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Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
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Salvatore

1 Samuele 12:21: La motivazione per non allontanarsi dal Signore

 1 Samuele 12:21: La motivazione per non allontanarsi dal Signore
“Non ve ne allontanate, perché andreste dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare, perché sono cose vane”.

Il profeta Samuele, dopo aver esortato il popolo d’Israele a non allontanarsi dal Signore (v.20), ora lo ribadisce di nuovo e dice la motivazione specificando e sottolineando due volte che andrebbero dietro a cose vane, che non possono giovare né liberare.
“Allontanarsi” (sûr) indica “deviare” “cambiare direzione”, soprattutto in relazione all'abbandono di un corso o di un percorso prestabilito (cfr. per esempio Giudici 14:8; 1 Samuele 6:12), in questo caso significa lasciare il Signore, voltarsi indietro e andare via da Lui, quindi abbandonarlo (cfr. 2 Cronache 25:27; Geremia 6:23; 17:5; Ezechiele 6:9) e seguire altro, che Samuele chiama “cose vane”.
“Cose vane” (hattōhû) si riferisce a cose senza valore, inconsistenti, inutili, vuote, che non c’è niente come un deserto (cfr. per esempio Isaia 24:10; 34:11; 45:18).
Per alcuni studiosi “cose vane” non può essere limitato solo agli idoli, ma si riferisce a tutte le tentazioni che deviano dal patto con cui il popolo era legato al Signore.
“Cose vane” si riferisce a ciò che non è funzionale e non produttivo, e in quanto tale è un termine appropriato per descrivere gli idoli (cfr. 1 Corinzi 8:4).
Infatti, alcuni studiosi sono convinti si riferisca agli idoli secondo Isaia 41:29; 44:9, e questo era stato il problema di Israele (cfr. per esempio 1 Samuele 12:10).
L'idolatria è proprio come il nulla, niente di sostanziale; è un'entità vuota che premia colui che in essa confida solo con la vanità, o il vuoto.
Anzi ti svuota come ci ricorda il Salmo 115:1-8, le persone che adorano gli idoli sono senza vita come gli idoli che adorano!
Le nazioni che confidano negli idoli diventeranno impotenti come gli idoli in cui confidano invano (cfr. per esempio Salmo 135:18; Isaia 44:19-20). 
VanGemeren osserva: "La falsa adorazione non è innocente ma demoralizzante, e alla fine i fedeli periranno insieme ai loro idoli deperibili".
Così l'idolatria non è di alcun beneficio, anzi è dannosa, distoglie le persone dal servire il Dio vivente e le degrada a vivere in modo peccaminoso secondo i loro dèi. 
Gli idoli sono senza vita e inefficaci, e il loro uso rende i loro devoti vuoti e immorali.
Quindi coloro che abbandonano il Signore seguiranno qualcos’altro, Samuele come dato di fatto dice che andranno dietro agli idoli, quindi non ci sono altre alternative: il Signore, o gli idoli!
Ora gli idoli non sono solo quelli fatti di gesso, o di legno, o in metallo, sono anche nel cuore (Ezechiele 14:3), ed è tutto ciò che prende il posto di Dio che consideriamo più importante di Dio, o uguale a Dio che amiamo, o in cui confidiamo.
Gli idoli sono cose vane perché non possono giovare (yôʿîlû), cioè portare profitto, beneficio; questa parola in Geremia 2:8,11 è associato agli idoli che non giovano a nulla.
Gli idoli non possono nemmeno liberare (yaṣṣîlû), vale a dire salvare, risparmiare.
“Liberare” si riferisce all'essere al sicuro dal pericolo, e quindi trovarsi in una circostanza più favorevole (cfr. per esempio 1 Samuele 12:10; 2 Re 19:11; Salmo 33:16; 69:14; Isaia 20:6; 37:11).
James Smith commenta: ”Qualsiasi oggetto di dipendenza al di là di Yahweh è vuoto, senza valore e in definitiva deludente”.
Seguire qualcosa che non è il Signore è il nulla, e il nulla non può dare niente!
La stragrande maggioranza delle persone cercano di riempire il loro vuoto interiore, ma alla fine sperimentano solo delusione perché solo il Signore, il Creatore può darci le benedizioni e riempire di soddisfazione il nostro cuore!
Agostino di Ippona pregava Dio in questo modo: “Ci hai creati per te stesso e il nostro cuore non può essere calmato fino a quando non trova riposo in te”.
Non andare a cercare altro, cerca il Signore con tutto il cuore e lo troverai (cfr. per esempio Deuteronomio 4:29; Geremia 29:13-14), e allora avrai la pace! Una pace che il mondo non dà! (Giovanni 4:13-14; 14:27).
Se hai trovato Dio e sei tentato ad allontanartene per seguire altro, ricordati che vai incontro alla delusione, perché ciò che non è Dio è senza valore, o inconsistente, inutile, vuoto, non ti sarà di alcun beneficio!
Soprattutto se pensiamo alla salvezza eterna dall’inferno che solo Dio dona a chi crede in Cristo (cfr. per esempio Giovanni 3:16,36; Romani 5:5-11).
Non c’è delusione per quelli che guardano a Dio (Salmo 34:5)
Prova e vedrai quando il Signore è Buono! È felice l’uomo che confida in Lui! (Salmo 34:8)

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