Luca 4:18-19: La missione di Gesù Immagina di entrare in un luogo avvolto dall’oscurità, pieno di disperazione, dolore e sconforto. Un mondo dove gli emarginati vengono dimenticati, dove la speranza sembra un lusso irraggiungibile. È in questo contesto che Gesù proclama la sua missione rivoluzionaria, un messaggio che non è semplicemente un annuncio, ma una trasformazione radicale della realtà umana. In Luca 4:18-19, Gesù proclama di essere venuto per portare la buona novella ai poveri, il recupero della vista ai ciechi e per liberare gli oppressi. Questo brano non è solo un testo storico, ma un manifesto vivente della grazia di Dio. Rivela un Dio che non rimane distante dalla sofferenza umana, ma si immerge nelle nostre fragilità, spezzando le catene che ci tengono prigionieri e ridonando dignità a ogni persona. Non si è limitato a trasmettere un messaggio: era l’incarnazione della speranza stessa. Il contesto di questi versetti è che Gesù si trova n...
Colossesi 3:10: Rivestiti del nuovo!!
“E vi siete rivestiti del nuovo, che si va rinnovando in conoscenza a immagine di colui che l'ha creato”.
È solito dire spesso: “Nessuno è perfetto”, questo perché conosciamo i nostri difetti e di tante altre persone, anche dei migliori credenti, che abbiamo incontrato sulla nostra via. Ma ciò che dobbiamo anche ricordare, oltre ai nostri difetti e a quelli degli altri, è: ciò che possiamo diventare con l’aiuto di Dio! (Romani 8:28-29; 2 Corinzi 3:18; 1 Tessalonicesi 5:23). Paolo aveva parlato precedentemente, che il cristiano si è spogliato dell’uomo vecchio (Colossesi 3:9). L’uomo vecchio è la personalità di un individuo governata dal peccato, questa è stata crocifissa insieme a Cristo se sei un figlio di Dio (Romani 6:6). Come nuove creature in Cristo, dunque dobbiamo far morire ogni giorno, con l’aiuto indispensabile dello Spirito Santo ciò che in noi è terreno, peccaminoso (Cfr. Romani 8:12-13; Efesini 4:22).
Questo è l’aspetto negativo della santificazione, non fare più, fare morire ogni forma di peccato con la disciplina. In che cosa consiste questa disciplina? Prima di tutto: dobbiamo rifiutare categoricamente la tentazione. Dobbiamo essere crudeli con il peccato, o il peccato, sarà crudele con noi! Se diamo spazio alla tentazione nella nostra mente, sarà difficile controllarla dopo, occorre subito troncare lo spiraglio del male. Siamo chiamati a stare in guardia contro la seduzione del peccato che ci può portare all’indurimento del cuore (Ebrei 3:12-13). In secondo luogo: dobbiamo avere un rapporto quotidiano con la Bibbia. I credenti che fanno progressi nella santificazione sono quelli che hanno disciplinato la propria vita nella lettura quotidiana della Bibbia; ma non è solo importante il tempo, è importante anche la qualità, quindi è importante anche meditarla, memorizzarla, studiarla seriamente. La Bibbia ci libera dal peccato nella misura in cui perseveriamo in essa! (Giovanni 8:31-32; cfr. Salmo 119:11; Colossesi 3:16). In terzo luogo c’è: la preghiera (Matteo 26:41). La preghiera ci rafforza contro la lotta al peccato e al diavolo e soprattutto chiede l’intervento in nostro aiuto del Signore misericordioso, senza il quale non possiamo farcela (Ebrei 4:14-16). Infine c’è la partecipazione attiva in una comunità dove si predica la verità della Parola di Dio (Efesini 4:11-16). Ma la santificazione ha anche un aspetto nel senso positivo. Così vediamo che non solo non dobbiamo fare, ma dobbiamo anche essere, non è questione solo di azione, ma di assomigliare anche caratterialmente a Dio, di essere moralmente come Dio. Il cristiano deve essere a immagine di Dio e deve comportarsi come si comporterebbe Dio (1 Pietro 1:15). Quindi, nella santificazione nell’aspetto positivo vediamo che dobbiamo essere e fare secondo il modello dell’uomo nuovo che è a immagine di Dio (Colossesi 3:10). L’immagine che usa Paolo per la santificazione in Colossesi è quella di togliere il vestito sporco: l’uomo vecchio e metterne uno nuovo e pulito: l’uomo nuovo a immagine di Gesù Cristo, questo è l’aspetto positivo. Questa santificazione è progressiva, ci vuole tempo, non avviene dall’oggi a domani, avviene passo dopo passo, come vediamo dal verbo nel greco “si va rinnovando”, infatti indica un’azione continua e ripetuta, perciò questo uomo nuovo si perfeziona giorno dopo giorno. Non ci giustifichiamo allora dicendo che non siamo perfetti, ma aspiriamo e impegniamoci a essere quello che Dio vuole che siamo: assomigliare a Lui!