Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
Isaia 40:29-31: Sperare nel Signore rinnova le forze Quando siamo stanchi siamo più vulnerabili agli attacchi del diavolo, o deboli, proprio come Amalek, senza avere alcun timore di Dio, attaccò gl’Israeliti più deboli stanchi e sfiniti, dopo che uscirono dall’Egitto (Deuteronomio 25:17-18). Secondo alcuni studiosi, Gesù è stato tentato dal diavolo, dopo quaranta giorni di digiuno, quando cominciò ad avere fame (Matteo 4:1-11; Luca 4:1-2), quindi in un periodo debolezza fisica. Quindi dobbiamo stare molto in guardia quando siamo stanchi fisicamente, ma anche interiormente, quando siamo scoraggiati, o depressi. Queste parole sono rivolte a quei Giudei che si trovavano in esilio a Babilonia e quindi erano scoraggiati. Isaia ricorda loro la grandezza del Signore per incoraggiarli a guardare la loro situazione attraverso, appunto, la Sua grandezza. In momenti difficili di grande scoraggiamento il popolo deve ricordare che nonostante il Signore per il momento non cambia la situazione a...