2 Corinzi 1:3: Il carattere consolatore di Dio In un mondo che offre mille forme di consolazione temporanea, dove possiamo trovare un conforto che dura davvero? Dove possiamo aggrapparci quando tutto sembra crollare? Una bambina cresciuta in una famiglia atea aveva imparato dal padre ateo che Dio non esisteva. La bambina si ammalò di una grave malattia, e suo padre e sua madre cercavano di incoraggiare questa bambina malata. Cercavano di confortare la figlia morente, i genitori non credevano in Dio, e nemmeno la bambina credeva in Dio. Il padre era al suo fianco, dicendole: “Tesoro, non ci vorrà molto. Tieni duro. Papà ti ama. Non ci vorrà molto. Tieni duro.” Lei rispose: “Papà, mi dici di tenere duro, ma non c’è niente a cui aggrapparmi.” Questa storia racconta la tragedia di chi cerca consolazione senza avere una speranza eterna. Ma grazie a Dio, Paolo ci presenta una realtà completamente diversa in 2 Corinzi 1:3: “Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signor...
Giacomo 5:19: Perché una persona si svia dalla verità?
“Fratelli miei, se qualcuno tra di voi si svia dalla verità”.
“Si svia” si riferisce a vagare lontano, allontanarsi, andare fuori strada, errare. "Sviarsi dalla verità" suggerisce la metafora familiare di una pecora che si perde, che va fuori strada, una pecora errante (Ezechiele 34:4, Matteo 18:12; 1 Pietro 2:25). Ora chi “si svia” secondo alcuni, è una persona che si allontana dalla verità perché è ingannata da falsi insegnanti (Atti 20:29-30; 2 Timoteo 3:1-13; Ebrei 6:4-6; 2 Giovanni 7-8; Giuda 3-4); infatti circolavano falsi insegnanti impostori (Cfr. Matteo 12:22-37, 24:4-5,11; Marco 12:24,27; 13:5-6; Efesini 4:14; 2 Timoteo 3:13; 2 Pietro 2:11-19; 1 Giovanni 2:26; 4:6; Apocalisse 2:20). Si può essere ingannati dal diavolo, il padre della menzogna (Giovanni 8:44; Marco 4:4,15; 2 Corinzi 4:4; 2 Tessalonicesi 3:5) è il leone ruggente e va in giro cercando chi possa divorare (1 Pietro 5:8). Si può essere ingannati anche dalla propria concupiscenza (Giacomo 1:14-15), dal proprio orgoglio (Apocalisse 3:17), e dal peccato (Ebrei 3:13). Chi si svia, comunque lo fa in modo consapevole, è convinto.
La parola “sviarsi” implica che la persona rifiuta volontariamente la volontà di Dio rivelata, come confermato dalla parola “peccatore” del v.20. Il peccatore è colui che trasgredisce la legge di Dio, è una persona empia (Matteo 9:10,11,13; 11:19; Marco 2:15–17; Luca 5:30, 32; 6:32–34; 7:34; 15:1, 2, 7, 10; Giovanni 9:25, 31; 1 Timoteo 1:9, 15; Ebrei 7:26; 12:3; 1 Pietro 4:18; Salmi 1:1, 5; 37:12, 20; Isaia 13:9; Ezechiele 33:8, 19; Amos 9:8). Il peccatore è una persona non rigenerata, è fuori del regno di Dio. (cfr. Proverbi 11:31; 13:6,22; Matteo 9:13; Luca 7:37, 39; 15:7, 10; 18:13-14; Romani 5:8; 1 Timoteo 1:9,15; 1 Pietro 4:18). Quindi, il termine “peccatore” descrive spesso increduli incalliti, quelli che apertamente, con aria di sfida ignorano la legge di Dio; coloro la cui malvagità è nota a tutti (Genesi 13:13; Salmi 1:1,5). Un peccatore, allora, è una persona che è senza Dio e Cristo, e così ha bisogno di salvezza (cfr. 1 Giovanni 3:8-9). Il verbo “si svia” viene da una parola usata per allontanarsi dalle vie del Signore, o per indicare la trasgressione della legge di Dio, la trasgressione della volontà rivelata di Dio. (Deuteronomio 11:28; 30:16-17; Proverbi 14:22; Isaia 9:15; Ezechiele 14:11; Luca 21:8; Ebrei 3:10; 2 Pietro 2:15). Questa parola descrive spesso la condizione delle persone non salvate (Matteo 22:29; Tito 3:3; 1 Pietro 2:25). Quindi stiamo parlando di una persona che si allontana in modo responsabile dalla verità! Ma altri studiosi pensano che Giacomo non vuole evidenziare l’allontanamento involontario, o inconsapevole dalla verità, o se sia stato consapevole, o volontario, Giacomo descrive qualsiasi deviazione dalla verità se intenzionale o no! Comunque sia, se una persona si svia, un vero cristiano ha la responsabilità di recuperarlo! Tutti i veri cristiani devono avere la compassione e la responsabilità di recuperare gli sviati (Giacomo 5:19-20; Galati 6:1-3; 1 Tessalonicesi 5:14; 2 Tessalonicesi 3:14-16; 2 Timoteo 2:25; Ebrei 3.12-13; Giuda 22-23).