Luca 4:28-30: La conclusione drammatica Abbiamo visto in Luca 4:23-27 come Gesù abbia portato alla luce i veri pensieri che avevano nel cuore le persone che erano presenti nella sinagoga di Nazaret dove Lui aveva appena parlato. Il Suo intervento è stato provocatorio, sfidando profondamente le convinzioni nazionalistiche ed esclusiviste dei Suoi ascoltatori. Ora in Luca 4:28-30, vediamo la conclusione drammatica di questa storia. Fu come un terremoto che scosse le fondamenta delle certezze religiose: dal celebrare Gesù (Luca 4:22), si passa al tentativo di ucciderlo! La verità di Dio sfidò i loro confini mentali, culturali e teologici, ora vediamo come reagirono a questa verità che non corrispondeva alle loro aspettative. Questo momento finale del testo è come un dramma in tre atti che si consuma con la velocità di un fulmine. Prima di tutto troviamo:
Luca 1:18-25: L ’incredulità di Zaccaria. Horatius Bonar un predicatore scozzese vissuto nel 1800 riguardo l’incredulità disse: “In ogni incredulità ci sono queste due cose: una buona opinione di sé e una cattiva opinione di Dio”. Quando una persona è incredula, mette sé stesso prima di Dio, crede di più a sé stesso che in Dio. Certo anche noi credenti possiamo avere momenti d’incredulità, dubitiamo della Parola o delle promesse di Dio proprio come Zaccaria, e questo avviene perché guardiamo la nostra vita, gli altri e le circostanze, o le condizioni solo da un punto di vista umano e non da quello di Dio. In questa predicazione vediamo il pessimismo di Zaccaria, la punizione di zaccaria e la promessa mantenuta.