1 Samuele 12:20: Chiamati a servire il Signore con tutto il cuore!
Samuele rispose al popolo: ‘Non temete; è vero, voi avete fatto tutto questo male; tuttavia non allontanatevi dal SIGNORE, ma servitelo con tutto il vostro cuore’”.Il popolo era consapevole dei suoi peccati e a questi aveva aggiunto anche il peccato di chiedere un re come le atre nazioni (1 Samuele 12:19), che implicava il rifiuto con disprezzo del Signore come Re!
Samuele conferma i peccati del popolo, ma li rassicura dicendogli di non temere (il giudizio di Dio), e li esorta a non allontanarsi dal Signore, ma a servirlo con tutto il cuore.
Samuele li rassicura perché, sebbene abbiano peccato, rimane la possibilità di un nuovo inizio con il Signore, in cui il popolo è chiamato a vivere nella fedeltà, non voltando le spalle, ma dando se stesso completamente nel servizio fedele.
Così Samuele non minimizza il peccato degli Israeliti; tuttavia, non voleva che si soffermassero sui loro peccati, ma che svoltassero per camminare con il Signore fedelmente!
Enfaticamente Samuele ricorda loro che hanno peccato contro il Signore, ma questo tuttavia era nel passato, da ora in poi non devono allontanarsi dal Signore, ma servirlo con tutto il cuore!
Israele aveva peccato, ma questa non è la fine della storia, perché Dio è misericordioso; la possibilità del pentimento è ancora aperta per un nuovo inizio, quello di essere consacrati al Signore.
C’è sempre una nuova possibilità, un ricominciare con il Signore grazie alla Sua misericordia, non ci sono peccati che Lui non possa perdonare (cfr. Luca 15:11-24; Timoteo 1:13-16).
Non possiamo fare niente per come ci siamo comportati nel passato, se non pentirsi e chiedere perdono al Signore.
Ciò che conta in questo momento è non allontanarsi da Lui e servire solo Lui con tutto il cuore!
Satana ama quando viviamo nel passato, quando facciamo qualsiasi cosa tranne che servire il Signore con tutto il nostro cuore!
D. L. Moody disse: “A Satana non importa ciò che adoriamo, finché non adoriamo Dio”.
Dunque Samuele fa un’esortazione in un senso negativo: “Non allontanatevi dal Signore”, perché andrebbero dietro a cose vane che non danno aiuto e sicurezza, ovviamente è il conformarsi alle credenze e alle pratiche dei Cananei, quindi gli idoli (cfr. 1 Samuele 12:10,21; Isaia 41:29; 44:9).
Inoltre Samuele fa un’esortazione nel senso positivo: “Servitelo con tutto il vostro cuore”.
Il Signore non richiede altro che siamo integri e fedeli a Lui (cfr. Giosuè 24:14).
C. H. Spurgeon affermava:”Non c'è nulla che sceglierei come oggetto della mia ambizione di vita che rimanere fedele al mio Dio fino alla morte”.
“Non allontanatevi” (ʾal- avverbio di negazione- tāsûrû- qal imperfetto iussivo attivo) fa appello alla volontà ed è un’azione abituale, in corso, o definitiva.
“Allontanatevi” (tāsûrû) è cambiare orientamento, o direzione, abbandonare un percorso, in questo caso dal seguire il Signore per gli idoli.
Quindi l’allontanamento dal Signore è seguire gli idoli (cfr. per esempio Deuteronomio 7:4; 2 Cronache 34:33; Ezechiele 6:9). La strada che il popolo non doveva abbandonare era quella del Signore per dirigersi verso gli idoli.
Quando il popolo si fece un vitello d'oro, Mosè viene ammonito: Il SIGNORE disse a Mosè: ‘Va', scendi; perché il tuo popolo che hai fatto uscire dal paese d'Egitto, si è corrotto; si sono presto sviati dalla strada che io avevo loro ordinato di seguire; si sono fatti un vitello di metallo fuso, l'hanno adorato, gli hanno offerto sacrifici e hanno detto: -O Israele, questo è il tuo dio che ti ha fatto uscire dal paese d'Egitto-’” (Esodo 32:8; cfr. Deuteronomio 9:12,16).
In Deuteronomio il popolo era stato esortato a non abbandonare la retta via e servire gli idoli (cfr. per esempio Deuteronomio 11:16; 31:29).
Charles Hodge diceva: “L'idolatria è ovunque rappresentata nella Scrittura come il più grande insulto che la creatura possa offrire al Creatore”.
Non possiamo seguire il Signore e contemporaneamente gli idoli del mondo!
In positivo, siamo chiamati a servire il Signore con tutto il cuore.
John Blanchard afferma: “Moralmente, un cristiano è chiamato alla santità; dinamicamente, è chiamato al servizio”.
Il Signore non ci chiama solo a “non fare”, ma anche a “fare”, a servirlo con tutto il cuore!
Il “ma” (wa) esprime un contrasto con l’azione di allontanarsi dal Signore!
“Servire il Signore con tutto il cuore” ricordano le parole di esortazione di Mosè in Deuteronomio (cfr. per esempio Deuteronomio 10:12; 11:13).
“Servitelo” (ʿăbadtem – qal perfetto attivo) indica un’azione, o un evento completo.
“Servire” (ʿā·ḇǎḏ) è lavorare, consumare una notevole energia e intensità in un compito o funzione (cfr. per esempio Genesi 2:5; Esodo 5:18), una parola usata anche per gli schiavi (cfr. per esempio Esodo 6:5; Levitico 25:46; 2 Samuele 16:19).
La parola Ebraica “servire” (ʿā·ḇǎḏ) ha anche il senso adorare il Signore, di lavorare nel ministero del Signore, cioè dare energia e devozione alla divinità comprese le cerimonie (cfr. per esempio Esodo 23:24-25; Isaia 19:21).
Israele non doveva servire gli dèi pagani (Deuteronomio 7:16; 11:16; 28:14; 29:18; Giosuè 23:7; 2 Re 17:35; Geremia 25:6), ma solo il Signore (Esodo 4:23; 7:16; 8:1; 10:26), e sarebbero stati giudicati se avessero trascurato questo comando (Deuteronomio 8:19;30:17; Giosuè 23:16;24:20; 2 Cronache 7:19,22).
Il popolo è esortato a servire il Signore con tutto il cuore.
Nel pensiero Ebraico il “cuore” (lē·ḇāḇ) designa la parte più intima di una persona, il centro, o il luogo dei pensieri (mente), della volontà, delle emozioni, della conoscenza del bene e del male (coscienza) di una persona.
Warren Wiersbe disse: “Dio è più interessato all'operaio che all'opera”.
Per Dio il cuore è importante, Dio guarda al cuore e l’uomo all’apparenza (1 Samuele 16:7).
Qui dice con ”tutto” (kōl) il cuore, cioè totalmente, completamente, quindi il cuore non deve essere diviso tra gli idoli e il Signore, o dare solo una parte al Signore, ma il 100%!
Se il Signore vale qualcosa per noi, deve valere tutto!
Dunque la devozione al Signore deve essere indivisa e completa del cuore!
Ora l'alternativa al servire Dio con tutto il cuore, sono gli idoli, che oggi hanno diverse forme, indicano tutto ciò che prende il posto di Dio che consideriamo più importante di Dio, o uguale a Dio che amiamo, o in cui confidiamo.
Arthur Wallis disse: “Un idolo può essere definito come qualsiasi persona o cosa che ha usurpato nel cuore il posto di preminenza che appartiene al Signore”.
Noi non possiamo servire il Signore e contemporaneamente gli idoli (cfr. per esempio Giosuè 24:14-23).
Friedrich H. Jacobi disse: “Dove finisce l'idolatria, lì inizia il cristianesimo; e dove inizia l'idolatria, lì finisce il cristianesimo”.
Facciamo attenzione a non avere idoli nel nostro cuore! (cfr. per esempio Ezechiele 14:3).