2 Corinzi 1:3: Il carattere consolatore di Dio In un mondo che offre mille forme di consolazione temporanea, dove possiamo trovare un conforto che dura davvero? Dove possiamo aggrapparci quando tutto sembra crollare? Una bambina cresciuta in una famiglia atea aveva imparato dal padre ateo che Dio non esisteva. La bambina si ammalò di una grave malattia, e suo padre e sua madre cercavano di incoraggiare questa bambina malata. Cercavano di confortare la figlia morente, i genitori non credevano in Dio, e nemmeno la bambina credeva in Dio. Il padre era al suo fianco, dicendole: “Tesoro, non ci vorrà molto. Tieni duro. Papà ti ama. Non ci vorrà molto. Tieni duro.” Lei rispose: “Papà, mi dici di tenere duro, ma non c’è niente a cui aggrapparmi.” Questa storia racconta la tragedia di chi cerca consolazione senza avere una speranza eterna. Ma grazie a Dio, Paolo ci presenta una realtà completamente diversa in 2 Corinzi 1:3: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signor...
PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA. “IL CULTO”. IL POSTO PER IL CULTO. Il posto per il culto è la chiesa, ma attenzione non dobbiamo pensare che non ci sia un culto privato e fuori la chiesa (per esempio Deuteronomio 6:7,20-25; Salmo 119:62; Daniele 6:10-13; Matteo 6:6; 14:23); il culto comprende sia l’interno della chiesa e sia l’esterno, in privato, ma vedremo in modo particolare quello pubblico in chiesa. Sotto l’Antico Patto il centro della vita dell’adorazione era il tempio a Gerusalemme (1 Cronache 22:1; 2 Cronache 7:15-16; 29:27-30; Neemia 8: 6; Luca 1:8-10; 2:37; Atti 8:27), prima ancora era il tabernacolo (Esodo 25:8-9; 29:42-43; 33:10; Levitico 17: 1-5). Poi vediamo anche la sinagoga (Luca 4:16; Atti 13:15; 15:21; 17:2). Sotto il Nuovo Patto la chiesa si riuniva nelle case (Romani 16:5; 1 Corinzi 16:19). In questa predicazione vedremo: la particolarità, i privilegi della chiesa e infine la perseveranza nel frequentare la chiesa.