Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga. Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace.
1 Corinzi 15:3-9: La sostanza del Vangelo. Visto che alcuni della chiesa di Corinto non credevano alla resurrezione dei morti, Paolo si trova costretto a parlare della sostanza del Vangelo: morte, sepoltura e resurrezione di Cristo! Nel capitolo 15, l’apostolo tratterà in modo particolare la resurrezione. Il primo aspetto del Vangelo è: I LA MORTE. “Poiché” (gar) è collegato a ciò che Paolo aveva detto prima nei vv.1-2. Indica una relazione esplicativa, serve a spiegare ciò che Paolo aveva predicato loro, che ora gli ricorderà. Paolo inizia a spiegare il Vangelo con la morte di Gesù, quindi vediamo: A) La Rilevanza. Paolo dice: “Prima di tutto” (prōtois), indica la priorità, e può essere inteso sia come tempo, o primo per importanza, o entrambe le cose, ed è in riferimento alla morte di Gesù.