Luca 4:25-27: La grazia di Dio che sorprende Vediamo la motivazione degli esempi profetici. Nella nostra precedente meditazione abbiamo contemplato una verità fondamentale del Vangelo: la grazia di Dio non è determinata dalla geografia, dall’etnia, o dalla lingua. Abbiamo visto come Gesù, nella sinagoga di Nazaret, abbia sfidato le concezioni esclusive dei suoi concittadini, ricordando loro come Dio avesse operato oltre i confini d’Israele attraverso i profeti Elia ed Eliseo. Oggi desidero approfondire ulteriormente questo insegnamento rivoluzionario di Gesù, esplorando un secondo aspetto di questa verità: la grazia divina spesso si muove in direzioni inaspettate sorprendendoci. Questi due aspetti sono strettamente collegati e complementari. Se nel primo messaggio abbiamo visto DOVE la grazia di Dio opera - oltre ogni confine - oggi vedremo COME questa grazia si manifesta in modi che sfidano le nostre aspettative. Lo stesso episodio di Gesù a Nazaret ci rivela ch...
Giacomo 1:2: Come affrontare le prove: con gioia!
“Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate”.
Avete capito bene! Con gioia! Quando arriva un evento increscioso, doloroso, inaspettato dovremmo essere contenti! Giacomo sta parlando di avere la stessa gioia (charan) che c’è in cielo per la salvezza di un peccatore (Luca 15:7); o quando Zaccheo accolse Gesù in casa (Luca 19:6); o le donne quando seppero della resurrezione di Gesù (Matteo 28:8); quando Filippo fece molte liberazioni dai demoni in Samaria, la città era gioiosa (Atti 8:6-8), l’eunuco convertito (Atti 8:39). Certo la fede non è masochista, non desideriamo subire pressioni, soffrire, ma quando, questo accade, non dovrebbe turbarci, le prove dovrebbero essere occasione di gioia genuina. La gioia non è per la prova in sé, ma in quello che produce la prova: la salute e la crescita spirituale (vv.3-4 ).
Considerate una grande gioia deve essere:
(1) Un atteggiamento impellente nella prova.
Il tono di Giacomo è solenne e incoraggia ad agire subito, implica una priorità assoluta, quindi da fare subito, infatti è un ordine.
Il verbo “considerate” (hēgēsasthe aoristo imperativo) indica che ogni caso particolare di prova è da considerarsi un'occasione di gioia, è un imperativo, perciò quando ci saranno le prove, dobbiamo gioire!
Una grande gioia deve essere:
(2) Un atteggiamento intenzionale nella prova.
La parola “considerate” ha il significato di tener presente (Atti 26:2; 2 Corinzi 9:5); giudicare (Atti 15:22); stimare (Filippesi 2:3; 1 Tessalonicesi 5:13; 1 Timoteo 1:12; 6:1), ritenere (Filippesi 2:25; 3:8; 1 Pietro 2:13); calcolare (Ebrei 10:29; 11:26), perciò “considerate” indica un esercizio, una funzione mentale. Quindi la gioia non è qualcosa di emotivo, o di sentimentale, è intenzionale e viene da un accurato ragionamento basato sul fatto che Dio è all’opera e guida la storia per un progetto ben preciso: il mio bene spirituale, la maturità (vv.3-4).
Una grande gioia deve essere:
(3) Un atteggiamento integrale nella prova.
“Grande” (pasan) è ogni, tutto, indica la piena e completa gioia (1 Pietro 2:18) oppure pura, genuina e intera gioia. Indica che non deve essere mescolata con altre reazioni: rancori, lamentele. Quindi la prova deve essere solo occasione di gioia!
Una grande gioia nella prova è:
(4) Un atteggiamento inconsueto nella prova.
La gioia in periodi di prova non è un atteggiamento normale, della nostra natura. La nostra tendenza è, quella di essere turbati e scoraggiati per le prove e non di certo gioire. Questa gioia non deve essere confusa con la felicità, o con il piacere che dipende dalle circostanze. Giacomo sapeva a che cosa conduce la prova ecco perché dice di gioire. Come si può reagire con gioia nelle difficoltà? Con gli eventi difficili? Nella sofferenza? Solo chi ha una relazione con Dio può gioire! Solo chi conosce Dio e si fida veramente di Lui può gioire nella prova!
Rallegratevi sempre nel Signore! (Filippesi 4:4).