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Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
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Ebrei 10:10: L’opera di Gesù Cristo sulla croce per i credenti: La santificazione

 Ebrei 10:10: L’opera di Gesù Cristo sulla croce per i credenti: La santificazione

“In virtù di questa «volontà» noi siamo stati santificati, mediante l'offerta del corpo di Gesù Cristo fatta una volta per sempre.”

“Santo subito” è uno slogan che è stato gridato nel 2005 per reclamare la rapida santificazione di papa Giovanni Paolo II. Questa espressione nacque durante il raduno di fedeli cattolici a Roma in l’occasione della morte (2 aprile), e dei funerali (8 aprile) di Giovanni Paolo II. In quell'occasione tantissimi fedeli, soprattutto giovani, sfilò gridando questo slogan e sollevando striscioni che lo esponevano. In realtà nella Bibbia la santificazione è attribuita allo Spirito Santo (cfr. Romani 15:16; 1 Corinzi 6:11; 1 Tessalonicesi 5:23) e a Dio subito per tutti i veri credenti. Infatti l’autore della lettera agli Ebrei afferma con certezza che tutti i cristiani sono santificati: “Noi siamo stati santificati.” “Siamo stati santificati” (hēgiasmenoi- perfetto passivo participio) in questo contesto, indica essere resi puliti, purificati dalla sporcizia e dal dominio del peccato, e liberati dalla sua colpa per la salvezza, e quindi resi idonei alla comunione con Dio (cfr. per esempio 1 Corinzi 6:11; Efesini 5:26; Ebrei 2:11). La santificazione che il popolo di Dio riceve allora è la purificazione dal peccato e l’essere resi idonei alla presenza di Dio in modo che possano offrirgli un'adorazione accettabile. Ma un altro aspetto molto incoraggiante è che il tempo del greco (perfetto) indica la natura definitiva e l'efficacia costante della santificazione che Cristo ha provveduto!

Quindi “siamo stati santificati” indica la permanenza dell'opera di Cristo, è la condizione continua dei credenti (evidentemente dal momento in cui si sono ravveduti dai loro peccati e hanno creduto in Cristo – cfr. per esempio Atti 3:19-20; 10:43). Gesù è lo strumento della santificazione. “In virtù di questa volontà” indica lo strumento e si riferisce all’obbedienza di Gesù alla volontà di Dio e riassume l’argomento precedente (vv.5-9). Gesù ha fatto la volontà di Dio incarnandosi e obbedendo fino a offrire il Suo corpo in sacrificio (cfr. per esempio Filippesi 2:5-8). Così l'offerta del corpo di Cristo evoca la crocifissione come il culmine di una vita e di un ministero che mostravano perfettamente la sottomissione alla volontà di Dio (cfr. Ebrei 7:27). Perfettamente uomo, con un corpo di carne e ossa, nella completa umanità, Gesù ha vissuto una vita di obbedienza radicale, totale e intransigente che è culminata nella sua offerta obbediente di se stesso morendo sulla croce per santificarci! Solo il sacrificio di Gesù Cristo è il mezzo per cui una persona può essere santificata! Non è necessario un altro sacrificio per la nostra santificazione davanti a Dio, infatti l’autore con enfasi in questo versetto afferma: “Fatta una volta per sempre”, e questo indica che il sacrificio di Gesù per la nostra santificazione è completamente unico, adeguato, soddisfacente e assolutamente definitivo. Il sacrificio di Gesù sulla croce è stato così perfetto che nessuna ripetizione di esso è necessario o possibile, è stata fatto una volta per tutte (cfr. Ebrei 7:27; 9:12). E se il suo sacrificio è irripetibile, lo è anche in definitiva anche la nostra santificazione davanti a Dio. “Una volta per sempre” (ephapax) allora serve a sottolineare la permanenza dell'opera di Cristo e della condizione di santificazione del credente. Quindi il mezzo della nostra santificazione, l'offerta del corpo di Cristo in obbedienza alla volontà di Dio, è permanente e definitivo! Il beneficio derivato dal sacrificio di Cristo è definitivo quanto il sacrificio stesso. Allora se hai questa certezza non puoi fare altro che lodare Dio perché sei stato santificato non per le tue opere, perché sei bravo, perché lo hai meritato, è un dono di Dio (cfr. Romani 6:23; Efesini 2:8-9), ma perché Gesù è morto per te!Se ancora non hai questa certezza allora confessa i tuoi peccati a Dio con la certezza che ti perdonerà (1 Giovanni 1:8-10), ravvediti davanti a Dio dei tuoi peccati e credi nel Signore Gesù (Atti 20:21), allora anche tu davanti a Dio, per l’opera perfetta, permanente e soddisfacente di Gesù Cristo, sarai santo!

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