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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

La provvidenza di Dio: i miracoli

La provvidenza di Dio: i miracoli
Uno studio sulla provvidenza di Dio sarebbe molto povero senza parlare dei miracoli. 

Nella discussione teologica, i miracoli sono stati importanti per affermare la realtà di Dio, ma è anche vero che i miracoli sono stati sempre contestati e oggi ci sono molti scettici a riguardo, infatti, molti non ci credono, li trovano impossibili razionalmente, o non scientifici.

John Blanchard dice: ”Un miracolo è per definizione al di là della capacità della scienza di spiegare e deve quindi essere anche al di là della capacità della scienza di confutare”.

D. Martyn Lloyd-Jones diceva: “I miracoli non sono fatti per essere compresi, sono fatti per essere creduti”.

J. C. Ryle affermava: “Un miracolo non sarebbe un miracolo se potesse essere spiegato!”

Tutto comunque parte dal presupposto se si crede all’esistenza di Dio.

Paul Little scriveva: ”Chi ha delle difficoltà ad accettare i miracoli ne ha spesso anche a riconoscere la validità delle profezie: si tratta di problemi che derivano da una bassa opinione di Dio. Dunque il vero problema non sta nei miracoli, o nella profezia, ma nel nostro concetto di Dio. Se supponiamo che Dio esiste, i miracoli non suscitano problemi, perché Dio per definizione è Onnipotente”.

Se noi crediamo in un Dio che ha creato ogni cosa dal nulla, quindi che è Onnipotente, non avremo difficoltà ad accettare che Dio fa i miracoli!

Vediamo:
I LA NATURA DEI MIRACOLI

Nella natura dei miracoli consideriamo:
A) L’attestazione
I miracoli sono attestati sia nell’Antico e
sia nel Nuovo Testamento. 

Principalmente vediamo i miracoli come:
(1) Segni (Ebraico- ˒ôt Numeri 14:11; Neemia 9:10); (Aramaico ’āṯ Daniele 4:2-3; 6:27); (Greco- sēmeion   Matteo 12:38; Marco 8:11; 16:17, 20; Luca 2:12; 21:11, 25; Giovanni 2:11; Atti 2:19; 7:36; Romani 15:19; 1 Corinzi 1:22; 14:22; 2 Corinzi 12:12; 2 Tessalonicesi 2:9; Ebrei 2:4; Apocalisse 19:20).

Il termine ebraico per indicare i segni (˒ôt ) nell’uso in generale aveva una funzione indicativa come per esempio gli stemmi familiari nelle pratiche militari nel modo di disporsi nell’accampamento (Numeri 2:2; cfr. Salmo 74:4).

Così per quanto riguarda Dio, il segno indica e prova la Sua attività, il Suo potere e la Sua presenza. 

Troviamo la parola quando Dio dava istruzioni a Mosè sui miracoli che doveva fare in Egitto, in quel caso le piaghe erano segni che dimostravano la potenza di Dio e che Mosè veniva da Dio, quindi i segni legittimavano autenticavano la missione di Mosè e ne garantivano la sua credibilità (Esodo 4:8-9; 7:3).

La parola greca per segno (sēmeion) indicava un segno di tipo ottico, o acustico con il quale si riconosceva qualcosa, o qualcuno.

Ma aveva il significato di “caratteristica”, di “contrassegno che accerta, conferma e rende credibile una cosa”.

Per quanto riguarda l’aspetto religioso indica il miracolo di origine divina e ci sono motivi per credere.

In Giovanni 2:11 è scritto: “Gesù fece questo primo dei suoi segni miracolosi in Cana di Galilea, e manifestò la sua gloria, e i suoi discepoli credettero in lui”.  (cfr. Giovanni 20:30-31).

Riguardo ai miracoli vediamo una seconda serie di parole:
(2) Prodigi (Ebraico- mô∙p̄ēṯ; Greco- teras)
Il prodigio è un evento che provoca alle persone sorpresa, stupore, e timore e implica una cosa straordinaria; un ordinamento e un significato al di là del naturale, quindi distintivo, diverso.

In Esodo 7:3,19 è scritto: “Ma io indurerò il cuore del faraone e moltiplicherò i miei segni e i miei prodigi nel paese d'Egitto…Quando il faraone vi parlerà e vi dirà: ‘Fate un prodigio!’ tu dirai ad Aaronne: ‘Prendi il tuo bastone, gettalo davanti al faraone’; esso diventerà un serpente’”. (Deuteronomio 7:19; Salmo 71:7; 105:5; Isaia 8:18; 20:3; Zaccaria 3:8). 
 
In Ebrei 2:1-4 leggiamo: “Perciò bisogna che ci applichiamo ancora di più alle cose udite, per timore di essere trascinati lontano da esse.  Infatti, se la parola pronunziata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con distribuzione dello Spirito Santo, secondo la sua volontà” (Marco 13:22; Luca 9:43; Atti 2:19, 22; 4:30; Romani 15:19; 2 Corinzi 12:12; 2 Tessalonicesi 2:9; Ebrei 2:4).

Poi c’è una terza serie di parole:
(3) Opere potenti (Ebraico- geḇû∙rāh; Greco- dunamis)
È un atto che visualizza il grande potere, il potere divino e la Sua potenza vittoriosa. 

Per esempio in Geremia 10:6 leggiamo: “Non c'è nessuno pari a te, SIGNORE; tu sei grande, e grande in potenza è il tuo nome”.  (Altri esempi Deuteronomio 3:24; Salmo 106:2; Geremia 16:21).

Nel Nuovo Testamento Gesù faceva opere potenti come leggiamo in Matteo 11:20: “Allora egli prese a rimproverare le città nelle quali era stata fatta la maggior parte delle sue opere potenti, perché non si erano ravvedute” (per esempio Matteo 12:22-30; Marco 6:2,5; Luca 19:37; 24:19; Atti 10:38; 1 Corinzi 12:10; Galati 3:5).

Infine troviamo la parola:
(4) Meraviglia (pālā˒)
In 1 Cronache 16:11-12 è scritto: “Cercate il SIGNORE e la sua forza, cercate sempre il suo volto! Ricordatevi delle meraviglie che egli ha fatte, dei 
suoi miracoli e dei giudizi della sua bocca” (cfr. Esodo 15:11).

“Meraviglie” indica straordinario, che supera, che è differente, diverso, vistoso, notevole, inusuale, impossibile, incomprensibile, inattuabile per l’uomo.

Indica un evento che una persona, a giudicare dal consueto, trova straordinario, impossibile, anche meraviglioso, comprende sia l’evento inaspettato e sia la reazione stupita. 

Che cosa è allora un miracolo?
B) Varie interpretazioni
Sono state date almeno tre interpretazioni riguardo ai miracoli.

La prima interpretazione è:
(1) Dio sostiene e governa tutto l’ordine naturale e non fa una netta divisione fra la sua normale amministrazione provvidenziale e la Sua attività miracolosa
Da questo punto di vista le leggi della natura e del cosmo non sono forze esterne fisse che Dio deve spezzare per operare un miracolo, ma espressioni del Suo normale governo, il miracolo è da intendersi come il governo efficace di Dio.

Quindi i miracoli non sono interventi casuali e occasionali di Dio in un mondo chiuso ermeticamente con le sue leggi che Dio spezza, o rompe come se la natura fosse una forza indipendente che si oppone alla volontà di Dio con le proprie forze e leggi.

Un miracolo non è un intervento occasionale di Dio nel corso delle cose naturali, che sono indipendenti, ma viene inteso secondo il governo normale di Dio, e quindi non agisce in un dato momento in modo diverso da quello che fino a quel momento aveva voluto.       

Dio esiste e parla, comanda e agisce e nulla resiste alla Sua volontà. 

Per Dio non c'è alcun miracolo. ... La manna che piove nel deserto non è più miracoloso del grano che cresce attraverso la Sua volontà e il potere. 

L'elemento miracoloso si trova nella nostra coscienza, ai nostri occhi, ma per Dio è il Suo lavoro ordinario nella natura non per un capriccio, ma secondo la Sua volontà.

Quindi un miracolo non è una violazione della legge naturale, né un intervento straordinario nell'ordine naturale.       

La seconda interpretazione è: 
(2) I miracoli obbediscono a una legge naturale più alta che attualmente è sconosciuta nonostante tutte le scoperte scientifiche moderne
Siamo ancora ignoranti, abbiamo una conoscenza insufficiente, quando raggiungeremo una conoscenza sufficiente, ci renderemo conto che i fenomeni che ora consideriamo miracoli sono semplicemente la realizzazione di leggi più alte dell’universo, delle quali noi non eravamo a conoscenza.

Quindi un miracolo obbedisce a una legge; per legge s’intende un modo diverso da quello che intendiamo oggi.

Un’altra interpretazione è:
(3) I miracoli sono un atto di creazione, un atto sovrano, trascendente della potenza sovrannaturale di Dio che irrompe e spezza le leggi della natura
Ci sono due forme di realtà: la realtà della natura ordinaria e la realtà dei miracoli.   
In questo senso i miracoli sono interventi occasionali e immediati di Dio nel processo del consueto, dell’ordinario, della natura. 

Il miracolo è la mano misteriosa di Dio che appare all’improvviso e interferisce nel corso regolare della natura, del mondo ordinario dove ci sono leggi fisse e ordinate, e opera in modo diverso dal normale.

Secondo questa interpretazione, la natura è una sfera che è essenzialmente indipendente da Dio fino a quando Dio non interviene con un miracolo.  

Secondo questa interpretazione il miracolo è considerato contro natura.

I miracoli sono una provvidenza speciale, o straordinaria di Dio nel senso che avviene per diretta volontà di Dio ed è normalmente distinguibile dalle manifestazioni ordinarie di Dio nel provvedere alla creazione come per esempio la pioggia, il sole, eccetera.

Un miracolo è un evento che non può essere spiegato da cause naturali e trascende l'ordine della natura creata.  

I miracoli sono eventi insoliti causati dalla potenza di Dio, così straordinario che li consideriamo impossibili.
 
Io penso che la verità stia in mezzo la prima e la terza interpretazione, e cioè il miracolo va visto all’interno della provvidenza di Dio della sua preservazione e governo dell’ordine naturale che non avviene in modo occasionale e incidentale, ma nello stesso tempo secondo la terza interpretazione, il miracolo è un atto sovrannaturale, che va oltre l’ordinario, il consueto ai nostri occhi, il naturale per noi, ma non per Dio perché rientra nella Sua normalità.

Il miracolo è un fatto riconoscibile per via naturale che si discosta dal consueto ordine della natura di Dio per i Suoi scopi.

Per noi il miracolo è qualcosa di sovrannaturale, ma da non intendersi che va contro le leggi della natura, come se la natura si opponesse a Dio con le proprie forze e leggi, o che sospendesse le leggi della natura, o le violasse; i miracoli non sono in conflitto con le leggi della natura, perché Dio è al di sopra e al di fuori le leggi della natura e non è vincolato a essa!  
Anzi Dio nella Sua provvidenza governa le leggi della natura! 

Quindi il miracolo non va visto che Dio viola, sospende o sostituisce le leggi della natura, ma che introduce una nuova causa e quindi un nuovo effetto al di sopra e si discosta dal consueto ordine della natura. 

Per esempio l’aereo non viola la legge di gravità, quando decolla da terra, ma inserisce una forza maggiore rispetto la legge di gravità che rimane pienamente in vigore.
 
Il miracolo è un evento riconoscibile per via naturale, ma non può essere spiegato da cause naturali perché va al di là della natura, si discosta dall’ordine consueto della natura per come la conosciamo noi.

Se vogliamo dare una definizione sul miracolo possiamo dire: il miracolo ha una funzione indicativa, è il segno tangibile dell’attività, potenza e presenza di Dio che opera in modo straordinario, inconsueto, distintivo al di là della natura ordinaria per come la intendiamo noi e che ha in Dio la Sua causa.

Questa definizione prende in considerazione la provvidenza di Dio che preserva, controlla, e governa tutte le cose, quindi la causa del miracolo è Dio che agisce secondo il Suo carattere e piani e mai in modo capriccioso o irrazionale.

Perciò i miracoli non sono un qualcosa a parte, distintiva della provvidenza di Dio.

II LE CARATTERISTICHE DEI MIRACOLI

Prima di tutto vediamo:
A) Alcuni esempi di miracoli

Noi nella Bibbia troviamo:
(1) Miracoli nella natura
Per esempio il bastone di Mosè che diventava serpente (Esodo 4:2-3); il fiume che diventò sangue (Esodo 7:20); le rane che coprirono tutto il paese di Egitto (Esodo 8:6); le mosche velenose (Esodo 8:24); le cavallette (Esodo 10:13-14); il passaggio nel mar Rosso (Esodo 14:21-22; 16:11-15; 17:6); la verga di Aronne che fioriva e maturava mandorle (Numeri 17:8; Giosuè 3:14-16); il passaggio del fiume Giordano (Giosuè 10:13; 1 Re 17:14-16; 2 Re 2:8,11,19-22; 6:5-6; Salmo 136:13).

Gesù calma la tempesta (Matteo 8:23-27); cammina sul lago (Matteo 14:22-32); la moltiplicazione dei pani e dei pesci (Matteo 15:32-38); il soldo nella bocca del pesce (Matteo 17:24-26); l’acqua in vino (Giovanni 2:6-10).

(2) Miracoli di nascita, guarigione, liberazione dai demoni e risurrezione
Dio ha operato anche nelle nascite in modo miracoloso, per esempio con Abramo e Sara, ebbero Isacco (Genesi 18:10-14), con la moglie di Manoà era sterile, ma Dio fece in modo che ebbero Sansone (Giudici 13:2-3); così anche Anna che ebbe Samuele (1 Samuele 1:20); il figlio della Sunamita (2 Re 4:14-17), e Gesù da Maria per opera dello Spirito Santo (Luca 1: 34-37).

La guarigione dalla lebbra di Naaman il Siro per opera di Eliseo (2 Re 5:13-14); il morto gettato nella tomba di Eliseo e il morto risuscita (2 Re 13:21); la liberazione dalla fornace ardente di Sadrac, Mesrac e Abed-nego (Daniele 3:23–27); Daniele dalla fossa dei leoni (Daniele 6:22); eccetera.

Nel Nuovo Testamento vediamo varie guarigioni di Gesù da varie infermità, liberazioni da demoni, epilettici e paralatici, lebbrosi, ciechi, sordomuti (Matteo 4:24; 8:5-16; 12:15;15:28,30-31; 21:14; Giovanni 5:8-9; Atti 3:6-8; Luca 17:11-19; Matteo 9:27-31; Marco 7:31-37; la risurrezione dei morti come la figlia di Iairo (Marco 5:35-42); il figlio della vedova di Nain (Luca 7:11-17); la resurrezione Lazzaro (Giovanni 11:1-44; Luca 22:51; 8:7; 9:11-12).
 
(3) Miracoli di giudizio 
La distruzione di Sodoma e Gomorra con il fuoco dal cielo (Genesi 19); la morte dei primogeniti di Egitto (Esodo 12:29-30); il fuoco del Signore che divorò l’estremità dell’accampamento degl’israeliti perché mormorarono contro Mosè la terra che si aprì e ingoiò le famiglie di Core, Datan e Abiram (Numeri 16:28-32). 
Per altri esempi (Levitico 10:1-2; Numeri 11:1–3,4-34; 12:1–16; 1 Samuele 6:19–21; 2 Samuele 6:6–9); 1 Re 13:4,6,24-25,28; 20:35–36; 2 Re 1:10-17; 2:19–22; 5:20-27; 6:18; 2 Re 17:26; 19:35; 2 Cronache 26:16-23; Salmo 136:17-20).

Nel Nuovo Testamento vediamo alcuni esempi come Anania e Saffira che morirono a causa della loro bugia (Atti 5:1-10); Elima il mago che fu cieco per bocca di Paolo perché distoglieva il proconsole Sergio Paolo dal Vangelo (Atti 13:8-11).

(4) Miracoli di ricompensa
Per esempio Enoc camminò con Dio e poi scomparve perché Dio lo prese, fu rapito da Dio, non morì di morte (Genesi 5:23-24; Ebrei 11:5).

La stessa cosa per Elia, fu trasportato vivo in cielo (2 Re 2:1-12).

Anche la liberazione dei tre amici di Daniele dalla fornace ardente (Daniele 3:16-30) e lo stesso Daniele dalla fauci dei leoni (Daniele 6:1-27), ci fanno capire che Dio operò un miracolo perché questi uomini erano fedeli a Dio e non si piegarono agli idoli dei pagani in Babilonia.
Nella caratteristica dei miracoli vediamo che:
B) I miracoli indicano un modo nuovo e sorprendente l‘attività di Dio in favore della gente
Dio libera dai guai in modo miracoloso (per esempio Salmo 91:11-12; Matteo 8:23-27; Atti 12:6-11; 16:25-26).
In Esodo 34:10-11 è scritto: “Il SIGNORE rispose: ‘Ecco, io faccio un patto: farò davanti a tutto il tuo popolo meraviglie, quali non sono mai state fatte su tutta la terra né in alcuna nazione; tutto il popolo in mezzo al quale ti trovi vedrà l'opera del SIGNORE, perché tremendo è quello che io sto per fare per mezzo di te. Osserva quello che oggi ti comando: Ecco, io scaccerò davanti a te gli Amorei, i Cananei, gli Ittiti, i Ferezei, gli Ivvei e i Gebusei’”.  (Cfr. Numeri 16:30, Geremia 31:22; Isaia 48:6-7).

In questo elemento di novità vediamo la potente attività storica di Dio in amore e misericordia in favore del Suo popolo eletto come dice Esodo 18:8.

Possiamo anche dire che ci sono miracoli di grazia, o che vengono fatti per grazia, o compassione di Dio.

Dio fece dei prodigi in Egitto per il Suo popolo vedendo la loro afflizione (Esodo 2:23-25; 4:30-31).

La grazia e la fedeltà di Dio alle Sue promesse, spingono Dio a liberare il Suo popolo dalla schiavitù in Egitto (Deuteronomio 11:2-7), a provvedere da mangiare e da bere nel deserto nonostante i loro mormorii (Esodo 15:25-17:1-7, Numeri 11:31-32) e a conquistare la terra promessa (cfr. Deuteronomio 7:6-8).
I miracoli della grazia, o compassione includono molte delle imprese miracolose di Eliseo (come 2 Re 2:19-22; 4:38-44; 6:1-7).

Anche i miracoli di Gesù, possono essere considerati di grazia, o compassione (Isaia 61:1-2; Matteo 8:23-27; 9:35-36; 11:2-5; 14:14; 15:32-39; 20:34; Marco 1:41; Luca 4:19-19; 7:20-22; Giovanni 1:16-17).

C)  I miracoli rivelano e dimostrano 
l’esistenza e la sovranità di Dio
Dio opera grandi opere in modo che la gente sappia che Egli è il Signore.

Nei miracoli come le piaghe di Egitto per esempio, Dio si manifesta come l’unico Signore, l’unico vero Dio in opposizione a tutte le divinità pagane (Esodo 7:5,14-17; Cfr. Esodo 8:22; 10,2; 12:12; 14:4,18; 16:12; Isaia 41:20; 43:11).
         
Il suocero di Mosè gli fa visita e Mosè racconta tutto quello che il Signore aveva fatto agli Egiziani per amore di Israele (Esodo 18:11).

Dio si manifesta come l’unico Signore della creazione e della storia attraverso i miracoli. 

I miracoli richiamano quegli attributi che definiscono la Sua Signoria.
Il Signore è Onnipotente, Sovrano stabilisce la verità e la salvezza per le Sue creature, è dietro ogni cosa come causa e determina ciò che è giusto che venga eseguito. 

Perciò i miracoli dimostrano: 
(1) L’autorità di Dio (Ebriaco ˒ôt;
Greco Sēmeion- segni)
I miracoli mostrano l’autorità di Dio da cui tutto dipende (Deuteronomio 8:3).  

Deuteronomio 4:34-35 dice: “’Ci fu mai un dio che abbia cercato di venire a prendersi una nazione di mezzo a un'altra nazione mediante prove, segni miracoli e battaglie, con mano potente e con braccio steso e con gesta tremende, come fece per voi il SIGNORE, il vostro Dio, in Egitto, sotto i vostri occhi?’ Tu sei stato fatto testimone diqueste cose affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n'è nessun altro”.

“Dio” (ʾělō∙hîm) indica il vero Dio.

Questo nome significa qualcosa come “il forte”, o “il potente”, “una divinità di grande potenza”, “il potente capo”, “la divinità suprema”, “l’essenza trascendente”. 
“Elohim”, si riferisce a un'energia assoluta e illimitata! 

Contiene l’idea di creatore, sostenitore e governatore potente della natura, onnipotenza e sovranità. 

“Dio” indica anche che è unicamente l'unico Dio che concentra in sé l'essere e le competenze di tutti gli dèi, la totalità della divinità in se stesso, la grandezza illimitata, o la pienezza infinita.

“Dio” (Elohim) sottolinea la trascendenza di Dio: Egli è al di sopra di tutti gli altri che sono chiamati Dio.

In questo senso Dio significherebbe qualcosa come la divinità maggiore, suprema quindi in definitiva il Dio unico, come sottolinea anche questo versetto che è unico!     

I miracoli dimostrano:
(2) La potenza di Dio (Ebraico - geḇû∙rāh;  Greco dunamis)
In Esodo15:6 è scritto: “La tua destra, o SIGNORE, è ammirevole per la sua forza. La tua destra, o SIGNORE, schiaccia i nemici”.  (Deuteronomio 3:24).
  
Nella storia della liberazione del suo popolo in Egitto, Dio ha vinto con il Suo potere i maghi e gli dèi d'Egitto (Esodo 7:8-13; 8:19; 12:12; 15:11).

Mosè nel suo cantico è convinto che quando Israele raggiungerà la terra promessa, il potere di Dio spaventerà i capi dei Cananei (Esodo 15:15-17).

In Marco 5:24-34, una donna che aveva un’emorragia da dodici anni, in mezzo alla calca, tocca la veste di Gesù perché convinta che in questo modo sarà guarita e immediatamente lo è stata!
Quando questo accadde, Gesù si rese conto che la potenza era uscita da Lui (Marco 5:30).

In Luca 5:17 è scritto riguardo a Gesù che la potenza del Signore era con Lui per compiere guarigioni, un potere che guariva da spiriti immondi usciva da Lui, per questo motivo la folla cercava di toccarlo (Luca 6:19).

Quindi Gesù aveva un potere su eserciti potenti, demoni e malattie. 
Pertanto l’attività di Dio non è problematica, ma onnipotente, non c’è niente di troppo difficile per Lui (Genesi 18:13-14; Geremia 32:17; Luca 1:37).

Ciò che è impossibile nella vita umana, è possibile a Dio (Matteo 19:26).

Non c'è né limite, ostacoli, né problema alla Sua attività.  

I miracoli dimostrano la:
(3) La presenza di Dio in mezzo al suo popolo (Ebaico mô∙p̄ēṯ; Greco teras).
Per esempio in Giosuè 3:9-13 vediamo questo quando le acque del Giordano si aprirono per il passaggio del popolo di Dio: “ Giosuè disse ai figli d'Israele: ‘Avvicinatevi e ascoltate le parole del SIGNORE vostro Dio’. Poi Giosuè disse: ‘Da questo riconoscerete che il Dio vivente è in mezzo a voi, e che egli scaccerà certamente davanti a voi i Cananei, gli Ittiti, gli Ivvei, i Ferezei, i Ghirgasei, gli Amorei e i Gebusei: ecco, l'arca del patto del SIGNORE di tutta la terra sta per passare davanti a voi per entrare nel Giordano.  Prendete dunque dodici uomini fra le tribù d'Israele, uno per tribù.  E non appena i sacerdoti che portano l'arca di DIO, Signore di tutta la terra, avranno posato le piante dei piedi nelle acque del Giordano, le acque del Giordano, quelle che scendono dalla parte superiore, saranno tagliate e si fermeranno in un mucchio’”. (Giousè 3:14-17. Cfr. Deuteronomio 4:34; 7:16-19; Salmo 136:3-4; Salmo 71:7; 105:5; Isaia 8:18; 20:3; Zaccaria 3:8).

Gesù fu accusato di fare i miracoli con l’aiuto di del diavolo, ma fra diverse cose Gesù dice: “Ma se è con l'aiuto dello Spirito di Dio che io scaccio i demoni, è dunque giunto fino a voi il regno di Dio” (Matteo 12:28).

Il miracolo dimostrava che Dio era presente, agiva in mezzo al Suo popolo!
   
Nel Nuovo Testamento il miracolo è segno che Dio è venuto e ha cominciato espandere i Suoi risultati che porta beneficio nelle vite delle    persone.  

III LO SCOPO DEI MIRACOLI 

In primo luogo:
A) I miracoli portano gloria a Dio
In Matteo 15:29-31 leggiamo: “Partito di là, Gesù venne presso il mare di Galilea e, salito sul monte, se ne stava seduto lassù, e gli si avvicinò una grande folla che aveva con sé degli zoppi, dei ciechi, dei muti, degli storpi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, e Gesù li guarì.  La folla restò piena di stupore nel vedere che i muti parlavano, gli storpi erano guariti, gli zoppi camminavano, i ciechi vedevano, e diede gloria al Dio d'Israele”.  (cfr. Esodo 14:16-18; Salmo 72:18; 136:3-4; Matteo 9:8; Atti 4:21-22). 

In secondo luogo:
B) I miracoli producono fede, ubbidienza, timore
(1) Riguardo la fede      
Quando Gesù fece il miracolo dell’acqua in vino è scritto che i discepoli credettero in lui (Giovanni 2:11).

Quando risuscitò Lazzaro è scritto che molti Giudei credettero in Gesù (Giovanni 11:45).

Lo scopo dei miracoli descritti nel Vangelo di Giovanni è di suscitare la fede (Giovanni 20:30-31. Cfr. Atti 9:35-42).

(2) Riguardo l’ubbidienza
In Romani 15:18-19 leggiamo: “Non oserei infatti parlare di cose che Cristo non avesse operato per mio mezzo allo scopo di condurre i pagani all'ubbidienza, con parole e opere, con la potenza di segni e di prodigi, con la potenza dello Spirito Santo. Così da Gerusalemme e dintorni fino all'Illiria ho predicato dappertutto il vangelo di Cristo”. (cfr. Deuteronomio 11:1-8).

L’ubbidienza significava che avevano lasciato il loro precedente modo di vita e si sono impegnati nell’ubbidienza a Cristo; gli strumenti sono stati la predicazione e le opere con i miracoli con la potenza dello Spirito Santo.
 
(3) Riguardo il timore
Dopo aver guarito il paralitico, in Matteo 9:8 è scritto: “Visto ciò, la folla fu presa da timore e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini. (cfr. Esodo 14:31; 15:11, Luca 7:16).
       
C) I miracoli mettono paura ai nemici di Dio 
Il modo prodigioso come Dio ha liberato il popolo d’Israele dall’Egitto, guidato nella terra promessa ha suscitato timore ai popoli della Filistia, Edom, Moab, Canaan.

In Esodo 15:11-15 è scritto:  “Chi è pari a te fra gli dèi, o SIGNORE? Chi è pari a te, splendido nella tua santità, tremendo anche a chi ti loda, operatore di prodigi?  Tu hai steso la destra, la terra li ha ingoiati. Tu hai condotto con la tua bontà il popolo che hai riscattato; l'hai guidato con la tua potenza alla tua santa dimora. I popoli lo hanno udito e tremano. L'angoscia ha colto gli abitanti della Filistia.  Già sono smarriti i capi di Edom, il tremito prende i potenti di Moab, tutti gli abitanti di Canaan vengono meno”.

Se per il Suo popolo i miracoli sono di salvezza per i nemici sono di paura (Giosuè 2:8-11).

Un altro scopo è:
D) I miracoli rafforzano il popolo di Dio
Tramite i miracoli gli uomini avevano una relazione più consapevole e dinamica con Dio, avrebbero rafforzato la fede del Suo popolo.

Deuteronomio 7:16-19 dice: “Sterminerai dunque tutti i popoli che il SIGNORE, il tuo Dio, sta per dare in tuo potere; il tuo occhio non si impietosisca, e non servire i loro dèi, perché ciò sarebbe per te un'insidia.  Forse dirai in cuor tuo: ‘Queste nazioni sono più numerose di me; come potrò scacciarle?’  Non le temere! Ricordati di quello che il SIGNORE, il tuo Dio, fece al faraone e a tutti gli Egiziani; ricordati delle grandi prove che vedesti con i tuoi occhi, dei miracoli e dei prodigi, della mano potente e del braccio steso con i quali il SIGNORE, il tuo Dio, ti fece uscire dall'Egitto; così farà il SIGNORE, il tuo Dio, a tutti i popoli dei quali hai timore”. (Esodo 6:6-7; 10:1-2; 29:46; Deuteronomio 4:34-35; 7:17-19; 11:1-7; Atti 4:13-20).   

Infine: 
E) I miracoli accreditano la persona come messaggero mandato da Dio e autenticano il messaggio come proveniente da Dio    
In questo senso i miracoli servivano per identificare i messaggeri di Dio e servivano per richiamare l’attenzione dei presenti affinché prestassero ascolto.     

(1) L’esempio di Mosè (Esodo 4:1-9)              
Quando Dio chiamò Mosè per liberare il popolo di Israele dalla schiavitù in Egitto, Mosè prese diverse scuse, una di queste è che il popolo non avrebbe creduto e ubbidito perché avrebbe dubitato che il Signore non era apparso a Mosè, la prova che Dio gli è apparso e che quindi Mosè veniva da parte di Dio era: il bastone che diventava serpente e viceversa.

Poi ci sarebbe stato un secondo segno se ancora non avessero creduto a Mosè la mano che diventava lebbrosa e poi mettendola nel petto diventava sana, se poi non avrebbero creduto a questi due segni Mosè avrebbe dovuto prendere dell’acqua del fiume versarla sull’asciutto e sarebbe diventata sangue. (Vedi anche Deuteronomio 34:10-12; Numeri 16:28; Elia 1 Re 17:17-24; 1 Re18:36-39).

(2) L’esempio di Gesù
Nicodemo disse a Gesù che era un dottore venuto da Dio perché nessuno può fare questi miracoli che tu fai, se Dio non è con lui (Giovanni 3:2).

Gesù dopo aver parlato della testimonianza di Giovanni Battista a suo riguardo disse di se stesso: “Ma io ho una testimonianza maggiore di quella di Giovanni; perché le opere che il Padre mi ha date da compiere, quelle stesse opere che faccio, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato” (Giovanni 5:36; Cfr. Matteo 11:2-5; Giovanni 10:37-38; 11:41-44; 14:11).

Gli apostoli predicarono riguardo a Gesù: “Uomini d'Israele, ascoltate queste parole! Gesù il Nazareno, uomo che Dio ha accreditato fra di voi mediante opere potenti, prodigi e segni che Dio fece per mezzo di lui, tra di voi, come voi stessi ben sapete (Atti 2:22).

“Accreditare” (apodeiknymi) indica “dimostrare”, “manifestare”, o “provare che qualcosa è vera”, in questo caso che Gesù veniva da Dio ed è stato dimostrato con i miracoli che faceva.  

Gesù non solo veniva da Dio, ma egli era anche il Messia promesso nell’Antico Testamento (Isaia 28:18-19; Matteo 11:5).

Ma ancora vediamo:                           
(3) L’esempio degli apostoli e dei primi cristiani 
Noi leggiamo nel libro degli Atti che gli apostoli facevano miracoli, ovviamente era Dio che li faceva attraverso di loro. 

In Ebrei 2:2-4 è scritto: “Infatti, se la parola pronunziata per mezzo di angeli si dimostrò ferma e ogni trasgressione e disubbidienza ricevette una giusta retribuzione, come scamperemo noi se trascuriamo una così grande salvezza? Questa, dopo essere stata annunziata prima dal Signore, ci è stata poi confermata da quelli che lo avevano udito, mentre Dio stesso aggiungeva la sua testimonianza alla loro con segni e prodigi, con opere potenti di ogni genere e con distribuzione dello Spirito Santo, secondo la sua volontà”.

Il verbo “aggiungere” (sunepimarturéō) nel greco è formato da due parole che indicano “insieme” o “allo stesso tempo” (sún).

La parola “testimoniare” (epimarturéō) indica appunto “testimoniare allo stesso tempo” con il senso di confermare, attestare, appoggiare, o aggiungere la propria testimonianza a quella di un altro allo stesso tempo, in questo caso quella di Dio con quella degli apostoli, o di altri credenti.

I miracoli erano strumentali per la diffusione del Vangelo. 
  
Gli apostoli compirono miracoli che hanno stupito persone e diedero conferma del Vangelo che era stato predicato (Atti 2:43; 3:6–10; 4:30; 8:6–8,13; 9:40–42; 14:3; 2 Corinzi 12:12).

Anche nelle chiese dove accadevano miracoli e non c’era nessun apostolo vi erano dei miracoli.

Nella chiesa a Corinto era presente il dono dei miracoli, guarigioni distribuiti dallo Spirito Santo (1 Corinzi 12:10,28).

Quindi non erano solo gli apostoli ad avere questi doni come confermato da Filippo l’evangelista (Atti 8:6-8).

Perciò i miracoli erano una caratteristica del Nuovo Patto, erano parte del messaggio del Vangelo e confermavano la predicazione del Vangelo.     
         
CONCLUSIONE
Oggi i miracoli sono cessati? 
Ci sono tre posizioni a riguardo: i cessazionisti, semicessazionisti e i continuazionisti.

I cessazionisti dicono che i miracoli non ci sono più, i semicessazionisti dicono che i miracoli ci sono, ma non è la normalità e i continuazionisti dicono che ci sono come nell’era biblica, normalità.

Penso che Dio oggi faccia miracoli perché Dio è Sovrano e Immutabile, ma opera secondo i Suoi piani.

Noi dobbiamo evitare almeno quattro errori:
1) Pensare i miracoli siano oggi la
normalità come nel periodo biblico
Oggi i miracoli sono rari nella maniera biblica, avete visto che qualcuno ha diviso il mare, o ha camminato sull’acqua, o risuscitare i morti?

Nel periodo biblico il miracolo accompagnava il ministero di chi Dio chiamava, ma oggi non è più necessario come allora perché oggi abbiamo la Bibbia come autorità, mentre allora la stavano vivendo ed era necessario per indicare l’esistenza, o la presenza di Dio.
Una volta che la Rivelazione di Dio, cioè la Bibbia, fu completata i segni miracolosi non erano più necessari.

Inoltre i miracoli nel periodo biblico erano discontinui, infatti Abraamo non è che tutti i giorni abbia sperimentato i miracoli, così anche Mosè dovette aspettare quaranta’anni nel deserto prima di sperimentare i miracoli di Dio.  

Da Noè ad Abraamo, da Abraamo a Mosè, da Malachia a Gesù non sono stati registrati miracoli, poi notiamo che Paolo non sempre guariva (Filippesi 2:25-27; 2 Timoteo 4:20).

In questo senso, per esempio, non dobbiamo pensare che Dio guarisce sempre e tutti!

Il secondo errore da evitare: 
2) Pensare che tutti i miracoli 
provengono da Dio
I miracoli non sono di per sé la prova dell'opera di Dio.
Dobbiamo avere discernimento perché ci sono miracoli che non vengono da Dio.

Noi vediamo nella Bibbia che i maghi del Faraone erano in grado di fare miracoli (Esodo 7:11,22; 8:7,17; cfr. Deuteronomio 13:1-3; Matteo 24:24).

Gesù non farà entrare in cielo certi che affermeranno che hanno profetizzato, esorcizzato e fatto molte opere potenti nel nome di Gesù (Matteo 7:21-23) 

Simon Mago stupiva le persone con la sua magia (Atti 8:9-13).

Inoltre, Paolo parla dell’empio che farà opere potenti, segni, prodigi bugiardi per l’azione efficace di Satana con ogni tipo d’inganno e d’iniquità (2 Tessalonicesi 2:9–10).
 
In Apocalisse 13:11-14 si parla metaforicamente di una bestia che operava grandi prodigi fino a far scendere fuoco dal cielo.  

Perciò stiamo attenti a non essere creduloni.
Il segno deve confermare la Parola e non andare contro la Parola di Dio!
Perciò dobbiamo dire cosa dice la Scrittura sul modo come guarivano nella Bibbia.

Il terzo errore da evitare è:
3) Porre fede nel miracolo e non
nella Parola di Dio
Quel ricco che soffriva all’inferno disse ad Abramo di mandare il morto Lazzaro ad avvertire i suoi parenti che esiste l’inferno così sicuramente si sarebbero ravveduti.

Abraamo disse: "’Hanno Mosè e i profeti; ascoltino quelli’. Ed egli: ‘No, padre Abraamo; ma se qualcuno dai morti va a loro, si ravvedranno’.  Abraamo rispose: ‘Se non ascoltano Mosè e i profeti, non si lasceranno persuadere neppure se uno dei morti risuscita’" (Luca 16:29-31).

I miracoli non erano fine a se stessi, ma era per confermare la Parola di Dio predicata.
La Bibbia non è solo un vecchio libro, ma è un libro dei miracoli che svolgono e attestano la salvezza di Dio.
Il cristiano è chiamato a credere nei miracoli descritti nella Bibbia in modo da riconoscere che il Signore è Dio e quindi umiliarsi davanti a Lui (Levitico 9:24; Deuteronomio 4:34-35; 11:2-7; 1 Re 18:38-39), dobbiamo ricordare questi miracoli (Deuteronomio 7:19), e anche raccontarli (Esodo 9:16; 10:1-2; cfr. Giosuè 2:10; 9:9-10; 2 Re 8:4; Salmo 9:1; 71:14-17; 78:2-8; 96:3-4). 

Il quarto errore da evitare:
4) Chiedere dei segni miracolosi
per provare l’esistenza e la presenza di Dio
Penso che sia legittimo chiedere a Dio di guarirci da una malattia, o che ci faccia un miracolo (Esodo 15:26; Geremia 33:3-6; Filippesi 4:6-7.

La richiesta del miracolo questo va fatto con fede (Matteo 17:20; 21:21; Giovanni 14:12; Atti 3,16; 6:8), l’incredulità è d’impedimento (Matteo 9:28; 13:58; Marco 9:22-24; Atti 14:9), e va chiesto nel nome di Gesù (Giovanni 14:13-14; 16:24).

Ma non è legittimo chiedere delle prove miracolose per credere in Lui!!

Quando a Gesù gli chiedevano di fare dei miracoli per provarlo, non li faceva (Matteo 12:38-45; 16:1-4; Giovanni 4:48; 6:30-40; cfr. 1 Corinzi 1:22). 

Chi chiede dei segni per credere si sbaglia, la Parola di Dio è il segno, da essa proviene la fede (Romani 10:17).

Infine vorrei ricordare che la salvezza di una persona dai suoi peccati, il suo cambiamento spirituale e morale è il più grande di tutti i miracoli, una prova grande dell’esistenza di Dio!                       

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