Passa ai contenuti principali

Il tuo sostegno è importante!

Dietro www.predicheonline.com c'è un impegno costante: ore di studio biblico, ricerca approfondita e costi per tenere il sito sempre aggiornato. Il mio obiettivo è rendere accessibile a tutti la ricchezza della Parola di Dio, un messaggio che può trasformare, o migliorare la vita. Aiutami a continuare questo ministero con una donazione; il tuo contributo, piccolo o grande che sia, rappresenta un incoraggiamento concreto per il mio lavoro. Mi permetterà di: continuare a scrivere e condividere senza barriere, di trasformare altre idee in parole da donarti. Grazie di cuore per la tua generosità. Salvatore

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da ricevere.

1 Corinzi 15:1: Un Vangelo da ricevere.
“Vi ricordo, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato, che voi avete anche ricevuto, nel quale state anche saldi”.

“Ricevuto”, indica accogliere, accettare e approvare, qualcosa che è trasmessa, in questo caso il Vangelo che Paolo ha predicato, che gli era stato trasmesso dal Cristo risorto e da nessun altro (Galati 1:9,12; cfr. Atti 9:3-6). Così “ricevere” significa qualcosa di più attivo del semplice sentirlo predicare, è accogliere nel cuore e quindi diventare cristiani. Ora ricevere il Vangelo implica una serie di cose.
1) Implica morire a se stessi.
Nei Vangeli vediamo più volte che quando Gesù chiama, chiama a rinunciare  a se stessi e a seguirlo (Matteo 16:24-25; 8:34-35; Luca 8:26). Significa rinunciare al nostro egoismo, egocentrismo, orgoglio, autonomia, autodeterminazione, per diventare servi di Gesù Cristo (Romani 1:1; 12:11; 1 Tessalonicesi 1:9).

Ricevere il Vangelo:
2) Implica morire al peccato.
Quelli che sono stati salvati da Gesù Cristo, che appartengono al corpo di Cristo, hanno fatto morire il peccato, o come dice Paolo “la carne con le sue passioni e desideri” (Galati 5:24). La carne si riferisce alla nostra natura umana peccaminosa. Questa frase, è un modo forte per dire che non rispondiamo più alle tentazioni che provengono dalla nostra natura umana. Dobbiamo prendere la carne, e, metaforicamente parlando, inchiodarla alla croce!! Si riferisce all'atto con cui mettiamo fine al dominio della carne sulla nostra condotta.
Ricevere il Vangelo:
3) Implica morire al mondo.
Viviamo in un mondo influenzato negativamente da Satana (Giovanni 12:31; 14:30; 2 Corinzi 4:4; 1 Giovanni 5:19). In Galati 6:14 Paolo afferma che si vanta solo della croce del Signore Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per lui, è stato crocifisso e lui è stato crocifisso per il mondo. Il “mondo” significa il sistema mondiale che nei suoi valori di base e orientamento è estraneo e lontano da Dio. Il “mondo” si riferisce a tutti quei piaceri terreni, tesori, onori, valori, filosofia che tendono a trascinare l'anima lontano da Cristo. Per il credente, il mondo è morto, come lui è morto per il mondo!
Ricevere il Vangelo:
4) Implica riconoscere Gesù come unico Salvatore e Signore.
Chi accoglie il Vangelo confida solo ed esclusivamente nella persona e nell’opera di Gesù come unica via di accesso a Dio e come sola via di salvezza (Giovanni 14:6; 1 Timoteo 2:5; Giovanni 4:42; Atti 4:12;1 Timoteo 1:15).  Gesù è l’unico Salvatore del mondo! Ma Gesù è anche il Signore (Luca 6:46; 1 Corinzi 8:6). Questo significa amare Gesù sopra tutto e tutti, anche se stessi! (Luca 14:26). “Signore” designa una persona che esercita il controllo, il potere su un’altra persona, o su una cosa con un potere decisionale, a cui siamo chiamati a obbedirgli (Matteo 7:21; 21:29; Luca 6:46). Significa che Gesù, il Signore, è Colui che ha l’ultima parola, che ha il diritto e l’autorità di decidere che cosa è bene e che cosa è male per noi; che deve governare le nostre scelte, e che ha il diritto di determinare le circostanze della nostra vita. Significa piegare la nostra volontà, pensieri, progetti alla volontà di Cristo!! Significa lasciare che Gesù determini gli obiettivi e le finalità della nostra vita.  Gesù è il Signore e quindi dobbiamo lasciare il controllo della nostra vita a Lui, dobbiamo sottometterci e arrendere completamente a Lui! 
Così ricevere il Vangelo è più di una semplice preghiera recitata affinché Gesù entri nel nostro cuore, significa avere una vita cristocentrica, cioè Gesù è il centro del nostro universo, l’origine, lo scopo e la motivazione a cui siamo sottomessi!

Post popolari in questo blog

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20).

Dai frutti si riconosce l’albero (Matteo 7:16-20). Dai frutti si riconoscono i falsi profeti. Come fai a sapere se qualcuno è un falso profeta? C'è un modo per identificarlo? La risposta è "sì".  Il modo con il quale possiamo discernere un falso profeta, e quindi anche un falso credente è dai suoi frutti.  Infatti, anche se questo paragrafo è dedicato principalmente agli avvertimenti circa i falsi profeti, è anche una prova per tutti i veri credenti! Gesù al v. 15 esorta il suo uditorio, e quindi anche noi a guardarsi dai falsi profeti i quali vengono in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Ora ci dice che i falsi profeti si riconosceranno dai loro frutti. Noi vediamo tre aspetti riguardo i frutti: i frutti sono secondo la specie di albero, dimostrano la qualità dell’albero, segnano il destino dell’albero.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno.

Matteo 6:34: A ogni giorno il suo affanno. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di sé stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno. Gesù conclude il suo discorso sulle preoccupazioni per i bisogni primari riguardo il futuro, dice di non essere ansiosi. Dio si prenderà cura di noi perché fa così con gli uccelli e i campi, non preoccupiamoci del futuro perché il domani si preoccuperà di se stesso, basta a ciascun giorno il suo affanno, cioè viviamo un giorno alla volta con i suoi problemi o difficoltà quotidiani. Molte preoccupazioni riguardano il futuro per paure inesistenti, altre sono reali per problemi economici presenti, ma affrontiamo il presente con la certezza che Dio fin qui ci ha soccorsi (1 Samuele 7:12). Dio non abbandona i suoi figli, li ama e li cura teneramente.

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39).

La parabola della stoffa nuova e degli otri nuovi (Luca 5:33-39). Qualcuno ha detto: “Tutti sono a favore del progresso. È il cambiamento che non piace”. Questa frase ci fa capire come a moltissime persone non piacciono i cambiamenti, le novità. Tempo fa il Duca di Cambridge, avrebbe affermato: "Qualsiasi cambiamento in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo deve essere deplorato". Questo era anche il problema di molte persone ai tempi di Gesù. Gesù portò qualcosa di nuovo, inconciliabile con certe tradizioni locali, ma molte persone rifiutarono il Suo insegnamento. Continuiamo la nostra serie di predicazioni sulle parabole di Gesù. In questa parabola vediamo la causa, cioè perché Gesù l’ha detto, vediamo il cuore, e poi faremo delle considerazioni finali.