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Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
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1 Samuele 4:22: La gloria si è allontanata da Israele

 1 Samuele 4:22: La gloria si è allontanata da Israele
“La gloria si è allontanata da Israele, perché l'arca di Dio è stata presa”.
Queste sono le parole della moglie del sacerdote Fineas, figlio di Eli, quando udì la notizia che l’arca di Dio era stata presa in battaglia dai filistei, dove sia il cognato e il marito morirono. Questa donna era incinta e a queste brutte notizie, partorì prematuramente. Chiamò il figlio “Icabod” che significa “senza gloria”, o “non più gloria”.
Cosa era accaduto? Vi era stata una battaglia tra i filistei e gli israeliti, gli anziani d’Israele dissero di portare l’arca del patto in battaglia così il Signore li avrebbe salvati dai nemici (1 Samuele 4:1-3). Pensando di portare l’arca, il simbolo della presenza del Signore avrebbero vinto. Ma così non è stato! Il Signore non può essere manipolato affinché concede il Suo favore! Dio non è un portafortuna e non dovrebbe mai essere trattato come tale, e nemmeno pensare che certi simboli religiosi possono essere usati magicamente come talismani per la protezione.
L'obbedienza è la chiave per sperimentare il favore di Dio, come chiarisce l'antico elenco di benedizioni e maledizioni dell'alleanza (cfr. per esempio Deuteronomio 28) e come Gesù insegna ai suoi discepoli (Giovanni 15:1–17).
L’arca era il simbolo della presenza di Dio (cfr. per esempio Esodo 25:10–22; 29:43; 37:1–9; 40:34-35; Deuteronomio 5:24; 1 Re 8:11; Ezechiele 10:18; Osea 10:5). Quindi, con la perdita dell’arca, si vuole indicare la presenza stessa di Dio che va via da Israele. 
“Gloria" (kabod) si riferisce alla presenza gloriosa del Signore, allo splendore tremendo della presenza invisibile di Dio; rappresenta la presenza di Dio che dimora nel tabernacolo (cfr. per esempio Esodo 25:8; 29:44–46; Salmo 26:8).
Questa gloria, secondo questa donna si era allontanata da Israele, perché l'arca di Dio è stata presa, così la perdita dell'arca è un momento di totale disperazione, perché simboleggia la perdita del rapporto unico di alleanza di Israele con il Signore e lascia il suo futuro in dubbio. 
Il suo punto è chiaro: la presenza gloriosa del Signore si è allontanata da Israele perché il simbolo di quella presenza, l'arca, è stato portato via, e perché i sacerdoti di Dio, i custodi dell'arca, sono morti. 
L'arca era l'unico posto dove il sangue poteva essere spruzzato nel Giorno dell'Espiazione per purificare Israele dal peccato (cfr. per esempio Esodo 30:10; Levitico 16; 23:26–32). La vera gloria di Dio, del suo carattere e della sua presenza che si manifestava nel perdonare i peccati del popolo, si era allontanata, ora il popolo di Dio non aveva vie di accesso al Signore per trovare il perdono.
Una persona religiosa, può essere orgogliosa della bellezza della sua chiesa, o cattedrale, o di qualsiasi altra cosa religiosa, ma la vera gloria di Dio non si trova in essi, ma è la Sua natura che si manifesta.
La gloria che si è allontanata da Israele, si riferisce alla perdita dell'arca e alla triste realtà simboleggiata nella perdita, cioè che Dio non era più con il suo popolo, ma si era allontanato a causa dei suoi peccati.
Ci sono periodi nella vita del popolo che Dio ritira la Sua presenza per giudicarlo come vediamo nella Bibbia, quando questo persiste nella ribellione, camminando in modi di malvagità e inchinandosi agli idoli delle nazioni pagane, in questi casi Dio ritirerà inevitabilmente la sua gloria, cioè la potenza e la benedizione della sua presenza, dal suo popolo (cfr. per esempio Deuteronomio 1:41-42; 31:17-18; Giosuè 7:10-13; 2 Cronache 24:20; Isaia 59:1-2; Apocalisse 2-3).
Se in questo momento ti senti, o sei Icabod, come puoi porre rimedio come credente?
Il rimedio è il perdono che hai da Dio in Cristo Gesù per fede! (Atti 10:43; 13:38); ravvediti (Atti 3:19-20; Apocalisse 2:5,16,21; 3:19); confessa i tuoi peccati a Dio (1 Giovanni 1:8-10); umiliati alla presenza di Dio (2 Cronache 6:26-27; Luca 18:9-14), facendo cordoglio per i tuoi peccati e Dio ti consolerà (Matteo 5:4).



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