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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

2 Re 4:2: Come posso aiutarti?

 2 Re 4:2: Come posso aiutarti?
“Eliseo le disse: ‘Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?’ La donna rispose: ‘La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio’”.
Ci sono diversi film che nei dialoghi qualcuno chiede a un altro: “Cosa posso fare per te”.
Per esempio, nel film “Il Miglio Verde” (1999), diretto da Frank Darabont e basato sull'omonimo romanzo di Stephen King, i protagonisti sono Paul Edgecomb (Tom Hanks), capo delle guardie del braccio della morte del penitenziario di Cold Mountain, e John Coffey (Michael Clarke Duncan), un condannato a morte dotato di poteri soprannaturali di guarigione.
In una scena c’è un dialogo tra i due, due giorni prima che John sia giustiziato sulla sedia elettrica:
Paul Edgecomb (Tom Hanks): “John... Ora devo chiederle una cosa molto importante”.
John Coffey (Michael Clarke Duncan): “So cosa vuoi chiedere, non c'è bisogno di dirlo”.
Paul Edgecomb (Tom Hanks): “No, devo, devo chiedertelo. John... dimmi cosa posso fare per te! Vuoi che ti lasci uscire di qui? Eh? Lasciarti scappare? Vedi fino a che punto puoi arrivare?”
Nella realtà, anche Eliseo con una donna vedova bisognosa nei debiti le chiese “che devo fare per te”, in altre parole “come posso aiutarti”.
Cominciamo a vedere:
I LA SPERANZA 
La speranza è la luce che illumina il nostro cammino, anche quando la strada è buia.
In 2 Re 4:1-2 leggiamo: “Una donna, moglie di uno dei discepoli dei profeti, si rivolse a Eliseo, e disse: ‘Mio marito, tuo servo, è morto; e tu sai che il tuo servo temeva il SIGNORE. Il suo creditore è venuto per prendersi i miei due figli come schiavi’. Eliseo le disse: ‘Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?’ La donna rispose: ‘La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio’”.
Il profeta Eliseo, l’uomo di Dio (2 Re 4:7) era come una calamita, attirava a sé le persone bisognose.
In questo caso, viene avvicinato da una vedova, moglie di uno dei discepoli dei profeti, un uomo che temeva il Signore con due figli, che Eliseo conosceva.
Questa donna era in disgrazia a causa di certi debiti e il suo creditore, se non fosse stato pagato, avrebbe preso come schiavi i suoi due figli.
Sia la donna che il marito sono senza nome.
La tradizione Ebraica (lo storico Giuseppe Flavio e gli antichi testi Targumim), identifica l'uomo come Abdia e il debito probabilmente, era derivante dal prestito di denaro per sfamare cento profeti nascosti per la persecuzione (1 Re 18:3-4,12).
Ma poteva anche essere uno dei settemila uomini che non si era piegato a Baal (1 Re 19:18), che si era nascosto, e poi ucciso dalla malvagia regina Izebel, la moglie del re Acab, una coppia idolatra che perseguitava i profeti del Signore (1 Re 16:29-34; 18:4,13).
Indipendentemente dall'identità specifica dell'uomo e della donna, tutti i profeti del Signore dovettero affrontare difficoltà e persecuzioni nel contesto del culto idolatrico di Baal prevalente in Israele.
Chiunque fosse stato il marito, e qualunque cosa gli fosse costato seguire Dio fedelmente, sua moglie rimasta vedova, chiede aiuto a Eliseo perché era indebitata e ora i suoi figli rischiavano di diventare schiavi del creditore per pagare il debito.
Chissà quali terribili privazioni ha dovuto affrontare senza lamentarsi mentre aveva i suoi figli a casa; ma quando stavano per esserle tolti, non poté più tenere la sua sofferenza per sé, doveva farsi aiutare!
Anche in tempi normali le famiglie potevano indebitarsi a tal punto che alcuni membri venivano dati come servi ai loro creditori, come la legge Mosaica permetteva fino all'anno del giubileo, quando sarebbero stati nuovamente liberati (cfr. per esempio Esodo 21:2–3; Levitico 25:39–42; Neemia 5:4-5; Isaia 50:1). 
La perdita del sostegno maschile dei due figli avrebbe lasciato la vedova senza una fonte di sostentamento stabile e l’avrebbe relegato ai margini della società.
Molti possono giudicare il marito di questa donna, soprattutto se fosse stato un profeta.
Un marito e padre ha la responsabilità di provvedere alla sua famiglia (cfr. per esempio Proverbi 13:22; 1 Timoteo 5:8), ma non sappiamo come sono andate nei dettagli le cose, quali sono state le cause; viene solo descritta la situazione drammatica di debito.
Questa storia ci insegna che anche i servi fedeli del Signore e le loro famiglie possono soffrire! E lo sappiamo benissimo anche oggi che è così!
Roger Ellsworth scrive: “Vorremmo credere che servire Dio ci renda esenti dai problemi della vita, che Dio ci risparmi tali cose a causa del nostro servizio. Ma non è così. Vogliamo che questo passaggio dica che questa donna e suo marito servirono il Signore e vissero felici e contenti, ma non è così. Alcuni vorrebbero farci credere che ci fosse un grave difetto nella fede e nel servizio di questa donna e di suo marito. Insistono sul fatto che non c'è bisogno che i figli di Dio si ammalino mai, o sperimentino rovesci finanziari. Se lo fanno, allora, sostengono queste persone, è perché hanno fallito nella fede. Ma questo passo non trova nulla da ridire sulla fede e sul servizio di questa donna, o di suo marito, eppure lei non solo soffre, ma lo fa nel modo più straziante che si possa immaginare”.
Avere un debito è un problema, e lo era ancora di più per una vedova in modo particolare in quel periodo storico!
Tempi disperati richiedono misure divine!
La vedova si rivolge all’uomo di Dio! E a nient’altro! Perché si aspettava un intervento di Dio! Perché credeva in Dio!
Nella misura in cui questa donna si rivolge a Eliseo, servo del Signore, si appella al Signore!
Mentre getta il suo fardello sul profeta Eliseo, la vedova lo getta sul Signore. 
La donna, pur nella sua tremenda situazione, non perde la fede, e di conseguenza la speranza: si affida e spera in Dio. 
La tentazione di cedere allo sconforto può essere forte, ma la storia di questa donna ci ricorda che la vera speranza risiede nella fede nel Signore, nel Dio onnipotente, immutabile, fedele, misericordioso!
La fede della donna semplicemente si aggrappa!
Semplicemente informa il profeta del Signore!
Non specula, pone il problema davanti all’uomo di Dio, il profeta Eliseo!
Non gli suggerisce una soluzione, né solleva possibili opzioni! 
I tempi disperati possono presentarsi oggi in diverse forme: bollette da pagare si accumulano, brutte analisi del sangue che segnalano gravi malattie, preoccupazioni per i figli in una società sempre più individualista, opportunista ed egocentrica e così via!
Ma come quella donna dobbiamo guardare al Signore!
Come ha fatto anche il re Giosafat quando gli eserciti coalizzati Moabiti, Ammoniti ed Edomiti, una gran moltitudine, stava per attaccare Giuda.
In 2 Cronache 20:12, Giosafat nella sua preghiera, tra le altre cose dice: “Dio nostro, non vorrai giudicarli? Poiché noi siamo senza forza, di fronte a questa gran moltitudine che avanza contro di noi; e non sappiamo che fare, ma gli occhi nostri sono su di te!”
Una lezione innegabile che dovremmo imparare è quella di cercare prima l'aiuto di Dio con fede come hanno fatto questa vedova e il re Giosafat.
La cosa più importante da fare quando ti senti sopraffatto da qualche problema, è cercare l'aiuto del Signore!
In tempi difficili, ai confini della disperazione, la prima cosa da fare è cercare il soccorso divino in preghiera, non come ultima risorsa, ma come atto di fede e di riconoscimento della Sua sovranità da cui dipende la tua storia, la tua vita!
Inoltre, come la vedova ha cercato la rivelazione di Dio nel profeta, oggi la Bibbia, che è la rivelazione di Dio per noi oggi, è una fonte inesauribile di risorse.
Immergerci nelle sue pagine meditandole ci permette di attingere alla saggezza, alla forza e alla guida di Dio per ogni circostanza, troviamo le Sue parole che alimentano e rafforzano la fede, parole di incoraggiamento e speranza di cui abbiamo bisogno.
Ancora Roger Ellsworth scrive: “La vedova in questo passo è identificata solo come ‘Moglie di uno dei discepoli dei profeti’ (4:1). Tuttavia, il suo valore per noi non risiede in quanto spazio occupa nelle Scritture, o nella quantità di informazioni che abbiamo su di lei, ma piuttosto nell'unica grande lezione che ha da insegnarci. Ecco una donna che indica a tutte le generazioni la strada per affrontare le richieste grandi quando ci troviamo con risorse scarse. Ci mostra che le abbondanti risorse della Parola di Dio diventano nostre nella misura in cui riponiamo la nostra fede in esse”.
Nella sofferenza di questa vedova non c’è solo fede e speranza, ma anche il privilegio! Il privilegio di cercare l’aiuto del Signore e trovarlo! 
A differenza del re idolatra Ieoram (2 Re 3:13-14), questa semplice donna senza nome, ebbe l’attenzione dell’uomo di Dio, di Eliseo!
“L’atteggiamento intransigente di Eliseo nei confronti dell’ipocrita re d’Israele (3:13–14) era in netto contrasto con le sue tenere risposte alle grida di anime apparentemente insignificanti e inosservate in Israele. I credenti perplessi e angosciati di tutte le generazioni hanno bisogno del conforto di sapere che il Signore ascolta le loro grida, siano esse udibili, o silenziose, e che è disposto e ha le risorse per soddisfare i loro bisogni profondi. I miracoli della grazia di Eliseo assicurano loro che non hanno bisogno di dubitare della Sua indefettibile cura per loro” (C. T. Lacey).
Potresti non avere uno status particolare, essere invisibile agli altri come quella vedova, ma se sei una vera cristiana, o cristiano, hai pensato a ciò che hai in Cristo?
Se sei nato di nuovo, hai il privilegio di accedere al trono di grazia di Dio mediante il Sommo Sacerdote che è Gesù, di portare i tuoi problemi a Lui per essere soccorso al momento opportuno! (Ebrei 4:14-16).
Puoi sfogare il tuo pianto davanti al Signore, puoi esporre a Lui tutta la tua tribolazione ed essere ascoltato (Salmo 142:2).
In effetti, quella donna di fede rappresenta un esempio tangibile di come affrontare sfide immense con mezzi limitati. 
Di fronte a una situazione disperata, quella vedova non si arrende alla rassegnazione! Ha fede e spera nel Signore!
Con fede si rivolge al profeta Eliseo, dimostrando fiducia nel potere divino e nella Sua capacità di trasformare anche le circostanze più difficili.
Quando le onde della disperazione minacciano di inghiottirci, quando il peso delle difficoltà ci stanno schiacciando, quando la luce della speranza sembra spegnersi, ecco che la fede nel potere divino sorge come un faro nella notte!
In secondo luogo, vediamo:
II LA SENSIBILITÀ 
La sensibilità trasforma una situazione disperata in serenità!
La sensibilità di Eliseo, la sua compassione verso chi soffre, per i problemi e le necessità della vita umana. 
Charles Spurgeon disse: “La sensibilità è il linguaggio del cielo. È il modo in cui Dio parla al nostro cuore…Un cristiano sensibile è colui che vive in comunione con Dio e che si lascia guidare dal suo amore…La sensibilità ci permette di vedere il mondo attraverso gli occhi di Dio e di amare gli altri come Lui li ama".
“Eliseo le disse: ‘Che devo fare per te? Dimmi, che cosa hai in casa?’ La donna rispose: ‘La tua serva non ha nulla in casa, tranne un vasetto d'olio’”.
Questa donna vedova non solo riconosceva che Eliseo era in grado di aiutarla, di tirarla fuori dalla sua profonda angoscia, che avrebbe avuto accesso alla presenza di Dio per suo conto, ma sapeva anche che era un uomo compassionevole.
Il nome Eliseo (ʾĕlîšāʿ) personifica che Dio salva, infatti il suo nome significa: “Dio è salvezza”, o “Il mio Dio salva”, o “Dio salva”.
Questo miracolo della moltiplicazione dell’olio vediamo allora è simbolo dell'inesauribilità compassione di Dio, di cui Eliseo ne è lo strumento.
In primo luogo, riguardo la sensibilità vediamo che:
A) La sensibilità pone domande
La donna è disperata e senza via d'uscita va da Eliseo, ed Eliseo le risponde: ‘Che devo fare per te?”, cioè “Come posso aiutarti?”
Anche Gesù dirà al cieco Bartimeo qualcosa del genere: “Che cosa vuoi che ti faccia” (Marco 10:51). 
Queste domande non sono solo formali, ma rivelano una profonda compassione e un autentico desiderio di aiutare.
Se vogliamo seguire l'esempio compassionevole di Eliseo e di Gesù, dovremo chiedere alle persone come possiamo aiutarle.
Qualcuno potrebbe trovare strana l’altra domanda: “Dimmi, che cosa hai in casa?”, perché Eliseo la fa? 
Forse perché voleva valutare la situazione e le risorse della vedova che il Signore non gli aveva rivelato.
Oppure per evidenziare la provvidenza di Dio, o preparare il terreno per il miracolo sottolineando poi così la pochezza di risorse della donna e la grandezza del miracolo, e l’importanza della sua sincerità e fede, condizioni necessarie per il miracolo.
La donna risponde di avere solo un vasetto d'olio, una risorsa apparentemente insignificante.
Ma per Dio il poco che abbiamo non è inutile!
Le risorse più piccole nelle mani di Dio possono essere moltiplicate per generare grandi benedizioni!
Eliseo non la giudica per la sua povertà; al contrario, vede in quel poco che la vedova ha, una risorsa preziosa su cui Dio può operare!
Eliseo non agì subito, ma chiese prima di agire, era disposto ad aiutare, ma attento e aspettò finché non seppe con certezza che tipo di aiuto era richiesto e quindi quale aiuto fosse adatta a lei. 
Prima di poter aiutare gli altri, dobbiamo sapere di cosa hanno veramente bisogno le persone d’aiutare.
Un secondo aspetto che può essere trovato strano è: perché Eliseo agisce in questo modo facendo il miracolo di qualcosa che già ha la vedova aveva?
Quella donna aveva solo un piccolo vaso di olio (āsûḵ - v.2) che poi ha moltiplicato miracolosamente (vv.4-7).
Dio spesso inizia con ciò che già abbiamo!
Donald Wiseman diceva: “Il sollievo spesso inizia con il poco che abbiamo a disposizione”.
Mosè aveva una verga in mano e Dio la usò per compiere grandi cose (Esodo 4:2). 
Pietro e i suoi compagni avevano in mano le reti da pesca e presero tanti pesci (Luca 5:1-6), e un ragazzo aveva cinque pani e due pesci (Giovanni 6:1-15; cfr. Marco 6:38).
Il Signore usa quello che abbiamo! Anche il poco lo può moltiplicare!
Quando una situazione impossibile si trascina per tanto tempo, tutta la nostra vita viene consumata dalla nostra prospettiva umana e orizzontale del mondo.
Ma situazioni impossibili, sono grandi opportunità per sperimentare la potenza di Dio!
Noi vediamo una situazione impossibile, per il Signore è una magnifica opportunità per mostrare la Sua gloria! (cfr. per esempio Giovanni 11:40).
Dal nostro limitato punto di vista umano, non possiamo vedere la magnifica opportunità che Dio vede. 
Ma se crediamo veramente in Dio, dobbiamo anche credere a questo: nulla è impossibile per Lui! (cfr. per esempio Geremia 32:17; Matteo 19:26).
Dove noi vediamo una mancanza, il Signore vede l’abbondanza!
Dove vediamo problemi umani, il Signore vede e realizza possibilità divine!
Dove noi vediamo poco, il Signore vede molto!
Se pensi di avere poco, o di non valere nulla: con quel poco che hai, o che sei Dio può grandi cose!
In secondo luogo:
B) La sensibilità soddisfa i bisogni 
La sensibilità, la compassione soddisfa i bisogni delle persone. 
La vera compassione non è solo provare pena per chi soffre, ma fare qualcosa per alleviare la sua sofferenza!
Non solo Eliseo chiese cosa potesse fare per la vedova, nella sua compassione agì per aiutare la vedova.
Eliseo soddisfa i bisogni della vedova, quei bisogni che nessuno aveva soddisfatto: parenti, vicini di casa, le istituzioni.
Nessuno si era preso cura di lei e, di conseguenza, è finita in miseria. 
Il miracolo avvenne in questo modo: Eliseo disse alla donna di prendere in prestito dalle vicine di casa quanto più vasetti vuoti possibili, di non chiederne pochi, poi di ritornare e di chiudere la porta, e di versare quel poco di olio che aveva nei vasi presi in prestito dalle vicine (vv.3-4).
I “vasi” (keliy) sono sempre dei contenitori, ma la parola è diversa del vaso del v.2.
La parola Ebraica può indicare un'ampia varietà di vasi. 
I vasi per uso domestico (cfr. per esempio 2 Samuele 17:28; Isaia 22:24), o commerciale (Geremia 40:10). 
O per conservare una varietà di alimenti, come vediamo qui l’olio, o il cibo (cfr. per esempio Ezechiele 4:9), l’acqua (cfr. per esempio Levitico 14:5; 1 Re 17:10; Rut 2:9; Geremia 14:3), il vino (cfr. per esempio Geremia 48:11-12) i documenti (cfr. per esempio Geremia 32:14).
Quindi questi vasi, potevano essere di grandezza diversa da alcuni litri a diverse decine di litri, o anche di più.
Quindi, la provvidenza miracolosa di Eliseo di un’abbondante fornitura di vasi di olio d’oliva avrebbe potuto facilmente cancellare i suoi debiti e non solo!
Anche se i creditori del profeta morto non mostrarono misericordia a questa donna e ai suoi figli, il profeta di Dio soddisfò generosamente il suo bisogno ed evitò la schiavitù dei suoi figli.
La vedova per fede fece come le era stato detto e fu ricompensata (vv.5-7); andò in giro per il quartiere a raccogliere tutti i vasi che riusciva a trovare grandi e piccoli, pregiati e scadenti.
Il fatto che Eliseo non fosse presente quando ebbe luogo il miracolo, aveva lo scopo di dimostrare solo la potenza di Dio e incoraggiare così la vedova ad una fede ancora maggiore. 
La fede obbediente produce grandi benedizioni spirituali!
È stata una fede secondo la rivelazione della parola di Dio trasmessa dal profeta Eliseo, una fede quindi basata sulla volontà di Dio e hanno sperimentato il miracolo della moltiplicazione dell’olio.
Il miracolo viene concesso in base alla misura della fede della vedova nel prendere in prestito i vasi; quando i vasi sono pieni, l'olio cessa. 
Se avesse preso in prestito di più, le sarebbe stato fornito di più; se avesse preso di meno, le sarebbe stato fornito di meno.
Questo, ricorda le parole di Gesù a quei ciechi quando gli chiesero il miracolo di guarirli: “Vi sia fatto secondo la vostra fede” (Matteo 9:29).
La vedova, chiuse la porta di casa e con fede obbediente, cominciò a riempirli dal piccolo vaso che aveva, tutto proveniva da quel piccolo vaso d'olio.
La donna fece per fede come le aveva detto Eliseo, l’olio di quell’unico vasetto mentre si versava in altri vasi vuoti li riempiva in modo miracoloso!
Immagino la donna piena di stupore mentre continuava a versare, versare e versare i vari vasi che aveva accumulato al suo piccolo vasetto di olio!
“E lei vi versava l’olio” (v.5) sottolinea l'azione continua (versava - mêṣāqet -hifil participio attivo) della fede, l'olio viene fatto versare continuamente fino a riempire tutti i vasi.
È stato davvero fantastico! È stato un miracolo: la vedova vedeva moltiplicarsi l’olio sotto i suoi occhi!
Riempiva un vaso fino all'orlo e poi ne riempiva un altro. 
Più ne versava, più olio usciva.
Perché questo miracolo doveva essere fatto a casa della vedova a porte chiuse? (vv.4-5) 
Si trattava di un bisogno privato, soddisfatto privatamente da un Dio sovrano e amorevole.
Il miracolo dei vasi d'olio è la storia di una famiglia che sperimenta insieme la provvidenza di Dio.
Poi la necessità di riservatezza è sottolineata per mostrare ed enfatizzare la potenza di Dio di operare attraverso il Suo servo a distanza, per marcare la natura personale dell'azione di Dio. 
Possiamo ancora dire che la vedova doveva chiudere la porta di casa per non essere disturbata da altre persone nella sua occupazione e in generale per evitare ogni inutile osservazione e disturbo mentre si compiva il miracolo.
Inoltre, Eliseo voleva evitare la spettacolarizzazione del miracolo, anche se non era una segretezza totale, perché i vicini sapevano che c'era qualcosa che stava succedendo, visto che le avevano prestato i vasi.
La porta doveva essere chiusa sulla potente opera di Dio, e questo suggerisce che a volte i potenti atti di Dio in nostro favore non devono essere oggetto di sguardi, o resoconti pubblici. 
A volte Dio opera in silenzio, in modo nascosto, perché non vuole clamore.
C) La sensibilità mostra la cura di Dio per i bisognosi
Thomas Constable affermava: “Questa storia dimostra la cura di Dio per i Suoi fedeli che vivevano nell’Israele apostata in quel periodo. Le vedove erano sempre vulnerabili e la vedova di un profeta sarebbe stata ancora più bisognosa. Eppure, Dio si prese cura miracolosamente di questa credente fedele e dipendente”.
Così il ministero di Eliseo era principalmente quello di rivelare l'amore di Dio. 
Dio cammina tra di noi per guarire e sostenere, attraverso Eliseo, come attraverso Gesù, uomini e donne hanno scoperto l'amore travolgente di Dio. 
Donald Wiseman riguardo i miracoli di Eliseo scrive: “Continuando il gruppo di episodi di Elia, queste storie raccontano ora simili eventi miracolosi legati a Eliseo. Se da un lato dimostrano che egli era un degno successore in grado di agire con la stessa efficacia del suo maestro, dall'altro lo scopo principale è quello di mostrare il suo sostegno, e quindi quello di Dio, a coloro che temono l'Eterno”.
Perciò siamo invitati a presentare le nostre circostanze al Signore, qualunque esse siano, e confidiamo che Egli risponderà alle nostre preghiere per la Sua compassionevole provvidenza, perché Dio provvede sempre a coloro che confidano in Lui. 
Dio viene incontro ai bisogni quotidiani del Suo popolo.
Dale Ralph Davis scrive: “Il Dio d'Israele e il nostro Dio, l'aiuto degli indifesi e dei senza nome”. 
Dio si prende cura dell’individuo, soprattutto delle vedove e degli orfani e vuole che il Suo popolo si prenda cura di loro (cfr. per esempio Esodo 22:22–23; Deuteronomio 10:18; 14:29; 24:17–22; 26:12–13; Salmo 68:5–6; 146:9; Isaia 1:17; Geremia 7:6; 22:3; Ezechiele 22:7; Zaccaria 7:10; Malachia 3:5; Atti 6:1-4; 1 Timoteo 5:16; Giacomo 1:27).
Ma, a quanto pare, ai giorni di Eliseo c'era una grave mancanza di vera devozione al Signore, perché nessuno venne in aiuto di questa vedova e dei suoi figli.
Howard Hendricks spiega: “A quel tempo, una donna senza marito era una donna senza alcun mezzo di sostentamento materiale. Dio aveva provveduto a questo quando aveva dato al Suo popolo la Legge. Ma invariabilmente, quando le persone si allontanavano da Dio, la loro apostasia si manifestava nelle istituzioni della società, il che permetteva alle persone di ignorare i bisogni e i diritti delle vedove e degli orfani".
Quindi ciò che impariamo ancora da questa storia è: essere sensibili e compassionevoli, ma anche ad agire concretamente per i bisogni degli altri.
Non basta provare empatia per chi soffre, bisogna tradurre i nostri sentimenti in azioni concrete di aiuto e sostegno.
Le parole di conforto sono importanti, ma spesso sono le azioni concrete che fanno la differenza nella vita di chi ha bisogno.
Come Eliseo, anche se non abbiamo il suo stesso dono di fare miracoli, comunque siamo chiamati e possiamo fare il bene al nostro prossimo (cfr. per esempio Proverbi 3:27-28; Isaia 1:16-17; 58:6-10; Matteo 25:35-40; Galati 6:9-10; 1 Giovanni 3:16-18).
Siamo chiamati a prenderci cura praticamente di chi è in difficoltà dedicando del tempo e risorse per aiutare chi è in difficoltà, offrendo supporto concreto in base alle loro necessità.
Possiamo donare a chi ne ha bisogno, possiamo donare beni di prima necessità, denaro, o il nostro tempo a organizzazioni che si occupano di aiutare le persone bisognose.
Non è necessario fare grandi cose, basta fare piccole cose con grande amore!
Possiamo sensibilizzare le persone che ci circondano sulle problematiche sociali e sui modi in cui possono contribuire a fare la differenza.
Possiamo compiere azioni di misericordia che sembreranno miracoli agli occhi di altre persone in una società egoistica!
Anche con i piccoli gesti, o rendendoci disponibili agli altri!
Ricordiamo, come dice il proverbio: "Anche le piccole gocce fanno un grande oceano".
Consideriamo ora:
III LA SUFFICIENZA 
Dio è tutto ciò di cui abbiamo bisogno!
Una volta che i vasi finiscono di essere riempiti, la donna torna da Eliseo per condividere la notizia e cercare ulteriore guida. 
Eliseo la incoraggia a vendere l'olio per saldare il debito e vivere con ciò che resta.
Così si riempirono tutti i vasi vuoti presi in prestito sufficienti a saldare il debito e garantire un futuro alla donna e ai suoi figli (vv.5-7).
Quella vedova rivolgendosi a Eliseo, l’uomo di Dio, un profeta del Signore si rivolgeva al Signore.
In risposta alla sua richiesta di compassione, Dio provvide a lei e ai suoi figli in modo miracoloso mediante Eliseo tanto da pagare tutti i debiti e da poter vivere lei e i suoi due figli, e avere un futuro sereno! 
Philip Graham Ryken scrive: “Sono passati ‘dalla povertà alla solvibilità’ mentre Dio soddisfaceva tutte le loro necessità quotidiane. Dio non solo soddisfaceva i loro bisogni immediati, ma provvedeva anche al loro futuro”.
A quei tempi l’olio era denaro liquido, e quella donna con tutto quell’olio divenne ricca!
Dio, nella sua generosità, dona spesso di più!
Come fece la vedova, dobbiamo riconoscere la nostra insufficienza, ma anche credere che Dio è sufficiente!
Potremmo avere poco, ma Dio è Colui che provvede a tutto e ama prendere ciò che abbiamo e moltiplicarlo.
Tutto ciò che aveva la povera vedova era un po’ d’olio in un vaso, ma come diceva Warren Wiersbe: “Poco è molto quando in esso c’è Dio”.
Eliseo, come strumento della volontà divina, compie un prodigio che trasforma radicalmente la vita della donna e dei suoi figli.
La storia della vedova e del profeta Eliseo ci ricorda che Dio è fedele e che non ci abbandonerà mai, neanche nei momenti di maggiore bisogno.
Ma ci ricorda anche che è sufficiente! Anzi Dio è più che sufficiente! 
Dio solo basta! Avere Dio significa avere tutto!
Se Dio è in te nella persona di Gesù Cristo, Dio è sufficiente per ogni tempo, per ogni luogo, per ogni circostanza!
Tutti i vasi miracolosamente si sono riempiti e se ce ne fossero stati altri, anche questi si sarebbero riempiti!
La provvidenza di Dio è la provvidenza abbondante che supera ogni aspettativa!
Efesini 3:20 dice: “Or a colui che può, mediante la potenza che opera in noi, fare infinitamente di più di quel che domandiamo o pensiamo”.
La provvidenza di Dio si rivela sovrabbondante, fornendo alla vedova non solo quanto necessario per saldare i debiti, ma anche una riserva per il futuro.
Dio è la fonte di tutto ciò di cui abbiamo bisogno nella vita, sia materialmente che spiritualmente. 
La Sua presenza e il Suo amore sono sufficienti a sostenerci in ogni momento, anche nelle difficoltà e nelle prove.
In 2 Corinzi 9:8 leggiamo: “Dio è potente da far abbondare su di voi ogni grazia affinché, avendo sempre in ogni cosa tutto quello che vi è necessario, abbondiate per ogni opera buona”.
Dio è un Dio di grazia, ci fa dei doni anche se non lo meritiamo, “ogni grazia” si riferisce a tutti i benefici e doni spirituali e materiali.
Quindi, Dio non solo ci dà il necessario per vivere, ma è potente da far abbondare su di noi ogni beneficio spirituale e materiale.
La Sua provvidenza è completa, abbiamo sempre quello che ci è necessario con lo scopo di fare ogni opera buona; quindi, l'obiettivo di questa abbondanza non è l'egoismo o l'autocompiacimento, ma il compimento di ogni opera buona!
Ancora l’apostolo Paolo è incoraggiante verso coloro che sono stati salvati dai peccati da Gesù Cristo, quando dice: “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù” (Filippesi 4:19). 
Dio provvederà non solo ad alcuni bisogni, ma ogni nostro bisogno!
Tutto quello che dobbiamo fare è fidarci di Lui. 
Il Dio che ha soddisfatto tutti i nostri bisogni in passato continuerà a farlo in futuro, lo fa nel presente!
Una storia meravigliosa sulla cura di Dio per gli orfani viene dalla vita di George Müller. 
Nel 1835, Müller fondò una casa per orfani a Bristol, in Inghilterra. Come missione di fede, questa casa ha ricevuto molte risposte straordinarie alla preghiera. 
Per esempio, una mattina Müller entrò nella lunga sala da pranzo dell'orfanotrofio. Un testimone oculare racconta cosa accadde dopo:
“I piatti e le tazze o le ciotole erano sul tavolo. Sul tavolo non c'era altro che piatti vuoti. Non c'era cibo nella dispensa e non c'erano soldi per soddisfare il bisogno. I bambini erano in piedi in attesa della colazione.
‘Bambini, sapete che dobbiamo essere in tempo per andare a scuola’, disse Müller. Poi, alzando la mano, pregò: ‘Caro Padre, Ti ringraziamo per quello che ci darai da mangiare’.
Secondo il racconto, si sentì bussare alla porta. Il fornaio stava lì.
"Signor Müller, non sono riuscito a dormire la notte scorsa. In qualche modo sentivo che non avevi pane a colazione, e il Signore voleva che te ne mandassi un po'. Così mi sono alzato alle due e ho cotto un po' di pane fresco, e l'ho portato".
Müller ringraziò il fornaio e lodò Dio per le Sue cure.
‘Bambini’, disse, ‘non abbiamo solo il pane, ma anche il raro piacere del pane fresco’.
Quasi immediatamente bussarono di nuovo alla porta. Questa volta fu il lattaio ad annunciare che il suo carretto del latte si era rotto fuori dall'orfanotrofio e che avrebbe voluto dare ai bambini i suoi barattoli di latte fresco, in modo da poter svuotare il suo carro e ripararlo”.
Non ci sono orfani nella famiglia di Dio!
Dio è un Padre amorevole che si prende cura di tutto ciò di cui i suoi figli hanno bisogno, come hanno sperimentato quei bambini in quell’orfanotrofio nella casa di George Müller, un uomo di fede straordinario.
Quando ci rendiamo conto che Dio è sufficiente, smettiamo di cercare la felicità in cose che non possono soddisfarci veramente!
CONCLUSIONE
Immaginati che Dio ti dica: “Che cosa posso fare per te?” 
Cosa gli chiederesti?
Forse stai vivendo un momento estremamente difficile come John il protagonista del film “Il miglio verde”, oppure sei in una situazione meno disperata, ma sempre difficile come la vedova, oppure hai una situazione complicata ma che non è disperata, ma comunque che ti fa star male…cosa vorresti chiedergli al Signore?
Forse tu e il tuo coniuge siete in crisi nella vostra relazione. 
Oppure, sei in una situazione lavorativa logorante. 
O forse hai un problema serio finanziario.
O problemi di salute, o relazionali!
Qualsiasi problema hai, ti senti che sei arrivato alla fine! Ti senti impotente!
Hai chiesto aiuto, ma nessuno ti ha potuto aiutare, ti senti intrappolato nella stessa situazione pesante!
Allora è necessario l’intervento di Dio!
Cercalo per fede! Lascia che riempia “i tuoi vasi vuoti”
Il Signore può fare al di là di ogni immaginazione, o richiesta!
Non ti arrendere di fronte alle difficoltà! Abbi fede nel Signore! Spera nel Signore!



Osea 3:4: Un amore che sa disciplinare

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