Passa ai contenuti principali

Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Il tuo sostegno è importante!

Dietro www.predicheonline.com c'è un impegno costante: ore di studio biblico, ricerca approfondita e costi per tenere il sito sempre aggiornato. Il mio obiettivo è rendere accessibile a tutti la ricchezza della Parola di Dio, un messaggio che può trasformare e migliorare la vita. Aiutami a continuare questo ministero con una donazione (anche il prezzo di un caffè); il tuo contributo, piccolo o grande che sia, rappresenta un incoraggiamento concreto per il mio lavoro, e mi permetterà di continuare a scrivere e condividere senza barriere, e di trasformare altre idee in parole da donarti.

Grazie di cuore per la tua generosità.
Salvatore

2 Giovanni 5: Non è un comandamento nuovo!

2 Giovanni 5: Non è un comandamento nuovo!
“Amiamoci gli uni gli altri”.

I cristiani devono amarsi. Questa è la base della vita cristiana che tutti i credenti, costantemente, devono ricordare e a cui deve essere sempre ricordato. Giovanni include se stesso con i suoi lettori, egli non è esente dall’amare gli altri. 
L’amore è un comandamento (Matteo 22:37-39). Precedentemente Giovanni aveva scritto che “amiamoci gli uni gli altri” non è un nuovo comandamento, ma quello che hanno avuto fin dal principio (vv.4-5). L’amore, dunque, è un qualcosa che deve essere ricercato e praticato. “Fin dal principio”, si riferisce all'inizio della loro esperienza cristiana, dal momento che ognuno di loro è venuto alla fede e ha cominciato a ricevere l'istruzione nella fede; quindi è qualcosa che devono continuare a praticare.
L’amore è importante. L’amore è centrale non solo per Giovanni, ma anche per Gesù. Dopo aver citato per tre volte nel Vangelo (Giovanni 13:34; 15:12, 17), Giovanni aggiunge la ripetizione del comando di Gesù nelle sue epistole (per esempio 1 Giovanni 3:11, 23; 4:7, 11, 12). 
L'amore è una delle prove cruciali nella vita di un credente. L’amore è una prova che siamo nati da Dio e conosciamo Dio, ed è anche una prova che siamo discepoli di Gesù Cristo (1 Giovanni 2:7-10; 4:7-8; Giovanni 13:34-35).
Quindi tutto ciò che tende a separarci dagli altri cristiani non è da Dio; l’amore per Dio e per gli altri sono collegati (1 Giovanni 4:20-21). Non possiamo davvero amare Dio senza amare l'altro.
L’amore deve essere pratico. I comandamenti di Dio non sono stati dati per essere creduti; ma per essere praticati. L’amore di cui parla Giovanni è l’amore che si sacrifica cercando il bene dell’ altro come ha fatto Gesù per i peccatori (1 Giovanni 3:16-17; 4:10-11), quindi è servizio e non solo sentimento, un’azione volontaria pratica del cuore anche se ci costa un caro prezzo. Il verbo presente “amiamoci” richiede la pratica di un amore disinteressato che cerca il benessere degli altri sopra i propri desideri. L'amore si rimbocca le maniche, è un atteggiamento che si rivela in azione. I credenti possono mostrare l'amore in molti modi: evitando pregiudizi e discriminazioni, maldicenze, attraverso l'ascolto, l'aiuto, donando energie ed economicamente, tempo, rifiutando di giudicare, perdonando e così via. “L'amore è paziente, è benevolo; l'amore non invidia; l'amore non si vanta, non si gonfia, non si comporta in modo sconveniente, non cerca il proprio interesse, non s'inasprisce, non addebita il male,  non gode dell'ingiustizia, ma gioisce con la verità; soffre ogni cosa, crede ogni cosa, spera ogni cosa, sopporta ogni cosa” (1 Corinzi 13:4-7).
L’amore è il continuo impegno dei credenti. Deve essere una pratica abituale (agapōmen-presente attivo), mentre il reciproco pronome "gli uni gli altri” (allēlous) insiste sul fatto che deve essere reciprocamente operativo tra i credenti. Ogni credente deve esprimere l’amore per altro. L’amore è non essere indifferenti verso gli altri! Hai conosciuto l’amore di Dio? Se lo hai conosciuto amerai tuo fratello (1 Giovanni 2:7-10). 

Post popolari in questo blog

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20).

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20). Dai frutti si riconoscono i falsi profeti. Come fai a sapere se qualcuno è un falso profeta? C'è un modo per identificarlo? La risposta è "sì".  Il modo con il quale possiamo discernere un falso profeta, e quindi anche un falso credente è dai suoi frutti.  Infatti, anche se questo paragrafo è dedicato principalmente agli avvertimenti circa i falsi profeti, è anche una prova per tutti i veri credenti! Gesù al v. 15 esorta il suo uditorio, e quindi anche noi a guardarsi dai falsi profeti i quali vengono in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Ora ci dice che i falsi profeti si riconosceranno dai loro frutti. Noi vediamo tre aspetti riguardo i frutti: i frutti sono secondo la specie di albero, dimostrano la qualità dell’albero, segnano il destino dell’albero.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. Gesù conclude il suo discorso sulle preoccupazioni per i bisogni primari riguardo il futuro, dice di non essere ansiosi. Dio si prenderà cura di noi perché fa così con gli uccelli e i campi, non preoccupiamoci del futuro perché il domani si preoccuperà di se stesso, basta a ciascun giorno il suo affanno, cioè viviamo un giorno alla volta con i suoi problemi o difficoltà quotidiani. Molte preoccupazioni riguardano il futuro per paure inesistenti, altre sono reali per problemi economici presenti, ma affrontiamo il presente con la certezza che Dio fin qui ci ha soccorsi (1 Samuele 7:12). Dio non abbandona i suoi figli, li ama e li cura teneramente.

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39).

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39). Qualcuno ha detto: “Tutti sono a favore del progresso. È il cambiamento che non piace”. Questa frase ci fa capire come a moltissime persone non piacciono i cambiamenti, le novità. Tempo fa il Duca di Cambridge, avrebbe affermato: "Qualsiasi cambiamento in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo deve essere deplorato". Questo era anche il problema di molte persone ai tempi di Gesù. Gesù portò qualcosa di nuovo, inconciliabile con certe tradizioni locali, ma molte persone rifiutarono il Suo insegnamento. Continuiamo la nostra serie di predicazioni sulle parabole di Gesù. In questa parabola vediamo la causa, cioè perché Gesù l’ha detto, vediamo il cuore, e poi faremo delle considerazioni finali.