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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Dio è geloso.

Dio è geloso.
Quando pensiamo alla gelosia, pensiamo a una di quelle emozioni poco attraenti, pensiamo a qualcosa di brutto, di solito considerato un tratto negativo piuttosto che positivo.
Così possiamo trovare difficile l'idea che Dio sia geloso.

In questa predicazione sulla gelosia di Dio vediamo: la prova, la particolarità e la pratica.

I LA PROVA. 
La gelosia di Dio è affermata più volte nella Bibbia.

Cominciamo a vedere:
A) Nell’Antico Testamento.
La gelosia esprime un'emozione molto forte.
I termini ebraici tradotti per “gelosia” vengono da una radice (qnʾ) che significa "essere zelanti" o "essere invidiosi".

Quindi possiamo dire che c’è un aspetto positivo della gelosia e uno negativo, o peccaminoso.
Per quanto riguarda Dio, la gelosia non è peccaminosa perché in Lui non c’è peccato in quanto è santo (per esempio Isaia 6:3; Giacomo 1:13). 


Dio fu chiaro fin dall’inizio con il Suo popolo, quando gli diede la Sua legge e stipulò con loro un patto, si fece conoscere come geloso.

Un Dio geloso che non tollera il culto di altri dèi, come leggiamo in Esodo 20:1-6: “Allora Dio pronunziò tutte queste parole: ‘Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.  Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà, fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti’”. (Vedi anche Esodo 34:12-14).

In Deuteronomio 4:23-24 Dio dice: “Guardatevi dal dimenticare il patto che il SIGNORE, il vostro Dio, ha stabilito con voi e dal farvi una scultura che sia immagine di qualsiasi cosa che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha proibita. Poiché il SIGNORE, il tuo Dio, è un fuoco che divora, un Dio geloso”.

La parola “gelosia” è usata per descrivere l'atteggiamento di Dio verso l'adorazione di falsi dèi e riproduzioni di qualsiasi cosa, quindi la sua rabbia nel giudizio nei confronti degli adoratori degli idoli (per esempio Deuteronomio 5:9; 6:13-15, ecc.). 

Alcuni passi parlano della gelosia di Dio e, a volte è associata alla Sua ira e compassione, quindi un movente per l’azione (Numeri 25:11; Deuteronomio 29:19; 32:16,21; Giosuè 24:19-20; 1 Re 14:22-23; Salmo 78:58; 79:5; Ezechiele 8:3-5; 16:38-42; 23:25; 36:5-23; 38:19; 39:25; Gioele 2:18; Naum 1:2; Sofonia 1:18; 3:8; Zaccaria 1:14; 8:2).

Passiamo ora al:
B) Nuovo Testamento.
Il Nuovo Testamento parla di un aspetto peccaminoso della gelosia (per esempio Atti 13:45; Romani 13:13; 1 Corinzi 3:3; Galati 5:20; Giacomo 3:14,16) e presenta anche l’aspetto positivo della gelosia di Dio.

In 2 Corinzi 11:2 Paolo dice:  “Vorrei che sopportaste da parte mia un po'di follia! Ma, sì, già mi state sopportando!  Infatti sono geloso di voi della gelosia di Dio, perché vi ho fidanzati a un unico sposo, per presentarvi come una casta vergine a Cristo”.

Paolo ha la stessa preoccupazione, zelo (zēlos-gelosia) che ha Dio per la purezza, devozione e fedeltà dei Corinti (usando un’immagine coniugale).
Proprio come Dio non tollera rivali, così anche Paolo non tollera rivali che corromperebbero la fede dei Corinzi in Gesù Cristo. 
Paolo è geloso per gli interessi di Dio riguardo la chiesa di Corinto.

Così in Giacomo 4:4-5  i cristiani sono chiamati alla fedeltà dicendo: “O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.  Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: ‘Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia’?”

L’amicizia con il mondo è incompatibile con quella con Dio!
Dio è geloso di chi gli appartiene e non tollera rivali!

Vediamo ora:
II LA PARTICOLARITÀ. 
La particolarità della gelosia di Dio.
Come ho già accennato, ci sono due tipi di gelosia una negativa, peccaminosa e l’altra positiva, si tratta di una sapienza che viene dalla terra e una che viene dal cielo (Giacomo 3:13-17).

Riguardo la gelosia negativa, il teologo James I. Packer scrive: “Fra gli esseri umani esistono due tipi di gelosia, e soltanto uno di questi è un vizio. La cattiva gelosia è espressione di un atteggiamento del tipo: ‘Voglio quello che hai tu, e ti odio perché non ce l’ho’. È un risentimento infantile generato da un’avidità sfrenata, che si esprime attraverso l’invidia, la malignità e un comportamento meschino”. 

La gelosia come peccato la possiamo vedere nei figli di Giacobbe contro il fratello Giuseppe (Genesi 37:11,19, cfr. Atti 7:9). 

Datan e Abiram si ribellarono contro Mosè perché erano gelosi della sua posizione di guida (Salmo 106:16-18; cfr. Numeri 16:1-40). 

In diverse occasioni negli Atti, vediamo la gelosia dei leader religiosi ebraici per il successo del ministero degli apostoli di Gesù (Atti 5:12-18;17:1-15). 

Ma c’è un altro tipo di gelosia, quella positiva, quella di Dio rientra in questa.

Riguardo la gelosia di Dio dobbiamo dire che:
A) La gelosia di Dio è un antropomorfismo.
“Antropomorfismo” indica che gli scrittori biblici hanno utilizzato termini che fossero comprensibili alle nostre menti. 

Dio è descritto con espressioni umane per farci capire a noi verità importanti della Sua natura, così per esempio a volte si parla del braccio di Dio (Esodo 6:6), della mano di Dio (Esdra 8:31), ma non significa che Dio ha le braccia, o la mano, Dio è spirito (Giovanni 4:24), ma vogliono farci capire qualcosa della Sua natura. 
Non si deve, perciò supporre che la gelosia di Dio sia identica a quella umana.

Quindi l’antropomorfismo è una rappresentazione di Dio che non descrive quello che Egli è in se stesso letteralmente, ma quale noi lo possiamo intendere, come una rivelazione che ci facilita a comprendere qualcosa di Dio che altrimenti non possiamo capire. Gli antropomorfismi rendono Dio accessibile alla mente umana.

Riguardo la gelosia di Dio la Bibbia ci dice che:
B) Dio è geloso nel preservare il rapporto con il Suo popolo. 
(1) Dio è legato al Suo popolo con un patto.
Dopo l’uscita dall’Egitto, Dio stringe un Patto con Israele sul monte Sinai (capitoli 19-24), il popolo s’impegnava a fare ciò che il Signore aveva detto e a praticare tutte le Sue leggi (Esodo 19:5-8; 20:1-17; 20:22-23:33; 24:3). 

Dio considera il rapporto con il Suo popolo come un patto, fatto per iniziativa di Dio, che aveva eletto, liberato e adottato Israele per la Sua grazia (Esodo 2:25; 4:22; 6:6-8; 19:4; 34:6-7), e che comportava amore e fedeltà assoluta di entrambi, benedizione o maledizione in base alla loro fedeltà! (Esodo 19-23; 34:6-7; Deuteronomio 28-30).  

L’obbedienza sincera e completa, sarebbe stato l’elemento distintivo del popolo appartato e leale a Dio (Esodo 19:3-8; 20:3-4).

Tuttavia, l’Antico Testamento registra costanti gesti di disobbedienza e idolatria di Israele che ha provoca l'ira Dio a causa della Sua gelosia.

James I. Packer scrive: “ L’Antico Testamento considera il patto di Dio come il Suo matrimonio con Israele, un atto che comportava una richiesta di amore e fedeltà assoluti. L’adorazione degli idoli e ogni rapporto compromettente con idolatri non israeliti costituivano un atteggiamento di disobbedienza e d’infedeltà, che era da Dio reputato come adulterio spirituale e che suscitava in Lui gelosia e vendetta. Tutti i riferimenti di Mosè alla gelosia divina hanno a che fare con l’adorazione degli idoli, in una forma o nell’altra; riecheggiano tutti la sanzione del secondo comandamento”.

Dio esige, da parte di coloro che ha amato e salvato, una totale e assoluta fedeltà! Altrimenti sarà severo contro di loro! 

Un Dio così geloso consuma il Suo popolo con il fuoco della Sua ira se questo si ribella contro di Lui (Deuteronomio 4:24; 6:14-15; 29:18-20; Giosuè 24:19; Isaia 26:11; Ezechiele 16:42-43; 23:25; Sofonia 1:18); e a giudicare i nemici (Ezechiele 36:5-6; Naum 1:2; Sofonia 3:8), ma anche, dall’altro lato a risanare il Suo popolo dopo che lo ha castigato (Gioele 2:18; Zaccaria 1:14; 8:2).

La gelosia di Dio descrive, dunque, la Sua passione, natura vigorosa, intensa, punitiva e di salvezza!

L’adorazione agli idoli era un atteggiamento di disobbedienza e infedeltà che Dio avrebbe castigato! (Giosuè 24:19;1 Re 14:22; Salmi 78:58). 
Dio esige, da parte di coloro che ha amato e salvato, una totale e assoluta fedeltà! Altrimenti sarà severo contro di loro!

(a) L'assoluta fedeltà per il Signore, nasce dalla Sua natura unica come l'unico vero Dio, il Creatore Sovrano. 
In Esodo 20:2 è scritto: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio". 
La parola ebraica per "Dio" (Elohim) indica una natura superlativa della potenza di Dio. 
La parola è usata in Genesi 1 dove si parla che dal nulla Dio creò ogni cosa. 

Nella Bibbia e quindi per l'israelita, non c'è mai stato alcun dubbio sul fatto che Dio è il Creatore. 

La Bibbia afferma il fatto che Dio è il Creatore come una pura e semplice verità. 

Isaia 45:18 dice: "Infatti così parla il SIGNORE che ha creato i cieli, il Dio che ha formato la terra, l'ha fatta, l'ha stabilita, non l'ha creata perché rimanesse deserta, ma l'ha formata perché fosse abitata: 'Io sono il SIGNORE e non ce n'è alcun altro'".  (Isaia 40:28; Attti 17:24; Apocalisse 4:11). 

Dio ci ha creati per la sua gloria (Isaia 43:7) . 

Paolo in Romani11:36 afferma: "Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen". 

In questo versetto Paolo sta affermando che Dio è il Creatore, il sostenitore sovrano e lo scopo finale di ogni cosa! (Cfr. Colossesi 1:16).

La terra, anche tutto l 'universo e tutto quanto è in esso, è stato fatto da Lui e per Lui. 
Pertanto, Dio è degno di onore, di lode, di devozione e di adorazione. 
Nessuno e niente altro è degno di essere venerato, adorato, come Dio! 
È l’unico vivente vero Dio (Deuteronomio 6:4-5; Salmi 95-97; 1 Tessalonicesi 1:9).

Poiché Egli è il creatore, il sostenitore, il redentore, Egli è degno onore, di lode, di devozione e di adorazione. 

Poiché Egli è santo, potente, puro e sovrano, Egli è degno di onore, di lode, di devozione e di adorazione! 

Semplicemente, a causa di chi Egli è, solo Lui è degno di onore, di lode, di devozione e di adorazione. 

(2) L'assoluta fedeltà per il Signore, nasce dal fatto che è l’unico Salvatore. 
Ancora in Esodo 20:2 leggiamo: "Io sono il SIGNORE, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla casa di schiavitù". (Cfr. Osea 13:4). 

"Signore" (Yahweh) indica l’immediatezza, la presenza tra la sua gente. 

Con questo nome si è presentato a Mosè per liberare, salvare il suo popolo dalla schiavitù.  (Esodo 3:12, 14; 6:2-8; 15:1-13; 20:2-3).

Dio è il Signore e fuori di Lui non c’è salvatore dice Isaia 43:10-11.

Dio è il Signore della storia, il primo e l’ultimo dice Isaia 44:6. 
In quanto “primo” il suo essere non deriva da nessuno, è auto-esistente e come l’ultimo rimane supremo fino alla fine e non gli idoli. 

Ma “primo e l’ultimo” indica anche che Dio è l’unico sovrano della storia, colui che l’ha cominciata creando, chiamando Abramo, salvando un popolo e guidando il Suo popolo e anche colui porterà la storia a conclusione secondo i suoi propositi riguardo alla salvezza finale del suo popolo. 

Dio aveva salvato il suo popolo per la sua gloria, ora stava dicendo loro: "Come il Signore sovrano del cielo e della terra, è mio diritto di governare su di voi; a causa di chi sono e sulla base di quello che ho fatto, non voglio condividere la mia gloria con qualunque altro dio".

Oggi, noi sappiamo che non c’è salvezza e conoscenza di Dio senza Gesù Cristo! 
Atti 4:12 dice: "In nessun altro è la salvezza; perché non vi è sotto il cielo nessun altro nome che sia stato dato agli uomini, per mezzo del quale noi dobbiamo essere salvati".

1 Timoteo 2:5 è scritto: "Infatti c'è un solo Dio e anche un solo mediatore fra Dio e gli uomini, Cristo Gesù uomo". 

Hai messo Dio al primo posto? Il tuo cuore è interamente per Lui? Se non lo hai fatto sei perduto, sei un idolatra, Dio giudica gli idolatri! 
Sei salvato? Hai Gesù nel tuo cuore? 

(2) Dio è legato con il Suo popolo come un matrimonio.
Nella troviamo la metafora del matrimonio per descrivere il rapporto tra il Signore e il suo popolo (Isaia 54:5-6; Osea 2:4-7; Romani 7:3-4; 2 Corinzi 11:1-2; Efesini 5:22-23; Apocalisse 19:7; 21:9). 

La Bibbia non condanna la gelosia positiva, considera naturale, normale e giusta la determinazione a proteggere il proprio matrimonio da attacchi esterni e ad agire contro chiunque ci provasse a distruggerlo gli dà il giusto valore, quello che è doveroso dargli (per esempio Proverbi 6:32-34).

Quando il rapporto d'Israele con il Signore è minacciato e compromesso dall’idolatria, il popolo è accusato di aver commesso adulterio ed è ammonito dai profeti. 

In Geremia 3:20 leggiamo: "'Ma proprio come una donna è infedele al suo amante, così voi mi siete stati infedeli, casa d'Israele!' dice il SIGNORE". (vedi anche Isaia 57:3; Geremia 2:2; 3:7-10; 13:27; Isaia 1:21; 50:1; Ezechiele 16:23-26,38, 23:45). 

Ma in Osea è ancora molto più chiaro. 
Il Signore comanda a Osea di sposare una prostituta in modo che la sua infedeltà potrebbe illustrare chiaramente e dolorosamente l’infedeltà di Israele con dèi stranieri. 
Dio afferma che Israele si è prostituita con altri dèi, come Baal (Osea 1-3; 9:1).

Dio si rivela come un marito geloso con una moglie infedele, cioè con un popolo che si prostituisce con altre divinità (Deuteronomio 32:8-21; 1 Re 14:22-24; Geremia 2:1-13; Ezechiele 16:1-63).

Mentre in Esodo 20:3-5 Dio aveva detto: “ Non avere altri dèi oltre a me. Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra.  Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano”.

Oggi la gelosia non è considerata positivamente. 
La gelosia di Dio non indica l’invidia, il desiderio di avere qualcosa che non ha e che ha un altro, ma lo zelo nel proteggere un rapporto di amore, o nel vendicarlo quando si spezza. 

Quando qualcosa appartiene a noi è giusto proteggerlo; la gelosia è custodire ciò che ci appartiene come un figlio, o il proprio coniuge! 
Nessun marito che ama veramente la moglie sopporta di vederla tra le braccia di un altro e viceversa! 

La gelosia è una devozione intensa nel curare e proteggere ciò che si ama, è la giusta sollecitudine di mantenere un rapporto integro! 

Dio pensa allo stesso modo per il suo popolo, è gelosamente protettivo nei riguardi del suo popolo.
Il suo impegno per noi è totale. 
Il suo amore è esclusivo, appassionato, intenso, in una parola, geloso. 
Se Dio non fosse geloso sarebbe spregevole, mancante di percezione morale come un marito che non gli importa nulla della moglie infedele. 

V.G.Tasker scrive: “Riguardo alla gelosia, non dovremmo dimenticare che pure come tratto della natura umana non redenta, non è sempre un sentimento malvagio. La gelosia meschina e l’invidia astiosa- queste davvero guastano la vita umana! Ma quel marito, o quella moglie che non provi nessuna gelosia quando nella sua casa si introduca un amante o avvenga un adulterio, dimostrerebbe una mancanza di sensibilità morale; perché l’essenza del matrimonio è il suo esclusivismo”.

Dio vuole proteggere l’onore del suo amore e desidera che il nostro amore per lui sia integro, che non sia diviso con altri, esige un’esclusiva devozione! 

Dio è geloso indica che non intende condividere la Sua pretesa di adorazione e di amore con qualsivoglia divinità, o con questo mondo!

In Giacomo 4:4-5 leggiamo: “O gente adultera, non sapete che l'amicizia del mondo è inimicizia verso Dio? Chi dunque vuol essere amico del mondo si rende nemico di Dio.  Oppure pensate che la Scrittura dichiari invano che: ‘Lo Spirito che egli ha fatto abitare in noi ci brama fino alla gelosia’?”

Lo Spirito Santo ci brama fino alla gelosia!
Ci “brama” (epipothei - presente attivo indicativo) è un profondo, intenso e lungo desiderio di ogni giorno! 

Lo Spirito di Dio desidera ardentemente ogni giorno la nostra fedeltà assoluta, indivisibile e radicale. 
Giacomo sta affermando che Dio ha posto il suo Spirito nei credenti e lo Spirito è intensamente preoccupato di eventuali rivali nel cuore del cristiano! 
Questo sottolinea l'idea che Dio è un Dio geloso e non permette rivali. 

Dio rifiuta di condividere il nostro impegno con qualsiasi altro cosiddetto dio. 
Dio vuole il nostro amore, fedeltà e devozione totale. 
Lo Spirito che Dio ha fatto abitare in noi gelosamente vuole la dedizione completa del nostro cuore. 

Dio esige una fedeltà totale, senza riserve, incrollabile dalle persone con cui è unito. 

Dio è geloso e non tollera un adulterio spirituale, che il credente lo possa tradire con gli idoli e nel caso di Giacomo con il mondo! 

Dio non è indifferente al Suo popolo con il quale è legato con un patto! 

C) Dio è geloso nel preservare la Sua gloria. 
In Ezechiele 39:25 è scritto: “ Perciò, così parla DIO, il Signore: Ora io farò tornare Giacobbe dalla deportazione e avrò pietà di tutta la casa d'Israele, e sarò geloso del mio santo nome”.

La rivelazione del nome, o del carattere di Dio era un aspetto importante del comportamento di Dio con Israele fin dall'inizio (cfr. Esodo 5: 2; 9:16; Levitico 18:21; 20:3; 22:31-33) e continua a essere la preoccupazione di Dio (Ezechiele 39:7-8, 25; 43:7-9).

Questo versetto riassume l'azione del Signore e la Sua motivazione: il ristabilimento del Suo popolo dopo il giudizio dell’esilio in Babilonia a causa dei loro peccati (Ezechiele 39:23-24) per la Sua pietà e onore (cioè “sarò geloso del mio santo nome”), il suo zelo di cancellare il suo nome profanato (Ezechiele 36:20-23; 39:7). 

Dio sarebbe stato zelante per onorare il suo nome santo, avrebbe invertito la profanazione del suo nome riportato in Ezechiele 36:20-23 e avrebbe promosso la santificazione del suo nome tra i pagani (Ezechiele 36:23).

Ora la gelosia di Dio è il Suo zelo nel preservare la Sua gloria, e questa è oscurata con la disobbedienza, l’infedeltà, quando si fa uso di immagini nell’adorazione e in caso d’idolatria.

In Esodo 34:12-14 leggiamo: “Guardati dal fare alleanza con gli abitanti del paese nel quale stai per andare, perché non diventino, in mezzo a te, una trappola; ma demolite i loro altari, frantumate le loro colonne, abbattete i loro idoli; tu non adorerai altro dio, perché il SIGNORE, che si chiama il Geloso, è un Dio geloso”.  

Questo passo indica che Dio protegge la sua natura, il suo carattere e l'unicità come l'unico vero Dio e non permetterà che il Suo nome sia profanato dall'idolatria o da qualsiasi altro uso improprio.

Dio è protettivo per il proprio onore come affermato in Isaia 42:8 e Isaia 48:11 e agisce per la Sua gloria (Per esempio Esodo 9:16; 14:4,17-18; Romani 9:18-23).

La gelosia di Dio significa che Dio cerca continuamente di proteggere il proprio onore. 
Questo è sbagliato per gli uomini, ma per Dio è cosa giusta perché l’onore, la gloria appartiene solo a Dio (1 Corinzi 4:7; Apocalisse 4:11). 

Infine vediamo:
III LA PRATICA. 
Nella pratica vediamo che:
A) La gelosia di Dio richiede il tuo zelo.
Come abbiamo visto prima la gelosia di Dio richiede una risposta esclusiva per Lui del suo popolo: niente idoli, cioè qualsiasi cosa prende il posto di Dio nella nostra vita (Esodo 20:4-6; 34:12-17; Deuteronomio 6:4-15; 32: 16,21) e quindi un amore radicale, totale ed esclusivo (Marco 12:29).

Il popolo di Dio deve essere appassionatamente devoto alla persona di Dio, alla Sua causa, al Suo onore, in altre parole questo tipo di devozione si chiama zelo per Dio!

Se Dio è zelante per la gloria del Suo nome e per noi, così noi dovremmo essere zelanti, gelosi per Lui!

Se l’interesse e la passione di Dio per noi è grande, anche il nostro interesse e passione per Lui lo deve essere!

Il cristiano è chiamato a essere zelante per Dio!
In Romani 12:11 Paolo esorta: “Quanto allo zelo, non siate pigri; siate ferventi nello spirito, servite il Signore”.

La Bibbia mette in risalto gli uomini zelanti per Dio e Dio di conseguenza li onora, per esempio Fineas (Numeri 25:10-13); Elia  
(1 Re 19:10-14; 18; 2 Re 2:1-12; Matteo 17:1-5).

Altri esempi che possiamo fare di zelo sono: Gesù (Giovanni 2:17; 34-35); Giovanni Battista (Giovanni 5:35); Paolo (Atti 20:24; Galati 1:10; Filippesi 1:21).

Che cos’è lo zelo?
John C. Ryle vescovo anglicano di Liverpool (1816-1900) riguardo lo zelo scrisse: “ Nella religione lo zelo è il desiderio ardente di piacere a Dio, di fare la sua volontà, e di promuovere la Sua Gloria nel mondo in tutte le maniere possibili. È un desiderio che non sentiamo per natura, lo Spirito lo mette nel cuore di ciascun credente, una volta convertito, ma che alcuni credenti sentono più degli altri, tanto da meritare, loro soltanto l’appellativo di uomini zelanti. Nella religione uno zelante è preminentemente un uomo votato a una cosa sola. Non basta dire che è serio, sincero, intransigente, risoluto, generoso, fervente nello spirito. Egli vede una cosa sola, s’interessa a una cosa sola, è assorbito da una cosa sola; e questa unica cosa è di piacere a Dio. Che viva o che muoia, che abbia salute o sia malato, che sia ricco o povero, che piaccia all’uomo o che l’offenda, che sia ritenuto saggio o folle, che prenda il biasimo o la lode, che riceva onori o infamia, l’uomo zelante non si cura di tutto questo. Egli anela a una cosa sola: ed è piacere a Dio e promuovere la Gloria di Dio. Se questa fiamma lo consuma, non gli importa, è contento. Sente che deve ardere come una lampada; e se nel farlo si consuma, non ha fatto altro che seguire l’opera per cui Dio lo ha designato. Un uomo di questo stampo troverà sempre una sfera per il suo zelo. Se non potrà predicare, lavorare, e dare denaro, piangerà, sospirerà e pregherà…Se non potrà combattere con Giosuè nella valle, farà ciò che fecero Mosè; Aaronne, e Hur sulla collina (Esodo 17:9-13). Se per qualche ragione, egli stesso sarà impedito nel lavoro per il Signore, non darà tregua a Dio finché l’aiuto non arrivi da un’altra parte e l’opera non sia portata a compimento”.
  
B) La gelosia di Dio è una minaccia per le chiese che non sono zelanti per Lui.

In Apocalisse 3:14-19, Gesù riprende la chiesa di Laodicea per la sua mancanza di zelo: “All'angelo della chiesa di Laodicea scrivi: Queste cose dice l'Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio: Io conosco le tue opere: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente!  Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente io ti vomiterò dalla mia bocca. Tu dici: ‘Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!’ Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere. Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti”.

Oggi molte chiese sono compiacenti, eppure se mancano di zelo come la chiesa di Laodicea, ebbene queste chiese se pur siano rispettate dagli uomini, non sono approvate da Dio!!

La chiesa di Laodicea non era nè fredda, cioè non-convertita e non era nemmeno fervente nel Signore, cioè entusiasta, testimone zelante e fedele come dovrebbe essere chi è veramente convertito!

La chiesa era tiepida cioè: nell’ indifferenza spirituale, ipocrita, senza buone opere e potenza spirituale!

Gesù usa parole molto forti per la chiesa di Laodicea e le chiese tiepide: “Ti vomiterò dalla mia bocca”.

Le acque minerali erano piene di depositi di carbonato di calcio e l'effetto di tentare di bere l'acqua sarebbe stato quella del vomito.
Se proviamo a bere l’acqua termale è disgustosa, rivoltante, nauseante. 

Questa immagine può simboleggiare il rigetto di Dio come anche il verdetto negativo finale di Dio, del Suo giudizio di un popolo che è infedele a Dio.

Ma la chiesa invece si compiaceva di se stessa, era orgogliosa, pensava di essere ricca e di non avere bisogno di niente; probabilmente il riferimento è a una ricchezza spirituale.

Gesù dice:“ Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere”.

La chiesa non era ricca, ma povera! E di questo non si rendeva conto! 
La chiesa di Laodicea aveva una cecità mentale e spirituale, e quindi non si rendeva conto dei valori spirituali che doveva avere e non aveva!

Anche oggi ci sono credenti, ci sono chiese che si credono di essere a posto con Dio, ma se non sono zelanti per il Signore, Egli non li approva!

Gesù dice ancora al v. 18: “ Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere”.
Questo è un consiglio paradossale poiché essi erano poveri non potrebbero permettersi nulla, il costo era il rinunciare al proprio parere di se stessi, al loro orgoglio per andare da Cristo per arricchirsi spiritualmente.

Gesù invita la chiesa a comprare da Lui anche il collirio per guarire dalla loro cecità.

Durante il primo secolo d.C. c'era una scuola medica famosa a Laodicea dove praticava un famoso oftalmologo, Demostene Filalete. 
Malgrado la loro fama medica oculistica, la chiesa di Laodicea aveva bisogno del collirio di Gesù Cristo per vedere la loro reale condizione di bisogno spirituale e quindi ravvedersi!

Solo attraverso Gesù, possiamo vedere la nostra vera natura spirituale!

Ora quelli che Gesù ama li riprende e li corregge (Proverbi 3:11-12; Ebrei 12:5-11).

“Riprende” (elenchō) si riferisce a un rimprovero che intende mettere in evidenza un problema e convincere la persona a fare qualcosa.

“Corregge” (paideuō) è più ampio e si riferisce alla correzione, alla disciplina, o alla punizione che ha come obiettivo la formazione e la guida dell'individuo, o della chiesa.

Alla luce di questa espressione dell'amore divino attraverso la disciplina, l’esortazione è di essere zelante e di ravvedersi (v.19).

Lo zelo deve sostituire la spiritualità "tiepida".

Il loro entusiasmo doveva cambiare l'attenzione da se stessi a Dio.

CONCLUSIONE.
In conclusione possiamo dire la gelosia di Dio è una reazione potenzialmente appropriata, coerente con il Suo carattere.

1) La gelosia di Dio è implacabile ed è per il Suo amore verso il Suo popolo.
Nel Cantico dei Cantici 8:6 è scritto: “Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; perché l'amore è forte come la morte, la gelosia è dura come il soggiorno dei morti. I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma potente”.

La parola “dura” (qāsheh) indica severa, forte, implacabile come la morte! 
Non c'è dubbio della forza della morte, infatti può essere a volte rimandata, ma alla fine non può essere affrontata, combattuta pensando di vincerla in modo definitivo!

La morte è più forte di noi, così anche la gelosia di Dio è implacabile e non può essere vinta!

Ricorda che la gelosia di Dio è il suo santo amore per te. (Isaia 43: 4; Geremia 33:3), è un aspetto del Suo amore.
Se Dio non ci amasse, non sarebbe geloso, ma Egli ci ama allora è geloso.

Dio geloso e non permette rivali, vuole che il nostro amore sia esclusivo con Lui!

La gelosia di Dio è anche la reazione contro chi fa male al Suo popolo, è il Suo zelo nel proteggerlo e si basa sulla Sua fedeltà, amore e misericordia.

Coloro che vogliono fare del male a chi gli appartiene dovrebbero pensarci più di una volta perché Dio è geloso del Suo popolo!

In secondo luogo:
2) La gelosia di Dio è la giusta risposta a una sfida alla Sua sovranità e all’infedeltà contro di Lui, è la risposta di Dio al peccato. 
La gelosia, non è solo per il Suo amore, ma anche per la Sua santità (Levitico 11:44; Isaia 6:3; Abacuc 1:13) che è violata dall’infedeltà, dall'idolatria (per esempio, Giosuè 24:19, Ezechiele 39:25).

Idolatria provoca Dio alla gelosia (1 Corinzi 10:22) perché Dio ci tiene alla Sua gloria!

La gelosia di Dio è la nostra sicurezza, è monito che ci preserva, che ci mantiene fuori dai guai, nel senso che ci chiama a essere fedeli, obbedienti, consacrati interamente a Dio!

Quando non sei zelante a Dio, Lui ti riprende e ti corregge, ti disciplina, a volte in modo doloroso per richiamarti a esserlo!

3) Ricorda che Dio è geloso per la Sua gloria!
Dio ci ha creati per la Sua gloria e tutto ciò che Dio fa è per la Sua gloria (Isaia 43:7; Romani 11:36; Efesini 1:11-12; Apocalisse 4:11).

Quindi, qualunque cosa facciamo, dobbiamo farlo per la sua gloria (1 Corinzi 10:31).

Tutte le nostre circostanze, le nostre delusioni e dolori sono per la gloria di Dio.
      


    

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