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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Il pluralismo da un punto di vista biblico

Il pluralismo da un punto di vista biblico (Giovanni 14:6; Atti 4:12; 1 Corinzi 8:6).

Il problema che viene posto a noi cristiani in relazione alla salvezza è l'affermazione: c’è solo una via di salvezza, Gesù Cristo!

Quindi siamo accusati di essere presuntuosi, arroganti,intolleranti, bigotti, estremisti e così via. Oggi viviamo in una cultura pluralistica e della religione fai da te: si prende un po’ di questa religione, un po’ dell’altra religione, un po’ di Islam, un po’ di buddismo, un po’ di cristianesimo e si crea una religione come si vuole.

Una volta fu chiesto all’attrice Marilin Monroe se credesse in Dio, con un sorriso malizioso rispose:’Io credo un po’ di tutto’.

C’è chi addirittura ha combinato di mettere insieme le varie religioni per ricavarne una fede universale, ma ha dovuto ammettere che il cristianesimo non si lascia assimilare da una religione globale, che la religione cristiana non conosce compromessi e richiede ai suoi aderenti di credere pienamente e di essere totalmente consacrati a Gesù Cristo.

Il cristianesimo è una religione esclusivista perché sostiene che Gesù è l’unica via!

Questo atteggiamento è molto impopolare in una cultura dove è basata sulla libertà di scelta e dove si pensa che ognuno ha la sua verità. 

Oggi la religione è vista come tra le varie opzioni di vita, c’è una mentalità da supermercato dove tu puoi acquistare quello che ti pare sia se si trattasse di biscotti o di pasta.

Secondo questa mentalità, “se possiamo scegliere quello che vogliamo riguardo al cibo, all’abbigliamento, perché non dobbiamo pregare il dio che vogliamo?” ci dicono.

Secondo questa mentalità, non è importante se sei cattolico o buddista, ognuno fa quello che gli pare e non esiste una verità assoluta, ma è soggettiva, ognuno è libero di scegliere e la scelta non può tollerare un monopolio, l’esclusività!

Ma Gesù è esclusivo! Perciò noi siamo chiamati a predicare che Gesù è il Signore, non perché lo crediamo noi e perché ci ha fatto del bene, ma per la verità oggettiva di ciò che Lui veramente è!

Tanto chi ci crede o non ci crede, Gesù rimane comunque l’unico Signore e l’unico Salvatore! Gesù non è uno dei tanti, ma è l’UNO!

Se noi vogliamo predicare che Gesù è l’unica via di salvezza, noi dobbiamo essere in grado di mostrare delle buone ragioni!

Ma prima dobbiamo vedere il profilo del pluralismo, il procedimento, cioè come dobbiamo comportarci e infine le prove perché Gesù è l’unica via.

I IL PROFILO DEL PLURALISMO.

Donald A. Carson parla di tre tipi di pluralismo:

A) Pluralismo empirico.

Si riferisce ad un pluralismo sociale, alla società composta e caratterizzata da notevole diversità: diversità di etnie, religioni, lingue e idee.

In Italia, soprattutto nelle grandi città, vediamo in modo spiccato gente di varie nazionalità e religione, e quindi anche d’idee.

Vediamo che le città stanno mutando lentamente e si assiste sempre più a una più marcata diversificazione razziale, culturale e religiosa.

Quindi, il cristianesimo nel mondo occidentale ha cessato di essere l’opinione dominante, dovuto al crescere dell’ateismo e dall’agnosticismo, della New Age, all’Islam, alla religione personalizzata.

Poi Carson parla del:

B) Pluralismo approvato.

Questo descrive un pluralismo che va oltre, quello empirico e si estende alla stima del suo valore, all’approvazione.

Approvare il pluralismo significa accoglierlo, celebrarlo e promuoverlo, significa credere che esista e che sia ritenuto una cosa buona.    

Nel senso religioso si sostiene che a tutte le religioni bisogna dare lo stesso valore perché tutte sono ugualmente qualificate.

Questa idea sbagliata, che tutte le religioni siano ugualmente valide sta diventando sempre più popolare, forse anche a voi è capitato con i vostri amici, insegnanti o compagni di scuola.

Dunque il pluralismo è celebrato oggi come qualcosa da approvare e da promuovere. 

Carson continua sempre dicendo che esiste:

C)Il pluralismo filosofico o relativismo.

Il pluralismo filosofico è un’ideologia che insegna che non esiste una verità, quindi non permette ad alcuna singola religione o movimento di pensiero di affermare l’unicità nel possedere la verità.

Oltre a negare l’esistenza di una qualunque verità assoluta, afferma erroneamente che tutte le religioni devono essere considerate ugualmente validi, nessuna religione ha il diritto di considerarsi l’unica valida o vera e le altre false.

Il relativista dice qualcosa del tipo:’Tu hai la tua verità, e io ho la mia verità. La tua verità non è migliore della mia verità, la mia verità non è migliore della tua verità, e non c'è nessuna verità con la “V” maiuscola’.

Il pluralismo filosofico o il relativismo ritiene pertanto che ogni filosofia o religione sia uguale in valore e tutti sono ugualmente rispettabili.       

Quindi, non c’è una religione o un’ideologia superiore all’altra, l’unico assoluto è il pluralismo.

Tutte le religioni sono valide e ugualmente vere, chi la pensa diversamente è arrogante e intollerante.

Secondo questa ideologia sbagliata la vera religione è come un grande mosaico: nessuna singola religione è capace di insegnarci tutte le cose necessarie per conoscere Dio, ma ognuna ci fa vedere una parte dell’immagine, quindi tutte le religioni sono valide e complementari.

Oppure vedono tutte le religioni come dei sentieri diversi che conducono alla cima della stessa montagna:Dio.

Tutti: buddisti, islamici, induisti, cristiani stanno adorando lo stesso Dio.

Il pensiero è: 'adora dio come più ti piace perché tanto Dio non bada, l’importante e che ci credi'.

Quindi per loro il problema non è se tu credi in Dio, se Dio è al centro, il problema è se la tua religione è al centro, nel nostro caso, come dice la Bibbia se diciamo che Gesù è al centro!

Questo pensiero ovviamente è contraddittorio.

1) Perché le religioni insegnano cose diverse e contrarie tra di loro non conciliabili.

Come possono condurre allo stesso Dio o a formare lo stesso mosaico?

Per esempio, il buddismo crede nella reincarnazione, il cristianesimo nella resurrezione sono due cose inconciliabili.

Questo pensiero ovviamente è contraddittorio:

2) Perché rifiutando la verità assoluta, il loro sistema di pensiero per loro diventa una verità assoluta!

Mentre il pluralismo religioso nega alle altre religioni il diritto di possedere la verità assoluta, il pluralismo presenta il suo sistema ideale come assoluta verità contraddicendo se stessa perché dire: ‘che non c'è verità assoluta’  è fare un'affermazione assoluta sulla verità!

Quindi rifiutando i dogmi, il loro rifiuto diventa un dogma! 

Pertanto si contraddice!

Questo pensiero ovviamente è contraddittorio, questo è l’aspetto più importante:

3)Perché il pluralismo sminuisce Gesù contraddicendo la Bibbia e le affermazioni di Gesù.

La Bibbia dice che Gesù è l’unica verità!

Gesù è al centro! Pertanto non si può armonizzare con il mosaico che dice il pluralismo, perché relativizzare Gesù, cioè metterlo come uno tra le molte figure religiose significa rinnegarlo! 

Non possiamo considerare Gesù come uno dei tanti pianeti orbitanti dell’universo religioso, ma quale unica ed esclusiva fonte di vita e di luce. 

Philip G. Ryken afferma: ‘Un cristianesimo che rinuncia all’esclusivismo e alla preminenza di Cristo cessa di essere cristiano’.            

II IL PROCEDIMENTO.

Come dobbiamo comportarci in mezzo a questa società pluralistica?

Noi dovremmo comportarci come si comportavano, i primi cristiani in mezzo alla filosofia politeista greca e romana. 

A) Riguardo a Gesù.

In primo luogo:

(1) Dobbiamo credere e riconoscere fermamente ciò che la Bibbia dice su Gesù Cristo.

Gesù è il Signore, il Salvatore, unico mediatore, il Figlio di Dio,ecc.

In sintesi: Gesù non stato ed è un semplice uomo!        

A una bambina alla scuola domenicale alla domanda su chi fosse Gesù, rispose: ‘Gesù è Dio con la pelle sopra’.   

Credere e riconoscere chi è Gesù implica affidarsi a Gesù per la salvezza! 

Gesù è l’unico che ci salva dai peccati e dal giudizio di Dio!

Dio, il Padre l’ha mandato per questo, per questa ragione è l’unica via di salvezza (Giovanni 3:16,36; 1 Giovanni 4:14).      

Per essere salvati noi dobbiamo credere in Lui con il cuore!

Romani 10:9-10: “ Perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati". (Cfr. Romani 3:23-24; Atti 16:31).

Perciò coloro che, sono al di fuori di Cristo, anche se credono in Dio subiranno l’ira e la condanna eterna di Dio! (Romani 2:5-9).

In secondo luogo:

(2) Dobbiamo testimoniare coraggiosamente di Gesù Cristo.

Se andate a leggere il libro degli atti e le lettere vediamo che i discepoli predicavano Gesù Cristo con franchezza (parrēsía) significa dire tutto liberamente, chiaramente apertamente, coraggiosamente. (Atti 2:29; 4:29-31; Efesini 6:19-20).

Edward Donnelly parlando del predicatore, ma che possiamo applicare alla nostra testimonianza dice: “Un predicatore ardito, specialmente quando si trova davanti a persone imponenti e ostili, non ha paura di parlare. Non è ostacolato da niente e nessuno. Non misura le sue parole con cura estrema per evitare di offendere qualcuno. Afferrato dalla verità che è desideroso di annunciare in modo appassionato, dice con tutto se stesso, ciò che i suoi uditori devono sapere”. (Cfr. 2 Corinzi 3:12; 2 Tessalonicesi 2:2,4). 

Se credi che Gesù sia la verità non devi aver paura di parlare con franchezza di Lui 

ai tuoi amici!

Quando un credente è convinto che il vangelo, quindi Gesù viene da Dio, che indescrivibilmente glorioso, adatto a tutti e necessario a tutti per essere salvati, allora testimonierà di Gesù o della Sua Parola apertamente e senza restrizioni!

Sei convinto che il Vangelo sia la verità? Che Gesù sia la verità? Allora predicalo con franchezza!

 In terzo luogo:

(3) Dobbiamo adorare solo Gesù Cristo.

Matteo 28:16-17: “Quanto agli undici discepoli, essi andarono in Galilea sul monte che Gesù aveva loro designato. E, vedutolo, l'adorarono; alcuni però dubitarono". (Cfr. Matteo 14:31-33; 15:25–28; 28:9, 10, 16–18; Giovanni 5:23;19:35–39; Ebrei 1:6; Filippesi  2:10,11; Apocalisse 5:9–14). 

Il fatto che Gesù riceve l'adorazione delle persone è un attestato forte alla sua divinità, perché solo Dio va adorato! (Atti 10:25, 26; 12:21–23; 14:11–14; Matteo 4:8–10; Apocalisse 22:8-9).

Non è eretico adorare Gesù, perché Gesù è Dio come il Padre e lo Spirito Santo!

Se tu sei convinto della divinità di Gesù non è sbagliato che lo adori!

L’adorazione è innalzare Cristo! Una reazione davanti la Sua grandezza!

Se crediamo veramente che Gesù è Dio, noi in quarto luogo:

(4) Dobbiamo servire solo Dio in Gesù Cristo.

La Bibbia è stata scritta in un contesto pluralistico e i credenti erano gomito a gomito tra etnie e tradizioni differenti, ma nonostante la forte opposizione, i primi cristiani servivano Gesù! Erano impegnati e non avevano paura di prendere posizione per Gesù a costo della morte! Servire Gesù significa obbedienza assoluta,radicale e totale, perché Gesù è il Signore.

Luca 6:46: “Perché mi chiamate: 'Signore, Signore!' e non fate quello che dico?”.   

(Cfr. Giosuè 24:15).

Quindi se per te Gesù è veramente il Signore, devi ubbidirgli!

B) Riguardo il pluralismo.

(1) Noi dobbiamo riconoscere che c’è un pluralismo sociale, etnico, culturale e religioso.

Noi viviamo in una società diversificata, non possiamo fare finta di niente!

(2) Noi dobbiamo amare le persone come ci dice Gesù, ma rigettare il pluralismo filosofico o religioso, le idee che non sono conformi con la verità rivelata nella Bibbia.

Noi dobbiamo rispettare e tollerare (permettere, accordare agli altri di sostenere e difendere le proprie convinzioni) le persone che la pensano diversamente da noi, ma non le loro idee sbagliate non conformi alla verità Biblica (Matteo 5:44; 22:38; Romani 12:17-21).

Perciò:

(3) Noi non dobbiamo essere pluralistici dobbiamo essere esclusivisti.

Esclusivista non significa avere atteggiamenti personali o sociali, come l’orgoglio, senso di superiorità o desiderio di escludere gli altri, ma significa che ci interessiamo al problema di dove si trova la verità e la salvezza. 

L’esclusivista è convinto che se Gesù Cristo è l’unica verità e la sola via della salvezza per l’umanità, allora è esclusa la possibilità che le altre religioni siano vie di salvezza.

Harold Netland: "L’esclusivismo sostiene che le dottrine centrali del cristianesimo sono vere, e che laddove esse entrano in conflitto con quelle di altre religioni, queste ultime devono essere rifiutate e considerate false. Gli esclusivisti cristiani sostengono, inoltre, in modo molto caratteristico, che Dio si è rivelato definitivamente nella Bibbia e che Gesù Cristo è l’unica incarnazione di Dio, l’unico Signore e Salvatore. La salvezza non si trova nei sistemi delle altre tradizioni religiose".

Se una proposizione è verità, tutte le proposizioni contrarie a essa sono false! Se “A” è la verità, vuol dire che tutto ciò che non è “A” è menzogna!           

III LE PROVE RIGUARDO A GESÙ.

A) La prova riguardo il Suo carattere ( Giovanni 1:1-4,14-18).

Gesù è Dio come il Padre!

“Gloria” (gr.doxa, eb. kābôd) è la luminosa, splendore, maestà di Dio di ciò che è trascendente, ma che è manifestato. (Cfr. Luca 2:9;9:31; Matteo 16:27; Romani 9:23).

La gloria è la manifestazione visibile della presenza e della potenza di Dio e ora qui con Gesù (Esodo 33:22; Deuteronomio 5:22; Giovanni 11:40). 

La gloria di Gesù è stata visualizzata nei suoi segni( opere miracolose, cfr. Giovanni 2:11, 11:4, 40; vedi anche Giovanni 5:16-17,36); dalla trasfigurazione e dal carattere perché comunque non ha peccato ( Matteo 17:1-2; 2 Pietro 1:16; 1 Giovanni 1:1; Giovanni 8:46 cfr. Ebrei 1:3; 2:3-4).

“Gloria come di unigenito”(monogenēs).

(1) Unigenito non si riferisce che Gesù è stato creato, ma che egli è unico, ineguagliabile nel suo genere come personalità, come relazione unica con il Padre e come unica peculiarità di manifestare il Padre e quindi nella missione (Giovanni 1:18;3:16-18; 1 Giovanni 4:9).              

(2) Unigenito indica l’unicità di Gesù che viene dal Padre. (Giovanni 5:36-37,43; 6:42,57; 8:16,18,42;12:49; 13:3;14:24; 16:28;17:21, 25; 20:21).     

Il tipo di gloria che si trova in Gesù è dello stesso genere di quello del Padre.

Gesù indicava che aveva una relazione speciale, unica con il Padre, infatti, lo chiamava “Padre mio” sottolineando così che è della stessa natura del Padre e per questo i Giudei lo volevo uccidere, Lui uomo si faceva Dio (Giovanni 5:17-18).   

Ma vediamo: 

B) La Prova riguardo il Suo insegnamento.

La gente diceva di Gesù Matteo 7:28-29: “Quando Gesù ebbe finito questi discorsi, la folla si stupiva del suo insegnamento, perché egli insegnava loro come uno che ha autorità e non come i loro scribi".

Gesù nel suo insegnamento fece delle affermazioni riguardo la sua divinità, provenienza e rapporto unico con il Padre.

Tra l’insegnamento di Gesù vi sono le sue affermazioni, e le sue affermazioni riguardo se stesso sono esclusiviste come il pane della vita, la luce del mondo (Giovanni 6:35; 8:12;10:9).

Gesù era più di un semplice maestro o profeta era il Figlio di Dio come ha affermato Lui stesso (Matteo 16:13-20).

In queste affermazioni ci possono essere quattro possibilità.

La prima possibilità è che:

(1) Gesù era un bugiardo.

Se nel fare la Sua dichiarazione Gesù sapeva di non essere Dio, allora era un bugiardo e deliberatamente ingannava i Suoi discepoli. 

Questo non è possibile come dice lo storico Philip Shaff: “Nel nome della logica, del buon senso e dell’esperienza, come potrebbe un impostore che è falso, egoista, depravato, aver inventato e rappresentato coerentemente, dall’inizio alla fine, il personaggio più puro e nobile conosciuto nella storia, con una parvenza di verità e realtà? Come avrebbe potuto concepire e portare avanti con successo un piano di impareggiabile carità, grandezza morale ed elevatezza, e sacrificare la propria vita per questo, di fronte ai più radicali pregiudizi della sua gente ed epoca?” .

La seconda possibilità è che:

(2) Gesù era un pazzo.

Se una persona dice di essere Dio, se non lo è veramente, è un pazzo come chi dice di essere Napoleone sarebbe subito rinchiuso in un reparto psichiatrico!

Gesù non aveva disturbi mentali lo vediamo dai suoi detti profondi, dal suo carattere equilibrato, saggezza e bontà, perciò non aveva nessun segno anormale o dello squilibrio proprio di un pazzo! 

Sempre Philp Schaff:” È possibile che una tale mente limpida come il cielo, tonificante come l’aria di montagna, affilata come una spada, totalmente sana e forte, sempre controllata, possa restare vittima di una così grande illusione sulla propria personalità e missione? Supposizione ridicola!”

La terza possibilità è che:

(3) Gesù era un mito inventato dai suoi seguaci.

I suoi seguaci non s’inventarono Gesù, ma furono testimoni oculari o altri come Luca, fece delle ricerche attente riguardo a Gesù e poi scrisse (1 Giovanni 1:1-3; Luca 1:1-4).

Le quattro testimonianze di cenni biografici su Gesù dei quattro vangeli furono scritti mentre i contemporanei di Gesù erano ancora in vita, se c’era qualcosa di non vero lo avrebbero detto.

F.F.Bruce che fu professore di critica ed esegesi all’università di Manchester disse: “E non era solo con testimoni oculari amichevoli che i primi predicatori avevano a che fare, ve ne erano altri meno ben disposti che erano a conoscenza dei fatti principali del ministero e della morte di Gesù. I discepoli non potevano permettersi il rischio di commettere inesattezze (per non parlare di manipolazioni intenzionali dei fatti), che sarebbero state immediatamente denunciate da coloro che sarebbero stati felici di farlo. Al contrario, uno dei punti più forti nella predicazione apostolica, è il rimettersi alla conoscenza dei fatti da parte degli ascoltatori; essi non solo dissero:’Noi siamo testimoni di queste cose’, ma anche ‘come voi stessi ben sapete’ Atti 2:22. Anche se vi fosse stata una qualche tendenza a distaccarsi dai fatti reali, la possibilità che fra gli uditori fossero presenti dei testimoni ostili, sarebbe servita come ulteriore correttivo”.

La quarta e ultima possibilità è che:

(4) Gesù è il Signore.

Questa è la più probabile perché non è credibile che fosse un bugiardo, pazzo o un mito!

Poi troviamo la prova della documentazione Biblica, prova più che attendibile, perché gli uomini scrivevano sotto la guida dello Spirito Santo! (2 Pietro 1:15-21).               

La verità riguardo la divinità di Gesù è parte essenziale e fondamentale della vita cristiana, è la verità non negoziabile, non è qualcosa che gli è stato incollata addosso in modo da poter essere staccato, ma qualcosa che è alla base, se togli la divinità di Gesù crolla tutto! 

Infine troviamo:

C) La prova riguardo la Sua morte e resurrezione.

Sia gli amici, che i nemici della fede cristiana hanno riconosciuto che la resurrezione di Cristo è il fondamento della fede.

Se Cristo non fosse stato veramente risorto dai morti, il cristianesimo sarebbe un pezzo da museo!

Ciò che Gesù rende diverso da tutti gli altri personaggi religiosi, oltre al carattere è la sua resurrezione. 

Romani 1:4: “Dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesù Cristo, nostro Signore”.

Gesù è sempre stato il Figlio di Dio, ma con la resurrezione è stata ancora una volta dimostrato con potenza!

Ed è proprio la resurrezione che ha cambiato l’atteggiamento dei suoi discepoli fino a essere pronti a morire. 

Chi darebbe la vita pur sapendo di essere una bugia? Un mito? Nessuno!

Noi infatti vediamo che quando Gesù morì, i suoi discepoli, lo abbandonarono e in modo particolare Pietro che lo ha rinnegato! (Marco 14:50,66-72).

Quei discepoli quando morì Gesù erano tristi, demoralizzati, scoraggiati e fuggirono via!

Ma poi questi codardi tristi e demoralizzati si trasformarono in un gioioso gruppo di martiri, ai quali la morte non incute più terrore!

Qualcosa di completamente inaspettato è di certo accaduto, come mai questa stupefacente trasformazione? È stata la resurrezione di Gesù!

Quando seppero della sua resurrezione divennero coraggiosi! 

Atti 5:40-42: “Essi furono da lui convinti; e chiamati gli apostoli, li batterono, ingiunsero loro di non parlare nel nome di Gesù e li lasciarono andare. Essi dunque se ne andarono via dal sinedrio, rallegrandosi di essere stati ritenuti degni di essere oltraggiati per il nome di Gesù.  E ogni giorno, nel tempio e per le case, non cessavano di insegnare e di portare il lieto messaggio che Gesù è il Cristo”.  (Cfr. 2 Corinzi 6:3-10).

Josh McDowell: “I seguaci di Gesù non avrebbero potuto affrontare la tortura, e la morte, se non fossero stati convinti della Sua resurrezione. L’unanimità del loro messaggio e della loro condotta era impressionante. Le possibilità che un vasto gruppo di persone sia in disaccordo sono moltissime, ma tutti erano d’accordo sulla verità della resurrezione. Se fossero stati degli ingannatori, è difficile spiegare perché neanche uno di loro, prima o dopo, sia crollato sotto la pressione”.

CONCLUSIONE.

Gesù non è semplicemente un maestro di religione, è il Signore e il Salvatore, l’unico mediatore tra Dio e gli uomini! 

Se credi questo non ti devi risparmiare per Gesù!

Filippesi 1:21: “Infatti per me il vivere è Cristo e il morire guadagno”.  

1)Non devi aver paura di dire che Gesù è l’unica via, verità e vita per il semplice motivo che questa è la verità oggettiva!

2)Non devi aver paura di identificarti con Cristo perché Gesù è il Signore e il Salvatore.

3)Non devi aspettarti che la gente ti accolga a braccia aperta, non l’hanno fatto con Gesù e non lo faranno con noi! 

Il mondo ama ciò che è suo, come hanno perseguitato Cristo, così faranno con noi! (Giovanni 15:18-20).

Per questo Gesù disse di rinunciare a se stessi e prendere la sua croce! 

Marco 8:34-36: “Chiamata a sé la folla con i suoi discepoli, disse loro: ‘Se uno vuol venire dietro a me, rinunzi a sé stesso, prenda la sua croce e mi segua.  Perché chi vorrà salvare la sua vita, la perderà; ma chi perderà la sua vita per amor mio e del vangelo, la salverà. E che giova all'uomo se guadagna tutto il mondo e perde l'anima sua? Infatti, che darebbe l'uomo in cambio della sua anima?  Perché se uno si sarà vergognato di me e delle mie parole in questa generazione adultera e peccatrice, anche il Figlio dell'uomo si vergognerà di lui quando verrà nella gloria del Padre suo con i santi angeli’”.  

Tramite la croce di Gesù noi siamo salvati per la Sua sola grazia, ma la croce è anche simbolo di morte.

Il vero credente è morto con Cristo (Galati 2:20).

La croce era un simbolo di ripugnanza estrema, uno strumento di crudeltà, dolore, disumanità e vergogna. 

Prendere la croce di Cristo è la sofferenza che viviamo per la causa di Cristo, perciò è proporzionata alla nostra dedicazione a Cristo.

Tommaso da Kempis monaco olandese vissuto dal 1380 al 1471 autore dell’imitazione di Cristo disse: “Non vi è salvezza dell’anima, né speranza di salvezza eterna se non nella croce. Quindi prendi la croce e vai avanti verso la vita eterna. Cristo vi è andato prima di te, portando la Sua croce. Egli si è dato per te sulla croce, così che tu possa portare la tua croce, e morire sulla croce con Lui. Perché se tu muori con Lui, con Lui vivrai; se partecipi alle Sue sofferenze, parteciperai alla Sua gloria”.


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