Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
Osea 1:2-3: La chiamata di Osea Dio fa cose strane agli occhi dell’umanità! Ha detto a Osea di sposare una donna che si prostituiva per far riflettere gli Israeliti riguardo la loro infedeltà! In questi versetti vediamo che Osea con la sua vita è chiamato a essere un segno per il suo popolo. Osea doveva prendere in moglie una prostituta e fare figli di prostituzione perché il paese si prostituiva abbandonando il Signore. Non è l’unica volta che un profeta è stato chiamato a essere un segno per la popolazione. Isaia camminò seminudo e scalzo per tre anni come segno e presagio dell'imminente esilio dell'Egitto e dell’Etiopia da parte degli Assiri (Isaia 20:3-5). A Geremia è comandato di indossare un giogo di legno, come previsione della sottomissione di Giuda e di altre nazioni a Babilonia (Geremia 27). A Ezechiele il Signore gli ordina di sdraiarsi sul fianco sinistro per più di un anno nei pressi di un piccolo modello di Gerusalemme sotto assedio (Ezechiele 4-5); gli ...