Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia. Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede. È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga. Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario. E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
Giovanni 6:51:Gesù è il pane della vita.
“Io sono il pane vivente, che è disceso dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà in eterno; e il pane che io darò è la mia carne, che darò per la vita del mondo”.
Gesù è il pane vivente disceso dal cielo.
È stato mandato dal Padre (Giovanni 3:16; 6:57). “Cielo” (ouranós) indica un posto trascendente, il posto dove Dio dimora (Matteo 5:16; 23:22; Atti 7:55; Apocalisse 11:13). Gesù discende dal cielo, dove condivideva la gloria con Dio (Giovanni 17:5; 3:13; Atti 1:10-11; 7:55).
“Il pane vivente” è sinonimo di pane della vita e indica che Gesù dà la vita, la Sua carne, cioè il suo corpo per la vita del mondo. Questa è un’allusione alla Sua morte sulla croce, al Suo sacrificio (Matteo 20:28; 2 Corinzi 5:21; Galati 1:4; 2:20; 3:13; Efesini 5:2, 25; 1 Timoteo 2:6; Tito 2:14; 1 Pietro 2:24; 1 Giovanni 2:2). Anche la preposizione “per” (hyper) ci parla di sacrificio, infatti, è ripetutamente trovato in un contesto sacrificale nel quarto Vangelo (Giovanni 10:11,15; 11:51-52; 15:13; 17:19; 18:14).
Il sacrificio di Gesù è volontario (Giovanni 10:18; Ebrei 9:13-14) e vicario per i peccatori (Isaia 52:13-53:12), è l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo (Giovanni 1:29,36). Gesù si dona per dare la vita al mondo (Giovanni 3:15-17); è l’unico Salvatore del mondo (Giovanni 4:42; Atti 4.12). Gesù morì in croce e coloro che credono in Lui saranno salvati, riconciliati con Dio perché la Sua morte soddisfa la giustizia divina (1 Pietro 3:18; Isaia 53:4-6; Romani 3:21-26; 2 Corinzi 5:21).
Quindi “il pane vivente” indica che Gesù dando la sua vita soddisfa pienamente il bisogno spirituale di salvezza dei peccatori.
Gesù dà la vita eterna.
Gesù ha dato la Sua vita per un mondo perduto nel peccato e chi lo accoglie, ha la vita eterna.
Gesù dà la vita eterna a chi “lo mangia” (non è letterale), cioè a chi lo riceve, a chi crede in Lui (Giovanni 3:16; 11:25-26); Gesù promette, quindi s’impegna a dare la vita eterna a coloro che lo ricevono. Questi versetti parlano che il vero credente ha la certezza della salvezza, ha la vita eterna, perché non dipende dall’uomo, ma dipende da Dio interamente! (Giovanni 6:37-44; Romani 8:28-28-30; 1 Corinzi 1:8-9; Filippesi 1:6).
Se un credente si perdesse per strada, Gesù fallirebbe come Salvatore e verrebbe meno alla missione che il Padre gli ha affidato (Giovanni 6:37-44), questo non può essere possibile! (Numeri 23:19; Tito 1:1-2).
Molte volte gli uomini si rimangiano le parole, oppure fanno delle promesse che non sono in grado di realizzare! Ma Dio no! Ciò che ha promesso realizzerà! John Blanchard dice: “La provvidenza di Dio adempirà tutte le sue promesse”.
Quindi una volta che si ha Gesù nel proprio cuore si ha la certezza che non ci lascerà mai più! (Romani 8:35-39).
Abbiamo la speranza del cielo basata sulle promesse di Dio.
Hai tu questa certezza? Vuoi averla? Pentiti dei tuoi peccati davanti a Dio e credi a Gesù come tuo Salvatore e Signore!