2 Corinzi 1:3: Il carattere consolatore di Dio In un mondo che offre mille forme di consolazione temporanea, dove possiamo trovare un conforto che dura davvero? Dove possiamo aggrapparci quando tutto sembra crollare? Una bambina cresciuta in una famiglia atea aveva imparato dal padre ateo che Dio non esisteva. La bambina si ammalò di una grave malattia, e suo padre e sua madre cercavano di incoraggiare questa bambina malata. Cercavano di confortare la figlia morente, i genitori non credevano in Dio, e nemmeno la bambina credeva in Dio. Il padre era al suo fianco, dicendole: “Tesoro, non ci vorrà molto. Tieni duro. Papà ti ama. Non ci vorrà molto. Tieni duro.” Lei rispose: “Papà, mi dici di tenere duro, ma non c’è niente a cui aggrapparmi.” Questa storia racconta la tragedia di chi cerca consolazione senza avere una speranza eterna. Ma grazie a Dio, Paolo ci presenta una realtà completamente diversa in 2 Corinzi 1:3: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signor...
1 Timoteo 4:7: La pietà solo esteriore.
“Esercitati invece alla pietà”.
Esiste una pietà, che non è vera! C’è un tipo di persona che professa di essere cristiana, che sembra cristiana solo in apparenza, ma è un cristianesimo solo esteriore. Noi uomini guardiamo all’apparenza, Dio invece guarda al nostro cuore. In 1 Samuele 16:7 è scritto: “ Il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore”.
La vera pietà non è solo una forma esteriore, ma anche una forza interiore. Paolo, sempre a Timoteo, dice che negli ultimi giorni gli uomini avranno determinate caratteristiche, una di queste è: “aventi l’apparenza della pietà, mentre ne hanno rinnegato la potenza” (2 Timoteo 3:5). Un po’ come quelle noci che fuori sembrano buone, ma dentro sono secche, o ci sono i vermi.
Un esempio di questo tipo di religiosità si trovava nei Farisei, Gesù li chiamava ipocriti simili ai sepolcri imbiancati che appaiono belli fuori, ma dentro sono pieni d’ossa di morti e d’ogni immondizia. Sembravano giusti alla gente, invece, erano pieni d’ipocrisia e d’iniquità (Matteo 23:27-28).
I falsi pii, hanno l’apparenza (morphōsis) la forma, ma ne rinnegano la potenza, cioè rifiutano consapevolmente il suo potere effettivo. Non negano, poiché esteriormente sembrano essere religiosi, ma non credono che il Vangelo possa veramente avere una forza rigenerante per la loro vita, in loro non c’è l’effetto rigenerante del Vangelo e dello Spirito Santo!
Le loro azioni indicano che la loro religione non significa nulla per loro. Anche se la loro religione li fa apparire rispettabili, non hanno, però un potere effettivo nella loro vita. Sono persone che vanno ogni giorno in chiesa, che pregano, che fanno opere di carità, ma in realtà nel loro cuore non c’è Dio, non c’è stato un vero cambiamento interiore, non hanno una vita totalmente consacrata a Dio secondo la sua volontà.
Essere religioso non è importante! Non sono importanti le forme, la conoscenza, il frequentare la chiesa, ma essere persone nate di nuovo (Giovanni 3:3-5; 2 Corinzi 5:17) che si manifesta con il carattere e il comportamento che proviene dal cuore. Gesù in Matteo 5:8 dice: “Beati i puri di cuore perché vedranno Dio”.
C’è un altro tipo di persona che dice di essere cristiano, ma nella pratica non lo è, professa di conoscere Dio, ma lo rinnega con i fatti (Romani 2:17-24; Tito 1:16). Son credenti a parole, ma atei nella pratica, non seguono e camminano con Gesù Cristo.
Forse il più grande handicap del cristianesimo non è, che il peccatore sia riconosciuto, ma che chi dice di essere credente devoto non è coerente con la verità della Parola di Dio!!
Quindi nella falsa pietà troviamo persone che possono sembrare in apparenza cristiane, ma dentro non sono cambiate, oppure che dicono di essere cristiane, ma le loro azioni dicono che non lo sono.
La vera pietà è un atteggiamento del cuore che s’irradia attraverso il comportamento morale che assomiglia a quello di Dio.