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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Il frutto dello Spirito Santo. Introduzione (Galati 5:22).

Il frutto dello Spirito Santo. Introduzione (Galati 5:22).
Alla fine della seconda guerra mondiale, due immagini sono apparse in una rivista che mostrava un soldato contro un carro armato. La prima immagine mostrava l’enorme carro che stava piombando sul piccolo soldato con un semplice fucile, per schiacciarlo. L'immagine seguente mostrava cosa poteva accadere se il soldato avesse avuto in mano un bazooka, o un lanciarazzi, nelle sue mani. In questa seconda immagine il carro armato era ridimensionato quasi al pari del soldato e accartocciato.

Senza la potenza dello Spirito Santo nella nostra vita, siamo come la prima immagine di quel soldato che con un fucile cerca di affrontare un carro armato. 
Mentre ripieni di Spirito Santo, quindi con la Sua potenza siamo come quel soldato ben armato che con un bazooka, o un lanciarazzi distrugge il carro armato!

Solo con la potenza dello Spirito Santo possiamo vivere come Dio vuole e quindi vincere il peccato!


In primo luogo vediamo il:
I CONTRASTO.

Il contrasto è nel:
A) Prodotto.
“Il frutto dello Spirito invece è…”
“Invece” (de) indica un contrasto tra il frutto dello Spirito Santo è le opere della carne tra quello che opera l’uomo e quello che produce lo Spirito Santo come leggiamo dai vv.16-21.

Le caratteristiche prodotte dallo Spirito sono in netto contrasto con le attività naturali e gli atteggiamenti della vita egocentrica peccaminosa.

La “carne” (sarkos) si riferisce alla natura umana peccaminosa, natura corrotta dal peccato che è appunto ribelle a Dio, la sede dei desideri e delle passioni peccaminose (Romani 7:18; 8:7).

Nel vv.19-21 Paolo fa un elenco delle opere della carne che sono in contrasto con il frutto dello Spirito Santo del v.22.

Le opere della carne sono fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregoneria, inimicizie, discordia, gelosia, ire, contese, divisioni, sètte, invidie, ubriachezze, orge e altre simili cose, mentre il frutto dello Spirito è: amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo.


Nel contrasto vediamo la:
B) Presentazione dei valori del regno. 
Dio risplende in molti modi nel mondo, ma Egli risplende in modo particolare nella vita degli uomini e delle donne che ha creato e poi ha salvato!
Il frutto dello Spirito presenta i valori del regno, distingue il cristiano da chi non lo è.

Un missionario John Hess Yoder mentre prestava servizio come missionario in Laos, fece questa meditazione sul regno di Dio.
Prima che i colonialisti avevano imposto i confini nazionali, i re di Laos e Vietnam avevano raggiunto un accordo sulla tassazione nelle zone di frontiera. Quelli che mangiavano il riso corto, che costruivano le loro case su palafitte, e li decoravano con serpenti in stile indiano erano considerati laotiani. D'altra parte, quelli che mangiavano riso lungo, che costruivano le loro case per terra e li decoravano con draghi in stile cinese erano considerati vietnamita.
Quindi la posizione della casa di una persona non determinava la sua cittadinanza. Ma ogni persona apparteneva al regno i cui valori culturali esponeva. 

Così i cristiani non appartengono a questo mondo e come cittadini del cielo devono presentare i valori del regno di Dio attraverso il loro carattere e comportamento (Filippesi 3:20; Ebrei 11:13; 1 Pietro 2:11-12).

Infine nel contrasto vediamo che il frutto dello Spirito Santo è la:
C) Prova della presenza dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo è presente in tutto coloro che si sono affidati a Gesù Cristo per la salvezza dai loro peccati (Efesini 1:13-14).

Per come leggiamo nella Bibbia, una persona non diventa un vero cristiano perché nasce in un paese cristiano, o perché nasce in una famiglia cristiana, o perché frequenta assiduamente una chiesa, diventa cristiana solo per intervento dello Spirito Santo nella sua natura rigenerandola!

Lo Spirito Santo facendoci diventare cristiane, ci rende delle nuove persone (Tito 3:5-6), e quando ci lasciamo controllare da Lui produce in noi il Suo frutto!

“Frutto” (karpos) si riferisce al risultato, al prodotto dello Spirito Santo in noi!
Il frutto dello Spirito è il prodotto normale, naturale di ogni credente condotto dallo Spirito Santo, rivela un potere all’interno dei credenti, è il risultato della presenza dello Spirito Santo.

Quando lo Spirito Santo è presente in una persona, produrrà questo tipo di frutto descritto in Galati 5:22.

Quindi “frutto dello Spirito” non è ciò che l'uomo può fare, non è il prodotto umano, ma il risultato dello Spirito di Dio che è presente in una persona. 
Il frutto dello Spirito non è semplicemente il risultato di qualcosa che emerge dall'interno della nostra stessa natura; il frutto non è nostro, ma dello Spirito Santo!!
I credenti manifestano il frutto dello Spirito, perché sono pieni di Spirito Santo.

Queste qualità caratteriali non sono un nuovo elenco di leggi, o codici morali prodotte dall’uomo, non è un insieme di prescrizioni legali, non è da prendere come una sorta di nuova legge per i cristiani, ma è il risultato dello Spirito Santo che vive e regna in una persona!

II LE CARATTERISTICHE.
Il frutto dello Spirito ci parla del:
A) Carattere di Gesù Cristo.
Il frutto dello Spirito è il carattere morale sviluppato dalla forza dello Spirito.

 “Il frutto dello Spirito non è eccitazione o l'ortodossia: è carattere” (G. B. Duncan), ovviamente il carattere di Gesù Cristo.
Queste nove caratteristiche del frutto dello Spirito, sono caratteristiche che troviamo in Gesù Cristo.

Il frutto dello Spirito non è né più né meno che la vita di Cristo in tutta la sua pienezza!

Gesù Cristo è il modello di carattere da seguire (Romani 8:28-29; Efesini 4:13).
Il Padre ha mandato il Figlio sulla terra non solo per morire e salvare gli uomini, ma anche per essere un esempio per coloro che sono salvati.

Sinclair  Ferguson afferma: “ In una parola, la maturità cristiana equivale a somigliare a Cristo. Non esiste altro standard che la possa sostituire. Tutti gli altri standard saranno inferiori, in quanto alternative umane che tradiscono il perfetto standard che Dio ci mette davanti nella Scrittura”.

Il carattere di Cristo dovrebbe prendere forma nei credenti!
Paolo ha espresso il suo desiderio di vedere Cristo formato nei credenti della Galazia, cioè ad avere le caratteristiche di Cristo stesso (Galati 4:19). 

Se siamo veri cristiani non possiamo dire di esserlo se non si vedono in noi in una certa misura le caratteristiche del carattere di Gesù Cristo!
Nessuno merita il nome di cristiani se noi non assomigliamo a Gesù Cristo.
Il frutto è della stessa specie dell’albero di cui fa parte, e se noi siamo uniti a Gesù Cristo porteremo il frutto della Sua specie (1 Corinzi 6:17; Matteo 7:15-20; Giovanni 15:1-5).
Quindi se sei un vero cristiano assomiglierai a Gesù Cristo! Questa è la maturità cristiana!

Vediamo le:
B) Categorie.
L'elenco del frutto dello Spirito è stato diviso dai commentatori in tre categorie, vediamo due esempi. 

(1) Gruppo 1.
Divide il frutto dello Spirito in tre categorie. 
In primo luogo c’è il frutto verso l'interno, o atteggiamenti interiori (amore, gioia, pace). 
In secondo luogo c’è il frutto esterno, atteggiamenti verso gli altri (pazienza, benevolenza, bontà, mansuetudine, autocontrollo). 
In terzo luogo il frutto verso in alto (Fedeltà).

(2) Gruppo 2.
Troviamo la prima categoria che descrive le abitudini della mente cristiana, la seconda riflette i rapporti sociali e la cura verso di loro, la terza manifesta i principi che guidano il comportamento del cristiano. 


Penso che non bisogna essere fissati con la suddivisione di queste caratteristiche, possono avere un valore di organizzazione, ma niente di più.

Ciascuno delle nove qualità scorre uno nell'altro, di mutuo arricchimento rafforzando il processo di santificazione nella vita del credente.

Questo ci porta alla:
C) Compattezza.
La parola “frutto” (karpos –nome singolare maschile) è al singolare, questo indica che 
Paolo non sta parlando di una serie di frutti che sarebbero condivisi in modo tale che un credente ha un frutto e un altro credente ha un frutto diverso, come può essere con i doni spirituali (Romani 12:6-8; 1 Corinzi 12), frutto e doni sono due aspetti diversi della vita cristiana!

I "doni" sono funzioni e capacità che sono dati ai singoli cristiani per consentire loro di servire il Signore, e ovviamente tutti cristiani non hanno gli stessi doni. 
Paolo parla qui che chi è guidato dallo Spirito Santo ha tutte questa qualità, non solo alcune!

Paolo non sta elencando nove frutti diversi, di cui un cristiano può possedere alcuni, egli sta parlando di un unico gruppo, come un grappolo d’uva in cui tutte queste qualità devono essere manifestate in ogni credente.
Nella persona che è presente lo Spirito Santo non manifesta alcune di queste qualità, ma tutte!

Quindi “frutto” indica un’unità e tutte queste qualità si trovano in ogni credente che è guidato dallo Spirito.

Il singolare indica che gli elementi di carattere del seguente elenco sono un’unità che costituiscono il risultato della presenza dinamica dello Spirito Santo.
Così il frutto dello Spirito Santo, si tratta di un gruppo di nove qualità interdipendenti, piuttosto che indipendenti.

Noi non abbiamo la libertà di scegliere quali qualità avere: la pazienza, per esempio e non l’autocontrollo, ma li accetteremo e ricercheremo tutte!

Infine riguardo le caratteristiche c’è un:
D) Chiarimento.
Paolo afferma dopo aver fatto l’elenco al v.23: “Contro queste cose non c’è legge”.
Cosa significa?

Può significare:
(1) Nessuna legge proibisce questo tipo di qualità elencate da Paolo.
Non troverete alcuna legge che vieti queste caratteristiche come avviene per le opere della carne.

Oppure anche in relazione alla prima interpretazione: 
(2) Nessuna legge, inclusa la legge di Mosè, condanna tali qualità.
Nessuna legge vieta il frutto dello Spirito, e quindi nessuno può disapprovare queste qualità.
Non c'è nessuna legge che condanna chi ha queste qualità!

La legge non è mai stata pensata per le persone che dimostrano queste qualità, dal momento che nessuna legge può controllare o condannare il loro comportamento.
La vita guidata dallo Spirito, non è una vita contro la legge; è una vita che adempie la legge.

In terzo luogo:
(3) Queste qualità sono al di sopra della legge.
Queste qualità sono in una sfera, dove la legge non ha nulla a che fare.
Chi è guidato dallo Spirito non è schiavo della legge (Galati 5:18), ed è libero dalla condanna della legge perché lo Spirito produce tutte le qualità che soddisfano i requisiti di legge.

Infine vediamo le:
III CONDIZIONI.

Nelle condizioni vediamo la nostra:
A) Responsabilità.
Lo Spirito produce il frutto, ma il nostro compito è quello di entrare in sintonia con lo Spirito, e di ricercare queste qualità (per esempio amore- Matteo 22:37-39; Galati 5:13-14; gioia-Filippesi 4:4; 1 Tessalonicesi 5:16; autocontrollo- 1 Corinzi 9:25-27,ecc.). 

In Colossesi 3: 10-15 Paolo comanda ai cristiani di rivestirci di alcune di queste qualità. Pietro in 2 Pietro 1: 5-8 comanda ai suoi lettori di aggiungere alla loro fede alcune delle stesse caratteristiche che sono chiamati il frutto dello Spirito in Galati 5.


Nella nostra responsabilità è importante ricercare la: 
(1) Comunione con Dio.
Ci vuole tempo per crescere e richiede anche la nostra cura e cooperazione nel coltivare il carattere cristiano in un mondo corrotto, carnale e cinico.
Un albero per fare frutto deve essere curato così noi dobbiamo curare il nostro rapporto con Dio affinché possiamo portare frutto.
Non dobbiamo permettere ai parassiti, alle erbacce e alle malattie di guastare il nostro albero.

Senza comunione con Dio non possiamo portare frutto! (cfr. Giovanni 15:5)
I mezzi, o il modo che Dio usa per avere comunione con Lui e quindi per farci crescere sono: la lettura, la meditazione, lo studio della Parola di Dio (per esempio 2 Timoteo 3:16-17), la preghiera (per esempio 1 Tessalonicesi 5:17), la comunione fraterna (per esempio Efesini 4:11-16); il digiuno (per esempio Matteo 9:14; Luca 2:37; Atti 13:2; 14:2-3).

Quando siamo in comunione con Dio sarà evidente anche agli altri, come per esempio quando Mosè scese dal monte, dopo quaranta giorni e quaranta notti alla presenza di Dio leggiamo: “Poi Mosè scese dal monte Sinai. Egli aveva in mano le due tavole della testimonianza quando scese dal monte. Mosè non sapeva che la pelle del suo viso era diventata tutta raggiante mentre egli parlava con il SIGNORE.  Aaronne e tutti i figli d'Israele guardarono Mosè, e videro che la pelle del suo viso era tutta raggiante. Perciò ebbero paura di avvicinarsi a lui” (Esodo 34:29-30).

Pietro e Giovanni furono riconosciuti davanti al Sinedrio che erano stati con Gesù (Atti 4:13).
Sia il loro coraggio e la loro conoscenza sono identificati come tratti associati con il carattere e l'influenza di Gesù. 

Tramite la comunione con Dio ci mettiamo nelle condizioni nelle quali Dio può operare in noi; è il terreno fertile nel quale Dio può portare una crescita spirituale, o il canale mediante il quale Dio agisce per farci crescere spiritualmente a immagine di Cristo. 

La comunione con Dio è la condizione in cui possiamo sperimentare la presenza e la potenza dello Spirito di Dio. 

Ma troviamo una seconda condizione importante ed è:
(2) Camminare secondo lo Spirito. 
Donald Grey Barnhouse disse: “Il cristiano è chiamato a vivere una vita soprannaturale, e gli è stato dato il potere di vivere quella vita”.
Il potere è lo Spirito Santo!

Paolo in Galati 5:16-18 è scritto: “Io dico: camminate secondo lo Spirito e non adempirete affatto i desideri della carne.  Perché la carne ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; sono cose opposte tra di loro; in modo che non potete fare quello che vorreste. Ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge”.

Se camminiamo secondo lo Spirito non adempiremo il peccato (vv.19-21), ma avremo il frutto dello Spirito Santo.

Ma cosa significa camminare secondo lo Spirito? 
Gli studiosi sono divisi sull’interpretazione, il significato potrebbe essere per lo Spirito (strumentale), nello Spirito (spaziale) o secondo lo Spirito (modale). 

“Per lo Spirito” indicherebbe che la vita cristiana dipende dalla guida e dalla potenza dello Spirito Santo, perciò il credente si lascerà guidare e controllare dallo Spirito Santo. 

Invece “nello Spirito” indicherebbe lo spazio dove muoversi, lo spazio dove vivi, il confine della Sua volontà e non andare al di fuori, quindi il comportarsi come Dio vuole. 
Per esempio: camminare nella verità (2 Giovanni 4)
                     camminare nella santità (Efesini 5:8-9).
                     camminare nell’amore (Efesini 5:2);
                     camminare come Gesù (1 Giovanni 1:2-6).

“Secondo lo Spirito” indica il modo di comportarsi, nel senso etico, in modo spirituale. 

“Camminate secondo lo Spirito” sembrerebbe di più strumentale e perciò vivere dipendendo dallo Spirito Santo e in sottomissione allo Spirito Santo lasciando che la nostra condotta sia diretta dallo Spirito Santo che è la risorsa e il sostegno dei credenti e implica il modo spirituale di comportarsi. 

Quindi: se io mi sottometto, se dipendo e mi lascio controllare dallo Spirito Santo, mi comporterò di conseguenza, cioè avrò una vita cristiana secondo i desideri dello Spirito Santo, una vita cristiana santa! 

Galati 5:18 (ma se siete guidati dallo Spirito, non siete sotto la legge)  confermerebbero la dipendenza, il controllo, la sottomissione allo Spirito Santo, quindi fare affidamento dello Spirito Santo. 

“Guidati” (agesthe) era usato per la deportazione degli schiavi o dei prigionieri, quindi erano sottomessi. 
Il passo parallelo Romani 8:14 ( infatti tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio) conferma ancora questa verità. 

Chi si lascia guidare dallo Spirito Santo non cammina secondo la carne! (cfr. Romani 8:12-13). 

“Guidati” è al presente passivo indicativo, così come camminate di Galati 5:16 è al presente imperativo (quindi non è un optional), perciò ogni giorno dobbiamo camminare in sottomissione allo Spirito Santo lasciandoci guidare da Lui! 

Lo Spirito Santo che è presente in ogni credente, non deve solo risiedere nel nostro cuore, ma dovrebbe anche regnare lì!

Deve avere in controllo e in sottomissione il nostro intelletto, le nostre emozioni e la nostra volontà. 

Dobbiamo essere sottomessi alla volontà divina e fare affidamento al Suo potere divino e così porteremo frutto!
Lo Spirito produrrà quelle qualità morali che Dio richiede.

Nelle condizioni vediamo la:
B) Finalità.
Ci sono due finalità, una è:
(1) Influenzare le persone.
Conosciuto come il "vescovo del Pacifico del sud," John Selwyn era riconosciuto per la sua abilità di boxe prima che lo Spirito Santo non lo avesse toccato, però, in seguito divenne un missionario. 
Un giorno Selwyn rimproverò severamente, ma con amore, un uomo che frequentava regolarmente la chiesa locale. L'uomo non prese bene quel rimprovero, con rabbia e violenza colpì Selwyn con un pugno in faccia. In cambio il missionario incrociò le braccia e umilmente guardò negli occhi ‘fiammeggianti’ dell'uomo. Con l’esperienza e la capacità di boxe avrebbe potuto facilmente mettere KO il suo antagonista, invece girò l'altra guancia e attese tranquillamente di essere colpito una seconda volta. Questo fu troppo per l'aggressore, che, pieno di vergogna, fuggì nella giungla. Anni dopo, l'uomo accettò il Signore come suo Salvatore e diede la sua testimonianza davanti alla chiesa. Era consuetudine in quel periodo per un credente di scegliere un nome cristiano per se stesso dopo la conversione e scelse il nome di John Selwyn, aggiungendo: " È lui che mi ha insegnato quello che Gesù Cristo realmente è". 

La nostra integrità può influenzare gli altri, lo scopo del frutto dello Spirito Santo è influenzare gli altri dando una buona testimonianza!

Non possiamo sottovalutare l'importanza dell'integrità del credente. 
Il carattere morale può influenzare la testimonianza positivamente, o negativamente (Romani 2:24; 1 Timoteo 6:1; Tito 2:5,9-10; 1 Pietro 2:12).
La mancanza d’integrità mina la credibilità!

La seconda finalità collegata alla prima è:
(2) La gloria di Dio.
Può essere difficile per molti, anche per il cristiano medio capire, o realizzare che tutto quello che siamo, abbiamo e facciamo devono portare gloria a Dio!

Paolo esortava: “ Fate tutto alla gloria di Dio” (1 Corinzi 10:31).
“ Fate tutto alla gloria di Dio” è più di un semplice credo, o idea, o parole, lo dobbiamo vivere con determinazione per la gloria di Dio, perché questo è lo scopo della nostra vita (Isaia 43:7; Matteo 5:16; Giovanni 15:8; 1 Corinzi 10:31).

Alla domanda “Qual è lo scopo primario dell’uomo”, il Catechismo minore di Westminister, versione Battista risponde: “ Lo scopo primario dell’uomo è glorificare Dio e gioire in lui sempre.”

Lo scopo della nostra esistenza è la gloria di Dio! 
Lo scopo della nostra esistenza è innalzare il nome di Dio con tutto quello che siamo, abbiamo e in tutto quello che facciamo.

Non possiamo aver un buon carattere per innalzare noi stessi!
Molti hanno speso e spendono la loro vita nel servizio religioso per glorificare se stessi!
Il frutto dello Spirito è per la gloria di Dio, anche se fa bene a noi stessi e agli altri!

Dio ci tiene alla Sua gloria (Isaia 42:8; 48:11), perciò non rubiamogliela!

CONCLUSIONE.

1) Ricordati: c’è una guerra.
Il cristiano vive in un conflitto (Romani 8:13; Colossesi 3:5; 1 Pietro 2:11) tra la propria natura peccaminosa (la carne) e lo Spirito Santo che dimora in loro.

In Cristo i cristiani hanno crocifisso la carne con i suoi desideri, e ora appartengono a Cristo Gesù che li ha salvati dal peccato (Galati 5:24), ma i desideri della carne non sono assenti, sono incredibilmente forti (Galati 5:17).

Quindi se il conflitto tra la carne e lo Spirito è forte nella nostra vita, se siamo impegnati in una lotta contro il peccato non dobbiamo scoraggiarci, o pensare che non siamo cristiani; l'opposizione tra la carne e lo Spirito è la vita cristiana normale, che non è caratterizzato dalla perfezione, ma da una guerra. 

2) Non scoraggiarti: c’è la vittoria.
Non dobbiamo scoraggiarci, o essere pessimisti.
Il cristiano non è più dominato dal peccato in virtù del sacrificio di Gesù Cristo, non è più schiavo del peccato, è libero!
Il modo per vincere le battaglie di ogni giorno contro i desideri della carne è vivere la comunione con Dio e sottomettere il proprio Io allo Spirito Santo.
In questo modo avremo una nuova qualità di vita, un carattere morale come Gesù, il frutto dello Spirito Santo.

Il frutto dello Spirito è impossibile da produrre per noi per la nostra natura peccaminosa, ma non è difficile da vedere quando è presente in una persona.
Infatti, per esempio dove c'è il peccato sessuale, dove c’è idolatria, gelosie e così via (Galati 5:19-21) la carne è in controllo, ma dove c’è amore, fedeltà, autocontrollo, eccetera lo Spirito Santo è presente ed è in controllo.

Il segreto, quindi per una vita vittoriosa dal peccato e un carattere e comportamento morale per come piace a Dio è: camminare secondo lo Spirito!

3) Non scoraggiarti: la crescita è progressiva.
Martin Lutero disse: “Un cristiano non è mai in uno stato di completamento, ma sempre in un processo di divenire”.

Se guardiamo al nostro modello Gesù Cristo, abbiamo certamente ancora molta strada da fare e quindi scoraggiarci e avvilirci.

Viviamo in un'epoca “Del tutto e subito”,  ma la crescita spirituale non avviene dall’oggi a domani, è un processo (2 Corinzi 3:18; Colossesi 3:10).

Non ti scoraggiare lo Spirito Santo produce il frutto gradualmente.
Non ci sono scorciatoie per la maturità spirituale. 
Il teologo R.C. Sproul ha sottolineato: “Non ci sono percorsi facili e veloci con la maturità spirituale. L'anima che cerca un livello più profondo di maturità deve essere preparato per un lungo, arduo compito. Se vogliamo cercare il regno di Dio, dobbiamo abbandonare le formule che promettono una gratificazione istantanea spirituale”.

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