La diagnosi del vuoto esistenziale del mondo e la pienezza di Dio in Cristo Viviamo in un’epoca straordinaria: abbiamo progresso, tecnologia, intrattenimento senza fine. Abbiamo più comodità che mai. Eppure, se ragioniamo con onestà, vediamo tanti cuori inquieti intorno a noi; forse lo è anche il nostro. Tutti noi viviamo con una sete profonda che sembra difficile da dissetare, una sete che cerchiamo nel successo, nel piacere, nelle esperienze, nelle relazioni... eppure qualcosa sembra sempre mancare. Hai mai provato a riempire un contenitore bucato? Per quanto versi acqua, non si riempie mai. Non è colpa dell’acqua - è la natura del contenitore. Viviamo nell’epoca più prospera della storia, eppure i tassi di depressione, ansia e suicidio sono ai massimi storici. Com’è possibile? Se il benessere materiale fosse la risposta, dovremmo essere la generazione più felice di sempre. Invece siamo quella più vuota. Il punto è: Non è il mondo che ci manca. È Dio che ci manca! Il mondo...
1 Giovanni 1:9: Il perdono dei peccati.
"Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità".
Tutte le persone, ricche e povere, giovani e anziani hanno una cosa in comune: il peccato, eppure ci sono molte persone che dicono di non essere dei peccatori. Se diciamo di essere senza peccato inganniamo noi stessi, siamo bugiardi, e facciamo Dio bugiardo (1 Giovanni 1:8,10) perché Dio dice che tutti siamo peccatori (Romani 3:23).
Quando qualcuno fa una valutazione onesta di se stesso, con l’aiuto dello Spirito Santo davanti la purezza morale di Dio, riconoscerà i propri peccati e li confesserà a Dio!
“Confessare” (homologéō) significa ammettere i propri peccati a Dio con vera contrizione e ricercare il Suo perdono. Significa essere d'accordo con Dio, riconoscendo davanti a Lui che un atto, o un pensiero era sbagliato, e implica impegnarsi a non lasciare che accada di nuovo.
Giovanni osserva che dobbiamo confessare, letteralmente, “i peccati” (plurale). Questa non è una confessione in cui diciamo: "Io sono un peccatore", ma è la confessione che coinvolge e chiama per nome i peccati specificatamente.
Dio è fedele, giusto, perciò ci perdonerà perché questo è ciò che il giusto Giudice ha promesso di fare in Cristo Gesù (Geremia 31:34; Michea 7:18-20; 1 Giovanni 2:1-2; Romani 3:23-26).
Quando sinceramente confessiamo i nostri peccati a Dio, Dio che è sempre fedele e giusto, risponderà con il perdono, perché non è un Dio imprevedibile, mutabile, incoerente, ma è fedele e giusto!
Ora la conseguenza del peccato è la morte fisica (Romani 6:23; Ezechiele 18:4), e quindi la condanna eterna per il giudizio di Dio (Giovanni 3:16,36, Romani 5:8-11).
Chi confessa i peccati sinceramente nel nome di Gesù può avere la certezza del perdono dei suoi peccati e quindi essere salvati dall’ira di Dio (Romani 5:8-11; Efesini 1:7; 1 Giovanni 2:1-2).
La confessione dei peccati è anche necessaria per avere e mantenere costante la comunione con Dio (Isaia 59:1-2).
Inoltre, ci toglie un grande peso portando un benessere psico-fisico a noi stessi, infatti, il peccato e le sue conseguenze sono deleterie sul peccatore come ci dice il Salmo 32:1-5. In questo Salmo vediamo la felicità di chi ha sperimentato il perdono dei propri peccati da parte di Dio, questa è una realtà nei veri credenti! La confessione dei peccati libera dalla colpa dall’angoscia, dai lamenti, dal dolore emotivo, dal tormento da un peso che priva di vitalità.
Dunque coprire i peccati, non confessarli a Dio non ci giova a niente, ci allontana da Dio e ci toglie le forze.
Negare, reprimere o ignorare il peccato è dannoso per la nostra vita (Proverbi 28:13).