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Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
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Salvatore

Con quali criteri e in che modo furono inclusi i manoscritti nella Bibbia?


Con quali criteri e in che modo furono inclusi i manoscritti nella Bibbia?
La chiesa ha soltanto riconosciuto i singoli libri perché in essi era presente l’autorità della Scrittura in quanto ispirata da Dio! 

Riguardo l’Antico Testamento.
I criteri della scelta dei libri dell’Antico Testamento (canone ebraico) nasce nel corso della vita e nella religione ebraica. Dio ha guidato il Suo popolo a riconoscere quei libri che erano già Parola di Dio, quindi il popolo li riconosceva canonici perché quei libri erano divini e di conseguenza autorevoli. 
Il termine "canone" viene impiegato per descrivere i libri che sono divinamente ispirati e che, pertanto, appartengono alla Bibbia. Un libro della Scrittura apparteneva al canone dal momento in cui Dio ne aveva ispirato la scrittura. Si trattava semplicemente del fatto che Dio convincesse i Suoi seguaci umani di quali libri includere nella Bibbia.

1. In primo luogo vediamo c’è stata una progressione.
Il riconoscimento e la fissazione del canone, è stato fatto progressivamente. I criteri della scelta dei libri del canone  ebraico (l’Antico Testamento) nasce nel corso della vita e nella religione ebraica.

2. In secondo luogo c’è stata una registrazione scritta.
Riportiamo solo due esempi:
• Gli avvenimenti del popolo di Israele sono stati registrati sin dall’inizio  (Es.17:14).

• I dieci comandamenti furono scritti su tavole di pietra e deposti nell’arca (Es.31:18; 32:16; 40:20; Deut.10:1-5).

3. In terzo luogo c’è stata una conservazione e accettazione finale del canone dell’Antico Testamento. 

Quindi c’è stato l’ispirazione, la registrazione e il riconoscimento finale man mano che veniva ispirati e registrati venivano riconosciuti e aggiunti ai libri già precedentemente riconosciuti.

4. Le Prove per la canonicità.
Le prove della canonicità dei libri, quindi del loro riconoscimento era o doveva essere:
• Scritto da un profeta o da altra persona profeticamente dotata.
Un libro era canonico se era profetica, cioè, se è stato scritto da un profeta di Dio. Uomini guidati dallo Spirito Santo (2 Pietro 1:20-21).

• Scritto per tutte le generazioni. 
Un libro parte del canone doveva avere un impatto per tutte le generazioni. 

• Scritto in accordo con la rivelazione precedente. 
Un libro parte del canone non può contraddire i messaggi di testi anteriori che Dio  prima rivelato.

• Scritto autorevole di per sé, o intrinsecamente autorevole.
Quando la Parola di Dio è stata ispirata divenne Scrittura e, in quanto era stato detto da Dio, possedeva autorità assoluta. A riguardo l’apologeta cristiano Josh McDowell dice: “È importante notare che la chiesa non ha creato il canone; non ha determinato  quali libri sarebbero stati chiamati Scritture, la Parola ispirata da Dio. Invece,  la chiesa ha riconosciuto, o scoperto quali libri erano stati ispirati, o scoperto, quali libri erano stati ispirati dal loro principio. In altre parole, un libro non è parola di Dio perché è stato accettato dal popolo di Dio; piuttosto esso è stato accettato dal popolo di Dio perché la Parola di Dio. Vuol dire che è Dio che dà al libro la sua autorità divina, non il popolo di Dio. Questo riconosce semplicemente l’autorità divina che Dio dà a esso”. 
In definitiva comunque la canonicità è avvenuta secondo come Dio ha voluto, come Dio ha ispirato quei libri, ha guidato gli uomini a riconoscere quei libri che Lui ha ispirato! La Canonicità è determinata da Dio. Un libro non è ispirato, perché gli uomini lo hanno reso canonico, è canonico perché Dio l'ha ispirata. L’Ispirazione determina la canonizzazione, questo significa che la canonicità è determinata o  autorevolmente stabilita da Dio è  l’uomo scopre questo!

• La Testimonianza dello Spirito Santo.  
Lo Spirito Santo ha guidato provvidenzialmente tutto il processo di canonizzazione come l’ispirazione. 
L’uomo può identificare la Parola di Dio solo se Dio stesso lo mette in grado di farlo e questo lo fa tramite lo Spirito Santo che opera in mezzo al Suo popolo. Giov.10:27:  "Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono".  Dio ha guidato il Suo popolo a riconoscere i Suoi scritti che era già Parola di Dio.

Il Nuovo Testamento.
Come per l’Antico Testamento la fonte della canonizzazione è Dio.
Il fondamento e la formazione del canone del Nuovo Testamento ha uno sviluppo logico e organico che si trova nella storia della redenzione, cioè quanto Dio ha compiuto attraverso la venuta  e l’opera di  redenzione di Cristo. 
Nel riconoscimento dei singoli libri del canone del Nuovo Testamento vediamo:

1. L’autorità dell’Antico Testamento.
• Gesù non è venuto ad abolire l’Antico Testamento (Giov.10:34-35; Matt.5:17).

• La testimonianza di Paolo.
Fin dall’inizio la chiesa riconosceva l’autorità della Scrittura. Paolo affermava che ogni Scrittura è ispirata da Dio (2 Tim.3:16), che tutto ciò che fu scritto nel passato fu scritto per il  nostro ammaestramento, le Scritture ci danno consolazione e pazienza, e attraverso di esse possiamo conservare la speranza (Rom.15:4; 1 Cor. 10:11).   

• La testimonianza di Pietro.
Pietro dice che ha fatto conoscere Cristo, non perché sono andati dietro qualche favola inventata abilmente, ma che sono stati testimoni (gli apostoli) oculari di Cristo.   
Pietro continua ancora dicendo che c’è un’altra testimonianza più salda su Cristo e cioè la parola profetica, riferendosi all’Antico Testamento, gli autori umani furono guidati dallo  Spirito Santo (2 Pie.1:16-21).    

2. L’autorità di Gesù.    
“ La forza motrice primaria per la determinazione del canone, che agiva fin dagli albori dell’era apostolica, fu la grande riverenza verso le parole e gli insegnamenti di Gesù Cristo”. Adolf von Harnack. 
Se il canone è stato possibile è perché si credeva all’identità divina di Gesù, mostrata con il Suo carattere, insegnamento, opere e resurrezione (Matt.5:21-48; 7:28-29; Mar.2:7; Giov. 2:11; Rom.1:4).
 Gesù era più di un semplice profeta, era il profeta, superiore perfino a Mosè (Atti 3:19-23; Ebr.1:1-1-3:6). Quindi le parole e l’opera di Gesù costituirono il canone del Nuovo Testamento.

3. L’autorità degli apostoli.
Per la chiesa primitiva l’autorità degli apostoli è inseparabile a quella da Gesù. Gesù stesso costituì gli strumenti, l’autorità formale, con cui Lui avrebbe comunicato e  trasmesso ciò che fu visto nella pienezza dei tempi (Gal.4:4). Gli apostoli furono i canali ufficiali della rivelazione scelti da Cristo stesso come Suoi testimoni (Mar.3:14), rivestiti di potenza e di Spirito Santo (Atti 1:8; 1 Cor.9:1; 15:5-7). 
Gli apostoli erano le colonne e fondamento della chiesa (Gal.2:9; Ef.2:20; Apoc. 21:14). Ma rivestiti anche di autorità. La parola "apostolo" (apostolos) indica l’idea di autorizzazione, della trasmissione di determinati poteri. Per questo Gesù disse in Matt. 10:40: "Chi riceve voi, riceve me; e chi riceve me, riceve colui che mi ha  mandato". E ancora in Luca10:16: "Chi ascolta voi ascolta me; chi respinge voi respinge me, e chi rifiuta me  rifiuta  Colui che mi ha mandato". 
Gli apostoli sono i rappresentanti di Cristo, coloro a cui Egli ha affidato in maniera particolare ed esclusiva la predicazione del Vangelo, che hanno avuto un’importanza notevole nella storia della 
salvezza, perché guidati dallo dallo Spirito Santo avrebbero rivelato la verità del Vangelo (Giov.14:26; 15:26; 16:13-15). Poiché il ministero apostolico era l’unico nel suo genere, le parole degli apostoli erano così importanti che la chiesa doveva custodire con cura (Giuda 3; 1 Tim.6:20; 2 Tim. 1:14; 2:2).
    
I criteri del canone del Nuovo Testamento.
Riepilogando vediamo i criteri del canone del Nuovo Testamento.

1. L’esame primario della canonicità doveva essere di origine apostolica o vicina agli apostoli.
La Paternità, cioè scritti proprio dagli apostoli.
La chiesa fu edificata "sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti" (Ef. 2:20); Gesù  aveva promesso di guidare in tutta la verità gli apostoli. (Giov.16:13). La chiesa era perseverante ad ascoltare l’insegnamento degli apostoli (Atti 2:42). Oppure lo scritto era da qualcuno che aveva un rapporto diretto con gli apostoli o scritto nel periodo apostolico. Marco era discepolo di Pietro, Luca viaggiava con Paolo, questi scritti furono preparati sotto la direzione apostolica.

2. Accettazione e utilizzo delle prime chiese  e sulla costante conoscenza ed uso di questi documenti da parte delle successive generazioni.
Gli insegnamenti degli apostoli delle lettere scritte nascevano per i bisogni specifici delle chiese e circolavano all’interno di queste e dovevano essere lette. (2 Pie. 3:15-16; Col. 4:16; 1 Tess.5:27; Apoc.1:3,11).

3. Coerenza dottrinale con l’Antico Testamento e con l’insegnamento degli apostoli (2 Pie. 3:2; Giuda 3, 17).
I libri dovevano contenere alti valori morali e spirituali.

4. Doveva avere delle prove interne di ispirazione. (2 Tim.3:16).


Ancora una volta, è di cruciale importanza ricordare che non è stata la chiesa a stabilire il canone. Nessun concilio della chiesa antica decise sul canone. È stato Dio, e Dio soltanto, a stabilire i libri che appartengono alla Bibbia. Dio semplicemente ha convinto i Suoi servi di quanto Egli aveva già deciso. Dio, nella Sua sovranità, nonostante la nostra ignoranza e caparbietà, ha portato la chiesa antica al riconoscimento dei libri da Lui ispirati.

Conclusione.
Molti non capiscono la Bibbia e non la capiranno fino a quando non accetteranno che è tutta Parola di Dio.
“La strada più breve per la comprensione della Bibbia è l'accettazione del fatto che Dio parla in ogni riga”. Donald Grey Barnhouse.

Bibliografia

David G.Dunbar, Il canone della Bibbia, ed.Ibei-Veritas, Roma, 1991.

Geisler, N. L., & Nix, W. E. A general introduction to the Bible, Moody Press,1996,1986.

John Blanchard,  Complete Gathered Gold, Evangelical Press,  WORDsearch, 2006.


Josh McDowell, Nuove evidenze che richiedono un verdetto,  ed. centro
Biblico, Napoli, 2004. 

www.gotquestions.org/Italiano

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