La diagnosi del vuoto esistenziale del mondo e la pienezza di Dio in Cristo Viviamo in un’epoca straordinaria: abbiamo progresso, tecnologia, intrattenimento senza fine. Abbiamo più comodità che mai. Eppure, se ragioniamo con onestà, vediamo tanti cuori inquieti intorno a noi; forse lo è anche il nostro. Tutti noi viviamo con una sete profonda che sembra difficile da dissetare, una sete che cerchiamo nel successo, nel piacere, nelle esperienze, nelle relazioni... eppure qualcosa sembra sempre mancare. Hai mai provato a riempire un contenitore bucato? Per quanto versi acqua, non si riempie mai. Non è colpa dell’acqua - è la natura del contenitore. Viviamo nell’epoca più prospera della storia, eppure i tassi di depressione, ansia e suicidio sono ai massimi storici. Com’è possibile? Se il benessere materiale fosse la risposta, dovremmo essere la generazione più felice di sempre. Invece siamo quella più vuota. Il punto è: Non è il mondo che ci manca. È Dio che ci manca! Il mondo...
Proverbi 27:1: Il futuro non è nelle nostre mani.
“ Non ti vantare del domani, poiché non sai quel che un giorno possa produrre”.
Per "domani" si intendono i piani per qualsiasi data futura. La parola "vantare" (hālal) significa lodare, elogiare. Il quadro è di uno che si elogia per le azioni future immaginate. Ma l’esortazione è chiara: non lo dobbiamo fare! L'incertezza del futuro, su cui noi non abbiamo alcun controllo, è alla base di questa ammonizione. Una cosa è certa: non possiamo sapere ciò che accadrà, questa è una sfera che appartiene solo a Dio; il futuro è nelle mani di Dio (Proverbi 16:1,9). Il senso è: "Non vantarti di quello che farai domani perché non sai cosa succederà allora". Questo versetto c’incoraggia a non essere arroganti, ma umili, a non essere stolti, ma saggi. Non dobbiamo parlare e né progettare come se fossimo padroni del nostro destino, del nostro futuro. Gesù raccontò la parabola del “Ricco stolto” (Luca 12:13-21) per guardarsi dall’avarizia.
Quest’uomo ricco progettava di nuovi granai più grandi e si vantava di godere delle sue ricchezze: “Ma Dio gli disse: ‘Stolto, questa notte stessa l'anima tua ti sarà ridomandata; e quello che hai preparato, di chi sarà?’". Così anche in Giacomo 4:13-16 leggiamo: “E ora a voi che dite: ‘Oggi o domani andremo nella tale città, vi staremo un anno, trafficheremo e guadagneremo’; mentre non sapete quel che succederà domani! Che cos'è infatti la vostra vita? Siete un vapore che appare per un istante e poi svanisce. Dovreste dire invece: ‘Se Dio vuole, saremo in vita e faremo questo o quest'altro’. Invece voi vi vantate con la vostra arroganza. Un tale vanto è cattivo”. Molte persone si vantano del domani come se non dovessero mai morire! Alcuni, in buona salute, o giovani, dimenticano che anche loro moriranno; nella vita, persone di tutte le età muoiono! Queste persone, quando gli viene detto di pensare a Dio, alla morte e alla vita eterna, rispondono che ci penseranno domani a queste cose serie, ma purtroppo per molti di loro, questo domani non ci sarà mai! Non sono pronti a incontrare Dio dopo la morte (Ecclesiaste 12:1; Amos 4:12; Ebrei 9:27), ma tu non lasciarti trovare impreparato! Affrontare il giudizio di Dio, è terribile (Ebrei 10:26-31). C’è un solo modo per la tua salvezza dall’ira di Dio: Gesù Cristo (Giovanni 3:16,36; Atti 4:12; Romani 5:1-2,8-11) che è morto per i peccatori (1 Timoteo 1:12; Romani 3:23-26); chi si ravvede davanti a Dio e ha fede in Gesù (Atti 20:21), chi confessa i suoi peccati (1 Giovanni 1:8-10), è salvato (Efesini 2:8-9). La strada per l’inferno è piena di frasi come: “Ci penserò domani”, oppure “Non ho tempo per pensare a Dio”, “Fammi divertire e prima di morire ci penserò”. Domani potrebbe essere troppo tardi, oggi è il tempo per credere per la tua salvezza (1 Corinzi 6:1-3), non lasciare in sospeso ciò che è eterno, non correre rischi quando si tratta della tua anima, su dove passerai l’eternità. La salvezza della tua anima non è una cosa da prendere alla leggera (Luca 16:19-31), non darti pace finché non sarai salvato, finché non sarai certo che sei un figlio di Dio (Giovanni 1:12-13; Galati 4:4-6). Non rimanere nell’incertezza, pentiti dei tuoi peccati, confessali a Dio e credi in Gesù come tuo Signore e Salvatore.