Passa ai contenuti principali

Luca 4:18-19: La missione di Gesù

 Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto.  Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile.  È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi.  Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio.  Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa.  Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Il tuo sostegno è importante!

Dietro www.predicheonline.com c'è un impegno costante: ore di studio biblico, ricerca approfondita e costi per tenere il sito sempre aggiornato. Il mio obiettivo è rendere accessibile a tutti la ricchezza della Parola di Dio, un messaggio che può trasformare e migliorare la vita. Aiutami a continuare questo ministero con una donazione (anche il prezzo di un caffè); il tuo contributo, piccolo o grande che sia, rappresenta un incoraggiamento concreto per il mio lavoro, e mi permetterà di continuare a scrivere e condividere senza barriere, e di trasformare altre idee in parole da donarti.

Grazie di cuore per la tua generosità.
Salvatore

Geremia 13:23: Possiamo cambiare la nostra natura umana?

Geremia 13:23: Possiamo cambiare la nostra natura umana?
“Può un Cusita cambiare la sua pelle o un leopardo le sue macchie? Solo allora anche voi, abituati come siete a fare il male, potrete fare il bene”.

Le persone possono vivere come se il peccato non avesse conseguenze, ma quelle gravi conseguenze arriveranno! (Romani 6:23). Il contesto di questo versetto è: il popolo di Giuda è avvertito del giudizio di Dio a causa dei suoi peccati. Ora questo versetto ci dice che un Cusita, non può cambiare il colore della sua pelle nera, e nemmeno un leopardo può cambiare le sue macchie. A queste due impossibilità corrisponde una terza: Giuda non è in grado di cambiare il suo comportamento peccaminoso. Il popolo di Giuda era arrivato a un punto in cui non poteva separarsi dal suo peccato, non aveva le forze per cambiare le sue abitudini malvagie.
La sua malvagità era ben radicata da anni e anni di peccato, era diventata una caratteristica fissa della sua vita. Fare il male, non solo fa parte della natura di tutte le persone, come lo è la pelle nera dei Cusiti e le macchie di leopardi, ma anche, non possono cambiare la loro natura peccaminosa. Nel momento in cui un uomo nero, o  un leopardo potranno cambiare il colore della loro pelle, allora anche noi possiamo cambiare il nostro comportamento: dal male al bene. Siamo così radicati nel nostro male che non possiamo cambiare i nostri modi malvagi! Per natura, l'umanità ha una propensione a fare il male (Geremia 17:9), ma ciò su cui Geremia si concentra è che la condotta malvagia viene appresa e rafforzata nel corso degli anni dalla ripetizione. Le cattive abitudini sono come massi che rotolano dalla montagna difficile da controllare man mano che scendono giù velocemente. Il peccato può diventare così abituale che è impossibile rompere i suoi legami (cfr. Giovanni 8:34; Romani 3:23). Se il peccato trova spazio nel tuo cuore, è difficile spezzare le sue catene! Al v.27 il profeta con: “Per quanto tempo ancora non ti purificherai?” richiama a una rottura totale dalle pratiche peccaminose, e presuppone che, se il popolo è incapace di raddrizzare se stesso, potrebbe almeno riconoscere la sua situazione e cercare il Signore, che da solo lo può liberare dai suoi legami malvagi. L’uomo con le sue forze non è in grado di fare cambiamenti dal male in bene, è necessario l’aiuto di Dio! Solo Dio può cambiare il cuore umano! Dio ha mandato il Figlio Gesù Cristo per salvarci dai peccati (Giovanni 3:16; Romani 1:16; 1 Timoteo 1:15), e per mezzo dello Spirito Santo ci fa essere nuove persone con un nuovo carattere e comportamento secondo il Suo carattere (Tito 3:4-6; Efesini 4:17-24; Colossesi 3:9-10), e mediante il Quale possiamo santificarci (Romani 8:12-13; Galati 5:16-22). Non rimanere indifferente riguardo la tua anima! Ogni giorno o ti allontani da Dio, o ti avvicini a Lui. Il peccato crea un muro tra te e Dio (Isaia 59:1-2); ogni anno che passa, questo muro può diventare sempre più alto e spesso. È ora il momento giusto per credere in Gesù Cristo come tuo personale Signore e Salvatore e pentirti dei tuoi peccati davanti a Dio per la tua salvezza (Atti 20:21).

Post popolari in questo blog

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20).

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20). Dai frutti si riconoscono i falsi profeti. Come fai a sapere se qualcuno è un falso profeta? C'è un modo per identificarlo? La risposta è "sì".  Il modo con il quale possiamo discernere un falso profeta, e quindi anche un falso credente è dai suoi frutti.  Infatti, anche se questo paragrafo è dedicato principalmente agli avvertimenti circa i falsi profeti, è anche una prova per tutti i veri credenti! Gesù al v. 15 esorta il suo uditorio, e quindi anche noi a guardarsi dai falsi profeti i quali vengono in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Ora ci dice che i falsi profeti si riconosceranno dai loro frutti. Noi vediamo tre aspetti riguardo i frutti: i frutti sono secondo la specie di albero, dimostrano la qualità dell’albero, segnano il destino dell’albero.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. Gesù conclude il suo discorso sulle preoccupazioni per i bisogni primari riguardo il futuro, dice di non essere ansiosi. Dio si prenderà cura di noi perché fa così con gli uccelli e i campi, non preoccupiamoci del futuro perché il domani si preoccuperà di se stesso, basta a ciascun giorno il suo affanno, cioè viviamo un giorno alla volta con i suoi problemi o difficoltà quotidiani. Molte preoccupazioni riguardano il futuro per paure inesistenti, altre sono reali per problemi economici presenti, ma affrontiamo il presente con la certezza che Dio fin qui ci ha soccorsi (1 Samuele 7:12). Dio non abbandona i suoi figli, li ama e li cura teneramente.

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39).

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39). Qualcuno ha detto: “Tutti sono a favore del progresso. È il cambiamento che non piace”. Questa frase ci fa capire come a moltissime persone non piacciono i cambiamenti, le novità. Tempo fa il Duca di Cambridge, avrebbe affermato: "Qualsiasi cambiamento in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo deve essere deplorato". Questo era anche il problema di molte persone ai tempi di Gesù. Gesù portò qualcosa di nuovo, inconciliabile con certe tradizioni locali, ma molte persone rifiutarono il Suo insegnamento. Continuiamo la nostra serie di predicazioni sulle parabole di Gesù. In questa parabola vediamo la causa, cioè perché Gesù l’ha detto, vediamo il cuore, e poi faremo delle considerazioni finali.