Luca 4:25-27: La grazia di Dio che sorprende Vediamo la motivazione degli esempi profetici. Nella nostra precedente meditazione abbiamo contemplato una verità fondamentale del Vangelo: la grazia di Dio non è determinata dalla geografia, dall’etnia, o dalla lingua. Abbiamo visto come Gesù, nella sinagoga di Nazaret, abbia sfidato le concezioni esclusive dei suoi concittadini, ricordando loro come Dio avesse operato oltre i confini d’Israele attraverso i profeti Elia ed Eliseo. Oggi desidero approfondire ulteriormente questo insegnamento rivoluzionario di Gesù, esplorando un secondo aspetto di questa verità: la grazia divina spesso si muove in direzioni inaspettate sorprendendoci. Questi due aspetti sono strettamente collegati e complementari. Se nel primo messaggio abbiamo visto DOVE la grazia di Dio opera - oltre ogni confine - oggi vedremo COME questa grazia si manifesta in modi che sfidano le nostre aspettative. Lo stesso episodio di Gesù a Nazaret ci rivela ch...
Naum 1:3: La giustizia di Dio espressa nella punizione del peccatore.
“ Il SIGNORE è lento all'ira ed è molto potente, ma non lascia il colpevole impunito”.
Nonostante Dio sia paziente, la sua giustizia si esprime nella punizione dell’empio.
Questo versetto ci parla proprio di questo.
In primo luogo vediamo:
(1) Il Signore è lento all’ira.
L’ira di Dio non è volubile e nemmeno capricciosa, è giudiziaria. Dio è lento all'ira, vale a dire, trattiene il suo giudizio per un lungo periodo di tempo (cfr. Esodo 34:6; Numeri 14:18; Neemia 9:17; Salmo 86:15; 103:8; 145:8; Gioele 2:13; Giona 4:2).
A volte l’ira di Dio non è immediata, trattiene la sua ira fino al momento giusto, anche se da un punto di vista umano sembra in ritardo che non si occupi dell’ingiustizia presente in questo mondo.
Dio è lento all’ira non solo nei riguardi del suo popolo, ma anche in quello dei nemici del suo popolo, in questo caso degli Assiri.
Dio è lento all’ira perché è un Dio paziente, perché desidera che le persone si pentano e non periscano (2 Pietro 3:9). Dio aveva mostrato la sua pazienza, circa cent’anni prima che Naum profetizzasse, infatti, aveva mandato Giona a predicare a Ninive, la capitale dell’Assiria per risparmiarli. Gli assiri erano uno dei popoli più brutali del mondo antico, ma di fronte al pentimento della popolazione, Dio ebbe pietà e non la punì (Giona 3:9-10; 4:10-11).
(2) Il Signore è molto potente.
“Molto potente” si riferisce al potere soprannaturale di Dio, che è stato mostrato nel creare l’universo (Geremia 27:5; 32:17), come anche nel liberare il suo popolo dalla schiavitù d’Egitto con le piaghe (Esodo 9:16; 32:11; Deuteronomio 4:37; 2 Re 17:36).
Ora “molto potente” si riferisce alla capacità di Dio con atti di giudizio, Dio ha la forza intrinseca di effettuare la sua giustizia, quindi di distruggere l’impero Assiro. La potenza di Dio è superiore a quell’assira. Nessuno può resistere contro il potere di Dio (2 Cronache 20:6-7; cfr. Salmo 33:10-11,16).
(3) Il Signore è giusto, non lascia il colpevole impunito (cfr. Esodo 34:7; Numeri 14:8).
Ninive era di nuovo ritornata alle sue vecchie abitudini malvagie tali da attirarsi il giudizio di Dio (cfr. Giosuè 22:20).
Quando qualcuno è colpevole, Dio essendo giusto (Salmo 11:7; 116:5 119:137; 145:17; Isaia 45:21; Geremia 12:1; Sofonia 3:5), lo punisce, non tratta il colpevole come un innocente.
Poiché Dio è giusto, è giusto che punisca i malfattori perché ricevano la giusta pena dovuta per il loro peccato (Salmo 119:137; 129:4).
Dio è così giusto e santo che è immutabilmente obbligato e determinato ad assegnare un'adeguata e proporzionata punizione a ciascun peccato come giusto giudice che ama la giustizia!
Probabilmente Naum dice queste parole per rassicurare Israele che anche le nazioni peccaminose e impenitenti avranno ciò che si meritano!
Così è anche oggi e sarà al momento del giudizio di Dio dopo la morte (Ebrei 9:27); tutti siamo peccatori (Geremia 17:9; Romani 3:10; 1 Giovanni 1:8-10), e Dio giudicherà coloro che non si sono pentiti dei loro peccati e non si sono affidati a Gesù, l’unico salvatore del mondo per il perdono (Giovanni 3:16,36; Atti 4:12; 10:43; 20:21).