Uniti a una chiesa
Per alcune persone, il cristianesimo è stato spesso ed è individualista, solo, cioè: “Tra me e Dio".Ma come sottolinea Aaron Daryl a riguardo: “Mentre una relazione individuale con Dio attraverso Gesù Cristo è essenziale, il Nuovo Testamento sottolinea anche fortemente la natura corporativa del cristianesimo; Dio sta edificando un gruppo di persone che lo glorificheranno e vivranno con lui per sempre. Questo gruppo è chiamato la chiesa”.
Dunque nel Nuovo Testamento non c’è spazio per un cristianesimo individuale, va contro la natura della fede cristiana e quindi della chiesa di Dio!
Franklin Clark Fry afferma: “Una persona che dice di credere in Dio, ma non va mai in chiesa è come una persona che dice di credere nell'istruzione, ma non va mai a scuola”.
Secondo quest’affermazione, appartenere, o essere membri di una chiesa, è una caratteristica di una persona che crede in Dio.
Ma coloro che credono in Dio e non appartengono a nessuna chiesa non saranno d’accordo con quest’affermazione.
Il Nuovo Testamento ci dice chiaramente che le persone che venivano salvate da Dio si univano a una chiesa locale.
Cominciamo a vedere:
I PERCHÉ NON SI VUOLE ESSERE MEMBRI DI UNA CHIESA LOCALE
Sono almeno sei le motivazioni per cui coloro che dicono di essere cristiane non fanno parte di una chiesa.
Vediamo sinteticamente queste motivazioni.
Una motivazione è:
A) L’ignoranza
Una ragione comune per cui i cristiani non si uniscono a una chiesa è a causa dell'ignoranza, vale a dire alcuni credenti semplicemente non capiscono ciò che la Bibbia insegna effettivamente sull'appartenere a una chiesa.
Tra queste persone ci sono quelli che preferiscono seguire le proprie regole, costumi e stile di vita piuttosto che la Parola di Dio e quindi la Sua verità.
Una seconda motivazione è:
B) La convinzione sbagliata
Queste persone credono che l’appartenenza a una chiesa non sia insegnata nella Bibbia, e quindi non si uniscono a una chiesa per una credenza religiosa, sono convinti che appartenere formalmente a una chiesa non sia Biblico.
Una terza motivazione sono le:
C) Le brutte esperienze
Molti di coloro che non appartengono a una chiesa è perché sono rimasti traumatizzati da un abuso spirituale, o dalla manipolazione delle guide, o dall’ipocrisia che hanno riscontrato, o sono rimaste “scottate” per qualche altra ragione.
Una quarta motivazione è:
D) La mancanza d’impegno
Ci sono persone che non frequentano una chiesa semplicemente perché non si vogliono impegnare.
Secondo loro appartenere a una chiesa significa rinunciare alla propria libertà, ai loro svaghi, ai loro interessi e così via.
Se si uniscono a una chiesa, secondo loro, tutto questo finirà.
Per loro è troppo oneroso unirsi a una chiesa, i requisiti per fare parte sono rigorosi in termini tempo, soldi, fatica, libertà.
Una quinta motivazione è:
E) La paura delle responsabilità
Questi credenti non vogliono unirsi a una chiesa perché non vogliono diventare responsabili nei confronti di nessuno e non vogliono prendere nessuna responsabilità.
Non vogliono sentirsi dire cosa devono, o non devono fare, non vogliono rispondere a nessuno delle proprie azioni, non vogliono dare conto a nessuno!
Sono persone individualiste, allergiche alla sottomissione reciproca, e, o, non si fidano di coloro che guidano la chiesa.
Infine una sesta motivazione per cui non si vuole appartenere a una chiesa è:
F) Differenze personali
Vivi in una città e le chiese che ci sono, non sono in linea con le proprie convinzioni, per esempio differenze dottrinali, o di visione e metodo, o di struttura ecclesiale e così via.
Sono convinti che sia giusto appartenere a una chiesa locale, ma le chiese che sono nella loro città, non sono secondo le loro convinzioni.
Consideriamo ora:
II PERCHÈ È IMPORTANTE LA CHIESA LOCALE
Prima di parlare dell’importanza della chiesa, dobbiamo prima parlare della:
A) Caratteristica della chiesa
Cominciamo a vedere:
(1) Il significato della parola
Nel mondo antico, la parola “chiesa” (ekklēsia) indicava l'assemblea popolare dei cittadini a pieno titolo della “polis”, o città stato greca.
Durante questo periodo l’assemblea si riuniva a intervalli regolari, anche se in casi di emergenza il termine potrebbe descrivere un raduno straordinario.
A volte era una parola usata per indicare una convocazione, una chiamata all’esercito per radunarsi.
Anche nel Nuovo Testamento in modo generico e non religioso, il termine si riferiva a qualsiasi “assemblea”, o “congregazione” (cfr. per esempio Atti 7:38), o radunamento di cittadini (Atti 19:32,39,41).
Secondo alcuni studiosi, la radice della parola “chiesa” (ekklēsia) indica “chiamato da”, quindi "coloro che sono chiamati".
Così la chiesa consiste in un’assemblea, o comunità di coloro che sono chiamati fuori dal mondo per far parte del regno (cfr. per esempio Giovanni 3:3,5), o popolo di Dio (cfr. per esempio 1 Pietro 2:5).
Lo Spirito Santo chiama le persone da questo mondo per far parte del regno di Dio.
Così l'etimologia della parola supporta l'enfasi che la Scrittura pone sulla separazione spirituale del corpo dei credenti dal mondo in cui vivono.
Per esempio Gesù in Giovanni 15:18-19 dice: “Se il mondo vi odia, sapete bene che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe quello che è suo; siccome non siete del mondo, ma io ho scelto voi in mezzo al mondo, per questo il mondo vi odia”.
Gesù in questi versetti dice che i Suoi discepoli, coloro che Lui ha scelto in mezzo al mondo, quindi che li ha chiamati fuori, sono odiati dal mondo.
Il mondo (kosmos), nel Nuovo Testamento ha vari significati, ma qui si riferisce all'ordine morale creato in attiva ribellione contro Dio.
La ragione ultima dell'odio del mondo per Gesù è che Egli testimonia che le sue azioni sono malvagie (Giovanni 7:7).
Commentando i vv.18-19 D. A. Carson scrive: “I discepoli di Gesù saranno odiati dallo stesso mondo, in parte perché associati a Colui che è sommamente odiato, e in parte perché, crescendo nell'intimità, nell'amore, nell'obbedienza e nella fecondità raffigurati nei versetti precedenti, avranno lo stesso effetto sul mondo come il loro Maestro. Anche loro appariranno alieni. Il mondo ama i suoi: questa non è un'osservazione sociologica sul sospetto innato degli estranei, ma una condanna morale.
Il mondo è una società di ribelli, e quindi trova difficile tollerare coloro che sono in gioiosa fedeltà al re a cui è dovuta ogni lealtà. I cristiani non appartengono al mondo, non perché non ci sono mai appartenuti, ma perché, afferma Gesù, io vi ho scelti fuori dal mondo”.
Così quando Dio chiama le persone fuori dal mondo, lo fa per essere una nuova e sola comunità, famiglia, tempio, corpo, sposa (cfr. per esempio Giovanni 10:16; 1 Corinzi 3:16; Efesini 2:11-22; 4:4; 5:25-28).
(2) I sensi della chiesa
La chiesa è una, ma con due aspetti: universale o invisibile e locale o visibile.
Con questa distinzione non significa che ci sono due chiese diverse, ma che la chiesa locale, o visibile è una rappresentazione su piccola scala (microcosmo) della chiesa universale.
Consideriamo il primo aspetto:
(a) La chiesa universale, o invisibile
“Universale” indica in tutto il mondo, mentre invisibile è che non possiamo vedere e sapere, come Dio certamente vede e sa (cfr. per esempio 2 Timoteo 2:19) quale di quelli che si professando credenti sono interiormente rigenerati e quindi appartengono alla chiesa.
Non possiamo vedere la condizione spirituale dei cuori delle persone.
Possiamo vedere coloro che frequentano la chiesa locale e possiamo vedere prove esteriori di un cambiamento spirituale interiore, ma non possiamo effettivamente vedere nel cuore delle persone e vedere il loro stato spirituale: solo Dio può farlo.
Dunque, la chiesa universale, o invisibile è la chiesa come Dio la vede e conosce veramente chi gli appartiene, quindi possiamo dire che si riferisce a tutti i veri credenti.
In senso universale la chiesa è composta da tutti coloro che, in quest'epoca, sono nati dallo Spirito di Dio e sono stati battezzati per mezzo di quello stesso Spirito nel corpo di Cristo (1 Corinzi 12:13; 1 Pietro 1:3,22-25).
L’universalità della chiesa si vede anche quando Gesù dice di edificare la sua “chiesa” e non chiese (Matteo 16:18).
Gesù ha parlato della chiesa come un solo gregge (Giovanni 10:16), e Paolo come un unico popolo, un uomo nuovo, come un corpo unico, famiglia di Dio, tempio santo (Efesini 2:11-22).
Paolo era addolorato perché aveva perseguitato la chiesa (1 Corinzi 15:9; Galati 1:13; Filippesi 3:6).
Gesù ha amato la chiesa e ha dato se stesso per lei per santificarla (Efesini 5:25-27).
Vediamo ora:
(b) La chiesa locale, o visibile
La chiesa visibile ha i suoi falsi cristiani (cfr. per esempio Atti 20:29-30; 2 Timoteo 2:17–18; 4:10), ed è per quello che Paolo esorta i credenti a esaminarsi per vedere se sono nella fede (cfr. 2 Corinzi 13:5).
L’aspetto della chiesa locale, la vediamo quando Paolo scrive le sue epistole, scrive alla chiesa visibile in ogni città, per esempio: “Alla chiesa di Dio che è in Corinto” (1 Corinzi 1:2); “Alla chiesa dei Tessalonicesi” (1 Tessalonicesi 1:1); a Filemone Paolo scrisse: “Alla chiesa che è in casa tua” (Filemone 2).
Allora, la chiesa visibile è la chiesa locale, quella comunità di persone che si si riuniscono in un luogo.
In questo senso la chiesa locale, o visibile include tutti coloro che professano la fede in Cristo; indica un gruppo di credenti professanti in una qualsiasi località (altri esempi Atti 8:1; 11:22; Atti 20:17; Romani 16:1; Colossesi 4:16).
All’interno di queste chiese locali, ci sono persone che non hanno una vera fede, anche se pensano di averla e sono considerate cristiane, infatti al momento del giorno del giudizio saranno smascherate e respinte (cfr. per esempio Matteo 7:15–27; 13:24–30,36-43,47-50; 25:1-46).
Consideriamo ora:
B) Le cause perché è importante la chiesa
Molte volte critichiamo la chiesa che frequentiamo, ma come diceva Rienk Bouke Kuiper: “La chiesa cristiana è gloriosa nella sua stessa natura”, e questo perché a che fare con il Dio Trino!
E Tozer diceva: “Non ci sono chiesette, tutte le chiese hanno le stesse dimensioni agli occhi di Dio”.
La chiesa è importante almeno per tre ragioni:
(1) La chiesa è importante perché appartiene a Dio
Gary Inring parlando che non dobbiamo pensare alle istituzioni cristiane, per esempio scuole bibliche, seminari, missioni, che siano prive del suggello divino, scrive: “Senza alcun dubbio, però, ci dimostra che la chiesa locale è al centro del programma divino per l’attuale periodo storico. Se la chiesa e la sua organizzazione sono importanti per Dio, devono esserlo anche per noi”.
Quindi se la chiesa è importante per Dio lo deve essere anche per noi, se siamo veri cristiani!
Più volte vediamo nel Nuovo Testamento che la chiesa è di Dio (cfr. per esempio 1 Corinzi 1:2; 10:32; 11:16, 22; 15:9; 2 Corinzi 1:1; Galati 1:13; 1 Tessalonicesi 2:14; 2 Tessalonicesi 1:4).
Tozer disse: “La più alta espressione della volontà di Dio in questa epoca è la chiesa che ha acquistato con il proprio sangue”.
In Atti 20:28, Paolo esorta i vescovi della chiesa di Efeso dicendo loro: “Badate a voi stessi e a tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha costituiti vescovi, per pascere la chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue”.
Wayne Grudem da questa definizione della chiesa: “La chiesa è la comunità di tutti i veri credenti di tutti i tempi. Questa definizione intende la chiesa come composta da tutti coloro che sono veramente salvati”.
Mentre Mark Dever scrive: “Secondo il Nuovo Testamento, la chiesa è principalmente un gruppo di persone che professano e dimostrano di essere state salvate soltanto dalla grazia di Dio, puramente per la sua gloria, solo tramite la fede, e unicamente in Cristo”.
La chiesa di Dio si riferisce alla comunità di coloro che sono stati chiamati e acquistati da Dio dalla schiavitù del peccato mediante la fede in Gesù Cristo morto in croce, risorto e asceso in cielo per loro (cfr. per esempio Romani 1:7; 8:31-34; 1 Corinzi 1:2; Efesini 1:20-23; 4:1; 1 Tessalonicesi 2:12; 2 Timoteo 1:9; 1 Pietro 5:10).
Sono coloro che ha Dio preconosciuti, predestinati dall’eternità, chiamati e giustificati in questa vita presente, e ha promesso loro la gloria futura (Romani 8:30; Efesini 1:11).
Quindi, la chiesa non è un edificio fisico, o un luogo, dove i cristiani s’incontrano, non è nemmeno un'istituzione religiosa, o un'organizzazione, o un'associazione, ma un organismo, il corpo vivente di Gesù Cristo come sottolineato più volte nel Nuovo Testamento (cfr. per esempio 1 Corinzi 12:12-30; Efesini 1:22-23; 4:11-16; Colossesi 1:18).
Charles W. Colson afferma: “Biblicamente la chiesa è un organismo, non un'organizzazione, un movimento, non un monumento. Non fa parte della comunità; è una comunità completamente nuova. Non è una riunione ordinata; è un nuovo ordine con nuovi valori, spesso in netto contrasto con i valori della società circostante”.
La chiesa è la comunità dei redenti, coloro che sono stati chiamati da Dio Padre alla salvezza come dono a Suo Figlio (Giovanni 6:37,44; 10:29; 17:6,9,24).
È la chiamata e il raccoglimento di coloro che sono stati strappati via da Dio dal dominio delle tenebre e trasportati nel regno del Suo amato Figlio, Gesù Cristo (Colossesi 1:13), in modo che siano cittadini del cielo e non di questo mondo (Filippesi 3:20; 1 Pietro 2:11).
La chiesa nel Nuovo Testamento è nata il giorno di Pentecoste (Atti 2:1-21,38-47), con la venuta dello Spirito Santo, da quel momento in poi la chiesa aumentò costantemente di numero man mano che il Vangelo veniva fedelmente proclamato (cfr. per esempio Atti 2:41; 4:4; 5:14; 6:7; 9:31,42; 11 :21, 24; 14:1; 16:5).
Tutti quelli che erano ordinati a vita eterna credevano (Atti 13:48), erano aggiunti alla chiesa uno alla volta dal potere rigenerante dello Spirito, mentre il Signore li attirava misericordiosamente a Sé i singoli peccatori (cfr. per esempio Giovanni 6:44; Atti 2:39,47; Tito 3:3-7).
Quindi non erano gli apostoli, o altri discepoli ad aggiungere i credenti alla chiesa, ma il Signore!
Così se per Dio la chiesa è importante lo deve essere anche per noi!
In secondo luogo:
(2) La chiesa è importante perché l’Edificatore e il Capo è Gesù Cristo
Abbiamo visto prima che Gesù è morto, risorto e asceso per la chiesa per purificarla (Matteo 20:28; Romani 8:31-34; Galati 1:4; Efesini 5:25-27; Tito 2:14), ma leggiamo anche che è Lui che la edifica!
In Matteo 16:18 leggiamo le parole di Gesù: “E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ades non la potranno vincere”.
Gesù è Colui che costruisce la chiesa! (cfr. per esempio 1 Corinzi 3:9).
L’ha fatta nascere nel giorno di Pentecoste, ci sta lavorando e sarà impegnato in questo progetto fino a quando non ritornerà!
Nessuno la potrà distruggere! Nemmeno il diavolo!
Ma Gesù è anche il Capo della chiesa!
In Efesini 1:22-23 è scritto: “Ogni cosa egli ha posta sotto i suoi piedi e lo ha dato per capo supremo alla chiesa, che è il corpo di lui, il compimento di colui che porta a compimento ogni cosa in tutti”.
Dio Padre ha sottomesso ogni cosa a Gesù Cristo! È il Capo della chiesa!
“Capo” (kephalēn) può avere il senso della più alta autorità, della fonte, o risorsa della vita e quindi della potenza della chiesa, oppure indica l’unione spirituale con la chiesa.
Comunque, Gesù essendo il Capo della chiesa opera all’interno di essa per la sua crescita secondo i piani di Dio.
Anche se Gesù di Nazaret è morto sulla croce, Dio ha portato il Suo corpo morto in vita.
Dio nella Sua potenza ha esaltato Gesù a una posizione di onore, autorità e potere accanto a Lui.
Gesù possiede ora la potenza e l’autorità su ogni potere spirituale!
Non c'è nessuno che può essere paragonato e competere con Lui, né mai vi sarà!
Dio ha sottoposto a Cristo ogni nemico soprannaturale; ha concesso la sovranità a Cristo che regna su tutto e tutti!
Questo ha un significato speciale per la chiesa, perché il Cristo vivente ed esaltato è in un rapporto di unione e solidarietà con il Suo popolo!
Gesù sta fornendo alla chiesa tutte le risorse di cui ha bisogno per svolgere la missione a cui è chiamata, vale a dire raggiungere il mondo intero per strappare le persone dal dominio di Satana (Atti 26:18; Colossesi 1:13).
La potenza di Dio in Cristo opera nella chiesa, nella vita dei credenti!
Tutto questo implica che per Gesù, la chiesa è importante, così lo deve essere per ogni persona, appartenergli è un grande privilegio!
Ecco perché anche per noi la chiesa deve essere importante!
Infine:
(3) La chiesa è importante perché Dio attraverso lo Spirito Santo ci unisce alla chiesa e c’impartisce i doni spirituali per l’edificazione della stessa
Una persona veramente cristiana, convertita, quindi rigenerata dallo Spirito Santo (Tito 3:4-7), è battezzata dallo, o con lo Spirito Santo per far parte della chiesa (1 Corinzi 12:13).
Lo Spirito Santo è ciò che distingue essenzialmente il credente dal non credente (1 Corinzi 2:10-14)
Lo Spirito è ciò che segna in modo particolare l'inizio della vita cristiana (Galati 3:2-3); che rende una persona un figlio di Dio (Romani 8:14–17), ma è anche quello che incorpora, da varie nazioni e condizioni sociali, i credenti nella chiesa, il corpo unico di Gesù Cristo (Efesini 4:4) e la rende unita (1 Corinzi 12:13).
Non sono gli angeli a fare questo, o gli uomini, ma solo lo Spirito Santo!
Roy Gustafson, riguardo l'opera dello Spirito Santo ha detto: “Per quanto sincero possa essere un conquistatore di anime, non può aggiungere un solo membro al corpo di Cristo. Sarebbe come mettere mele cerate su un albero. Solo lo Spirito Santo compie questo lavoro”.
1 Corinzi 12:12-13 dice: “Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un unico Spirito per formare un unico corpo, Giudei e Greci, schiavi e liberi; e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito”.
Questo versetto ci dice che il battesimo è universale per tutti credenti, che vi è solo una chiesa, un solo corpo, quello di Gesù, e che il credente ha un’unione spirituale con Gesù Cristo e gli altri membri del corpo.
Secondo 1 Corinzi 12:13, il battesimo con lo Spirito Santo, è un'esperienza cristiana universale come abbiamo letto in dove viene evidenziato che tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito e tutti siamo stati abbeverati di un solo Spirito.
Qui, Paolo sottolinea l'unità e l'uguaglianza che i credenti possiedono perché sono stati tutti incorporati da Cristo nella chiesa mediante il Suo Spirito.
Tutti i veri cristiani ricevono lo Spirito Santo per fede, quindi tutti coloro che hanno fede in Cristo ricevono il battesimo con lo Spirito Santo (Giovanni 7:37-39; Romani 8:14-16; Galati 3:14; 4:6; Efesini 1:13).
Chi non ha lo Spirito Santo non appartiene a Cristo (cfr. Romani 8:9).
La dottrina del battesimo dello Spirito Santo ci dice che gli uomini e le donne che sperimentano questo, grazie a Gesù (cfr. per esempio Matteo 3:11), diventano membra dell'unico corpo di Cristo.
Lo Spirito opera nella chiesa per formarla incorporando a essa tutti i veri i credenti.
Il teologo George Ladd scrive sul battesimo: “Il battesimo con lo Spirito è l'atto dello Spirito Santo che unisce in un'unità spirituale persone di diversa estrazione razziale e diversa estrazione sociale in modo che formino il corpo di Cristo - l'ekklēsia”.
Chi fa parte del corpo di Gesù Cristo, quindi della Sua chiesa, è stato battezzato mediante lo Spirito Santo.
Renè Pache a proposito del battesimo spirituale dà questa definizione: “Il battesimo dello Spirito è l’atto per il quale Dio ci fa membri del Corpo di Cristo”.
E questo è fatto una volta per tutte! (Siamo stati battezzati – ebaptisthēmen - aoristo passivo indicativo) al momento della salvezza.
Lo scopo del battesimo dello Spirito Santo è quello di unire i credenti gli uni con gli altri al corpo del Cristo risorto rendendoci uno con Lui!
Everett Ferguson scrive: “Lo Spirito Santo è all'opera nel battesimo. Egli impartisce la vita nuova di Cristo e diventa il vincolo che unisce Cristo ai cristiani e cristiani tra loro”
La chiesa di Gesù è una e indivisibile!
Per questo motivo dovremmo appartenere a una chiesa locale e dargli la giusta importanza!
La Sua condizione unitaria è dovuta allo Spirito Santo!
Il fattore unificante della chiesa è lo Spirito Santo!
Quando una persona diventava cristiana nel periodo degli Atti degli Apostoli, apparteneva a una chiesa locale, si univa a una chiesa locale, dove metteva a disposizione di questa i doni spirituali che aveva ricevuto dallo Spirito Santo.
Poiché tutti i credenti, senza eccezione, sono battezzati con lo Spirito al momento della salvezza, tutti senza eccezione ricevono doni spirituali per il servizio all'interno della chiesa secondo la prerogativa sovrana dello Spirito (1 Corinzi 12:4,6-11).
Quindi, tutti i credenti in Cristo, non ricevono solo il battesimo spirituale, ma anche i doni spirituali che sono quelle capacità che lo Spirito Santo ci dona per servirlo in modo specifico per un ministero per l’edificazione della chiesa e per la gloria di Dio.
Con i doni spirituali i membri della chiesa possono crescere spiritualmente nella misura in cui si mettono al servizio gli uni per gli altri per il bene comune; così in questo senso nessun dono è da disprezzare! (Romani 12:3-8; 1 Corinzi 12:4-30; Efesini 4:11-16; 1 Pietro 4:10-11).
Ecco perché è importante appartenere a una chiesa: per edificare e aiutare gli altri nella crescita spirituale e anche per crescere noi stessi dal servizio reso dagli altri membri del corpo di Cristo.
Infine consideriamo:
III PERCHÈ È IMPORTANTE ESSERE MEMBRI DI UNA CHIESA LOCALE
Giovanni Calvino disse: “Naturalmente noi crediamo nella Chiesa invisibile, evidente solo agli occhi di Dio, ma ci viene detto di accettare la Chiesa visibile e rimanere in comunione con essa”.
Il motivo per cui è importante appartenere a una chiesa è perché è Biblico!
Non siamo stati creati e salvati da Dio in Gesù Cristo per vivere la nostra fede in solitudine.
La Bibbia non contempla una fede individualista, quindi una fede al di fuori dell’appartenenza a una chiesa locale!
Era la normalità nella chiesa primitiva appartenere a una chiesa per chi veniva salvato da Dio.
Lo vediamo:
A) Nel libro degli Atti
Il libro degli Atti racconta la nascita e la crescita della prima chiesa a Gerusalemme.
La chiesa nel Nuovo Testamento iniziò a Gerusalemme il giorno di Pentecoste (Atti 2:1) quando lo Spirito Santo discese dal cielo e cominciò ad abitare nei primi credenti.
La chiesa primitiva teneva un attento conteggio di coloro che venivano aggiunti come nuovi membri al corpo di Cristo, la chiesa.
Questa chiesa iniziò con "un gruppo di circa centoventi" persone (Atti 1:15).
A riguardo Cliff McManis scrive: “Il fatto che la Bibbia dia un numero specifico di persone è significativo. Significa che qualcuno in carica stava tenendo un conteggio formale di chi costituiva la Prima Chiesa di Gerusalemme. C'erano membri chiaramente identificabili. I nomi sono persino menzionati in Atti 1:13–14”.
Luca, l'autore del libro degli Atti, da ripetuti aggiornamenti su quante persone erano membri della chiesa.
In Atti 2:41-42 leggiamo: “Quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone. Ed erano perseveranti nell'ascoltare l'insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere”.
L'appartenenza alla chiesa era presa sul serio e considerata un privilegio.
La devozione religiosa dei primi cristiani era quotidiana nella chiesa locale.
Toccati dalla predicazione di Pietro tremila persone, molti di loro pellegrini arrivati a Gerusalemme per la festa della Pentecoste, si pentirono dei loro peccati e furono battezzate in acqua (cfr. per esempio Matteo 28:19; Marco 16:16; Atti 8:36-39; 11:16) nel nome di Gesù (Atti 2:38), e aggiunte alla chiesa.
“Furono aggiunte” (prosetethēsan -aoristo passivo indicativo) significa "posto in", e parla di un atto deliberato e calcolato di aggiungere un numero selezionato a un insieme più grande ed esistente, al quale d'ora in poi apparterranno.
Evidentemente era il Signore che aggiungeva alla chiesa coloro che salvava e non le persone che usava come Suoi strumenti nel salvarli!
Infatti in Atti 2:46-47 è scritto: “E ogni giorno andavano assidui e concordi al tempio, rompevano il pane nelle case e prendevano il loro cibo insieme, con gioia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo. Il Signore aggiungeva al loro numero ogni giorno quelli che venivano salvati”.
Il fatto che il Signore aggiungesse alla chiesa coloro che venivano salvati, ricorda che Dio è sovrano nella salvezza e questo avveniva costantemente!
La chiesa locale di Gerusalemme crebbe ancora di più, in Atti 4:4 è scritto che il numero degli uomini era cinquemila.
Così in Atti 5:14 troviamo ancora scritto: “E sempre di più si aggiungevano uomini e donne in gran numero, che credevano nel Signore”.
E questa crescita numerica della chiesa era costante (cfr. per esempio Atti 6:1,7; 9:1).
L’importanza di essere membri della chiesa locale lo vediamo ancora:
B) Nelle lettere dell’apostolo Paolo
Come abbiamo visto prima, Paolo scriveva alle chiese locali e nelle sue lettere, nomina persone specifiche in ogni chiesa locale (Romani 16:1–24; 1 Corinzi 1:14; Efesini 6:21; Filippesi 4:2; Colossesi 4:7–18; 1 Tessalonicesi 3:2; 1 Timoteo 1:20; 2 Timoteo 4:9–21).
Sempre Cliff McManis riguardo l’importanza dell’appartenenza a una chiesa locale riguardo le lettere di Paolo dice: “Scriveva con autorità, aspettandosi sempre la piena conformità da parte dei suoi ascoltatori. Poteva farlo perché stava scrivendo a persone specifiche, con nomi e volti, che erano membri definiti delle chiese locali con cui lavorava. Questo sarebbe stato possibile solo se ci fosse stata un'appartenenza formale mantenuta nelle chiese locali”.
Quindi l'appartenenza formale ai luoghi locali di pratica religiosa era la norma ai giorni di Paolo.
Quindi possiamo affermare che nella chiesa primitiva quando una persona diventava cristiana apparteneva a una chiesa locale, si univa a una chiesa locale.
Così il Nuovo Testamento presuppone che tutti i cristiani partecipino alla vita di una chiesa locale, incontrandosi con essa per il culto (cfr. per esempio Ebrei 10:25), accettando il suo nutrimento e la sua disciplina (cfr. per esempio Matteo 18:15–20; Atti 2:42; 18:11; Galati 6:1; 2 Tessalonicesi 3:6-15), e partecipando alla sua opera di testimonianza (cfr. per esempio Atti 1:8), e farne parte è un prerequisito per partecipare alla cena del Signore (1 Corinzi 11:20-33).
Allora possiamo affermare: i cristiani disobbediscono a Dio e s’impoveriscono rifiutandosi di unirsi ad altri credenti!!
Certamente ci possono essere situazioni particolari per cui non si appartiene a una chiesa locale, ma dobbiamo ricordare che è Biblico fare del nostro meglio per unirci a una chiesa locale, esserne membro.
CONCLUSIONE
Martyn Lloyd Jones disse: “Che posto meraviglioso è la casa di Dio. Spesso troverai la liberazione semplicemente entrando in essa. Molte volte ho ringraziato Dio per la sua casa. Ringrazio Dio che ha ordinato che il Suo popolo si riunisca in gruppi e adori insieme. La casa di Dio mi ha liberato dalla ‘parotite e dal morbillo dell'anima’ mille volte e più, solo per entrare nelle sue porte”.
Ci viene a mancare molto spiritualmente se non siamo membri attivi in una chiesa locale!
Avremo una cattiva salute spirituale!
Alcuni credenti sono indecisi quale chiesa frequentare, vagano avanti e indietro senza mai impegnarsi veramente, ma facciamo attenzione a non fare la fine di quel mulo che si trovò tra due pagliai, ma era del tutto incapace di decidere quale mangiare per primo.
A causa della sua indecisione, non mangiò nessuno dei due; è rimase lì finché non morì di fame!
Se per qualche motivo non sei unito a una chiesa locale, o non la frequenti assiduamente, o vaghi da una chiesa all’altra, prega che Dio ti possa guidare in una chiesa sana, è importante per la tua salute spirituale!