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Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Il posto per il culto.

PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA. “IL CULTO”. IL POSTO PER IL CULTO. Il posto per il culto è la chiesa, ma attenzione non dobbiamo pensare che non ci sia un culto privato e fuori la chiesa (per esempio Deuteronomio 6:7,20-25; Salmo 119:62; Daniele 6:10-13; Matteo 6:6; 14:23); il culto comprende sia l’interno della chiesa e sia l’esterno, in privato, ma vedremo in modo particolare quello pubblico in chiesa. Sotto l’Antico Patto il centro della vita dell’adorazione era il tempio a Gerusalemme (1 Cronache 22:1; 2 Cronache 7:15-16; 29:27-30; Neemia 8: 6; Luca 1:8-10; 2:37; Atti 8:27), prima ancora era il tabernacolo (Esodo 25:8-9; 29:42-43; 33:10; Levitico 17: 1-5). Poi vediamo anche la sinagoga (Luca 4:16; Atti 13:15; 15:21; 17:2). Sotto il Nuovo Patto la chiesa si riuniva nelle case (Romani 16:5; 1 Corinzi 16:19). In questa predicazione vedremo: la particolarità, i privilegi della chiesa e infine la perseveranza nel frequentare la chiesa.

Le parole che riguardano il culto

PRINCIPI DELLA FEDE CRISTIANA. “IL CULTO”. LE PAROLE CHE RIGUARDANO IL CULTO. Ci sono molte persone, anche che frequentano le chiese che parlano un po' della lingua cristiana, ma che conoscono Dio solo per sentito dire. La maggior parte di loro hanno letto qualche libro su Dio, hanno ascoltato delle prediche, forse hanno gustato un po' della presenza di Dio, possono aver sentito qualche debole eco della voce di Dio, ma la loro conoscenza personale di Dio è molto superficiale e non sempre corretta. Oggi abbiamo bisogno di un ristabilimento della visione del Dio Altissimo.  Abbiamo una cattiva e debole visione di Dio e di conseguenza si è persa la gloria e l'onore di Dio, e quindi anche il culto ne è compromesso. La Bibbia parla in modo chiaro e definito riguardo il vero culto a Dio. La vera adorazione del Dio vivente è dinamica, variegata, vivace, ma ciò che vediamo, sempre nella Bibbia è che il culto a Dio non deve essere fatto in modo superficiale, mecc...

La trasfigurazione di Gesù (Matteo 17:1-9).

La trasfigurazione di Gesù (Matteo 17:1-9). Nell'ultimo anno del ministero terreno di Cristo, si è verificato un evento glorioso conosciuto come la trasfigurazione.  La trasfigurazione segna una fase importante della rivelazione su Gesù come il Figlio di Dio, un’esperienza simile a quella del battesimo.  Nel contesto della trasfigurazione notiamo che Gesù è riconosciuto il Figlio di Dio da Pietro per rivelazione divina (Matteo 16:13-17). Poi Gesù comincia ad annunziare la Sua morte e resurrezione, una verità che Pietro non condivide ed è così rimproverato da Gesù (Matteo 16:21-23). Infine in Matteo 16:24-28 Gesù parla del costo del discepolato, della croce, al v.28 dice che alcuni dei discepoli, (Pietro, Giovanni e Giacomo) prima della loro morte avrebbero visto Gesù glorificato nel Suo regno.  Della trasfigurazione ne parlano anche Marco e Luca (Marco 9:2-13; Luca 9:28-36) e poi Pietro (2 Pietro 1:16-18).  Alcuni vedono un’allusione con Mosè, sul mo...

Geremia 31:33: Il rapporto con Dio.

Geremia 31:33: Il rapporto con Dio. Questo passaggio è il versetto più noto, o uno dei passaggi più importanti di Geremia, ma anche di tutta la Bibbia.  Il Nuovo Testamento cita i vv. 31-34 nella loro interezza in Ebrei 8:8-13; e in parte in Ebrei 10:16-17, ma ci sono diverse allusioni nei Vangeli e nelle lettere, ed è riferito a Gesù (cfr. Matteo 26:28; Marco 14:24; Luca 22:20; 1 Corinzi 11:23-26; 2 Corinzi 3:3, 6; Ebrei 7:22). Geremia in questo contesto sta parlando profeticamente del Nuovo Patto (v.31), il creatore del patto è il Signore (vv. 3, 20, 32, 35); e sarà un patto immutabile (vv.35-37).  “Nuovo patto” è il nome di un nuovo rapporto di una persona con Dio per mezzo di Gesù Cristo, è il Patto della salvezza dai peccati per la sola fede e per la sola grazia di Dio (Per esempio Efesini 2:8-9). Che cosa indica la frase: “E io sarò loro Dio, ed essi saranno mio popolo”?