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"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Apocalisse 1:8: Il Signore controlla la storia!

Apocalisse 1:8: Il Signore controlla la storia!

In questo ultimo anno abbiamo visto e sentito persone anche credenti concentrarsi, come abbiamo fatto altre volte, sulla sofferenza, sul problema, sulla pandemia, ma noi dobbiamo concentrarci su Dio!

In questi tempi di pandemia, ci sono tanti aspetti di Dio che ci possono confortare come la Sua sovranità, la Sua eternità e la Sua dinamicità.

Il Signore, in questo periodo non è assente dalla storia degli uomini, anzi la sta guidando e preparando per il Suo ritorno.

Questo versetto ci parla di: 

I SOVRANITÀ DI DIO 

Noi leggiamo: “’Io sono l'alfa e l'omega’, dice il Signore Dio’”.

“Io sono” (egō eimi) ricorda una serie di affermazioni dell’Antico Testamento (per esempio Deuteronomio 32:39; Isaia 43:10-11; 45:3) che riguardano l’auto-identificazione di Dio, e ricorda, in modo particolare la Sua dichiarazione in Esodo 3:13-14, dove viene rivelato il nome del patto: Yahweh.

Nel Nuovo Testamento “Io sono” (egō eimi) è una frequente auto-designazione di Gesù come vediamo nel vangelo di Giovanni (Giovanni 6:51; 8:12,58; 10:9,11; 11:24-25; 15:1).

Il libro dell'Apocalisse usa la frase “l’Alfa e l’Omega” come auto-designazione di Dio (Apocalisse 21:6) e come auto-designazione di Gesù come in questo caso (Apocalisse 1:8; 22:13), e questo indica la Sua divinità, Gesù è l’Alfa e l’Omega come Dio Padre. 

Anche “Signore“ (Kurios) riflette il nome del patto.

Così “Io sono” e “Signore” indicano il Signore dell’Antico Testamento.

“Signore Dio" è spesso usato in Apocalisse per sottolineare l’autorità di giudicare e governare (cfr. Apocalisse 11:17; 18:8; 19:6; 22:5).

“L’Alfa e l’Omega” ci ricorda che:

A) Il Signore guida la storia

“’Io sono l'alfa e l'omega’, dice il Signore Dio, ‘colui che è, che era e che viene, l'Onnipotente’” presenta la visione della storia di Dio, il fatto che Lui è sovrano, ha in controllo la storia dell’umanità dall’inizio alla fine!

Lo scopo primario dell'Apocalisse è quello di far capire ai cristiani di ogni epoca ciò che sta accadendo nella storia dal punto di vista di Dio, piuttosto che da quello dell'uomo, e di essere confortati, rafforzati nella fede e vivere per glorificare il Signore in ogni momento, anche nei periodi più brutti.

Quindi questo versetto c’incoraggia a vedere la storia dei nostri giorni secondo il fatto che Dio sta guidando la storia per il compimento del Suo piano.  

C’è una ragione per quello che sta accadendo ai nostri giorni, e questa si trova nel Signore che sta controllando la storia secondo la Sua volontà!

La questione della sovranità di Dio è essenziale per tutti i cristiani, ma soprattutto per coloro che stanno attraversando momenti difficili. 

“Alfa e Omega” è la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco, come per noi italiani è dalla “A alla Z”.

“Alfa e Omega” è una figura retorica conosciuta come “merismo” in cui l'inizio e la fine di una serie sono nominati con lo scopo di enfatizzare tutto ciò che viene in mezzo, fa riferimento a tutto ciò che si trova tra queste due lettere.

Il punto è che il Signore Dio è sovrano su tutto il tempo e la storia.

Dio è il Signore, l’inizio di tutta la storia come anche della fine della storia, ed è il Signore di tutto quello che c’è in mezzo tra l’inizio e la fine, quindi “l’Alfa e l’Omega” indica la totalità, il controllo di Dio di tutta la storia.

Il Signore regna su tutta la storia dall'inizio alla fine! 

Il Signore inizia e completa tutte le cose, è il primo e l’ultimo, è il principio e la fine come è scritto in Apocalisse 21:6 e 22:13, cioè Colui che controlla e guida la storia, che inizia e completa tutte le cose secondo il Suo piano.

“L’Alfa e l’Omega” ha uno sfondo nell’Antico Testamento.

In Isaia 44:6 leggiamo: “Così parla il SIGNORE, re d'Israele e suo salvatore, il SIGNORE degli eserciti: Io sono il primo e sono l'ultimo, e fuori di me non c'è Dio”. (cfr. Isaia 48:12).

Questo versetto sottolinea l’eterna trascendente grandezza e unicità del Signore come Dio; non c'è niente e nessuno con cui confrontarlo; Dio non ha paragoni, e come il Signore degli eserciti ha il potere di realizzare ciò che vuole. 

“Io sono il primo e sono l'ultimo” indica che Dio esisteva prima di tutte le cose ed esisterà per sempre, quindi ci parla di eternità, auto-esistenza, ma anche della sovranità di Dio sulla storia.

Come “primo”, il Signore, era sulla scena quando ancora non esisteva la terra, e così era sulla scena anche quando cominciò a crearla e come ”l’ultimo”, sarà ancora sulla scena quando chiuderà la storia di questo mondo, quando dirà la parola: “Fine”, ma è implicito che tra l’inizio e la fine Dio è anche durante, nel senso che sta guidando la storia dall’inizio alla fine!

Gary Smith riguardo “Io sono il primo e sono l'ultimo” scrive: “Una frase che non è solo un titolo, ma anche una descrizione della sua sovranità unica su tutti gli eventi. Sa cosa è successo in passato e ha pianificato e rivelato al suo popolo alcune delle cose che accadranno in futuro. Questa non è una dichiarazione filosofica astratta della sua eternità, ma un promemoria che le sue opere coprono l'intero ambito della storia dall'inizio alla fine dei tempi. Quest’affermazione darebbe assicurazione al pubblico che Dio sa tutto sui loro problemi passati e sarà con loro per aiutarli in futuro… Quando Dio afferma di essere il primo (41:4; 48:12), indica che ha preceduto i primi eventi della creazione e continuerà come Signore sovrano sulla creazione fino agli ultimi eventi”. 

Anche se Dio trascende tutto, abbraccia anche tutto nella storia degli uomini, è anche immanente! 

Dio è sovrano sulla storia degli uomini, controlla ogni atto degli uomini, controlla la natura (1 Cronache 29:11-12; Salmo 47), controlla anche le avversità! (cfr. Isaia 45:7; Lamentazioni 3:37; Amos 3:6), e dirige la storia dell’umanità secondo il Suo piano (Per esempio Romani 8:28; Efesini 1:11), e lo porterà a compimento!

In Apocalisse 21:6, dopo che il Signore ha chiuso il vecchio mondo e iniziato il nuovo è scritto: “Ogni cosa è compiuta. Io sono l'alfa e l'omega, il principio e la fine”. 

Che Dio è “il principio” (archē) si riferisce che il Signore è la fonte, l’origine, o la causa di tutte le cose (Colossesi 1:18; Apocalisse 3:14).

La parola “fine” (telos) indica la conclusione di un processo (Matteo 24:6; Marco 13:7; Luca 21:9; 1 Corinzi 15:24).

Peter C. Moore dice: “Dio non è solo il Signore della creazione, quello che inizia tutto secondo un grande piano. È anche il Signore della storia. La storia è ‘la sua storia’, e in una combinazione insondabile di sovranità divina e volontà umana, Dio è il maestro scacchista che muove i suoi scacchieri avanti e indietro in previsione del momento finale quando darà scacco matto a tutto ciò che gli si oppone e il suo regno sarà universalmente riconosciuto”.

Il Signore realizzerà il Suo piano! Non conosce la parola “sconfitta!”, e non è mai colto di sorpresa, questo è impossibile!

Ciò che Dio ha progettato lo realizzerà!

E ciò che non fa parte del Suo piano non accadrà!

Niente sfugge al controllo di Dio!

Thomas Schreiner scrive: “Non c'è mai stato un tempo in cui non fosse il Signore supremo e non c'è possibilità che la storia sfugga al suo controllo”.

Sii sereno! Sii serena! Dio ha tutto sotto controllo! La tua storia, la storia dell’umanità è nelle Sue mani!

Giovanni spiega qui perché il Signore governa la storia, perché realizza sempre i Suoi obiettivi e piani, e quindi niente, o nessuno può ostacolare i Suoi disegni.

Il Signore, infatti è:

B) L’Onnipotente

La parola greca per "L'Onnipotente" (pantokratōr) (2 Corinzi 6:18; Apocalisse 1:8; 4:8; 11:17; 15:3; 16:7, 14; 19:6, 15; 21:22) indica “potere”, “forza”, “dominio”, “sovrano su tutto”.

Questa parola si concentra sulla sovranità di Dio, sull'autorità che non ha ostacoli, Dio è in grado di realizzare ciò che gli piace e vuole, il Suo piano non può essere frustrato! 

Nella traduzione greca dell’Antico Testamento: “La Settanta”, “Onnipotente” traduce il nome “Signore degli eserciti” (“Yahweh ṣĕbā'ôt" - per esempio Aggeo 1:2,5,7,9; Malachia 1:4,6,8,9,10,13,14), cioè Signore di tutto e di tutti, di tutto ciò che ha creato e li usa come Suoi strumenti, e ha una sfumatura di dominio completo e vittoria su tutti i nemici (cfr. 2 Samuele 7: 8; Amos 4:13; 9:5; Aggeo 2: 6-9; molto frequente in Zaccaria e Malachia).

Il Signore usa ciò che ha creato come suoi strumenti per realizzare il Suo piano, quindi anche le cose della natura!

Quindi gli uomini, gli animali, la neve, la tempesta, i virus sono strumenti nella mano di Dio per realizzare i Suoi piani!

"L'Onnipotente" è qualcuno la cui influenza di controllo sulla terra e sulla realtà è illimitata; questo è solo in riferimento al Signore Dio.

In Isaia 46:10 il Signore afferma: Ricordate il passato, le cose antiche; perché io sono Dio, e non ce n’è alcun altro; sono Dio, e nessuno è simile a me. Io annuncio la fine sin dal principio, molto tempo prima dico le cose non ancora avvenute; io dico: “Il mio piano sussisterà, e metterò a effetto tutta la mia volontà.”

Salmo 33:10-11 dice: “Il SIGNORE rende vano il volere delle nazioni, egli annulla i disegni dei popoli.   La volontà del SIGNORE sussiste per sempre, i disegni del suo cuore durano d'età in età”.

E ancora Isaia 14:27 dice: “Il SIGNORE degli eserciti ha fatto questo piano; chi potrà frustrarlo? La sua mano è stesa; chi gliela farà ritirare?”

Come gli altri titoli in questo v.8, “Onnipotente” ha lo scopo di incoraggiare e sostenere i credenti in un momento di crisi. 

Il Signore è Colui che può fare tutto, ed è Colui che tiene insieme e controlla tutte le cose per i Suoi scopi, ecco ciò che dobbiamo ricordare in questo periodo storico di pandemia universale, o nella sofferenza, o nei problemi!

Solo con il presupposto che il Signore Dio è “l’Onnipotente” possiamo essere fiduciosi e sereni che come ha iniziato la storia, la sta guidando e la porterà a compimento!

Se mentre Cesare (autokratōr -letteralmente: “colui che comanda secondo la sua volontà”), ai tempi della stesura dell’Apocalisse, il persecutore dei cristiani, governava su un'area limitata e per un tempo limitato, il Signore Dio “Onnipotente” (pantokratōr) governava l'intero universo per tutto il tempo della vita sulla terra!

Gli archeologi hanno trovato dei graffiti a Efeso, una delle chiese a cui Giovanni scrisse, che dice: ‘Roma, il tuo potere non finirà mai!’. 

Questa frase non si capisce se ha un senso di trionfo e di ottimismo, oppure di sconfitta e di disperazione.

Per i cristiani del primo secolo, per i lettori di Giovanni, il potere Romano era una minaccia persecutoria presente e seria, quindi quest’affermazione per loro era una brutta notizia. 

Roma era conosciuta come "Roma eterna", e sembrava che il potere Romano sarebbe durato per sempre.

Il potere di Roma era visto come una potenza invincibile, ma Giovanni ricorda ai suoi lettori che il Signore Dio è l’Alfa e l’Omega, l’Onnipotente!

Queste parole erano un balsamo per la chiesa sofferente sotto il controllo dell'Impero Romano, non poteva dire che Dio l’avesse abbandonata, o che il suo governo fosse stato compromesso, o sia venuto meno perché il Signore Dio è l’Alfa e l’Omega, il principio e la fine! L’Onnipotente! 

Tutto è nelle Sue mani: le cose che riteniamo belle e le cose che riteniamo brutte!

Allora, i cristiani di quel periodo che stavano soffrendo, leggendo queste parole potevano essere incoraggiati.

Quindi con queste parole, Gesù non stava rivelando la sua sovranità eterna per l'edificazione teologica dei credenti, ma la stava sottolineando per l'incoraggiamento dei cristiani che stavano affrontando la persecuzione per la loro fede.

Thomas Schreiner scrive: “La sovranità di Dio respira attraverso questi versetti in modo che i lettori siano certi, in mezzo alla loro sofferenza, che sono nelle sue mani amorevoli. Non abbandona mai il suo popolo, ma realizzerà i suoi scopi nonostante l'orrendo male che caratterizza la loro attuale esistenza. La sovranità di Dio assicura ai credenti che il suo regno verrà e la sua volontà sarà fatta. Le lacrime e i sospiri di questa attuale epoca malvagia non dureranno per sempre, né i malvagi resisteranno”.

Così tutto il potere è nelle mani di Dio, compresa la sofferenza e la pandemia!

Anche se stiamo soffrendo in un modo diverso siamo incoraggiati da questi versetti che Dio sta guidando in questo momento difficile, la storia secondo il Suo piano.

Non siamo sotto i colpi della pandemia e di quello che comporta, o di qualsiasi altro tipo di sofferenza, o disgrazia, ma di Dio! 

Dio regna su tutto! (cfr. per esempio 1 Cronache 29:11-12; Salmo 47:1-2,7-9).

Un altro aspetto incoraggiante della natura di Dio in questo versetto, oltre la Sua sovranità che controlla la storia, è l’eternità, quindi consideriamo ora:

II L’ETERNITÀ DI DIO

“Colui che è, che era e che viene” (vedi anche v.4) indica l’esistenza e l’eternità di Dio.

“Colui che è, che era e che viene” porta la sfumatura dell'Eterno Dio che unisce passato, presente e futuro sotto il Suo sovrano controllo.

Molti passi della Bibbia parlano che Dio è eterno (per esempio Deuteronomio 33:27; Salmo 102:27; Isaia 57:15; 1 Timoteo 1:17).

Nel Salmo 90:2 leggiamo: “Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e l’universo, anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio”.

Dio è eterno significa che non c’è mai stato un momento in cui Dio non sia mai esistito: Egli fu, è, e sarà sempre ciò che è. 

Prima di aver creato il tempo, Dio già esisteva nell’eternità ed esisterà per sempre!

Dio non ha avuto un inizio e non avrà mai una fine! 

Non subisce la nascita, crescita, lo sviluppo o la maturazione come lo è per noi!

La nostra esistenza è segnata da giorni, settimane, mesi e anni; non così l'esistenza di Dio. 

Dio non è limitato dalla dimensione del tempo, è esaltato al di sopra del tempo e dei suoi limiti; esiste al di fuori dei confini del tempo e sebbene ne sia l'autore, non è condizionato, confinato, o misurato da esso!

La nostra vita la vediamo in un passato, presente e futuro, ma non esiste tale divisione nella vita di Dio. 

Anche se Dio non è soggetto ai limiti del tempo, l’Io sono (Esodo 3:14; cfr. Apocalisse 1:4,8), l’eterno presente opera nel tempo degli uomini come abbiamo già detto!

Il fatto che in Dio non ci sia la possibilità che muoia con il passare degli anni, e quindi il Suo controllo sovrano muore con Lui, ci è di grande conforto!

Quale notizia migliore potrebbero avere i cristiani nella loro vita, soprattutto nella loro sofferenza!

A) Il Signore Dio è Colui che è

Il verbo “è” (ōn - presente attivo participio) indica la Sua auto-esistenza e anche il Suo essere dinamico presente, come anche “Io sono” (egō eimi).

Il verbo “è” esprime non solo la vita di Dio per sempre, ma anche la continua attività di Dio.

C’è un’allusione, ancora, al nome di Dio “Yahweh” (YHWH), cioè “Signore”, di Esodo 3:14 dove troviamo scritto: “Dio disse a Mosè: ‘Io sono colui che sono’. Poi disse: ‘Dirai così ai figli d'Israele: -l'IO SONO mi ha mandato da voi-‘”.

“Io sono colui che sono” indica una continua esistenza in se stesso. 

Così anche in Esodo 6:3 leggiamo: “Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui conosciuto da loro con il mio nome di SIGNORE”.

“Signore” (Yahweh) oltre a significare che Dio è presente ed entra nella scena degli uomini, nella vita del Suo popolo per salvarli dalla schiavitù Egiziana, indica anche che ha vita in se stesso, è auto-esistente, è eternamente presente, indica un’esistenza autonoma, immutabile ed eterna.

Il Signore non cambia e non può cambiare con il passare degli anni!

Questo ci ricorda la Sua immutabilità, un’altra caratteristica della natura di Dio!

Dio non cambia con il passare degli anni come noi! 

Quello che Lui è rimane per sempre!

L’eternità, come l’immutabilità di Dio, in modo particolare in questi tempi di pandemia, ci deve portare serenità!

L'eternità e l’immutabilità di Dio fornisce una buona notizia per i cristiani sofferenti come i credenti a cui Giovanni stava scrivendo e anche per noi oggi. 

B) Il Signore Dio è Colui che era

“Era” (ēn – imperfetto attivo indicativo) indica la Sua esistenza e il Suo essere dinamico continuo nel passato prima del momento presente, quindi indica la Sua eterna esistenza.

Così è di grande conforto il fatto che Dio è auto-esistente, autosufficiente, eterno e immutabile, perché non cambierà mai e sarà sempre disponibile e non ci può essere nessun evento e nessun tempo nel futuro che possa separarci da Lui!

Così ora e per sempre possiamo riporre la nostra fiducia tranquillamente su di Lui!

C) Il Signore Dio è Colui che viene

La natura di Dio non è statica, è eternamente dinamica!  

Il Signore Dio, è Colui che presto ritornerà sulla terra per compiere la sua volontà! 

Il Signore è l’essere eterno e immutabile, esiste oggi, è esistito da sempre nel passato e così sarà in futuro per sempre!

Il Signore Dio, l’Onnipotente, come controlla la storia presente, ha fatto nel passato e così farà nel futuro.

Dio era prima l’impero Romano e sarà anche dopo, è l’incoraggiamento di questo versetto per i cristiani che stavano soffrendo la persecuzione sotto l’impero Romano.

L'Impero Romano è arrivato e se n'è andato, ma Dio è eterno e la Sua chiesa è ancora viva e presente!

Possiamo essere certi e fiduciosi di come andrà la storia perché il nostro Dio è ‘Colui che è, e che era e che viene".

“Viene”, ci porta a considerare:

III LA DINAMICITÀ DI DIO

Il Signore Dio è stato, è e sarà attivamente impegnato con il Suo mondo, anche se a noi a volte ci sembra tutto confuso nelle mani di forze impersonali, o del caos, o degli uomini!

Il verbo presente “viene” (erchomenos -presente medio participio) è usato per esprimere il futuro.

La ragione per cui usa il presente e non il futuro “verrà” è perché prima di tutto corrisponde al v.7, quando parla del ritorno di Gesù Cristo, che viene (erchetai – presente medio indicativo) sulle nuvole.

Inoltre il senso è che non è ancora qui, ma sta arrivando; in questo modo accresce l'attenzione sull'imminenza della Sua venuta, come dire: “Colui che è già in viaggio può arrivare da un momento all'altro”.

Quindi vediamo:

A) Il ritorno del Signore Gesù 

Quando Gesù Cristo ritornerà porterà giudizio e rinnovamento alla sua creazione (per esempio Matteo 25:31-46; Apocalisse 20:11-21:27).

Il Signore Gesù porterà, secondo il Suo calendario, la conclusione della storia di questo mondo al Suo ritorno (Efesini 1:9-10; 1 Timoteo 6:15) e farà nuovi cieli e nuova terra dove non ci sarà più la sofferenza e la morte! (Apocalisse 21-22) 

Il ritorno di Gesù è documentato nella Bibbia, è una delle dottrine più ampiamente insegnate.

Gesù ne ha parlato diverse volte (per esempio Matteo 24:30-25:13; Marco 14:62; Atti 1:11).

Faceva parte della predicazione apostolica (Atti 3:19-21; 1 Corinzi 15:12-28; 1 Tessalonicesi 4:16-17; Colossesi 3:4; 1 Tessalonicesi 2:19; 3:13; 4:15; 5:23; 5:1-4; 2 Tessalonicesi 1:7,10; 2 Tessalonicesi 2:1,8; 2 Timoteo 4:8; Ebrei 9:27–28; Giacomo 5: 7-8; 2 Pietro 3:10–13; Apocalisse 22:20).

Anche la celebrazione della cena del Signore ci parla del Suo ritorno, infatti nella cena annunciamo la morte del Signore finché egli venga (1 Corinzi 11:26).

Gesù è venuto sulla terra la prima volta in umiliazione e ritornerà in esaltazione (cfr. Filippesi 2:1-11). 

È venuto la prima volta per essere ucciso; ritornerà per giudicare i Suoi nemici (cfr. 2 Tessalonicesi 1:8-10).

È venuto la prima volta per servire (Marco 10:43-45); tornerà per essere servito (Filippesi 2:10). 

È venuto la prima volta come servo sofferente (Isaia 53); tornerà come re vincitore (Apocalisse 19:11-21). 

Consideriamo ora:

B) Gli aspetti del ritorno del Signore Gesù

La sfida che il libro dell'Apocalisse pone a ogni persona è quella di essere pronti per il ritorno di Cristo; anche se non è scritto il giorno e l’ora quando Gesù ritornerà (Matteo 24:36; Atti 1:6-7).

Il ritorno di Gesù:

(a) Sarà personale

Gesù stesso ritornerà! Non manderà nessun altro al Suo posto!

In Giovanni 14:3 Gesù promette: “Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi”.

In 1 Tessalonicesi 4:16 Paolo dice: “Perché il Signore stesso, con un ordine, con voce d'arcangelo e con la tromba di Dio, scenderà dal cielo, e prima risusciteranno i morti in Cristo”. 

Il ritorno di Gesù:

(b) Sarà fisico

In Atti 1:11 è scritto: “Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto, ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo”.

Gesù tornerà nello stesso modo in cui è partito implica che il ritorno sarà corporeo (cfr. Luca 24:36-52; Giovanni 20:26-27).

Il ritorno di Gesù:

(c) Sarà visibile

In Matteo 24:30 leggiamo: “E vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nuvole del cielo, con potenza e grande gloria.”

Atti 1:11 ci dice anche che il ritorno di Cristo sarà come la Sua partenza.

In Apocalisse 1:7 Giovanni dice: “Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen”.

Il ritorno di Gesù:

(d) Sarà inaspettato

La seconda venuta sarà preceduta da diversi segni (Matteo 24:15,21,29), ma non indicheranno l'ora esatta del ritorno di Gesù, e quindi per molti sarà inaspettato come un ladro che arriva di notte; le persone si sentiranno sicure, ma ci sarà una rovina improvvisa (1 Tessalonicesi 5:2-3).

Gli insegnamenti di Gesù suggeriscono che a causa di un lungo ritardo prima della seconda venuta, alcuni non saranno pronti (Matteo 25:1-13; cfr. 2 Pietro 3:3-4). 

Quando Gesù ritornerà sarà troppo tardi per prepararsi (Matteo 25:8–10). 

Il ritorno di Gesù:

(e) Sarà trionfante e glorioso

Egli verrà sulle nuvole con grande potenza e grande gloria (Matteo 24: 30; Marco 13: 26; Luca 21:27). 

Siederà sul suo glorioso trono e giudicherà tutte le nazioni (Matteo 25:31–46). 

Millard Erickson scrive: “L'ironia di questa situazione è che colui che è stato giudicato alla fine della sua permanenza sulla terra sarà il giudice su tutto alla sua seconda venuta. Chiaramente, sarà il trionfante, glorioso Signore di tutti”.

Infine vediamo:

C) L’attesa per il ritorno del Signore Gesù 

Certo l’atteggiamento di attesa è cambiato nel corso degli anni.

Cosa implica per i cristiani la seconda venuta di Gesù?

Come deve essere il loro atteggiamento?

(a) Il ritorno di Gesù è desiderato dal cristiano

Tito 2:11-13 dice: “Infatti la grazia di Dio, salvifica per tutti gli uomini, si è manifestata, e ci insegna a rinunziare all'empietà e alle passioni mondane, per vivere in questo mondo moderatamente, giustamente e in modo santo, aspettando la beata speranza e l'apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore, Cristo Gesù”. (1 Corinzi 1:7; Filippesi 3:20; 1 Tessalonicesi 1:10; 2 Pietro 3:12).

Come credenti dovremmo desiderare ardentemente il ritorno di Cristo!

Il desiderio lo troviamo per esempio in 1 Corinzi 16:22, dove troviamo scritta le parole aramaiche “Marana tha” che significa “Signore nostro vieni”.

In Apocalisse 22:20 è scritto: “Colui che attesta queste cose, dice: ‘Sì, vengo presto!’ Amen! Vieni, Signore Gesù!”

(b) Il ritorno di Gesù è la speranza del cristiano 

Paolo a Tito parla di beata speranza (Tito 2:13).

Ma anche altrove nel Nuovo Testamento si parla del ritorno di Gesù di speranza. 

(Atti 23:6; 26: 6-8; Romani 8:23-25; 1 Corinzi 15:19; Galati 5:5; 1 Giovanni 3:2-3).

È l’evento che segnerà il completamento del piano di Dio e un nuovo inizio (Apocalisse 21:11-22:21). 

Tutto ciò era di grande incoraggiamento per i cristiani (cfr. 1 Tessalonicesi 4:14-18; 5:11; 2 Timoteo 2:12; Ebrei 10:35-39; Giacomo 5:7) che stavano soffrendo a causa della persecuzione. 

(c) Il ritorno di Gesù ha un marcato effetto sulla nostra vita e sul servizio cristiano

Riconoscere e credere a questa verità ci spinge alla preparazione con una vita di santificazione (Matteo 25:6-13; 2 Pietro 3:11; 1 Giovanni 3:3); alla vigilanza, prontezza e perseveranza (Matteo 24:44; Marco 13:35-37; 1 Tessalonicesi 5:6; 1 Giovanni 2:28); è un grande stimolo al servizio (Matteo 24:45-51; Luca 19:13; Atti 1: 8; 15: 13-18; Romani 11:22–32; 1 Corinzi 3:11-15; 2 Corinzi 5:10-11). 

Il ritorno deve essere affrettato da parte nostra (2 Pietro 3:12) e nell’attesa dobbiamo pregare (Apocalisse 22:20).

Il ritorno di Gesù sfida coloro che si sono allontanati a ritornare a Lui (Romani 13:11-14); costituisce un avvertimento per gli empi che saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza del Signore, quindi andranno all’inferno (2 Tessalonicesi 1:7-10, cfr. Luca 16:19-31).

È uno degli appelli più efficaci per l'accettazione di Cristo e per la consacrazione a Dio (Romani 13:11-14; 2 Tessalonicesi 1:7–10).

Quindi, il ritorno del Signore Gesù c’incoraggia a rimanere saldi nella speranza e nell'azione per la gloria del Signore fino a quel giorno, a essere pronti al Suo ritorno aspettandolo pazientemente e con amore (vedi ad esempio Matteo 24:44; Luca 12:40., Romani 13:11-14; Colossesi 3:3-4; 1 Timoteo 6:13-16; 2 Timoteo 4:8; Tito 2:11-14; 2 Tessalonicesi 3:5; Giacomo 5:7,8).

CONCLUSIONE

Il tema principale del libro dell’Apocalisse è la sovranità di Dio, il Signore della storia!

Le parole di Dio pronunciate in questo passaggio hanno lo scopo di rafforzare la fede dei cristiani nel loro tumulto e angoscia.

In questi ultimi tempi di pandemia, molte persone sono smarrite e prese dall’ansia, dal nervosismo e dalla preoccupazione.

Ma ciò che conta, ciò che è davvero importante, soprattutto in questo periodo storico di pandemia è ricordarci che il Signore Dio è l’Alfa e l’Omega, l’Onnipotente eterno, auto-esistente, immutabile, è il Signore della storia e la sta guidando per il Suo ritorno! 

“La storia è una storia scritta dal dito di Dio” disse C. S. Lewis.

Il Signore ha già scritto la storia e la sta guidando secondo il Suo piano!

Non aver paura, non farti prendere dall’ansia, o dal panico, perché il Signore è attivo nella storia egli uomini!

Tutti gli eventi, anche i più piccoli dettagli, sono eventi di Dio!

Il Signore sta guidando la storia verso la realizzazione del Suo piano!

Il Signore sta guidando la storia, come ha fatto nel passato e così farà in futuro!

Questa è fonte di sicurezza e di conforto per noi!

Questo dovrebbe stimolarci a essere sereni, all’adorazione e al ringraziamento, come anche alla santificazione e consacrazione, a non farci tesori su questa terra che presto finirà, ma un tesoro nel nuovo cielo e nuova terra (Apocalisse 21-22).

 



 


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