Passa ai contenuti principali

Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Il tuo sostegno è importante!

Dietro www.predicheonline.com c'è un impegno costante: ore di studio biblico, ricerca approfondita e costi per tenere il sito sempre aggiornato. Il mio obiettivo è rendere accessibile a tutti la ricchezza della Parola di Dio, un messaggio che può trasformare e migliorare la vita. Aiutami a continuare questo ministero con una donazione (anche il prezzo di un caffè); il tuo contributo, piccolo o grande che sia, rappresenta un incoraggiamento concreto per il mio lavoro, e mi permetterà di continuare a scrivere e condividere senza barriere, e di trasformare altre idee in parole da donarti.

Grazie di cuore per la tua generosità.
Salvatore

Isaia 57:15: Dio è trascendente.

Isaia 57:15: Dio è trascendente.
“Infatti così parla Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità, e che si chiama il Santo”. 

Questo versetto di Isaia ci parla che Dio è trascendente. Il fatto che Dio sia trascendente indica che Dio è al di sopra, al di là e al di fuori dell'ordine creato. Dio abita una luce inaccessibile e non si può vedere. Dio è separato e indipendente dalla creazione (Salmi 113:4-6; Isaia 40:22; ecc.). Questo comporta che è invisibile e nascosto alla creatura. A causa del peccato l’uomo non può vedere il Dio Santo (Esodo 33:20; Isaia 45:15; 59:1-2; 1 Timoteo 6:16). Dio è incomprensibile, indecifrabile (Giobbe 38; Romani 11:33-36). Quali sono le implicazioni della trascendenza di Dio per la nostra vita? 1)Dio è superiore all'uomo.
L'umanità non è il bene più alto nell'universo, o la più alta misura della verità e di valore. Il valore dell’uomo non è per il processo evolutivo; o per qualche pregio, Dio dà valore all’essere umano che lo ha creato a sua immagine e somiglianza (Genesi 1:26-28). Non è la stima che abbiamo di noi stessi, ma la valutazione del Dio santo che ci dà valore. 2) Ci sarà sempre una differenza tra Dio e gli esseri umani. Il divario tra noi è Dio non è semplicemente solo una differenza morale e spirituale che ha avuto origine con la caduta di Adamo ed Eva, ma è metafisica, va oltre la nostra natura di creature, Dio ha una natura diversa dalla nostra. Dio è il “totalmente altro” è al di là della sfera dell’ordinario, del comprensibile, del familiare.3) Dio non può mai essere completamente inscatolato in concetti umani. Questo significa che tutte le nostre idee dottrinali, anche se utili e profondamente corrette, non possono mai descrivere pienamente la natura di Dio e nemmeno le nostre forme di culto, o stili architettonici delle chiese, ecc. Non c'è modo in cui noi esseri umani possiamo adeguatamente rappresentarlo, o avvicinarci a lui (Isaia 40:12-26). Per questo motivo è stato necessario l’intervento di Gesù Cristo nella vita degli uomini, e questo dimostra la sua immanenza, presenza nella storia dell’umanità (Giovanni 14:6; 1 Timoteo 2:4-5). Il fatto che Dio sia Dio, significa che non possiamo capire pienamente i suoi piani e i suoi progetti (Deuteronomio 29:29; Isaia 55:8-9). 4)Dio non ci salva dai nostri peccati e dall’inferno, per merito nostro e quindi nemmeno la nostra comunione con lui dipende dai nostri meriti. È una grazia di Dio la salvezza e quindi la comunione con lui (Luca 18:9-14; Efesini 2:8-9; 2 Timoteo 1:9-10). Dio, perciò ci fa la grazia di incontrarci e in questo non è obbligato a nessuno, perché fa ciò che gli piace, ovviamente coerentemente con il suo carattere e i suoi progetti (Salmi 115:3; Efesini 1:11). 5)Dio è Dio, anche se è nostro Padre, accostiamoci con riverenza e timore a lui (Salmo 2:11; Ebrei 12:28-29; 1 Pietro 1:17). Anche se abbiamo la libertà di accostarci a Dio come nostro Padre (Efesini 3:12-14; Ebrei 10:19-22),  e questo ci reca una grande gioia (Salmo 95:1; Matteo 13:44), non significa che lo possiamo fare come se fosse un nostro pari, o peggio ancora, come il nostro maggiordomo! Se abbiamo capito il fatto della trascendenza divina, tuttavia, questo non accadrà.

Post popolari in questo blog

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20).

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20). Dai frutti si riconoscono i falsi profeti. Come fai a sapere se qualcuno è un falso profeta? C'è un modo per identificarlo? La risposta è "sì".  Il modo con il quale possiamo discernere un falso profeta, e quindi anche un falso credente è dai suoi frutti.  Infatti, anche se questo paragrafo è dedicato principalmente agli avvertimenti circa i falsi profeti, è anche una prova per tutti i veri credenti! Gesù al v. 15 esorta il suo uditorio, e quindi anche noi a guardarsi dai falsi profeti i quali vengono in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Ora ci dice che i falsi profeti si riconosceranno dai loro frutti. Noi vediamo tre aspetti riguardo i frutti: i frutti sono secondo la specie di albero, dimostrano la qualità dell’albero, segnano il destino dell’albero.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. Gesù conclude il suo discorso sulle preoccupazioni per i bisogni primari riguardo il futuro, dice di non essere ansiosi. Dio si prenderà cura di noi perché fa così con gli uccelli e i campi, non preoccupiamoci del futuro perché il domani si preoccuperà di se stesso, basta a ciascun giorno il suo affanno, cioè viviamo un giorno alla volta con i suoi problemi o difficoltà quotidiani. Molte preoccupazioni riguardano il futuro per paure inesistenti, altre sono reali per problemi economici presenti, ma affrontiamo il presente con la certezza che Dio fin qui ci ha soccorsi (1 Samuele 7:12). Dio non abbandona i suoi figli, li ama e li cura teneramente.

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39).

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39). Qualcuno ha detto: “Tutti sono a favore del progresso. È il cambiamento che non piace”. Questa frase ci fa capire come a moltissime persone non piacciono i cambiamenti, le novità. Tempo fa il Duca di Cambridge, avrebbe affermato: "Qualsiasi cambiamento in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo deve essere deplorato". Questo era anche il problema di molte persone ai tempi di Gesù. Gesù portò qualcosa di nuovo, inconciliabile con certe tradizioni locali, ma molte persone rifiutarono il Suo insegnamento. Continuiamo la nostra serie di predicazioni sulle parabole di Gesù. In questa parabola vediamo la causa, cioè perché Gesù l’ha detto, vediamo il cuore, e poi faremo delle considerazioni finali.