Geremia 29:11: Dio ha un piano per te
In una scena del film Wonderful Life, Dio ha una conversazione con un goffo angelo di nome Clarence.
CLARENCE: "Mi ha mandato a chiamare, Signore?"
DIO: “Sì, Clarence. Un uomo sulla terra ha bisogno del tuo aiuto”.
CLARENCE: “Splendido! È malato?"
DIO: “No, peggio. È scoraggiato".
Possiamo dire che lo scoraggiamento è una brutta bestia!
Ti toglie energie, voglia di vivere, voglia di fare e così via!
Tutti siamo caduti, cadiamo e cadremo nello scoraggiamento!
Billy Graham una volta disse: “La vita cristiana non è un entusiasmo costante. Ho i miei momenti di profondo sconforto. Devo andare a Dio in preghiera con le lacrime agli occhi e dire: 'Aiutami'".
Siamo scoraggiati anche quando siamo giudicati dal Signore; infatti abbiamo bisogno di sapere che si prende ancora cura di noi, come in questo caso di Geremia 29:11.
I Giudei in esilio per punizione di Dio (cfr. per esempio 2 Cronache 36:11-21; Geremia 25:9-11) avevano bisogno di ricordare i piani di Dio per loro.
Queste parole fanno parte di una lettera scritta da Geremia agli esuli Giudei in cattività a Babilonia.
Geremia scrisse loro che la deportazione era opera del Signore e dovevano pensare a vivere la loro vita a Babilonia, a costruire case e ad abitarle, a coltivare la terra e a mangiarne i frutti, a prendere moglie a generare figli, quindi a moltiplicarsi (Geremia 29:1-6).
Gli esuli sono esortati a cercare il bene della città dove si trovavano e di pregare per essa (Geremia 29:7).
Con questa lettera il profeta Geremia vuole mettere in guardia gli esuli dai falsi profeti, e anche se non viene detto cosa dicevano loro, si presume che la loro menzogna consistesse che la loro permanenza sarebbe stata breve e il Signore tramite Geremia allora ha scritto loro che era una menzogna propagata nel nome del Signore che non li aveva mandati (Geremia 29:8-9).
Provate a immaginarvi lo stato d’animo di questi esuli, avevano dei dubbi, erano scoraggiati, avevano perso la speranza.
Non vedevano futuro e si sentivano come se Dio si fosse dimenticato di loro.
Infatti in Ezechiele 37:11 è scritto riferendosi allo Spirito: “Egli mi disse: ‘Figlio d'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi dicono: ‘Le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti!’"
Quindi non stanno parlando di sentirsi senza speranza, ma di essere senza speranza, di non avere nessun futuro!
Ma il Signore tramite Geremia che dice loro che il Suo piano è che devono compiersi settant’anni prima di farli rientrare a casa.
Dio ha dei piani per loro che contempla la pace e non il male, un avvenire e una speranza!
Dio non li aveva dimenticati!
E se sei una figlia, o un figlio di Dio, anche per te c’è un piano secondo il saggio proposito di Dio!
Anche se pensi di non avere un futuro per problemi di salute, economici, di lavoro, sentimentali e così via, per i figli di Dio c’è un futuro e una speranza!
Cominciamo a vedere:
I LA SPECIFICITÀ DEI PIANI DEL SIGNORE
“‘Infatti io so i pensieri che medito per voi’, dice il SIGNORE”.
Chissà quante volte ti sei sentito dire per essere incoraggiato: “Dio ha un piano per te!” E quante volte ti ha lasciato indifferente nella tua difficile situazione.
Come l’avranno presa i Giudei che dovevano stare esiliati settant’anni in Babilonia?
Occorre avere fede davanti una promessa non ancora realizzata (cfr. per esempio Romani 4:18-21; Ebrei 11:7-13) in una situazione difficile!
“Infatti” (kî) in Ebraico indica la ragione, cioè la ragione, la causa per cui cesserà l’esilio e li farà ritornare a casa.
Il plurale “pensieri” (maḥăšābōt – sostantivo plurale) si riferisce ai progetti, ai disegni, ai piani di Dio (cfr. Per esempio Salmo 33:10-11; 40:6; 92:6; Isaia 55:8, 9; Geremia 18:11; 49:20; 50:45; 51:29; Michea 4:12), a una serie di passi da compiere, oppure obiettivi da raggiungere.
A) Il Signore conosce i Suoi piani per te
“Io so”.
“Io so” (ā ydaʿăttî) è enfatico in Ebraico, quindi è sottolineato per indicare qualcosa di importante.
“So” (ydaʿăttî - qal perfetto attivo) significa “essere consapevole” (cfr. per esempio Ecclesiaste 7:22; 8:1), o “avere informazioni” (cfr. per esempio Genesi 3:5; Esodo 2:14), cioè dei Suoi piani per il Suo popolo.
Potrebbe anche indicare “prestare attenzione”, “essere preoccupati per qualcosa” (cfr. Genesi 39:6,8; Esodo 3:7; Salmo 144:3), in questo senso Dio presta attenzione, è preoccupato dei Suoi piani di Dio per il Suo popolo.
Il verbo “so” (perfetto attivo) significa che la conoscenza del Signore è sicura e perfetta senza nessuna successione nel senso che le cose le conosce prima che accadono (cfr. per esempio Isaia 41:26-27; 42:9; 46:10; Atti 15:16-18).
Non è una conoscenza astratta; piuttosto, è qualcosa di cui Dio è a conoscenza senza nessuna nebbia di incertezza!
La canzone di Paul Simon "Slip Slidin' Away" (Scivola scivolando via) a un certo punto dice: "Beh, Dio solo lo sa, e Dio fa il suo piano, e le informazioni non sono disponibili per l'uomo mortale".
La vita scivola via, non sappiamo cosa sarà di noi, ma Dio lo sa!
Non sappiamo quali siano i piani, ma Dio li conosce.
Dio conosce ogni cosa in modo perfetto e quindi nulla e nessuno può sorprenderlo!
Dio non solo conosce ciò che è presente (cfr. per esempio Salmo 33:13–15) e passato (cfr. per esempio Giobbe 38:4–5), ma anche ciò che deve avvenire (cfr. per esempio Salmo 139:4; Matteo 26:34).
Dio conosce non solo perché è presciente, ma perché stabilisce gli eventi e gli esiti prima che accadano (cfr. per esempio Isaia 41:26-27; 42:9; 46:10; Atti 15:16-18), Dio conosce i piani che ha per te perché Lui stesso li ha stabiliti dall’eternità (cfr. per esempio Salmo 139:16; Geremia 1:5; Atti 2:23; 4:28) e se ne sta prendendo cura, ci sta lavorando dentro, sta operando (cfr. per esempio Giovanni 5:17; Efesini 1:11).
Il popolo di Dio era in esilio a Babilonia, e Dio rivela loro che dopo settant’anni, li visiterà e li farà ritornare a casa (Geremia 29:10,14).
Il significato allora di questo passo per i Giudei era: “Sebbene io stabilisca un termine così lungo di settant’anni per il compimento del piano di redenzione, tuttavia non temere che ti abbia completamente respinto, so bene qual è il mio piano nei vostri confronti”.
Allora nelle parole: “Io so” ci può essere un implicito contrasto tra il sicuro piano di Dio e le perplessità, o i dubbi dei Giudei esiliati, che molto probabilmente erano scoraggiati e senza più speranza!
Probabilmente temevano che il loro Dio li avesse dimenticati, o abbandonati.
Così il Signore vuole ricordare loro che non è così!
Non nutrivano alcuna speranza di liberazione e di ritorno in patria!
Tutto ciò che il Signore doveva fare nei loro confronti era attentamente pianificato come vedremo più avanti.
I nostri pensieri contrastano con quelli di Dio, la Sua logica e diversa dalla nostra, non possiamo capirlo fino in fondo!
In Isaia 55:8-9 leggiamo: ”’Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie’, dice il SIGNORE. ‘Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri’”.
Non possiamo misurare, o capire Dio con la nostra logica!
Non possiamo avere la presunzione di conoscere i pensieri di Dio! Sono troppo alti per noi!
Ma una cosa dobbiamo sempre ricordare e credere: Dio conosce bene i Suoi piani per il Suo popolo, per i Suoi figli, ha dei piani per loro e non si dimentica di loro!
Come un buon padre, i pensieri di Dio sono rivolti in favore dei Suoi figli (cfr. Matteo 7:7-11).
Spurgeon c’incoraggia dicendo: "Fratelli, quando non possiamo conoscere i pensieri del Signore perché sono troppo alti per la nostra concezione, o troppo profondi per la nostra comprensione, tuttavia il Signore li conosce".
Il Signore conosce, è consapevole dei piani che ha per te! Che conforto!
Nel Salmo 40:5 è scritto: “O SIGNORE, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in nostro favore; nessuno è simile a te. Vorrei raccontarli e proclamarli,
ma sono troppi per essere contati”.
Non c'è nessuno che possa essere paragonato al Signore!
Il salmista loda l’unicità del Signore per i prodigi e i piani di Dio in favore del Suo popolo.
Gli atti d'amore e di bontà del Signore in favore del Suo popolo sono così tanti che non possono essere contati!
Così la migliore lode che offriamo al Signore è inadeguata anche dal punto di vista dell'incapacità di dire tutto ciò che il Signore ha fatto.
Allen Ross scrive: ”Dio ha dei piani per il suo popolo, e questi piani prevedono azioni sorprendenti in suo favore”.
E questo implica che possiamo essere fiduciosi sia nel presente che per il futuro!
Inoltre:
B) Il Signore pianifica dei piani per te
Il Signore sta affermando che sta pianificando dei piani per il Suo popolo in esilio.
Dio certamente conosce e ha pianificato dall’eternità ciò che accadrà nella vita del Suo popolo, e quindi nella tua vita (cfr. per esempio Salmo 139:16; Geremia 1:5; Atti 2:23; 4:28), ma certamente nel presente non cessa di farlo, non cambia idea!
“Medito” (ḥšēb – qal participio attivo) si riferisce a un’azione continua, che l’azione di Dio è in corso.
Spurgeon disse: “Amiamo essere pensati dai nostri amici; anzi, il pensiero entra nell'essenza dell'amore. Deliziatevi questa mattina, o voi che credete nel vostro Dio, in questo fatto celeste, che il Signore pensa a voi in questo momento”.
Il Signore pensa ogni giorno a te!
Dio pensa così tanto ai Suoi figli che i capelli delle loro teste sono tutti contati, quindi non pensa solo alle cose grandi, ma anche ai dettagli come i nostri capelli (Matteo 10:30).
“Meditare” qui indica pensare, pianificare, tracciare, elaborare nei dettagli (cfr. per esempio Genesi 50:20; Salmo 35:4; Proverbi 16:9; Geremia 18:11; Ezechiele 38:10; Osea 7:5).
Evidentemente per i Giudei dopo i settant’anni di esilio sarebbero ritornati e quindi la loro punizione non sarebbe stata per sempre!
C) Il Signore dichiara i piani per te
“Dice il SIGNORE”.
“Dice” nell’Ebraico è “dichiarazione del Signore” (neʾǔm Yahweh), dunque indica che ciò che è stato detto è una dichiarazione, un’espressione profetica; un'affermazione enfatica ed esplicita del Signore!
Indica perciò che l’origine e l'autorità del messaggio è il Signore!
Così i piani del Signore sono stabiliti e definiti e li sta portando avanti, nessuno li potrà frustrare!
In un’altra occasione in Isaia 14:27 è scritto: “Il Signore degli eserciti ha fatto questo piano; chi potrà frustrarlo? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?”
La risposta implicita è: “Nessuno!” Nessuno può ostacolare, o impedire il piano del Signore!
Nessuno è in grado di sfidare la sovranità di Dio!
Con il Signore non c'è né domanda, né dibattito e né processo!
Il Suo piano perfetto è deciso e lo porterà a compimento!
Dio non lascia le cose a metà d’opera! (cfr. Filippesi 1:6).
Quindi sii fiduciosa! Sii fiducioso!
Sei nelle Sue mani e nessuno ti strapperà da esse! (Giovanni 10:28-30)
In quali mani migliori puoi essere?
In secondo luogo vediamo:
II LA SOSTANZA DEI PIANI DEL SIGNORE
"Pensieri di pace e non di male”.
Dio non fa niente per caso! Dio sta lavorando con un motivo nella tua vita!
Il piano di Dio per te è di pace e non di male.
Certo non fu una prova di poco conto quando alcuni Giudei furono uccisi e altri privati della loro terra deportandoli per il giudizio di Dio in Babilonia (cfr. per esempio 2 Cronache 36:11-21; Geremia 25:9-11).
Ma qui Dio dichiara che avrebbe posto fine al loro esilio dopo settant’anni dalla deportazione e sarebbero ritornati in Giudea (Geremia 25:11; 27:22; 29:10, Daniele 9:2).
La disciplina di Dio per il Suo popolo non è per sempre! (cfr. per esempio Salmo 30:5-12; Ebrei 12:5-10; 1 Pietro 5:10).
Quello che dovevano ricordare i Giudei durante l’esilio, durante la disciplina del Signore è proprio la promessa di Dio, che l’esilio non sarebbe stato per sempre!
Devi ricordare che anche nei luoghi bui, Dio ha un piano per te!
Anzi anche i luoghi bui fanno parte del Suo piano come ci fa capire Romani 8:28: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.
Ciò che dice Geremia è che:
A) Il piano del Signore è la pace
Senza il Signore non c’è pace!
Questo mondo non ci dona la pace di Dio!
Gerardo Maiella disse: “Chi, se non Dio, può darti pace? Il mondo è mai stato in grado di soddisfare il cuore?”
“Pace” (šālôm) nell’Ebraico si riferisce a uno stato di contentezza, soddisfazione e di benessere, prosperità generale; uno stato intatto di circostanze favorevoli (cfr. per esempio 1 Samuele 1:17); indica sicurezza, salvezza, cioè uno stato di assenza di pericoli e ostilità (cfr. per esempio Genesi 28:21; Levitico 26:6; Deuteronomio 20:10); la soddisfazione dei propri bisogni primari e di essere soddisfatti (Esodo 18:23).
Qui “pace” può essere anche in contrasto con il "male" con la prospettiva della speranza futura.
Non c’è pace senza Dio!
In Isaia 48:22 è scritto:“’Non c’è pace per gli empi,’ dice il SIGNORE”.
Quindi:
B) Il piano del Signore non è il male
“Male” (rāʿâ) si riferisce alla miseria, alla calamità, a uno stato di malessere dovuto a un'afflizione, o a una disgrazia.
Il male è ciò che provoca danno, distruzione, o sventura (2 Samuele 18:32; 2 Cronache 18:7; Geremia 1:14; 6:1; 21:10; 44:11,27; Amos 9:4).
La parola è usata nella Bibbia a volte come descrizione di una calamità che accade a una persona, spesso come conseguenza dannosa di azioni sbagliate.
Poiché Dio è sovrano su tutte le persone e gli eventi, queste circostanze calamitose provengono da Lui.
Poiché la malvagità esiste sia tra i Gentili che tra gli Ebrei, la calamità si abbatte sia sui nemici di Israele (cfr. per esempio Isaia 47:11; Geremia 2:3; 48:2,16; 49:37) che su Israele stesso (Deuteronomio 31:29; Giudici 20:34,41; 2 Samuele 17:14; 1 Re 22:23).
Ma ora la promessa di Dio è la pace e non il male!
Ora, noi dobbiamo pensare questo: il fatto che Dio ha mandato Gesù Cristo per darci la pace interiore (cfr. per esempio Isaia 26:3-4; Galati 5:22; Giovanni 14:27; 16:33; Filippesi 4:7; Colossesi 3:15) e la pace con Dio, cioè la riconciliazione e quindi la salvezza dai peccati e dall’ira di Dio per la Sua grazia, o misericordia (Atti 10:36; Romani 5:1-11; Efesini 2:8; Colossesi 1:20-22; 1 Timoteo 1:16; Tito 3:5), dimostra che il Suo piano per te è di pace.
La pace è un dono gratuito e scaturisce dalla pura misericordia di Dio in Cristo!
William Hendriksen disse: “La pace è il sorriso di Dio che si riflette nell'anima del credente”.
Gesù fornisce una pace interiore che permette al credente di affrontare il pericolo e la sofferenza serenamente.
Attraverso Gesù è possibile una pace interiore, per quanto turbolenta possa essere la situazione esterna (Giovanni 14:27; 16:33).
Ma come diceva Martyn Lloyd Jones: “Non conosceremo mai ‘la pace di Dio’ finché non avremo prima ‘pace con Dio’”.
E la pace con Dio si ha solo tramite Gesù Cristo (cfr. per esempio Romani 5:1-11).
Infine vediamo:
III LO SCOPO DEI PIANI DEL SIGNORE
“Per darvi un avvenire e una speranza”.
Lo scopo del piano è per darti un avvenire e una speranza!
La promessa di Dio è che il popolo ritornerà a casa (v.14).
I vv.10-14 sono un'affermazione che il patto con cui Israele era legato al Signore non è stato revocato.
Dio avrebbe adempiuto il Suo patto con il Suo popolo dopo questo periodo di giudizio (cfr. Levitico 26; Deuteronomio 27-30).
Il popolo del Signore nei vv.12-14 deve tornare a Lui e Lui si lascerà trovare.
Il Signore assicura agli esuli che non li aveva abbandonati al loro destino.
Nonostante le apparenze contrarie del buio presente, il Signore non negava loro un avvenire una speranza.
Per una persona che soffre settant'anni è un tempo lungo, lungo per aspettare che Dio cambi le circostanze!
Tutti quanti noi, vogliamo che Dio risolvesse i nostri problemi entro la fine della settimana, non alla fine del secolo!
Nel buio dobbiamo avere fede e pazienza, dobbiamo ricordare la promessa di Dio che c’è un avvenire e una speranza!
Devi continuare a confidare nel Signore e avere pazienza!
Sentite cosa dice Isaia 50:10: “Chi di voi teme il SIGNORE e ascolta la voce del suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del SIGNORE e si appoggi al suo Dio!”
Non sono i progetti umani, ma i piani di Dio che portano luce nell’oscurità della disperazione, dello scoraggiamento, della depressione, nel buio di un momento difficile, quando ci troviamo in tunnel tenebroso!
Ciò che sembra essere la fine della speranza non è che la fine di pensieri insignificanti, o ignobili e angoscianti, con Dio c'è sempre un futuro reale.
I Giudei in esilio stavano vivendo l’esperienza del giudizio del Signore sulla loro nazione.
Era facile per loro pensare che il Signore fosse contro di loro; che Egli intendeva il male per loro.
Ma tramite Geremia, il Signore li assicurò che i Suoi pensieri verso di loro erano di pace e che nel Suo cuore e nella Sua mente aveva un avvenire e una speranza per loro.
La dichiarazione di Geremia 29:11 non torna indietro per annullare tutto ciò che è accaduto finora a Israele, né per commentare le recenti sofferenze di Israele, ma voleva essere un incoraggiamento!
Il piano del Signore è all'opera e prevarrà, anche se tutto ciò che riguarda la circostanza dice il contrario.
Dio ha un avvenire e una speranza per il Suo popolo anche quando soffre in esilio, anche quando soffre sotto la disciplina, o il giudizio meritato.
Questa promessa fatta a un popolo sotto giudizio, esprime l’amore, l’immutabilità e la fedeltà del Signore verso il Suo popolo sotto l’Antico Patto e non dobbiamo pensare che non lo sia per coloro come noi del Nuovo Patto, cioè che hanno fede in Gesù Cristo.
Ma vediamo prima di tutto la:
A) Donazione
“Per darvi”
La preposizione “per“ (lā) indica lo scopo con l'implicazione di un risultato atteso.
“Darvi” (tēt – qal infinito costrutto attivo) indica ancora lo scopo.
Non è semplicemente una proiezione dei desideri umani, ma qualcosa di divinamente determinato.
Fabry parlando della radice della parola “darvi” scrive: “La parola significa ‘tendere la mano’ per posizionare un oggetto in un luogo specifico, o consegnarlo a un'altra persona, con, o senza compenso, come possesso. Il risultato di questa azione è generalmente considerato duraturo e definitivo”.
La parola è usata nell’Antico Testamento per esempio per indicare che Dio può dare a una persona ricchezza, saggezza e onore (Genesi 24:35; 1 Re 3:9), o anche vittoria (Salmo 144:10), forza o potere (Deuteronomio 8:18; Salmo 29:11; 68:35. Dio dà un figlio (Genesi 17:16; 30:6; 1 Re 3:6); progenie (Genesi 15:2-6; 1 Samuele 1:11).
Dio dà alle preghiere un ascolto favorevole e concede ciò che il cuore del richiedente desidera (Salmo 20:4; 21:2; 106:15; Proverbi 10:24); benessere (Ecclesiaste 3:13; 5:18).
Vediamo ora:
B) La natura della donazione
La combinazione di “avvenire e futuro” si trovano in altri passi (cfr. per esempio Proverbi 23:18; 24:14; Geremia 31:17).
Nella natura della donazione si parla di:
(1) Avvenire
La parola Ebraica “avvenire” (ʾaḥărît) significa "futuro”, il tempo che deve ancora venire (cfr. per esempio Giobbe 8:7; Proverbi 23:18; 24:14,20; Geremia 31:17; Lamentazioni 1:9), qualcosa che è quindi invisibile e sconosciuto.
Le promesse di Dio sul futuro sono certe perché è sotto il Suo controllo.
Dio non solo rivela il futuro (cfr. per esempio Genesi 15,13–16; 41:25; 1 Samuele 9:15-16; Daniele 2:45; 8:19; 10:14; Matteo 2:13; Atti 18:9–10; 27:22–24); Dio controlla anche il futuro! (cfr. per esempio Esodo 3:19-20; Deuteronomio 31:21; Salmo 139:4; Isaia 42:9; Isaia 46:10; Daniele 2:28; Atti 2:23).
Un raggio di luce trafigge l'oscurità della loro situazione presente di esilio quando il Signore dice che ha progetti per il loro futuro.
Non so quale sia la sua confessione di fede e nemmeno a che cosa si riferisce, Oprah Winfrey quando ottimisticamente dice: “Quando guardo il futuro, è talmente splendente che mi brucia gli occhi”.
A maggior ragione un vero cristiano può vedere il suo futuro splendente, perché è la promessa di Dio perché comunque sia, anche se il peggio che pensiamo sia una malattia e la morte, dopo lo aspetta la vita eterna con Dio nei nuovi cieli e nuova terra grazie a Gesù Cristo (cfr. per esempio Giovanni 14:1-3; 1 Pietro 1:3-4; Apocalisse 21-22).
C’è una canzone di Ligabue intitolata “Ho fatto in tempo ad avere un futuro”; questa canzone sembra avere il significato di chi ce l’ha davvero fatta, è probabile che si riferisca al fatto che il cantante abbia superato una malattia.
Oggi usiamo l’espressione “avere un futuro” per indicare ottimismo, benessere, avere un lavoro, un posto nella società, e così via.
“Dare un futuro” significa che il Signore promette la prosperità al Suo popolo.
Se pensi di non avere un futuro, oggi sei in tempo ad averlo se ti affidi a Gesù Cristo! (cfr. per esempio Giovanni 3:16; 14:1-3).
Nella natura della donazione il Signore parla di:
B) Speranza
Dio è fonte di speranza per il Suo popolo, e ha promesso loro un futuro e una speranza ecco perché il salmista Davide esorta la sua anima a trovare riposo in Dio solo (Salmo 62:5; cfr. per esempio Geremia 14:8; Romani 14:13).
“Speranza” (tiqŏāwh) si riferisce alla promessa di Dio di un futuro positivo e benefico, in questo senso il ritorno a casa dall’esilio (cfr. per esempio Geremia 31:17; Ezechiele 37:11; Osea 2:15).
Israele una volta credeva che la sua aspettativa e la speranza fossero semplicemente svanite (Ezechiele 19:5; 37:11), ma per quelli in esilio c'era un avvenire e una speranza, vale a dire, nel loro ritorno (Geremia 29:11; 31:17).
Guardando questo mondo con tutte le sue incertezze, malvagità, contraddizioni e sofferenze, la minaccia della terza guerra mondiale, o peggio ancora nucleare, abbiamo poco per cui essere ottimisti, ma noi dobbiamo guardare al Signore! Al Dio della speranza!
C'è una speranza futura per i credenti e queste sono garantite dal Signore come dice Geremia 29:11! (cfr. per esempio Genesi 17,7; Deuteronomio 30:9; Proverbi 23:18; 24:14,20; Isaia 30:23; 65:23; 31:17; Amos 9:13).
C’è soprattutto una speranza con benedizioni future dopo la morte, la resurrezione, la gloria eterna, la vita eterna con Dio, in Paradiso (cfr. per esempio Matteo 19:29; Luca 16:22: 23:43; Giovanni 14:1-3; Filippesi 1:21-23; Romani 8:18–25; 1 Corinzi 15:12–28; 2 Corinzi 4:16-5:1; Filippesi 3:20-21; Colossesi 1:5; 1 Tessalonicesi 4:16–17; 1 Pietro 1:4; 5:4).
La speranza che viene dal Signore è una gioiosa attesa che domani sarà migliore di oggi; anche quando le circostanze sembrano oscure e confuse, Dio ha un piano per te.
Non sei in balia delle circostanze! Dio ti ha preso e sta guidando la tua vita e poi ti accoglierà in cielo!
Nel Salmo 73: 23-24 leggiamo: “Ma pure, io resto sempre con te; tu m'hai preso per la mano destra; mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella gloria”.
Guarda al Dio della speranza che da speranza!
Tony Evans dice: “Quando guidiamo nelle nostre auto, non passiamo molto tempo a guardare nello specchietto retrovisore – un piccolo pezzo di vetro che dà una visione limitata all'indietro. Invece, passiamo la maggior parte del nostro tempo a guardare avanti, attraverso il nostro parabrezza, che è un pezzo di vetro molto più grande che ci mostra dove stiamo andando. Allo stesso modo, i cristiani devono tenere gli occhi puntati su Dio mentre li conduce al loro destino. Ricorda: dove stiamo andando è molto meglio di dove siamo stati. Questa verità ci dà speranza!”
CONCLUSIONE
Quali sono le implicazioni pratiche di questo messaggio di Geremia 29:11?
A) Prima di tutto devi lodare il Signore per i Suoi piani che ha per te
1) Loda il Signore perché non lascerà i Suoi piani per te in sospeso!
Ci sarà un risultato nella tua vita, indipendentemente da quello che stai attraversando in questo momento, anche se può essere tenebroso e non vedi una via d’uscita: Dio sta lavorando nel completamento del Suo piano per te!
Sei ancora “un cantiere”. Dio sta lavorando nella tua vita, quindi non essere impaziente!
2) Loda il Signore perché completerà i Suoi piani per la tua vita (Filippesi 1:6)
Se stai attraversando un periodo difficile, o quando lo attraverserai: ricordati dei piani di Dio per la tua vita di pace e non di male!
Se sei in Cristo hai un futuro! Hai una speranza! Questo ci ricorda Geremia 29:11!
Il piano di Dio per la tua vita non fallisce!
3) Loda il Signore perché essendo saggio (Romani 16:27), quindi i Suoi piani per te sono i migliori
Il Suo piano per te è migliore del piano che hai per te stesso.
Dio è più saggio di te!
Quindi tutto ciò che vivrai in questa vita, per la provvidenza di Dio, il bello e il brutto, cioè tutte le circostanze sono guidate dalla mano invisibile di Dio per il Suo piano migliore per te e con tutti i mezzi per completarlo sono i migliori!
Questa è la saggezza di Dio!
In secondo luogo:
B) Devi confidare nel Signore per i Suoi piani che ha per te
1) Nel presente
“La guida di Dio non è tanto come un riflettore che illumina una vasta area, quanto come una torcia che illumina quanto basta del percorso da percorrere per mostrarti dove fare i prossimi passi. Dio ha un piano preciso per te, ma di solito non lo rivela tutto in una volta. Vuole che impari a fidarti di lui a ogni passo” (Beers, R. A., & Mason, A. E.).
Ogni giorno devi fidarti di Dio anche se attorno a te e tutto buio, senza speranza, e ti sente confuso e impotente!
Devi confidare nel Signore per i Suoi piani che ha per te:
2) Per il futuro
È inutile essere ansiosi per il futuro perché il Signore si sta prendendo cura di noi (1 Pietro 5:7) e continuerà a farlo, non ci abbandonerà (Giosuè 1:5; Ebrei 13:5).
Il secondo motivo per non essere ansiosi è perché l’ansia è inutile (cfr. per esempio Matteo 6:27), anzi è disruttiva per la nostra vita.
Nel cristianesimo tra le altre cose, ciò che è importante è la promessa, o le promesse di Dio.
Le promesse di Dio sono una dichiarazione della Sua volontà e riguardano il bene che Dio farà.
Queste promesse divine sono assolutamente degne di fiducia perché Colui che le fa non è un uomo, perché possa mentire (Numeri 23:19; Tito 1:2; Ebrei 10:23; 11:11), ed è totalmente in grado di adempiere ciò che ha promesso (Romani 4:21).
Una di queste promesse è l’avvenire e la speranza per eccellenza: la vita eterna alla presenza di Dio (Giovanni 3:16; Giovanni 14:1-3; Apocalisse 21-22).
Non so a che cosa si riferisse Khail Gibran quando disse: “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c'è un'alba che ci aspetta”, ma di certo anche la peggio situazione che possiamo affrontare in questa vita e anche la porta tenebrosa della morte, c’è l’alba della luce gloriosa e splendente di Dio che ci aspetta nei nuovi cieli e nella nuova terra è scritto in Apocalisse!
Quindi devi vivere il presente confidando nel Signore e guardando al futuro, alla promessa della vita eterna (cfr. per esempio Romani 8:18; 2 Corinzi 4:16:5-11; Filippesi 3:13-14; Colossesi 3:1-2).
In terzo luogo:
3) Devi obbedire al Signore nei Suoi piani che ha per te
Il messaggio di Geremia per gli esuli era di abbracciare la volontà di Dio che era quella di rimanere settant’anni in esilio a Babilonia.
Mentre vivi su questa terra e il Signore sta portando avanti i Suoi piani per te, come i Giudei in esilio, obbedisci al Signore!
Philip Yancey scrive:”Ho sempre pensato che la guida fosse orientata al futuro. Tuttavia, nella mia esperienza personale ho scoperto che la direzione è invertita. Per me, la guida diventa chiara solo quando guardo indietro. Per quanto riguarda il presente, la mia attenzione deve essere rivolta al mio rapporto con Dio. Sto rispondendo con obbedienza e fiducia?”
Indipendente se sono giorni di gioia, o di sofferenza, di unione, o di conflitti, sei chiamato, sei chiamata a obbedire al Signore!
Continua a fare il bene in mezzo alla società dove vivi! Come furono chiamati i Giudei deportati a Babilonia (Geremia 29:7), eppure erano i loro nemici ed erano pagani!
Un'iscrizione in un'antica chiesa dello Yorkshire, in Inghilterra, recita come segue: "Nell'anno 1652, quando in tutta l'Inghilterra tutte le cose sacre erano profanate o trascurate, questa chiesa fu costruita da Sir Robert Shirley, al quale va il merito di aver fatto le cose migliori nei tempi peggiori e di averle sperate in quelli più calamitosi".
Philip Graham Ryken a riguardo commenta così: “Questo è un meraviglioso epitaffio per un cristiano. Robert Shirley ha fatto e sperato il meglio nei momenti peggiori. Lo fece perché sapeva quanto fossero promettenti i piani di Dio per il futuro del suo popolo”.
La vera saggezza è obbedire a Dio e arrendersi a Lui; anche quando non comprendiamo il Suo piano, dobbiamo con gioia e pazienza accettare la Sua volontà.
Il piano di Dio è quello giusto e migliore per te pertanto sottomettiti a Lui!
Tony Evans riporta in un suo libro questa preghiera: “Poni la mia mente sui Tuoi principi, Signore. Guidami verso scelte che mi consentano di realizzare il Tuo piano per la mia vita. Correggi il mio pensiero quando e dove contraddice il tuo”.
Quando la tua volontà si scontra con il piano divino di Dio per la tua vita, devi prendere la decisione consapevole di esercitare l'obbedienza e seguire la Sua guida, qualunque cosa accada perché Dio è il Signore e perché è più saggio di te, e conosce ogni cosa, e sa qual è la cosa migliore per te!
Allora prega, sottomettendoti con gioia al Signore che sia fatta la Sua volontà nella tua vita (cfr. per esempio Matteo 6:10; 26:42).
La tua, la mia chiamata è l’obbedienza al Signore! (cfr. per esempio Deuteronomio 10:12-22; Giovanni 14:15,21,23–24; 15:10; Romani 6:16-18; 1 Pietro 1:15), seguendo l’esempio di Gesù con il Padre (Matteo 26:39; Romani 5:12–21; Filippesi 2:5-8; Ebrei 5:7–10).
CLARENCE: "Mi ha mandato a chiamare, Signore?"
DIO: “Sì, Clarence. Un uomo sulla terra ha bisogno del tuo aiuto”.
CLARENCE: “Splendido! È malato?"
DIO: “No, peggio. È scoraggiato".
Possiamo dire che lo scoraggiamento è una brutta bestia!
Ti toglie energie, voglia di vivere, voglia di fare e così via!
Tutti siamo caduti, cadiamo e cadremo nello scoraggiamento!
Billy Graham una volta disse: “La vita cristiana non è un entusiasmo costante. Ho i miei momenti di profondo sconforto. Devo andare a Dio in preghiera con le lacrime agli occhi e dire: 'Aiutami'".
Siamo scoraggiati anche quando siamo giudicati dal Signore; infatti abbiamo bisogno di sapere che si prende ancora cura di noi, come in questo caso di Geremia 29:11.
I Giudei in esilio per punizione di Dio (cfr. per esempio 2 Cronache 36:11-21; Geremia 25:9-11) avevano bisogno di ricordare i piani di Dio per loro.
Queste parole fanno parte di una lettera scritta da Geremia agli esuli Giudei in cattività a Babilonia.
Geremia scrisse loro che la deportazione era opera del Signore e dovevano pensare a vivere la loro vita a Babilonia, a costruire case e ad abitarle, a coltivare la terra e a mangiarne i frutti, a prendere moglie a generare figli, quindi a moltiplicarsi (Geremia 29:1-6).
Gli esuli sono esortati a cercare il bene della città dove si trovavano e di pregare per essa (Geremia 29:7).
Con questa lettera il profeta Geremia vuole mettere in guardia gli esuli dai falsi profeti, e anche se non viene detto cosa dicevano loro, si presume che la loro menzogna consistesse che la loro permanenza sarebbe stata breve e il Signore tramite Geremia allora ha scritto loro che era una menzogna propagata nel nome del Signore che non li aveva mandati (Geremia 29:8-9).
Provate a immaginarvi lo stato d’animo di questi esuli, avevano dei dubbi, erano scoraggiati, avevano perso la speranza.
Non vedevano futuro e si sentivano come se Dio si fosse dimenticato di loro.
Infatti in Ezechiele 37:11 è scritto riferendosi allo Spirito: “Egli mi disse: ‘Figlio d'uomo, queste ossa sono tutta la casa d'Israele. Ecco, essi dicono: ‘Le nostre ossa sono secche, la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti!’"
Quindi non stanno parlando di sentirsi senza speranza, ma di essere senza speranza, di non avere nessun futuro!
Ma il Signore tramite Geremia che dice loro che il Suo piano è che devono compiersi settant’anni prima di farli rientrare a casa.
Dio ha dei piani per loro che contempla la pace e non il male, un avvenire e una speranza!
Dio non li aveva dimenticati!
E se sei una figlia, o un figlio di Dio, anche per te c’è un piano secondo il saggio proposito di Dio!
Anche se pensi di non avere un futuro per problemi di salute, economici, di lavoro, sentimentali e così via, per i figli di Dio c’è un futuro e una speranza!
Cominciamo a vedere:
I LA SPECIFICITÀ DEI PIANI DEL SIGNORE
“‘Infatti io so i pensieri che medito per voi’, dice il SIGNORE”.
Chissà quante volte ti sei sentito dire per essere incoraggiato: “Dio ha un piano per te!” E quante volte ti ha lasciato indifferente nella tua difficile situazione.
Come l’avranno presa i Giudei che dovevano stare esiliati settant’anni in Babilonia?
Occorre avere fede davanti una promessa non ancora realizzata (cfr. per esempio Romani 4:18-21; Ebrei 11:7-13) in una situazione difficile!
“Infatti” (kî) in Ebraico indica la ragione, cioè la ragione, la causa per cui cesserà l’esilio e li farà ritornare a casa.
Il plurale “pensieri” (maḥăšābōt – sostantivo plurale) si riferisce ai progetti, ai disegni, ai piani di Dio (cfr. Per esempio Salmo 33:10-11; 40:6; 92:6; Isaia 55:8, 9; Geremia 18:11; 49:20; 50:45; 51:29; Michea 4:12), a una serie di passi da compiere, oppure obiettivi da raggiungere.
A) Il Signore conosce i Suoi piani per te
“Io so”.
“Io so” (ā ydaʿăttî) è enfatico in Ebraico, quindi è sottolineato per indicare qualcosa di importante.
“So” (ydaʿăttî - qal perfetto attivo) significa “essere consapevole” (cfr. per esempio Ecclesiaste 7:22; 8:1), o “avere informazioni” (cfr. per esempio Genesi 3:5; Esodo 2:14), cioè dei Suoi piani per il Suo popolo.
Potrebbe anche indicare “prestare attenzione”, “essere preoccupati per qualcosa” (cfr. Genesi 39:6,8; Esodo 3:7; Salmo 144:3), in questo senso Dio presta attenzione, è preoccupato dei Suoi piani di Dio per il Suo popolo.
Il verbo “so” (perfetto attivo) significa che la conoscenza del Signore è sicura e perfetta senza nessuna successione nel senso che le cose le conosce prima che accadono (cfr. per esempio Isaia 41:26-27; 42:9; 46:10; Atti 15:16-18).
Non è una conoscenza astratta; piuttosto, è qualcosa di cui Dio è a conoscenza senza nessuna nebbia di incertezza!
La canzone di Paul Simon "Slip Slidin' Away" (Scivola scivolando via) a un certo punto dice: "Beh, Dio solo lo sa, e Dio fa il suo piano, e le informazioni non sono disponibili per l'uomo mortale".
La vita scivola via, non sappiamo cosa sarà di noi, ma Dio lo sa!
Non sappiamo quali siano i piani, ma Dio li conosce.
Dio conosce ogni cosa in modo perfetto e quindi nulla e nessuno può sorprenderlo!
Dio non solo conosce ciò che è presente (cfr. per esempio Salmo 33:13–15) e passato (cfr. per esempio Giobbe 38:4–5), ma anche ciò che deve avvenire (cfr. per esempio Salmo 139:4; Matteo 26:34).
Dio conosce non solo perché è presciente, ma perché stabilisce gli eventi e gli esiti prima che accadano (cfr. per esempio Isaia 41:26-27; 42:9; 46:10; Atti 15:16-18), Dio conosce i piani che ha per te perché Lui stesso li ha stabiliti dall’eternità (cfr. per esempio Salmo 139:16; Geremia 1:5; Atti 2:23; 4:28) e se ne sta prendendo cura, ci sta lavorando dentro, sta operando (cfr. per esempio Giovanni 5:17; Efesini 1:11).
Il popolo di Dio era in esilio a Babilonia, e Dio rivela loro che dopo settant’anni, li visiterà e li farà ritornare a casa (Geremia 29:10,14).
Il significato allora di questo passo per i Giudei era: “Sebbene io stabilisca un termine così lungo di settant’anni per il compimento del piano di redenzione, tuttavia non temere che ti abbia completamente respinto, so bene qual è il mio piano nei vostri confronti”.
Allora nelle parole: “Io so” ci può essere un implicito contrasto tra il sicuro piano di Dio e le perplessità, o i dubbi dei Giudei esiliati, che molto probabilmente erano scoraggiati e senza più speranza!
Probabilmente temevano che il loro Dio li avesse dimenticati, o abbandonati.
Così il Signore vuole ricordare loro che non è così!
Non nutrivano alcuna speranza di liberazione e di ritorno in patria!
Tutto ciò che il Signore doveva fare nei loro confronti era attentamente pianificato come vedremo più avanti.
I nostri pensieri contrastano con quelli di Dio, la Sua logica e diversa dalla nostra, non possiamo capirlo fino in fondo!
In Isaia 55:8-9 leggiamo: ”’Infatti i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie’, dice il SIGNORE. ‘Come i cieli sono alti al di sopra della terra, così sono le mie vie più alte delle vostre vie, e i miei pensieri più alti dei vostri pensieri’”.
Non possiamo misurare, o capire Dio con la nostra logica!
Non possiamo avere la presunzione di conoscere i pensieri di Dio! Sono troppo alti per noi!
Ma una cosa dobbiamo sempre ricordare e credere: Dio conosce bene i Suoi piani per il Suo popolo, per i Suoi figli, ha dei piani per loro e non si dimentica di loro!
Come un buon padre, i pensieri di Dio sono rivolti in favore dei Suoi figli (cfr. Matteo 7:7-11).
Spurgeon c’incoraggia dicendo: "Fratelli, quando non possiamo conoscere i pensieri del Signore perché sono troppo alti per la nostra concezione, o troppo profondi per la nostra comprensione, tuttavia il Signore li conosce".
Il Signore conosce, è consapevole dei piani che ha per te! Che conforto!
Nel Salmo 40:5 è scritto: “O SIGNORE, Dio mio, hai moltiplicato i tuoi prodigi e i tuoi disegni in nostro favore; nessuno è simile a te. Vorrei raccontarli e proclamarli,
ma sono troppi per essere contati”.
Non c'è nessuno che possa essere paragonato al Signore!
Il salmista loda l’unicità del Signore per i prodigi e i piani di Dio in favore del Suo popolo.
Gli atti d'amore e di bontà del Signore in favore del Suo popolo sono così tanti che non possono essere contati!
Così la migliore lode che offriamo al Signore è inadeguata anche dal punto di vista dell'incapacità di dire tutto ciò che il Signore ha fatto.
Allen Ross scrive: ”Dio ha dei piani per il suo popolo, e questi piani prevedono azioni sorprendenti in suo favore”.
E questo implica che possiamo essere fiduciosi sia nel presente che per il futuro!
Inoltre:
B) Il Signore pianifica dei piani per te
Il Signore sta affermando che sta pianificando dei piani per il Suo popolo in esilio.
Dio certamente conosce e ha pianificato dall’eternità ciò che accadrà nella vita del Suo popolo, e quindi nella tua vita (cfr. per esempio Salmo 139:16; Geremia 1:5; Atti 2:23; 4:28), ma certamente nel presente non cessa di farlo, non cambia idea!
“Medito” (ḥšēb – qal participio attivo) si riferisce a un’azione continua, che l’azione di Dio è in corso.
Spurgeon disse: “Amiamo essere pensati dai nostri amici; anzi, il pensiero entra nell'essenza dell'amore. Deliziatevi questa mattina, o voi che credete nel vostro Dio, in questo fatto celeste, che il Signore pensa a voi in questo momento”.
Il Signore pensa ogni giorno a te!
Dio pensa così tanto ai Suoi figli che i capelli delle loro teste sono tutti contati, quindi non pensa solo alle cose grandi, ma anche ai dettagli come i nostri capelli (Matteo 10:30).
“Meditare” qui indica pensare, pianificare, tracciare, elaborare nei dettagli (cfr. per esempio Genesi 50:20; Salmo 35:4; Proverbi 16:9; Geremia 18:11; Ezechiele 38:10; Osea 7:5).
Evidentemente per i Giudei dopo i settant’anni di esilio sarebbero ritornati e quindi la loro punizione non sarebbe stata per sempre!
C) Il Signore dichiara i piani per te
“Dice il SIGNORE”.
“Dice” nell’Ebraico è “dichiarazione del Signore” (neʾǔm Yahweh), dunque indica che ciò che è stato detto è una dichiarazione, un’espressione profetica; un'affermazione enfatica ed esplicita del Signore!
Indica perciò che l’origine e l'autorità del messaggio è il Signore!
Così i piani del Signore sono stabiliti e definiti e li sta portando avanti, nessuno li potrà frustrare!
In un’altra occasione in Isaia 14:27 è scritto: “Il Signore degli eserciti ha fatto questo piano; chi potrà frustrarlo? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?”
La risposta implicita è: “Nessuno!” Nessuno può ostacolare, o impedire il piano del Signore!
Nessuno è in grado di sfidare la sovranità di Dio!
Con il Signore non c'è né domanda, né dibattito e né processo!
Il Suo piano perfetto è deciso e lo porterà a compimento!
Dio non lascia le cose a metà d’opera! (cfr. Filippesi 1:6).
Quindi sii fiduciosa! Sii fiducioso!
Sei nelle Sue mani e nessuno ti strapperà da esse! (Giovanni 10:28-30)
In quali mani migliori puoi essere?
In secondo luogo vediamo:
II LA SOSTANZA DEI PIANI DEL SIGNORE
"Pensieri di pace e non di male”.
Dio non fa niente per caso! Dio sta lavorando con un motivo nella tua vita!
Il piano di Dio per te è di pace e non di male.
Certo non fu una prova di poco conto quando alcuni Giudei furono uccisi e altri privati della loro terra deportandoli per il giudizio di Dio in Babilonia (cfr. per esempio 2 Cronache 36:11-21; Geremia 25:9-11).
Ma qui Dio dichiara che avrebbe posto fine al loro esilio dopo settant’anni dalla deportazione e sarebbero ritornati in Giudea (Geremia 25:11; 27:22; 29:10, Daniele 9:2).
La disciplina di Dio per il Suo popolo non è per sempre! (cfr. per esempio Salmo 30:5-12; Ebrei 12:5-10; 1 Pietro 5:10).
Quello che dovevano ricordare i Giudei durante l’esilio, durante la disciplina del Signore è proprio la promessa di Dio, che l’esilio non sarebbe stato per sempre!
Devi ricordare che anche nei luoghi bui, Dio ha un piano per te!
Anzi anche i luoghi bui fanno parte del Suo piano come ci fa capire Romani 8:28: “Or sappiamo che tutte le cose cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo disegno”.
Ciò che dice Geremia è che:
A) Il piano del Signore è la pace
Senza il Signore non c’è pace!
Questo mondo non ci dona la pace di Dio!
Gerardo Maiella disse: “Chi, se non Dio, può darti pace? Il mondo è mai stato in grado di soddisfare il cuore?”
“Pace” (šālôm) nell’Ebraico si riferisce a uno stato di contentezza, soddisfazione e di benessere, prosperità generale; uno stato intatto di circostanze favorevoli (cfr. per esempio 1 Samuele 1:17); indica sicurezza, salvezza, cioè uno stato di assenza di pericoli e ostilità (cfr. per esempio Genesi 28:21; Levitico 26:6; Deuteronomio 20:10); la soddisfazione dei propri bisogni primari e di essere soddisfatti (Esodo 18:23).
Qui “pace” può essere anche in contrasto con il "male" con la prospettiva della speranza futura.
Non c’è pace senza Dio!
In Isaia 48:22 è scritto:“’Non c’è pace per gli empi,’ dice il SIGNORE”.
Quindi:
B) Il piano del Signore non è il male
“Male” (rāʿâ) si riferisce alla miseria, alla calamità, a uno stato di malessere dovuto a un'afflizione, o a una disgrazia.
Il male è ciò che provoca danno, distruzione, o sventura (2 Samuele 18:32; 2 Cronache 18:7; Geremia 1:14; 6:1; 21:10; 44:11,27; Amos 9:4).
La parola è usata nella Bibbia a volte come descrizione di una calamità che accade a una persona, spesso come conseguenza dannosa di azioni sbagliate.
Poiché Dio è sovrano su tutte le persone e gli eventi, queste circostanze calamitose provengono da Lui.
Poiché la malvagità esiste sia tra i Gentili che tra gli Ebrei, la calamità si abbatte sia sui nemici di Israele (cfr. per esempio Isaia 47:11; Geremia 2:3; 48:2,16; 49:37) che su Israele stesso (Deuteronomio 31:29; Giudici 20:34,41; 2 Samuele 17:14; 1 Re 22:23).
Ma ora la promessa di Dio è la pace e non il male!
Ora, noi dobbiamo pensare questo: il fatto che Dio ha mandato Gesù Cristo per darci la pace interiore (cfr. per esempio Isaia 26:3-4; Galati 5:22; Giovanni 14:27; 16:33; Filippesi 4:7; Colossesi 3:15) e la pace con Dio, cioè la riconciliazione e quindi la salvezza dai peccati e dall’ira di Dio per la Sua grazia, o misericordia (Atti 10:36; Romani 5:1-11; Efesini 2:8; Colossesi 1:20-22; 1 Timoteo 1:16; Tito 3:5), dimostra che il Suo piano per te è di pace.
La pace è un dono gratuito e scaturisce dalla pura misericordia di Dio in Cristo!
William Hendriksen disse: “La pace è il sorriso di Dio che si riflette nell'anima del credente”.
Gesù fornisce una pace interiore che permette al credente di affrontare il pericolo e la sofferenza serenamente.
Attraverso Gesù è possibile una pace interiore, per quanto turbolenta possa essere la situazione esterna (Giovanni 14:27; 16:33).
Ma come diceva Martyn Lloyd Jones: “Non conosceremo mai ‘la pace di Dio’ finché non avremo prima ‘pace con Dio’”.
E la pace con Dio si ha solo tramite Gesù Cristo (cfr. per esempio Romani 5:1-11).
Infine vediamo:
III LO SCOPO DEI PIANI DEL SIGNORE
“Per darvi un avvenire e una speranza”.
Lo scopo del piano è per darti un avvenire e una speranza!
La promessa di Dio è che il popolo ritornerà a casa (v.14).
I vv.10-14 sono un'affermazione che il patto con cui Israele era legato al Signore non è stato revocato.
Dio avrebbe adempiuto il Suo patto con il Suo popolo dopo questo periodo di giudizio (cfr. Levitico 26; Deuteronomio 27-30).
Il popolo del Signore nei vv.12-14 deve tornare a Lui e Lui si lascerà trovare.
Il Signore assicura agli esuli che non li aveva abbandonati al loro destino.
Nonostante le apparenze contrarie del buio presente, il Signore non negava loro un avvenire una speranza.
Per una persona che soffre settant'anni è un tempo lungo, lungo per aspettare che Dio cambi le circostanze!
Tutti quanti noi, vogliamo che Dio risolvesse i nostri problemi entro la fine della settimana, non alla fine del secolo!
Nel buio dobbiamo avere fede e pazienza, dobbiamo ricordare la promessa di Dio che c’è un avvenire e una speranza!
Devi continuare a confidare nel Signore e avere pazienza!
Sentite cosa dice Isaia 50:10: “Chi di voi teme il SIGNORE e ascolta la voce del suo servo? Sebbene cammini nelle tenebre, privo di luce, confidi nel nome del SIGNORE e si appoggi al suo Dio!”
Non sono i progetti umani, ma i piani di Dio che portano luce nell’oscurità della disperazione, dello scoraggiamento, della depressione, nel buio di un momento difficile, quando ci troviamo in tunnel tenebroso!
Ciò che sembra essere la fine della speranza non è che la fine di pensieri insignificanti, o ignobili e angoscianti, con Dio c'è sempre un futuro reale.
I Giudei in esilio stavano vivendo l’esperienza del giudizio del Signore sulla loro nazione.
Era facile per loro pensare che il Signore fosse contro di loro; che Egli intendeva il male per loro.
Ma tramite Geremia, il Signore li assicurò che i Suoi pensieri verso di loro erano di pace e che nel Suo cuore e nella Sua mente aveva un avvenire e una speranza per loro.
La dichiarazione di Geremia 29:11 non torna indietro per annullare tutto ciò che è accaduto finora a Israele, né per commentare le recenti sofferenze di Israele, ma voleva essere un incoraggiamento!
Il piano del Signore è all'opera e prevarrà, anche se tutto ciò che riguarda la circostanza dice il contrario.
Dio ha un avvenire e una speranza per il Suo popolo anche quando soffre in esilio, anche quando soffre sotto la disciplina, o il giudizio meritato.
Questa promessa fatta a un popolo sotto giudizio, esprime l’amore, l’immutabilità e la fedeltà del Signore verso il Suo popolo sotto l’Antico Patto e non dobbiamo pensare che non lo sia per coloro come noi del Nuovo Patto, cioè che hanno fede in Gesù Cristo.
Ma vediamo prima di tutto la:
A) Donazione
“Per darvi”
La preposizione “per“ (lā) indica lo scopo con l'implicazione di un risultato atteso.
“Darvi” (tēt – qal infinito costrutto attivo) indica ancora lo scopo.
Non è semplicemente una proiezione dei desideri umani, ma qualcosa di divinamente determinato.
Fabry parlando della radice della parola “darvi” scrive: “La parola significa ‘tendere la mano’ per posizionare un oggetto in un luogo specifico, o consegnarlo a un'altra persona, con, o senza compenso, come possesso. Il risultato di questa azione è generalmente considerato duraturo e definitivo”.
La parola è usata nell’Antico Testamento per esempio per indicare che Dio può dare a una persona ricchezza, saggezza e onore (Genesi 24:35; 1 Re 3:9), o anche vittoria (Salmo 144:10), forza o potere (Deuteronomio 8:18; Salmo 29:11; 68:35. Dio dà un figlio (Genesi 17:16; 30:6; 1 Re 3:6); progenie (Genesi 15:2-6; 1 Samuele 1:11).
Dio dà alle preghiere un ascolto favorevole e concede ciò che il cuore del richiedente desidera (Salmo 20:4; 21:2; 106:15; Proverbi 10:24); benessere (Ecclesiaste 3:13; 5:18).
Vediamo ora:
B) La natura della donazione
La combinazione di “avvenire e futuro” si trovano in altri passi (cfr. per esempio Proverbi 23:18; 24:14; Geremia 31:17).
Nella natura della donazione si parla di:
(1) Avvenire
La parola Ebraica “avvenire” (ʾaḥărît) significa "futuro”, il tempo che deve ancora venire (cfr. per esempio Giobbe 8:7; Proverbi 23:18; 24:14,20; Geremia 31:17; Lamentazioni 1:9), qualcosa che è quindi invisibile e sconosciuto.
Le promesse di Dio sul futuro sono certe perché è sotto il Suo controllo.
Dio non solo rivela il futuro (cfr. per esempio Genesi 15,13–16; 41:25; 1 Samuele 9:15-16; Daniele 2:45; 8:19; 10:14; Matteo 2:13; Atti 18:9–10; 27:22–24); Dio controlla anche il futuro! (cfr. per esempio Esodo 3:19-20; Deuteronomio 31:21; Salmo 139:4; Isaia 42:9; Isaia 46:10; Daniele 2:28; Atti 2:23).
Un raggio di luce trafigge l'oscurità della loro situazione presente di esilio quando il Signore dice che ha progetti per il loro futuro.
Non so quale sia la sua confessione di fede e nemmeno a che cosa si riferisce, Oprah Winfrey quando ottimisticamente dice: “Quando guardo il futuro, è talmente splendente che mi brucia gli occhi”.
A maggior ragione un vero cristiano può vedere il suo futuro splendente, perché è la promessa di Dio perché comunque sia, anche se il peggio che pensiamo sia una malattia e la morte, dopo lo aspetta la vita eterna con Dio nei nuovi cieli e nuova terra grazie a Gesù Cristo (cfr. per esempio Giovanni 14:1-3; 1 Pietro 1:3-4; Apocalisse 21-22).
C’è una canzone di Ligabue intitolata “Ho fatto in tempo ad avere un futuro”; questa canzone sembra avere il significato di chi ce l’ha davvero fatta, è probabile che si riferisca al fatto che il cantante abbia superato una malattia.
Oggi usiamo l’espressione “avere un futuro” per indicare ottimismo, benessere, avere un lavoro, un posto nella società, e così via.
“Dare un futuro” significa che il Signore promette la prosperità al Suo popolo.
Se pensi di non avere un futuro, oggi sei in tempo ad averlo se ti affidi a Gesù Cristo! (cfr. per esempio Giovanni 3:16; 14:1-3).
Nella natura della donazione il Signore parla di:
B) Speranza
Dio è fonte di speranza per il Suo popolo, e ha promesso loro un futuro e una speranza ecco perché il salmista Davide esorta la sua anima a trovare riposo in Dio solo (Salmo 62:5; cfr. per esempio Geremia 14:8; Romani 14:13).
“Speranza” (tiqŏāwh) si riferisce alla promessa di Dio di un futuro positivo e benefico, in questo senso il ritorno a casa dall’esilio (cfr. per esempio Geremia 31:17; Ezechiele 37:11; Osea 2:15).
Israele una volta credeva che la sua aspettativa e la speranza fossero semplicemente svanite (Ezechiele 19:5; 37:11), ma per quelli in esilio c'era un avvenire e una speranza, vale a dire, nel loro ritorno (Geremia 29:11; 31:17).
Guardando questo mondo con tutte le sue incertezze, malvagità, contraddizioni e sofferenze, la minaccia della terza guerra mondiale, o peggio ancora nucleare, abbiamo poco per cui essere ottimisti, ma noi dobbiamo guardare al Signore! Al Dio della speranza!
C'è una speranza futura per i credenti e queste sono garantite dal Signore come dice Geremia 29:11! (cfr. per esempio Genesi 17,7; Deuteronomio 30:9; Proverbi 23:18; 24:14,20; Isaia 30:23; 65:23; 31:17; Amos 9:13).
C’è soprattutto una speranza con benedizioni future dopo la morte, la resurrezione, la gloria eterna, la vita eterna con Dio, in Paradiso (cfr. per esempio Matteo 19:29; Luca 16:22: 23:43; Giovanni 14:1-3; Filippesi 1:21-23; Romani 8:18–25; 1 Corinzi 15:12–28; 2 Corinzi 4:16-5:1; Filippesi 3:20-21; Colossesi 1:5; 1 Tessalonicesi 4:16–17; 1 Pietro 1:4; 5:4).
La speranza che viene dal Signore è una gioiosa attesa che domani sarà migliore di oggi; anche quando le circostanze sembrano oscure e confuse, Dio ha un piano per te.
Non sei in balia delle circostanze! Dio ti ha preso e sta guidando la tua vita e poi ti accoglierà in cielo!
Nel Salmo 73: 23-24 leggiamo: “Ma pure, io resto sempre con te; tu m'hai preso per la mano destra; mi guiderai con il tuo consiglio e poi mi accoglierai nella gloria”.
Guarda al Dio della speranza che da speranza!
Tony Evans dice: “Quando guidiamo nelle nostre auto, non passiamo molto tempo a guardare nello specchietto retrovisore – un piccolo pezzo di vetro che dà una visione limitata all'indietro. Invece, passiamo la maggior parte del nostro tempo a guardare avanti, attraverso il nostro parabrezza, che è un pezzo di vetro molto più grande che ci mostra dove stiamo andando. Allo stesso modo, i cristiani devono tenere gli occhi puntati su Dio mentre li conduce al loro destino. Ricorda: dove stiamo andando è molto meglio di dove siamo stati. Questa verità ci dà speranza!”
CONCLUSIONE
Quali sono le implicazioni pratiche di questo messaggio di Geremia 29:11?
A) Prima di tutto devi lodare il Signore per i Suoi piani che ha per te
1) Loda il Signore perché non lascerà i Suoi piani per te in sospeso!
Ci sarà un risultato nella tua vita, indipendentemente da quello che stai attraversando in questo momento, anche se può essere tenebroso e non vedi una via d’uscita: Dio sta lavorando nel completamento del Suo piano per te!
Sei ancora “un cantiere”. Dio sta lavorando nella tua vita, quindi non essere impaziente!
2) Loda il Signore perché completerà i Suoi piani per la tua vita (Filippesi 1:6)
Se stai attraversando un periodo difficile, o quando lo attraverserai: ricordati dei piani di Dio per la tua vita di pace e non di male!
Se sei in Cristo hai un futuro! Hai una speranza! Questo ci ricorda Geremia 29:11!
Il piano di Dio per la tua vita non fallisce!
3) Loda il Signore perché essendo saggio (Romani 16:27), quindi i Suoi piani per te sono i migliori
Il Suo piano per te è migliore del piano che hai per te stesso.
Dio è più saggio di te!
Quindi tutto ciò che vivrai in questa vita, per la provvidenza di Dio, il bello e il brutto, cioè tutte le circostanze sono guidate dalla mano invisibile di Dio per il Suo piano migliore per te e con tutti i mezzi per completarlo sono i migliori!
Questa è la saggezza di Dio!
In secondo luogo:
B) Devi confidare nel Signore per i Suoi piani che ha per te
1) Nel presente
“La guida di Dio non è tanto come un riflettore che illumina una vasta area, quanto come una torcia che illumina quanto basta del percorso da percorrere per mostrarti dove fare i prossimi passi. Dio ha un piano preciso per te, ma di solito non lo rivela tutto in una volta. Vuole che impari a fidarti di lui a ogni passo” (Beers, R. A., & Mason, A. E.).
Ogni giorno devi fidarti di Dio anche se attorno a te e tutto buio, senza speranza, e ti sente confuso e impotente!
Devi confidare nel Signore per i Suoi piani che ha per te:
2) Per il futuro
È inutile essere ansiosi per il futuro perché il Signore si sta prendendo cura di noi (1 Pietro 5:7) e continuerà a farlo, non ci abbandonerà (Giosuè 1:5; Ebrei 13:5).
Il secondo motivo per non essere ansiosi è perché l’ansia è inutile (cfr. per esempio Matteo 6:27), anzi è disruttiva per la nostra vita.
Nel cristianesimo tra le altre cose, ciò che è importante è la promessa, o le promesse di Dio.
Le promesse di Dio sono una dichiarazione della Sua volontà e riguardano il bene che Dio farà.
Queste promesse divine sono assolutamente degne di fiducia perché Colui che le fa non è un uomo, perché possa mentire (Numeri 23:19; Tito 1:2; Ebrei 10:23; 11:11), ed è totalmente in grado di adempiere ciò che ha promesso (Romani 4:21).
Una di queste promesse è l’avvenire e la speranza per eccellenza: la vita eterna alla presenza di Dio (Giovanni 3:16; Giovanni 14:1-3; Apocalisse 21-22).
Non so a che cosa si riferisse Khail Gibran quando disse: “Nulla impedirà al sole di sorgere ancora, nemmeno la notte più buia. Perché oltre la nera cortina della notte c'è un'alba che ci aspetta”, ma di certo anche la peggio situazione che possiamo affrontare in questa vita e anche la porta tenebrosa della morte, c’è l’alba della luce gloriosa e splendente di Dio che ci aspetta nei nuovi cieli e nella nuova terra è scritto in Apocalisse!
Quindi devi vivere il presente confidando nel Signore e guardando al futuro, alla promessa della vita eterna (cfr. per esempio Romani 8:18; 2 Corinzi 4:16:5-11; Filippesi 3:13-14; Colossesi 3:1-2).
In terzo luogo:
3) Devi obbedire al Signore nei Suoi piani che ha per te
Il messaggio di Geremia per gli esuli era di abbracciare la volontà di Dio che era quella di rimanere settant’anni in esilio a Babilonia.
Mentre vivi su questa terra e il Signore sta portando avanti i Suoi piani per te, come i Giudei in esilio, obbedisci al Signore!
Philip Yancey scrive:”Ho sempre pensato che la guida fosse orientata al futuro. Tuttavia, nella mia esperienza personale ho scoperto che la direzione è invertita. Per me, la guida diventa chiara solo quando guardo indietro. Per quanto riguarda il presente, la mia attenzione deve essere rivolta al mio rapporto con Dio. Sto rispondendo con obbedienza e fiducia?”
Indipendente se sono giorni di gioia, o di sofferenza, di unione, o di conflitti, sei chiamato, sei chiamata a obbedire al Signore!
Continua a fare il bene in mezzo alla società dove vivi! Come furono chiamati i Giudei deportati a Babilonia (Geremia 29:7), eppure erano i loro nemici ed erano pagani!
Un'iscrizione in un'antica chiesa dello Yorkshire, in Inghilterra, recita come segue: "Nell'anno 1652, quando in tutta l'Inghilterra tutte le cose sacre erano profanate o trascurate, questa chiesa fu costruita da Sir Robert Shirley, al quale va il merito di aver fatto le cose migliori nei tempi peggiori e di averle sperate in quelli più calamitosi".
Philip Graham Ryken a riguardo commenta così: “Questo è un meraviglioso epitaffio per un cristiano. Robert Shirley ha fatto e sperato il meglio nei momenti peggiori. Lo fece perché sapeva quanto fossero promettenti i piani di Dio per il futuro del suo popolo”.
La vera saggezza è obbedire a Dio e arrendersi a Lui; anche quando non comprendiamo il Suo piano, dobbiamo con gioia e pazienza accettare la Sua volontà.
Il piano di Dio è quello giusto e migliore per te pertanto sottomettiti a Lui!
Tony Evans riporta in un suo libro questa preghiera: “Poni la mia mente sui Tuoi principi, Signore. Guidami verso scelte che mi consentano di realizzare il Tuo piano per la mia vita. Correggi il mio pensiero quando e dove contraddice il tuo”.
Quando la tua volontà si scontra con il piano divino di Dio per la tua vita, devi prendere la decisione consapevole di esercitare l'obbedienza e seguire la Sua guida, qualunque cosa accada perché Dio è il Signore e perché è più saggio di te, e conosce ogni cosa, e sa qual è la cosa migliore per te!
Allora prega, sottomettendoti con gioia al Signore che sia fatta la Sua volontà nella tua vita (cfr. per esempio Matteo 6:10; 26:42).
La tua, la mia chiamata è l’obbedienza al Signore! (cfr. per esempio Deuteronomio 10:12-22; Giovanni 14:15,21,23–24; 15:10; Romani 6:16-18; 1 Pietro 1:15), seguendo l’esempio di Gesù con il Padre (Matteo 26:39; Romani 5:12–21; Filippesi 2:5-8; Ebrei 5:7–10).