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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Dio è spirito (Prima parte)

Dio è spirito (Prima parte)
Molte persone si sono chieste e si chiedono, di cosa è fatto Dio. 
Se è fatto di carne e sangue come noi,  se è materia,  o pura energia, o puro pensiero, o vapore, o aria.

Niente di tutto questo! Dio è spirito!

Tom Shenton riguardo il fatto che Dio è spirito afferma: “Dio non  è ‘uno spirito’, ma puro spirito. Egli è essenza spirituale pura, incontaminata, mai creata e priva di sostanza materiale, quindi libera da ogni sua limitazione o imperfezione. Come Spirito, egli non può essere ‘diviso’ in parti, né esteso, ed è per definizione intangibile. Essendo privo di composizione, nessuna caratteristica relativa alla materia, o alla carne può essergli attribuita. Egli è distinto dal mondo, completamente separato da ogni cosa corporea e non è possibile discernere la sua essenza mediante i sensi corporei. (1 Corinzi 2:11-14)”.  


Riguardo che Dio è spirito noi possiamo dire che:
I SPIRITO È LA NATURA INTRINSECA DI DIO. 
Nella Bibbia,  in Giovanni 4:24 leggiamo: "Dio è spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità". 

In realtà noi troviamo altre due definizioni simili riguardo Dio e cioè Dio è luce (1 Giovanni 1:5), e Dio è amore (1 Giovanni 4:9), quindi come Dio è luce, è anche amore, così è spirito.

Giovanni non dice che “Dio è uno spirito”, come  uno spirito tra molti, ma che è spirito(pneúma).
“Dio è spirito”,  indica che Dio nella Sua natura intima, propria, intrinseca è un essere esclusivamente spirituale.

Se Dio è spirito, è immateriale e incorporeo, non è composto di materia e non possiede una natura fisica, non ha un corpo, nessuna sostanza visibile, nessuna forma corporea.

“Spirito” significa che Dio non ha carne, ossa o altre parti del corpo, perciò è intangibile. 

Quindi, Dio non può essere visto nello stesso modo della materia corporea e fisica, è un essere non materiale, invisibile, intangibile, incorporeo, informe. 

Dio è soprannaturale e non materiale!

Quando Gesù apparse risorto ai discepoli disse: “Guardate le mie mani e i miei piedi, perché sono proprio io; toccatemi e guardate; perché un fantasma non ha carne e ossa come vedete che ho io”  (Luca 24:39; cfr. Isaia 31:3). 

La parola “fantasma” è “spirito” (pneúma), come giustamente traduce la “Nuova Diodati”.

Chi è spirito non carne e ossa!

L'uomo differisce da Dio, per il fatto di avere uno spirito finito, che dimora in un corpo materiale (1 Corinzi 2:11; 1 Tessalonicesi 5:23). 

Dio è spirito infinito (1 Re 8:27; Giobbe 11:7-9; Isaia 40:12; Atti 7:48-49), e come tale non abita, o non può essere confinato in un corpo, o in un luogo.
Per esempio in 1 Re 8:27 leggiamo: “Ma è proprio vero che Dio abiterà sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non ti possono contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita!” (cfr. Isaia 66:1).

John S. Feinberg scrive: “La differenza tra cose materiali e immateriali è considerevole. Le cose materiali sono cose estese e limitate. Possiamo osservare dove finisce un oggetto materiale e ne inizia un altro. Al contrario, le cose immateriali non sono fatte di materia, non sono estese e non hanno confini fisici”. 

Qualcuno può chiedere: “Se Dio è spirito perché viene rappresentato nella Bibbia con caratteristiche umane?”

Perche per esempio Dio è rappresentano come parti corporee come mani (Isaia 65:2; Ebrei 1:10); piedi (Genesi 3:8; Salmo 8:6); occhi (1 Re 8:29; 2 Cronache 16:9; orecchie (Neemia 1:6; Salmo 34:15) che ha un volto? (Genesi 19:13; Esodo 33:11; Numeri 12:8; Salmo 17:15; 34:16; 80:3) 

Quando la Bibbia parla di Dio con espressioni del corpo umano,  sono espressioni antropomorfiche, che  vengono usate per aiutarci a comprendere la Sua natura, e servono a rendere Dio reale e a esprimere i Suoi vari interessi, poteri e attività.

Arrivati a questo punto dobbiamo fare due precisazioni.

“Dio è spirito” non significa che:
A)Dio sia senza sostanza.
Benché non abbia una sostanza materiale:
(1)Dio ha una sostanza spirituale.
Nella Sua essenza, nella Sua natura, Dio è spirito.

“Dio è spirito” caratterizza, dunque com’è Dio, nello stesso modo in cui “carne”, caratterizza ciò che sono gli esseri umani.

Se Dio fosse senza sostanza sarebbe un niente!
Ma Dio non è un niente, Dio è! 

Quando Dio si presentò a Mosè, si presentò con il nome Yahwh, appunto: “Colui che è”.

Dio è “l’Io Sono” (Esodo 3:14-15); Colui che è! (Apocalisse 1:4). 

Dio è un essere reale e dinamico!

Dio non è una semplice idea, o la proiezione di una mente malata che si è inventata Dio perché ne aveva bisogno. 

Dio non è una costruzione mentale, ma è una realtà oggettiva! 

Un’idea non può creare la terra dal nulla! (Ebrei 11:1-6). 

Un’idea non può governare la storia del mondo, Dio nella Sua provvidenza fa questo! (Ebrei 1:1-3; Salmo 99:1,ecc.).

Dio non è un’idea perché opera su ciò che ha creato secondo i Suoi propositi (Efesini 1:9-11). 

Dio non è un’idea, ma una sostanza che possiede delle caratteristiche peculiari che vengono definite come attributi, per esempio giusto, santo, ira, amore, saggio, e così via. 
Inoltre la Bibbia ci fa capire che Dio ha una sostanza, o natura divina (Galati 4:8; Colossesi 2:9; 2 Pietro 1:4). 

Dio, dunque è un essere reale, oggettivo e non una semplice idea dell'intelletto umano!

“Dio è spirito” non significa che:
(2)Dio sia una sostanza inanimata. 
Dio non è una sostanza senza vita.
Dio è vivente! Dio è vivo! 

Infatti nella Bibbia è chiamato “Dio vivente” (Giosuè 3:10; 1 Samuele 17:26; Salmo 84:2; Geremia 10:10; Matteo 16:16; 1 Timoteo 3:15; 1 Tessalonicesi 1:9; Apocalisse 7:2) . 

La vita implica sentimento, potere e attività, e Dio ha tutto questo, infatti nel Salmo 115:3 leggiamo: “Il nostro Dio è nei cieli; egli fa tutto ciò che gli piace”.

Il Dio vivente è anche la fonte e il supporto della vita di tutto: delle piante, degli animali (Genesi 2:7; Neemia 9:6; Salmo 65:9-13; 104:10-13, 24-29; Atti 14:17), delle persone sia fisicamente che spiritualmente, sia in questa vita che in quella  eterna (Salmo 36:9; Giovanni 5:26; Atti 17:28). 

Il Dio vivente è eternamente attivo fin dall’inizio, Dio è un Dio che opera (Deuteronomio 11:07; 1 Samuele 12:7; 150:2).

È un Dio instancabile (Isaia 40:28); non dorme mai (Salmo 121:4), che vigila in modo particolare sui credenti (Salmo 34:15).

Il Dio vivente è spesso in contrasto con gli idoli morti (Salmo 115:3–9; Atti 14:15; 1 Tessalonicesi 1:9). 

Il Dio della Bibbia, è vivo, vede, ascolta e ama.

Gli idoli dei pagani sono morti, incapaci di vedere, ascoltare e amare.

“Dio è spirito” non significa che:
(B)Dio non abbia una personalità.
Questa è la seconda precisazione.
Dio non è un essere impersonale!

Anche se Dio è Spirito noi vediamo che ha caratteristiche proprie di chi è una persona, è consapevole di se stesso e auto-determinato, quindi un Dio vivente che interviene nella vita degli uomini per realizzare i Suoi progetti che sa discernere. 

A riguardo A.A.Hodge diceva: “Egli è un essere razionale che distingue con infinita precisione il  vero ed il falso. Egli è un essere morale che distingue tra il giusto e l’ingiusto. Egli è un libero agente, la cui azione è auto-determinata dalla propria volontà”.

È difficile per la mente umana afferrare la personalità di Dio, perché egli fa parte di una realtà invisibile e trascendente. 

Ma la Bibbia presenta Dio con caratteristiche di un essere personale. 

Prima di tutto vediamo:
(1) La peculiarità della personalità.
Per personalità intendiamo un’esistenza dotata di auto-coscienza e auto-determinazione, avere cioè, la coscienza, o la consapevolezza di sé e della propria volontà, e la capacità di fare delle scelte, avere dei progetti, la capacità di prendere decisioni e portarli a compimento, in accordo con i propri desideri, non perché è costretto ad agire per cause altrui, ma perché si compiace, e Dio è così (Efesini 1:9-11). 

Inoltre   come essere personale, Dio è  capace di avere rapporti di reciprocità personale con  altri  esseri personali, e questo lo vediamo in tutta la Bibbia. 

In secondo luogo vediamo:
(2) La prova della personalità.
Dio si presenta con un nome come un essere consapevole di  se stesso, come “l’Io Sono” (Yahwh-Esodo 3:14; cfr. Genesi 17:1; 31:13, 46:3, Isaia  42:6, Apocalisse 1:8). 

Questo nome indica che Dio è consapevole della Sua Unicità (cfr. Isaia 43:10; 45:5,22; 46:9, Osea 11:9). 
Questo nome dimostra che Dio non è un essere astratto, inconoscibile, o una forza anonima, indica che Dio è un essere concreto, esiste, c’è. 

Inoltre indica anche che Dio vuole relazionare con il Suo popolo, e desidera che il Suo popolo relazioni con Lui; pertanto si fa conoscere come l’Iddio della storia che subentra nella storia del Suo popolo con atti salvifici con progetti ben specifici. 

I progetti di Dio nella Sua auto-determinazione non saranno frustrati, in quanto sono immutabili (Giobbe 23:13; Isaia 46:10; Daniele 4:35; Romani 9:11; Efesini 1:9-11; Ebrei 6:17). 

Inoltre la Bibbia presenta Dio con quelle caratteristiche che sono proprie di una personalità: l'intelletto (Genesi 18:19; Esodo 3:7; Atti 15:18), la sensibilità (Genesi 6:6; Salmo 103:8-14; Giovanni 3:16; Efesini 4:30); la volontà (Genesi 3:15; Salmo 115:3; Giovanni 6:38). 

Ancora vediamo che Dio parla (Genesi 1:3); vede (Genesi 11:5); ascolta (Salmo 94:9, ecc.).

Per Dio vengono usati pronomi personali come “te” e “tu” (Giovani 17:3); “egli” (Salmo 116:1-2). 

La personalità di Dio si vede dalla relazione di Creatore di tutte le cose (Genesi 1:1; Atti 14:15; Apocalisse 4:11); che è  Sovrano su tutto (Genesi 50:20; Salmo 75:5-7; Daniele 4:32); il preservatore di tutte le cose, il benefattore (Salmo 104:27-30; Matteo 6:26-30; 10:29-30,ecc.), è il Padre di coloro che credono in Gesù Cristo (Giovanni 1:11-13;Galati 3:26 ecc.)
Dio, perciò, è un essere personale che comunica con la Sua creatura come vediamo con Adamo ed Eva per esempio Genesi 3. 

Dio non è un ufficio, o un ente locale, una macchina, o un computer che fornisce automaticamente informazioni! 

Egli conosce, ama, è un Padre buono, Egli si rivela e può essere chiamato, pregato. (cfr. Matteo 7:7-11).

Così la natura del rapporto con Dio non è semplicemente una strada a senso unico, ma bilaterale dove Dio per primo prende l’iniziativa, si manifesta secondo la Sua grazia Sovrana, incontra l’uomo e l’uomo può aprirsi, prega e Lui ascolta, accoglie. 

Noi vediamo che Dio parla all’uomo e l’uomo, in questa relazione è chiamato a temerlo, a rispettarlo, ad amarlo, ad ubbidirgli! (per esempio Deuteronomio 10:12-13).

Dio come essere personale non solo ascolta e risponde alla preghiera (Matteo 7:7; 21:22; Giacomo 5:16), ma conforta e dà forza, aiuta coloro che soffrono e piangono (2 Corinzi 1:3-4; 7:6), benedice i giusti (Salmo 1; 1 Pietro 3:14; Giacomo 5:11), ma altresì  giudica i malvagi, è il giusto giudice (2 Pietro  2:4-9; Giuda 15; Salmo 75:10; Romani 2:5). 

Come essere personale Dio è amore, ama il mondo, e per questo amore ha mandato Suo Figlio per morire per esso, per dare la vita eterna a chi crede (Giovanni3:16). 

Dio, in Gesù Cristo, ha assunto la condizione di servo per salvare coloro che Lui conosce (Filippesi 2:5-8; 1 Pietro 3:18; Matteo 20:2, Matteo 7:23; Galati 4:8; Efesini 1:4-11); questo mostra ancora la Sua personalità. 

Il secondo punto è:
II SPIRITO È LA NATURA INVISIBILE
In 1 Timoteo 1:17 leggiamo: "Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen". (cfr. Esodo 33:18-20; Giovanni 1:18; 5:37; 6:46; 1 Giovanni 4:12, 20).).

Dio non è soggetto a nessuna delle limitazioni  e condizioni che abbiamo noi!

Perciò Dio non ha bisogno di nessun luogo, di un locale dove abitare e non abita in nessun tempio  costruito da mani di uomo dice Paolo in Atti 17:24-25. 

L'invisibilità di Dio significa che l'essenza totale di Dio, tutto il Suo essere spirituale, non può essere visto da noi (Esodo 33:20).

Mosè voleva vedere la gloria di Dio (Esodo 33:18).

Il Signore gli rispose come leggiamo in Esodo 33:20-23: “Disse ancora: ‘Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere’.  E il SIGNORE disse: ‘Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel masso;  mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato;  poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere’”.
Questi versetti e altri simili nell'Antico Testamento, ci fanno capire che c'era un senso in cui Dio non poteva essere visto, ma che c'era anche qualche forma esteriore, o manifestazione parziale di Dio, una rivelazione che in parte poteva essere vista dall'uomo, ma non la Sua essenza.

Mosè ha visto una specie di bagliore di Dio, o un effetto secondario della manifestazione di Dio.

È giusto, quindi, dire che sebbene l'essenza totale di Dio non potrà mai essere vista da noi, tuttavia, Dio può mostrare qualcosa di sé. 

Quindi, dire che “Dio è spirito”, significa che è invisibile per gli esseri umani a meno che non decide di manifestarsi a loro.

Infatti Dio si è rivelato in teofanie (apparizioni di Dio), sogni e visioni. 
Per esempio Dio apparve ad Abramo (Genesi 18:1–33), Giacobbe (Genesi 32:28–30), il popolo di Israele in una colonna di nuvola di giorno e in una colonna di fuoco di notte (Esodo 13:21–22), poi Dio apparve gli anziani di Israele (Esodo 24:9–11), apparve a Manoà e sua moglie (Giudici 13: 21–22), a Isaia (Isaia 6:1), e ad altri.

Una manifestazione visibile di Dio molto più grande di queste teofanie dell'Antico Testamento è stata nella persona di Gesù Cristo stesso (Giovanni 1:1-18). 

Gesù poteva affermare: “Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9).

Parlando di Gesù, Paolo dice in  Colossesi 1:15: “Egli è l'immagine del Dio  invisibile, il primogenito di ogni creatura”. 

Pertanto, nella persona di Gesù abbiamo una manifestazione visibile, unica di Dio nel Nuovo Testamento che non era disponibile per i credenti che hanno visto le teofanie nell'Antico Testamento.

Oggi comunque, possiamo vedere Dio con gli occhi della fede, nel senso di comprendere quello che Dio rivela di Lui, attraverso la Bibbia (2 Timoteo 3:16; 2 Pietro 1:21), e l’esperienza spirituale con Lui attraverso le circostanze della vita, a volte difficili com’è accaduto a Giobbe (Giobbe 38:1; 42:1–6).

Infine:
III SPIRITO È LA NATURA INACCESSIBILE
1 Timoteo 6:14-16 dice: "Ti ordino di osservare questo comandamento da uomo senza macchia, irreprensibile, fino all'apparizione del nostro Signore Gesù Cristo,  la  quale sarà a suo tempo manifestata dal beato e unico sovrano, il Re dei re e Signore  dei signori,  il solo che possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che  nessun uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen".      

La luce di Dio è così forte, la Sua maestà trascendente e la Sua  santità è così intensa, che è inavvicinabile e non si può vedere!

Nessuna persona ha la capacità con un corpo naturale di vedere Dio!

La luce di Dio inaccessibile enfatizza il netto contrasto e una distanza di sostanza tra la divinità e l’umanità.

La luce inaccessibile di Dio, richiama alla mente, l'avvertimento al popolo giudaico che non doveva avvicinarsi alla montagna a causa della presenza di Dio nella Sua gloria (cfr. Esodo 19:12-13; 24:17; Ebrei 12:18–21).

Il santo splendore di Dio è fatale per i nostri corpi! 

Come vediamo da Esodo 33:18-23, Mosè aveva il desiderio, di vedere il Signore, voleva andare oltre le esperienze che aveva vissuto fin a quel momento.

Ma colui che parlava a Dio con una certa intimità (Esodo 33:11), non poteva vedere il Suo volto (Esodo 33:20). 

Non importa quanto vicino un essere umano possa essere a Dio nell'esperienza personale, esiste ancora una distanza non attraversabile tra l'essenza del maestoso, santo e trascendente Dio e quella delle sue creature, una distanza che nemmeno Mosè poteva attraversare!!

Ma un giorno con un corpo glorioso potremo vedere Dio faccia a faccia, ma non oggi con questo corpo peccaminoso, finito e fragile, non possiamo vedere il Dio infinito, maestoso e santo! (Matteo 5:8; 1 Corinzi 13:12; Filippesi 3:20-21; 1 Giovanni 3:2; Apocalisse 22:3–4). 

Sarà una gioia incredibile, vedere finalmente il volto di Dio, contemplare la Sua bellezza (Salmo 16:11).

Dio è uno spirito puro e noi con questo corpo umano peccaminoso non potremmo e possiamo stare alla sua presenza! 

Ma un giorno lo vedremo faccia a faccia e staremo alla Sua presenza con un corpo glorificato (1 Corinzi 15:42-54; 1 Giovanni 3:2; Apocalisse 21-22).

CONCLUSIONE 
Il fatto che Dio è spirito, quindi anche invisibile, significa che:
1) Dio non può essere rappresentato in immagini, o in forma umana (Esodo 20:4; Deuteronomio 4:12, 15-18; Isaia 40:25). 

Non c'è assolutamente, somiglianza fisica con Lui!

Le immagini possono essere materiali, o mentali, quindi in forma di sculture, o dipinti, e così via, o nei nostri pensieri.

Quando ci facciamo un immagine di Dio, secondo ciò che pensiamo noi, basata sui nostri ragionamenti soggettivi, fatti di speculazioni e congetture umane, ci porta ad avere un’errata immagine mentale di Dio, questa è idolatria. 

James I. Packer scrive: “Farsi un’immagine di Dio vuol dire trarre i propri pensieri su di Lui da una fonte umana, anziché da Dio stesso; ed ecco precisamente dove sta l’errore con la fabbricazione di immagini”.

(a)Le immagini disonorano Dio, perché offuscano la Sua gloria.
Le immagini sono una distorsione di Dio e quindi un idolo. 

L’idolo è un insulto per la gloria di Dio! 

A. W. Tozer diceva:”L'essenza dell'idolatria è l'intrattenimento dei pensieri su Dio che non sono degni di Lui”.

Dobbiamo stare attenti a pensare che l'idolatria si trovi solo nelle terre pagane e che le persone civili ne siano libere. 

Non è così, questo è un errore! 

La verità è che l'idolatria si trova ovunque si trovi l'umanità. 

Chiunque intrattiene un’indegna concezione di Dio sta spalancando il cuore al peccato dell'idolatria. 

Il teologo Giovanni Calvino scrisse: “Una vera immagine di Dio, non si trova in tutto il mondo; perciò…la Sua gloria è profanata, e la sua verità distorta dalla menzogna, ogni volta che Egli è posto davanti agli occhi nostra in forma visibile…Di conseguenza, creare una qualunque immagine di Dio è di per sé una cosa empia, perché attraverso questa corruzione la Sua maestà risulta alterata, ed Egli è raffigurato diversamente da quello che è”.

Pertanto noi non dobbiamo mai pensare a Dio che nella Sua essenza spirituale possiamo rappresentarlo con  caratteristiche materiali.

Se Dio avesse voluto essere rappresentato con statue, dipinti, o immagini c’è lo avrebbe detto, ma non lo ha fatto, anzi ha detto il contrario!

Esodo 20:4 dice: “Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra”. (cfr. Deuteronomio 4:12-20,23; 5:8; ecc.). 

Inoltre:
(b)Le immagini sono fuorvianti, perché trasmettono idee sbagliate su chi è Dio!
È di vitale importanza che ci atteniamo alla rivelazione di Dio riguardo se stesso se vogliamo credere e comportarci nel modo giusto come vuole Lui. 

Poiché il Dio della Bibbia è il fondamento di tutte ciò che dobbiamo credere, ne consegue che se erriamo nel nostro credo su Dio, andremo fuori strada per tutto il resto.

James I. Packer scrive:”La stessa inadeguatezza con cui lo raffigurano perverte i nostri pensieri intorno a Lui e infonde nella nostra mente errori di ogni genere riguardo al Suo carattere e alla Sua volontà. Aaronne, facendo un’immagine di Dio a forma di vitello, condusse gli israeliti a pensarlo come un essere che essi potevano adorare in modo in maniera accettabile con frenetiche gozzoviglie. Perciò, la ‘festa in onore del Signore’ che Aaronne organizzò (Esodo 32:5) divenne un’orgia vergognosa. E poi, è un dato di fatto, storicamente accertato, che l’uso del crocifisso come ausilio per la preghiera ha incoraggiato le persone a equiparare la devozione a una triste riflessione sulle sofferenze corporali di Cristo; le ha rese morbose intorno al valore spirituale del dolore fisico, e le ha ostacolate nella conoscenza del salvatore risorto. Questi esempi servono a dimostrarci come le immagini falsifichino la verità di Dio nella mente delle persone. Psicologicamente parlando, è certo che, se fissiamo abitualmente i nostri pensieri su una raffigurazione, o un’immagine di Colui al quale vogliamo rivolgere la nostra preghiera, ci ritroveremo a pensare a Lui e a pregarlo nel modo in cui l’immagine ce lo raffigura”.

Quello che semplicemente noi dobbiamo fare è obbedire alla Parola di Dio e non cercare dei simboli visibili di Dio, o immagini materiali o mentali, perché Dio ha parlato, non ha mostrato un simbolo, o un immagine di se stesso (per esempio Deuteronomio 4:12), né tanto meno ci abbia detto di farlo!
  
2) Dio deve essere adorato in spirito. 
In Giovanni 4:23-24 leggiamo: “ Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori.  Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità”.

Dio è spirito, quindi i veri doratori, lo adoreranno in spirito e verità. 

“In spirito” (pnemauti) significa che l’adorazione non è legata ai luoghi sacri, alla postura fisica (in ginocchio o in piedi), o seguendo una particolare liturgia, o rituali esteriori, e nemmeno alle immagini, o sculture, o altre rappresentazioni visive del Dio Trino!

Questa sarebbe idolatria come diceva giustamente Charles Hodge: “L’idolatria consiste non soltanto nell’adorare falsi dèi, ma anche nell’adorare il vero Dio tramite immagini”.  

“Verità” (alētheia) si riferisce a ciò che rispecchia la realtà, (Matteo 22:16; Marco 12:14; Luca 20:21; Filippesi 1:18) la sincerità di cuore (Geremia 29:11-14; Matteo 15:7-9), coerente con la rivelazione di Dio (Giovanni 17:17), la guida dello Spirito Santo (Giovanni 16:12-14; Romani 8:26-27, Filippesi 3:2-3), nella persona di Gesù Cristo (Giovanni 1:14-17; 14:6).

I sacrifici di Abele e Caino c’insegnano che non possiamo adorare Dio a modo nostro se vogliamo che l’adorazione sia accettata da Lui!


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