Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
Il tuo sostegno è importante!

Dietro www.predicheonline.com c'è un impegno costante: ore di studio biblico, ricerca approfondita e costi per tenere il sito sempre aggiornato. Il mio obiettivo è rendere accessibile a tutti la ricchezza della Parola di Dio, un messaggio che può trasformare e migliorare la vita. Aiutami a continuare questo ministero con una donazione (anche il prezzo di un caffè); il tuo contributo, piccolo o grande che sia, rappresenta un incoraggiamento concreto per il mio lavoro, e mi permetterà di continuare a scrivere e condividere senza barriere, e di trasformare altre idee in parole da donarti.

Grazie di cuore per la tua generosità.
Salvatore

Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti

 Malachia 1:6: Il responsabile della disapprovazione ai sacerdoti Malachia 1:6 dice: “Un figlio onora suo padre e un servo il suo padrone; se dunque io sono padre, dov'è l'onore che m'è dovuto? Se sono padrone, dov'è il timore che mi è dovuto? Il SIGNORE degli eserciti parla a voi, o sacerdoti, che disprezzate il mio nome! Ma voi dite: ‘In che modo abbiamo disprezzato il tuo nome?’” Questo versetto ci parla della disapprovazione del Signore degli eserciti ai sacerdoti d’Israele nel periodo di Malachia. In questo versetto vediamo un’incoerenza molto comune e sempre attuale tra professione di fede e pratica, tra conoscenza e servizio per il Signore.  Dopo aver parlato alla nazione nel suo insieme riguardo l’amore del Signore, cioè della sua elezione, il profeta ora si rivolge con franchezza ai sacerdoti d’Israele riguardo il loro ministero superficiale e infedele. Il Signore aveva amato Giacobbe, il popolo d’Israele, li aveva fatti Suoi figli, ma sia i sacerdoti che il po...

1 Cronache 16:28-29: L’approvazione della gloria di Dio

 1 Cronache 16:28-29: L’approvazione della gloria di Dio Stiamo ancora in questo meraviglioso capitolo di 1 Cronache riguardo la gloria di Dio. Questo canto di lode di Davide si conclude con una preghiera affinché Dio liberi il Suo popolo dall'esilio e lo riporti nella sua terra, dove ancora una volta lo loderanno. In questa predicazione vediamo un’altra reazione, o azione in relazione alla gloria di Dio. Stiamo ancora parlando della nostra reazione alla gloria di Dio. Nei vv.28-29 leggiamo: “Date al SIGNORE, o famiglie dei popoli, date al SIGNORE gloria e forza. Date al SIGNORE la gloria dovuta al suo nome, portategli offerte e venite in sua presenza. Prostratevi davanti al SIGNORE vestiti di sacri ornamenti” (Deuteronomio 32:3; Salmo 29:1-2; 96:7-9). Prima di tutto vediamo in questi versetti: I L’IMPERATIVO Per tre volte troviamo il comandamento “date” (hābû - qal imperativo attivo). “Dare” in Ebraico significa “accreditare”, “attribuire”, cioè dire parole di eccellenza, o grande...

1 Cronache 16:24-25: Raccontate la gloria di Dio a tutti!

  1 Cronache 16:24-25: Raccontate la gloria di Dio a tutti!  Stiamo parlando delle nostre azioni in relazione alla gloria di Dio. L’ultima volta ci siamo lasciati di non gloriarci di noi stessi, ma di gloriarci del nome santo di Dio, cioè di essere orgogliosi, di vantarci, e quindi non vergognarci di Lui in mezzo a questa società! Parlando di apatia e insensibilità spirituale riferendosi a Giovanni 3:17 che dice: “Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui”, Tozer affermava: “L'avvincente messaggio di Giovanni 3:17 è più di una dichiarazione dell'intenzione di Dio nei confronti del genere umano, perché in realtà costituisce un ‘annuncio straordinario’... Perché c'è un'indifferenza vuota e un'incredibile apatia nei confronti di un annuncio così straordinario delle migliori intenzioni di Dio nei nostri confronti? Sui nostri occhi sembra essere caduta una strana penombra. Nelle nostre orecchie...

1 Cronache 16:10: Gloriatevi nel santo nome del Signore!

 1 Cronache 16:10: Gloriatevi nel santo nome del Signore! Un passo parallelo di 1 Cronache 16:10 è il Salmo 105:3 dove troviamo scritto: “Esultate per il suo santo nome; gioisca il cuore di quanti cercano il SIGNORE!” In questo contesto siamo al tempo di Davide, e ancora una volta vi è uno stretto legame tra l'arca e la gloria di Dio (cfr. per esempio Esodo 25:8; 29:44–46; 1 Samuele 4:21-22; Salmo 26:8). Al re Davide non fu permesso di costruire il tempio, ma fu responsabile di portare l'arca a Gerusalemme con una grande festa e di collocarla lì in una tenda sacra dove offrirono a Dio olocausti e sacrifici di riconoscenza, e dove distribuì da mangiare ai presenti (1 Cronache 15:25–16:3). Davide stabilì per la prima volta, davanti all’arca del Signore, alcuni dei Leviti per fare il servizio sacerdotale e per invocare, celebrare e lodare il Signore. Per l’occasione, Davide compose un canto, o salmo che esalta la gloria di Dio con note esortative ai responsabili dell’arca, i sacer...

1 Corinzi 10:31: Fate tutto alla gloria di Dio!

 1 Corinzi 10:31: Fate tutto alla gloria di Dio! Il v.31 dice: “Sia dunque che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualche altra cosa, fate tutto alla gloria di Dio”. “Fate tutto alla gloria di Dio” significa glorificarlo! “Glorificare Dio” è lo scopo della tua esistenza se sei un vero, o una vera credente! Bryan Chapell scrive: “Siamo destinati a glorificare colui che condivide con noi la sua gloria. La gloria ci viene attraverso la generosità di Gesù (Giovanni 17:22), e la gloria ritorna a lui attraverso la fedeltà dei suoi discepoli (Giovanni 17:10). Troviamo la nostra più grande realizzazione, il nostro scopo più alto e la nostra più vera umanità nel vivere per e come Cristo. Nessun ambito della vita è escluso”.  Il vero cristiano ha sperimentato la gloria di Dio nella propria vita, questa gloria in certo senso ritorna a Dio con la nostra fedeltà a Lui! In questa predicazione vediamo due aspetti: lo scopo di Dio e lo scopo del cristiano. Prima di tutto vediamo...

Salmo 63:2-4: Il desiderio prioritario di Davide per Dio

 Salmo 63:2-4: Il desiderio prioritario di Davide per Dio Il re Davide (v.11) si trova nel deserto in fuga dal figlio Absalom, quando si ribellò al padre per detronizzarlo (2 Samuele 15:23, 28; 16:2,14; 17:16). Il desiderio suscitato da questo luogo desolato, è un desiderio molto più profondo, è un desiderio ardente e prioritario per Dio! Davide desidera la comunione con il Signore come uno che ha sete d'acqua dopo giorni nel deserto; ha un desiderio forte come una terra arida senz’acqua! Nei vv.2-4 vediamo l’intenzione e l’implicazione del desiderio prioritario di Davide. Partiamo con il considerare: I L’INTENZIONE DEL DESIDERIO DI DAVIDE PER DIO (v.2) Questa è: A) La conclusione (v.2)  La conclusione del suo desiderio ardente e prioritario per Dio. Con una forte enfasi, Davide al v.2 dice: “Così ti ho contemplato nel santuario”.  Il modo in cui Davide gestiva la sua pressione, era di contemplare Dio nel santuario. Altri passi dei salmi parlano di “contemplare” la faccia...

Salmo 63:1 Il desiderio ardente di Davide per Dio

 Salmo 63:1 Il desiderio ardente di Davide per Dio  Il filosofo Cicerone (106 a.C - 43 a.C.) disse: “I desideri debbono obbedire alla ragione”. Non tutti saranno d’accordo con il filosofo, ma certamente, molti anni prima, il re Davide, come vediamo in questo salmo, il desiderio che aveva di Dio era legato alla ragione. La Bibbia ci parla di desideri buoni e di desideri cattivi, evidentemente questo versetto ci parla del desiderio buono per eccellenza: il desiderio di Dio! Alcuni studiosi pensano che questo salmo era usato come inno mattutino dei primi cristiani, o come inno mattutino per introdurre il canto dei salmi nel servizio domenicale. Questo salmo era anche l'inno preferito di uno dei più grandi predicatori dei primi secoli, Giovanni Crisostomo, l'oratore, o predicatore "dalla bocca d'oro", come era generalmente conosciuto.  Anche Teodoro Beza, un leader della Riforma protestante, quando non riusciva a dormire, recitava questo salmo a se stesso, e sebbene n...