: l’essere ubbidiente al Padre facendosi battezzare!
Gesù era chiamato giusto dalla moglie di Pilato e da Pilato stesso, per questo si lavò le mani al momento del giudizio (Matteo 27:4,19 ,24). Così in Atti 3:14 Gesù è chiamato il Giusto da Pietro e anche da Stefano (Atti 7:52 ).
Chi è stato salvato, giustificato è colui che è nato di nuovo, ha questo desiderio: essere giusto come Gesù! I due concetti sono inseparabili, una persona non può comportarsi da giusta se non è giusta davanti a DIO. Il desiderio di giustizia è la conseguenza del fatto che siamo stati salvati, giustificati. Giovanni dice: "Se sapete che egli è giusto, sappiate che anche tutti quelli che praticano la giustizia sono nati da lui". (1 Giovanni 2:29). L’evidenza che siamo figli di Dio, che siamo nati da Lui è assomigliare a Dio, praticare la giustizia!
Sempre Giovanni dice: “Figlioli, nessuno vi seduca. Chi pratica la giustizia è giusto, com'egli è giusto. Colui che persiste nel commettere il peccato proviene dal diavolo, perché il diavolo pecca fin da principio. Per questo è stato manifestato il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio. In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello” (1 Giovanni 3:7-10). Non possiamo pensare di essere stati giustificati da Dio e di dirlo anche pubblicamente, se poi non pratichiamo la giustizia! Chi pratica la giustizia è giusto come Dio è giusto e appartiene a Dio e si distingue dai figli del diavolo!
Come chi ha fame e sete è irrequieto finché non soddisfa il bisogno, così un vero credente sarà irrequieto fino a quando la sua fame e sete di giustizia non sarà soddisfatta, finché non sarà come vuole il Signore! Ti chiedo: "Sei irrequieto/a? Hai Fame e sete di essere giusto/a? Di essere santo/a e giusto/a come Gesù?" Se non lo sei dovresti rivedere la tua fede se è autentica!
Coloro che hanno un desiderio intenso per la giustizia sono benedetti, infatti vediamo:
III LA SAZIETÀ RIGUARDO LA GIUSTIZIA.
Chi non avrà fame e sete di giustizia non può essere saziato. Coloro che non appartengono a Cristo non sperimenteranno la sazietà! Solo gli affamati e assetati di giustizia saranno saziati, infatti Gesù dice: beati quelli (autos) che sono affamati e assetati di giustizia. Che meravigliosa promessa!
“Saziati” (chortazo) è una parola molto forte, esprimeva l'alimentazione e l’ingrasso degli animali con foraggi e cereali, poi venne a indicare il dare cibo in abbondanza e quindi avere la fame soddisfatta. La stessa parola la troviamo quando Gesù fece la seconda moltiplicazione dei pani e dei pesci e la folla mangiò e fu saziata (Marco 8:8).
Certamente si può riferire che Dio ci aiuterà nella santificazione per imputazione dei meriti di Cristo e mediante l’opera dello Spirito Santo (Romani 8:3-5 ; 2 Corinzi 3:18 ; 2 Tessalonicesi 2:13 ), ma è anche qualcos’altro.
A) La sazietà della fame e della sete fanno parte delle promesse nell’Antico Testamento.
In diversi passi Dio promette a Israele il ristabilimento e il rinnovamento di Israele, trasformando il deserto in stagno, spandendo le acque sul luogo assetato (Isaia 41:17-18; 44:3 ).
Quindi non ci sarà più fame e sete (Isaia 49:8-10; Ezechiele 34:29;36:29 ).
B) La sazietà della fame e della sete si riferisce alla salvezza dai peccati.
Isaia 55:1-5: "O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò che è buono, gusterete cibi succulenti! Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide. Ecco, io l'ho dato come testimonio ai popoli, come principe e governatore dei popoli. Ecco, tu chiamerai nazioni che non conosci, e nazioni che non ti conoscono accorreranno a te, a motivo del SIGNORE, del tuo Dio, del Santo d'Israele, perché egli ti avrà glorificato".
Questo è riferito alla salvezza delle nazioni (v.5). L’invito è per gli assetati e affamati ad andare a Dio per essere saziati gratuitamente. L’invito è ad ascoltare attentamente e si mangerà cibo succulento, ascoltare Dio e così vivremo, Dio farà con noi un patto eterno, in riferimento al Nuovo Patto. Gesù in due diverse occasioni la prima con la samaritana con l’acqua e l’altra dopo la moltiplicazione del pane con il pane, afferma che l’acqua che Lui da e quindi anche il pane disseterà e non avranno più fame, ovviamente riferendosi alla salvezza alla vita eterna (Giovanni 4:10-14;6:34-35; cfr. Apocalisse 7:16 ).
La fonte della sazietà è Dio (forma del verbo saziati- chortazomai è al passivo).
Dio è la fonte generosa e benedetta di tutte le cose buone (Salmi 68:19;107:9; Geremia 31:14; Giacomo 1:17 ).
Dio soddisferà la fame e la sete per la Sua grazia e non per le nostre buone opere! (Efesini 2:8-10 ).
C) Si riferisce al banchetto escatologico.
La Bibbia descrive la salvezza e la presenza del credente con Dio in termini di banchetto, di una mangiata con cibo abbondante.
Isaia 25:6-8: "Il SIGNORE degli eserciti preparerà per tutti i popoli su questo monte un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi pieni di midollo, di vini vecchi raffinati. Distruggerà su quel monte il velo che copre la faccia di tutti i popoli e la coperta stesa su tutte le nazioni. Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il SIGNORE ha parlato".
Così anche in Matteo 8:11-12: "E io vi dico che molti verranno da Oriente e da Occidente e si metteranno a tavola con Abraamo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, ma i figli del regno saranno gettati nelle tenebre di fuori. Là ci sarà pianto e stridor di denti".
In Apocalisse 19:7-9 è descritto che ci sarà una cena per le nozze tra Gesù e la sposa, la Sua chiesa (Cfr. 2 Corinzi 11:2; Efesini 5:25-27 ; Osea 2:19-20 ).
CONCLUSIONE
La frase “grazia a buon mercato”, è stata coniata dal pastore tedesco Dietrich Bonofher. Il significato è grazia senza seguire veramente Cristo, la grazia senza la croce. In questo senso possiamo anche dire si accetta Cristo, la Sua grazia, ma certi che si dicono cristiani non vivono uno standard spirituale secondo gli insegnamenti di Cristo.
Tu hai accettato la grazia a buon mercato? Come lo puoi vedere?
1) In primo luogo fai un autoesame di te stesso per vedere se Gesù è veramente in te (2 Corinzi 13:5 ).
Bisogna fare molta attenzione ed essere onesti con se stessi perché “è facile scambiare la curiosità intellettuale per fame spirituale” (François Fénelon). Alcuni si accostano a Cristo solo per questioni di cultura. C’è chi pensa di far parte di una religione o fare buone opere significhi che Gesù sia veramente presente in loro.
Se Gesù è veramente in te avrai fame e sete di giustizia e quindi:
2) In secondo luogo desideri essere come Gesù?
In un certo senso coloro che sono affamati e assetati di giustizia, che desiderano essere come Gesù, sono scontenti di loro stessi, nel senso che vedono che paragonandosi a Gesù, la strada è ancora lunga (Efesini 4:13 ). Avranno sempre fame!
3) In terzo luogo chi ha fame e sete di giustizia non perderà l’occasione di andarla a cercare.
La cercherà in quei luoghi dove sa che si può trovare come i culti nella chiesa, le conferenze bibliche, incontri di preghiera (Atti 2:42; Efesini 4:11-16; Ebrei 10:24-25; Matteo 26:38; Salmi 51:10).
La cercherà nella Parola di Dio, nella meditazione quotidiana (Salmi 1:1-3; 119:11; Geremia 15:16 ; 1 Pietro 2:1-3).
Noi dovremmo essere fedeli a questo come lo siamo per il lavoro o per il mangiare quotidiano!!
Il diavolo farà di tutto per impedirci di andarla a cercare in questi luoghi, a volte ci metterà delle insidie per impedirci di andare in chiesa o di pregare o di leggere la Bibbia.