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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Giacomo 5:16-18. La preghiera efficace.

                                                Giacomo 5:16-18. La preghiera efficace.
J. Sidlow Baxter pastore e teologo (1903-1999) disse: “Gli uomini possono disprezzare i nostri appelli, rifiutare il nostro messaggio, opporsi ai nostri argomenti, disprezzare le persone, ma sono impotenti contro le nostre preghiere”. La preghiera e la risposta sono un pò misteriose per me, mi sfugge qualcosa, ma ciò che vediamo nella Bibbia che Dio ascolta le preghiere dei suoi, di chi gli appartiene.      
Giacomo aveva parlato che possiamo pregare Dio sia quando siamo in uno stato gioioso e sia quando siamo in periodi difficili. Ci esorta a confessare i peccati e pregare gli uni per gli altri per essere guariti. Ora ci ricorda quale sia la preghiera efficace, cioè quella del giusto.
La preghiera efficace è la preghiera del giusto!
In primo luogo vediamo:

I L’ IMPORTANZA DELLA PREGHIERA.
v.16: “La preghiera del giusto ha una grande efficacia”.
Sono state date diverse definizioni per enfatizzare l’importanza della preghiera come “ la pulsazione dell’anima”, “il respiro del credente”, “il movimento del cuore”, “la nostra difesa”, “la fonte di potere”, “l’esercizio più caratteristico della fede”.

Noi vediamo l’importanza della preghiera in tutta la Bibbia, vediamo alcuni esempi:
A) Nel libro dei Salmi.
Dio ha voluto darci questa raccolta di preghiere che manifestano i vari stati d’animo di chi prega, ma ci dicono molto sulla grandezza di Dio e sulle sue risposte.

Vediamo l’importanza della preghiera:
B) Nella vita di Gesù.
(1) Gesù incoraggiava i discepoli a pregare sia con esortazioni e sia con le parabole.
In  Matteo 7:7 leggiamo: “ Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; perché chiunque chiede riceve; chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa”.
In Luca 11:5-9:5 è scritto: “ Poi disse loro: ‘Se uno di voi ha un amico e va da lui a mezzanotte e gli dice: -Amico, prestami tre pani, perché un amico mi è arrivato in casa da un viaggio e non ho nulla da mettergli davanti’-;  e se quello dal di dentro gli risponde: ‘Non darmi fastidio; la porta è già chiusa, e i miei bambini sono con me a letto, io non posso alzarmi per darteli’,  io vi dico che se anche non si alzasse a darglieli perché gli è amico, tuttavia, per la sua importunità, si alzerà e gli darà tutti i pani che gli occorrono. Io altresì vi dico: chiedete con perseveranza, e vi sarà dato; cercate senza stancarvi, e troverete;bussate ripetutamente, e vi sarà aperto.  Perché chiunque chiede riceve, chi cerca trova, e sarà aperto a chi bussa”.

(2) La preghiera era lo stile di vita di Gesù.
Da Gesù impariamo quanto è importante pregare, avere uno stile di vita di preghiera! In Luca 22:39-46 leggiamo: "Poi, uscito, andò, come al solito, al monte degli Ulivi; e anche i discepoli lo seguirono. Giunto sul  luogo, disse loro: ‘Pregate di non entrare in tentazione'. Egli si staccò da loro circa un tiro di sasso e postosi in ginocchio pregava, dicendo:  ‘Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però non la mia volontà, ma la tua sia fatta’.  Allora gli apparve un angelo dal cielo per rafforzarlo. Ed essendo in agonia, egli pregava ancor più intensamente; e il suo sudore diventò come grosse gocce di sangue che cadevano in terra. E, dopo aver pregato, si alzò, andò dai discepoli e li trovò addormentati per la tristezza,  e disse loro: ‘Perché dormite? Alzatevi e pregate, affinché non entriate in tentazione’”.
È scritto: “come al solito Gesù andava al monte degli ulivi”, infatti in Luca 21:37 vediamo ancora questo: “Di giorno Gesù insegnava nel tempio e la notte la passava sul monte degli Ulivi”.
Così ancora in Marco 1:35 leggiamo: "Poi, la mattina, mentre era ancora notte, Gesù si alzò, uscì e se ne andò in un luogo deserto; e là pregava".

a) Gesù pregava prima d’importanti decisioni come la scelta dei discepoli. (Luca 6:12-13).
       
b) Gesù pregava in mezzo ai suoi impegni numerosi (Luca 5:15-16).
        
c) Gesù pregava di fronte a grandi difficoltà:prima della croce (Matteo 26:36-44).     
 
Vediamo l’importanza della preghiera:
C) Nella vita comunitaria della chiesa primitiva.
In Atti 2:42 è scritto che i credenti erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere.

E ancora vediamo l’importanza della preghiera:
D) Nella vita dei dodici apostoli.
In Atti 1:14 è scritto che gli apostoli perseveravano concordi nella preghiera con le donne e la madre di Gesù e i suoi fratelli.
Poi, quando cominciarono i primi problemi di ordine pratico, nella chiesa primitiva, ormai numerosa, quando le vedove di origine greche erano trascurate nell’assistenza quotidiana nelle mense, i dodici apostoli convocarono l’assemblea affinché trovassero sette diaconi per prendersi cura di servire alle mense, è dissero in: Atti 6:4: "Quanto a noi, continueremo a dedicarci alla preghiera e al ministero della Parola".
Noi vediamo per esempio che Paolo pregava continuamente per le chiese e quindi per lui la preghiera era importante. (Efesini 1:15-19; 3:14:20; Colossesi 1:9-12; 2 Tessalonicesi 1:11-12; ecc.) Paolo sapeva dell’importanza della preghiera e chiedeva alle chiese di pregare anche per lui. Agli Efesini li esorta a pregare per lui in Ef.6:18-20 è scritto: "pregate in ogni tempo, per mezzo dello Spirito, con ogni preghiera e supplica; vegliate a questo scopo con ogni perseveranza. Pregate per tutti i santi, e anche per me, affinché mi sia dato di parlare apertamente per far conoscere con franchezza il mistero del vangelo, per il quale sono ambasciatore in catene, perché lo annunzi francamente, come conviene che ne parli.  (cfr. Colossesi 4:2-4).
Se Gesù il Figlio di Dio era un uomo di preghiera e se gli apostoli che erano ripieni di Spirito Santo, avevano uno stile di vita di preghiera e chiedevano ad altri di pregare per loro, quanto più noi abbiamo bisogno di pregare!

In secondo luogo vediamo:
II L’ INCORAGGIAMENTO A PREGARE.
Noi vediamo:
A) La potenza della preghiera del giusto.
v.16: “ La preghiera del giusto ha una grande efficacia”.
La “preghiera” (deēsis) è la supplica, è una richiesta per ciò che si desidera, o per particolari benefici, o necessità. Il riferimento è alla preghiera per un soggetto specifico e non generale. Giacomo con questa frase ci vuole incoraggiare a pregare e come se ci dicesse:  “pregate perché la preghiera è potente, realizza molto, il suo effetto è efficace!”  Il senso della frase è: “ Molto potente è la preghiera del giusto, ha un potente effetto”. In altre parole molto potente è la preghiera di un vero cristano, è produttiva, opera. Infatti, la parola “efficace” (energumene- presente medioparticipio ) è mettere le proprie capacità in funzione, essere attivo e operare efficacemente, avere un effetto potente.
Così la preghiera del giusto ha una grande efficacia, è in grado di fare molto, indica che è potente nella sua opera, è potente quando è praticata, esercitata. Anche un uomo giusto non sempre prega, ma quando lo fa, la sua preghiera ha grande effetto, compie il suo scopo (cfr. Numeri  11:1-2; 2 Re 19:14-37; Matteo 15:21- 28; Luca 18:1-8).
Un avvocato cristiano, una volta perse delle carte legali di grande valore in un momento critico. Queste carte servivano per le nove del mattino seguente. Mise sottosopra  l’ufficio per trovarle, ma niente, si fermò e pregò chiedendo a Dio che li potesse trovare prima dell'ora stabilita. L’indomani mattina, era nel suo ufficio, e quindici minuti prima delle nove uno sconosciuto entrò e gli consegnò un pacco che era stato trovato, all’interno c’erano i documenti che aveva perso! Era stato specifico nella sua preghiera.
Quindi noi dobbiamo pregare specificatamente per i nostri bisogni come del resto faceva anche Paolo come leggiamo nelle sue lettere.
 
In secondo luogo Giacomo dice:
B) La persona della preghiera potente.
v.16: "La preghiera del giusto ha una grande efficacia". 
La preghiera fatta del giusto, trasforma le parole o le espressioni ordinarie in parole potenti per l’azione dello Spirito Santo (Romani 8:26-27). 
Il defunto Tom Rees (evangelista britannico) doveva tenere una serie d’ incontri per giovani  a Londra alla Royal Albert Hall. Per qualche ragione, tutto andava storto durante i giorni di preparazione: la pubblicità era in ritardo, la comunicazione era scarsa, la partecipazione era modesta. Ma all'improvviso tutto cambiò. La celebre sala da concerto era stracolma e lo Spirito di Dio fu sparso in un modo non provato prima. Migliaia di giovani diedero la loro vita a Gesù Cristo. Quando gli incontri si conclusero, il signor Rees ricevette una lettera da un lebbroso del Sud America, un uomo di preghiera. In questa lettera, l’intercessore racconta che aveva saputo di queste riunioni di Londra e fu mosso dallo Spirito Santo a trascorrere giorni e notti a piangere davanti a Dio per una visita insolita dal cielo. È chiaro che Dio rispose alla sua intercessione. Dio ascolta la preghiera dei giusti!
In Proverbi 15:29 leggiamo: "Il SIGNORE è lontano dagli empi, ma ascolta la preghiera dei giusti". Il Signore non ascolta le preghiere di tutte le persone! Il Signore non ascolta la preghiera degli empi (rāshāʿ), cioè di coloro, che non sono consacrati al Signore (Salmo 10:4), che non seguono la legge o l'istruzione di Dio (Salmo 119:53).Dio, invece ascolta la preghiera dei giusti! L’orecchio di Dio è aperto ai giusti! I Suoi  orecchi sono attenti al loro grido! (Salmo 34:15; 1 Pietro 3:12).
Il giusto è colui o colei che fa parte del popolo di Dio (Ebrei 12:23; 1 Pietro 3:12). La parola “giusto” è utilizzata per i patriarchi dell’Antico Testamento (Matteo 23:35), per i credenti dell’Antico Testamento (Matteo 23:35; 2 Pietro 2:7.), e per i profeti (Matteo 13:17).
Ora riguardo un giusto, nel Nuovo Testamento vediamo che quello che si dice per i credenti dell’Antico Testamento è trasferito ai cristiani (Ebrei 12:23; 1 Pietro 3:12; Apocalisse 22:11). Ma chi è, allora il giusto? “Giusto” (dikaiou) si riferisce a una persona che è membro della comunità. Giacomo vuole mettere in chiaro che la preghiera è un'arma potente nelle mani anche del più umile e semplice credente, non bisogna essere un super santo, o far parte di una classe speciale di persone iper-spirituali  per esercitare la preghiera potente. Il significato è che la preghiera di ogni persona può essere potente, se lui o lei è un giusto!
Il giusto è un cristiano normale che s’impegna a fare la volontà di Dio e coltiva un giusto rapporto con Lui. Il giusto è tale perché ha un rapporto corretto con Dio (Luca 1:6; 2:25; Atti 10:22). È la persona la cui fede è mostrata con le sue azioni, è una persona che per la fede e il timore di Dio cerca di osservare la legge di Dio. Il giusto è colui, che fa ciò che è moralmente giusto e confida in Dio e cerca di fare la volontà di Dio, di vivere in accordo con i requisiti di Dio (Romani 2:13; Cfr. Matteo 1:19; Giacomo 5:6;1 Giovanni 3:7; Apocalisse 22:11.)
Il giusto, non è una persona perfetta, è uno che ha confessato e confessa i suoi peccati a Dio ed è perdonato, Giacomo c’incoraggia a confessarli come leggiamo al v.16. Quando il peccato è confessato, il potere della preghiera si manifesta nella sua efficacia sorprendente. Dio è il giusto giudice (2 Timoteo 4:8; Apocalisse 16:5,7; 19:2; cfr. Giovanni 17:25; 1 Pietro 2:23), quando noi confessiamo i peccati, Lui ci perdona secondo le Sua volontà in Cristo (1 Giovanni 1:9). Infatti, non esiste “giusto” senza la fede nel sacrificio espiatorio (Romani 3:23-26; 2 Corinzi 5:21; cfr. Romani 1:17; Galati 3:11) di Gesù il Giusto (Romani 3:23-26; 2 Corinzi 5:21; cfr.  Romani 1:17; Galati 3:11; Atti 3:14; 7:52; 22:14, 1 Giovanni 2:1). I giusti sono approvati da Dio solo grazie a Gesù (Matteo 13:43,49; Romani 10:4; 1 Corinzi 1:30; 1 Pietro 4: 18).
Quindi il giusto è colui o colei che è stato giustificato da Dio mediante Gesù e lo dimostra nella vita di consacrazione, fedeltà e santificazione. Pertanto le preghiere efficaci del giusto sono fatte in un contesto di consacrazione di fedeltà a Dio e santificazione, di ubbidienza! Senza queste caratteristiche non c’è esaudimento di preghiera! Se consideriamo alcuni passaggi sia dell’Antico e del Nuovo Testamento ci  accorgiamo che il peccato cambia il cielo in rame (Deuteronomio 28:23; Salmo 66:18; Proverbi 28:9; Isaia 59:1-2; Giovanni 9:31; Giacomo 4:3), ma l’ubbidienza  porta con sé la promessa delle benedizioni di Dio (Isaia 1:19; Geremia 7:23; Giovanni 8:29; 15:7). 
Noi in 1 Giovanni 3:21-22 leggiamo: “ Carissimi, se il nostro cuore non ci condanna, abbiamo fiducia davanti a Dio;  e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui, perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo ciò che gli è gradito”.
R.V.G. Tasker scrive: “Chi cammina rettamente con Dio non può fare a meno di pregare in maniera che Gli ( a Dio) sia accettevole”.
Giacomo fa un esempio per indicare la potenza della preghiera di un uomo giusto, l’illustrazione è del profeta Elia. 

Quindi esaminiamo:
III L’ILLUSTRAZIONE DI UN UOMO DI PREGHIERA (vv.17-18).
vv.17-18:  "Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.  Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto". (cfr. Luca 4:25).
Elia è certamente uno dei più popolari profeti Ebrei: ricordato per i suoi miracoli e per le sue potenti denunce profetiche riguardo il peccato. Ma non è la sua dote speciale profetica che Giacomo qui menziona, ma il fatto che Elia era un uomo come noi (Gk. Homoiopathēs; cfr Atti 14:15). Elia era un PNCPI (Persona normale che pregava intensamente).

Dunque vediamo:
A) La Persona della preghiera: normale. (v.17a).
v.17: "Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni".
Questo è fortemente sottolineato da Giacomo. “Stesse passioni” (homoiopathēs) indica della stessa natura, una natura come la nostra, con esperienze simile alla nostra, e quindi con gli stessi sentimenti, limiti, fragilità, esperienze, sofferenze e tentazioni! (cfr.Atti 14:15).
Infatti, Elia ha dovuto affrontare la fame (1 Re 17:11; 19:1-9), per la paura scappò via dalla regina Izebel per salvarsi la vita (1 Re 19:1-3,14-15), soffrì di depressione (1 Re 19:3, 9-14). Elia certamente era un uomo comune, era normale come noi! Era un comune mortale!
Questo ci fa capire ancora una volta che Dio ascolta la preghiera di credenti normali, anche la tua preghiera!
 
Vediamo:
B) La Passione della preghiera (vv.17b-18).
vv.17:  “  Pregò intensamente”.
Letteralmente pregò intensamente è: “con preghiera ha pregato” (intensamente proseuchē-dativo di modo; pregò prosēuxato- aoristo medio indicativo). Questo raddoppiamento della stessa radice delle due parole trasmette un modo di dire ebraico per enfatizzare un’azione (semitismo, Genesi 2:17; 31:30; Giosuè 24:10; Isaia 30:19; Giona1:10; Luca 22:15; Giovanni 3:29; Atti 5:28).
     
Ci sono due interpretazioni riguardo questa frase.
1) La prima è: Giacomo sottolinea che Elia pregò semplicemente, che ha fatto della preghiera una questione particolare, ciò che Elia ha fatto è stato quello di pregare, Elia non ha fatto altro che pregare. In questo senso Giacomo incoraggerebbe la chiesa a pregare.

2) Altri pensano che si tratti di una forza intensa, la passione con cui Elia ha pregato.
Quindi in questo senso Elia, pregava con fervore, o frequentemente, o seriamente. Secondo questa interpretazione, ci sono diversi esempi di preghiere fatte con passione nella Bibbia. Per esempio Anna aprì il suo cuore davanti al Signore perché era sterile (1 Samuele 1:14-15) ed è stata esaudita. Gesù pregava con alte grida e lacrime ed è stato esaudito per la sua pietà (eulabeia- timore di Dio Ebrei 5:7). La chiesa faceva fervide (ektenēs, intensa, fervente) preghiere (proseuchē) per Pietro che era in prigione e Dio l’ha liberato (Atti 12:5-19).
 
Infine vediamo:
C) Il Prodotto della preghiera.
vv.17-18:  "Elia era un uomo sottoposto alle nostre stesse passioni, e pregò intensamente che non piovesse e non piovve sulla terra per tre anni e sei mesi.  Pregò di nuovo, e il cielo diede la pioggia, e la terra produsse il suo frutto". 
La situazione che Giacomo descrive è registrata nei capitoli 17 e 18 di 1 Re. Elia aveva proclamato un periodo di siccità, questo come un mezzo per punire Achab e Israele per la loro idolatria (Cfr. 1 Re 16:29-33; Levitico 26:18-19; Deuteronomio 11:16-17; 28:23-24). Anche se l'Antico Testamento non dice che Elia abbia pregato per la siccità, 1 Re 18:42-46 ci dice che Elia pregò per la fine della siccità, ed è probabile che abbia pregato anche prima, si tratta di una deduzione legittima.
Comunque, Elia quando pregava, Dio lo ascoltava è accaduto altre volte, quando risuscita il figlio della vedova di Sarepta (1 Re 17:20-22) e quando chiese a Dio di manifestarsi sull’altare pieno di acqua (ventitré litri). Dio rispose alla sua preghiera facendo cadere il Suo fuoco è consumò l’olocausto, la legna, le pietre, la polvere e prosciugò l’acqua che era nel fosso ( 1 Re 18:37-39).
Elia è un esempio della potenza della preghiera di un uomo giusto! Elia ha pregato che non piovesse e non piovve per tre anni e sei mesi! Poi pregò di nuovo e il cielo diede la pioggia e la terra produsse il suo frutto! Una nota interessante è: Dio aveva rivelato a Elia nel corso del terzo anno di siccità che avrebbe mandato la pioggia (1 Re 18:1), così possiamo dedurre anche per la siccità (1 Re 17:1), quindi Elia stava pregando secondo ciò che era la volontà di Dio!
La sua preghiera era radicata nella volontà di Dio che avrebbe privato e poi mandato la pioggia come Dio gli aveva rivelato (1 Re 18:1), ha pregato fino a che Dio non l'ha esaudito (1 Re 18:42-45). Alcuni vedono la preghiera come un modo per obbligare Dio a dare tutto quello che desiderano, basta avere fede, e se Dio non ti risponde come tu hai chiesto e perché non hai avuto abbastanza fede! È vero che Gesù c’incoraggia ad avere fede per spostare le montagne (Marco 11:22-24), ma è anche vero che le preghiere esaudite sono quelle secondo la volontà di Dio (1 Giovanni 5:14-15).
Dio si compiace di usare le nostre preghiere per raggiungere i suoi scopi e si diletta a rispondere ai nostri bisogni, ma non è mai legato alle nostre preghiere come se fosse obbligato a esaudirci, come se fosse il nostro maggiordomo!
Elia, come un uomo giusto, sapeva cosa pregare e quando pregare, aveva un rapporto profondo con Dio e Dio nella Sua grazia gli rivelava la Sua volontà; Elia ha pregato in relazione a questo. La preghiera di un giusto è efficace quando è in accordo con il piano di Dio! Qualcuno ha detto: “La preghiera non cambia la volontà di Dio, la rende effettiva”. Come Elia, Daniele pregava secondo la volontà di Dio rivelata a Geremia. Daniele si trovava deportato a Babilonia e mentre stava meditando sui libri, vide che la fine di quel periodo, il numero degli anni che Dio aveva rivelato  a Geremia era vicino.
(Il ministero di Geremia complessivamente va dal 627 a.C. al 586 a.C circa, mentre la profezia -Ger.25:11-12; 29:10- fu fatta nel quarto anno del re Ioiachim siamo intorno 605/604 a.C.)
 La profezia di Geremia diceva che Gerusalemme sarebbe stata in rovina per settant’anni (dal 604/605 a.C-536/535 a.C.). Dal momento che la fine di questo periodo si stava avvicinando, Daniele prega ricordando che Dio è fedele e misericordioso verso quelli che lo amano e osservano i suoi comandamenti e umiliandosi per i peccati commessi del popolo e chiedendo a Dio di agire senza indugio per amore di sé stesso (Daniele 9:1-19). Quindi Daniele ha pregato allineandosi secondo la volontà di Dio! La storia ci dice che Dio realizzò la profezia di Geremia  (dal 604/605 a.C-536/535 a.C.).
Nessuno può convincere Dio a fare qualcosa che è contro la Sua volontà!  (1 Giovanni 5:14-15). Qualcun altro o la stessa persona di prima ha detto: “Nulla si trova al di là della portata della preghiera a eccezione di quella che si trova al di fuori della volontà di Dio”.
Dio non esaudisce tutte le preghiere! Gesù ha pregato che non morisse in quel modo, ma non è stato esaudito. Paolo ha pregato per la guarigione, ma non è stato esaudito.
La preghiera efficace è quella allineata con la volontà di Dio! Noi oggi abbiamo due aiuti per pregare secondo la volontà di Dio la Bibbia e lo Spirito Santo. Lo Spirito Santo ci aiuta come pregare secondo il volere di Dio dice Paolo in Romani 8:26-27. Dunque, Bibbia e Spirito Santo ci aiutano a capire la volontà di Dio e ci fanno entrare in comunione con Lui, in questo modo possiamo capire meglio su cosa e come pregare.

CONCLUSIONE
Phillips Brooks disse: “Se l'uomo è uomo e Dio è Dio, vivere senza la preghiera non è solo una cosa terribile, è una cosa infinitamente stupida” . Noi dobbiamo pregare perché siamo fragili, limitati e dipendiamo da Dio!

Da questo passaggio di Giacomo, impariamo che:
(1) La preghiera deve essere specifica.
(2) La preghiera è efficace.
(3) La preghiera ha una risposta positiva se è fatta dal giusto, da colui che cammina con Dio, da una persona integra, ubbidiente.
(4) La preghiera deve essere intensa, fatta con passione, sentita.
(5) La preghiera è efficace quando è secondo la volontà di Dio.

Elia era un uomo semplice, Dio rispose alla sua preghiera perché era giusto e perché la richiesta era nella volontà di Dio.
Dio, perciò può rispondere anche alle nostre preghiere se sono secondo la Sua volontà.

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