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Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù

 Luca 4:18: L’unzione dello Spirito Santo su Gesù Nel silenzio di un momento di riflessione, immaginiamo di essere ai margini di un villaggio polveroso della Galilea. Un uomo si alza per leggere le Sacre Scritture in una sinagoga.  Le sue parole risuonano con una potenza che travalica i confini del tempo. Non è una semplice lettura: sono parole di speranza, di liberazione, di salvezza. Gesù sta dichiarando la Sua missione divina, per questo motivo lo Spirito, cioè lo Spirito Santo (cfr. per esempio Luca 3:22; 4:1; Atti 10:38) era su di Lui. L’unzione dello Spirito Santo, non era un dettaglio marginale, ma il cuore pulsante della Sua vita. Non era un accessorio, ma l’essenza stessa della Sua identità e del Suo ministerio. Ogni guarigione, ogni insegnamento, ogni momento profetico scaturiva dalla Sua immediata e continua unzione. Lo Spirito Santo non era una presenza passiva, ma una potenza dinamica ed efficace. 
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Salvatore

Giacomo 1:2: Dio prova la fede dei credenti.

Giacomo 1:2: Dio prova la fede dei credenti.
“Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate”

La parola “prova” (peirasmois) indica sottoporre a un test per vedere la qualità, o il valore di qualcuno o qualcosa. Dio prova la fede di coloro che gli appartengono, vediamo per esempio che ha provato la fede di Abramo quando gli chiese di offrirgli il figlio (Genesi 22:1-2). Le prove costituiscono un sondaggio, o un test di Dio che gli consente di giudicare qualitativamente i suoi figli (Esodo 15:25; 16:4; 20:20). La prova di Dio è costruttiva è un mezzo che Dio usa per portare avanti il suo piano di salvezza e di santificazione. Generalmente la prova di Dio ha due scopi. 
1) Il primo scopo è mettere in luce la genuinità della fede e quindi dell’obbedienza, delle risorse morali (Deuteronomio 8:2; 13:1-4; Giudici 2:21-23; 3:1,4). 
Dio permette tali prove al fine di valutare la forza, il valore e la qualità della nostra fede. Quindi la prova è un esame serve a vedere di che pasta è fatta la nostra fede, attraverso la prova Dio mette a nudo la natura della nostra fede. Perciò la prova rivela il nostro vero carattere!
2) Il secondo scopo è rafforzare la fede e insegnarci cose importanti riguardo il rapporto con Dio.
Thomas Watson diceva: “Un letto di malattia a volte può insegnare più di un sermone!” (Deuteronomio 8:3). La persona provata da Dio è purificata, corretta, disciplinata, esce dalla tribolazione rafforzata nella fede, perfezionata, purificata, desiderosa di camminare con il Signore (Giacomo 1:3; Cfr. Salmi 66:10; Proverbi 17:3; Malachia 3:3).  Tutto questo è illustrato molto bene in 1 Pietro 1:6-7: “Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo”. L’oro era provato con il fuoco per due ragioni, la prima: 1) per saggiare se era vero oro. Così la nostra fede che è più preziosa dell’oro che perisce deve essere provata per vedere se è vera. La seconda ragione era: 2) per togliere le impurità attorno all’oro, quindi pulirlo. Come l’oro è mescolato ad altri materiali meno pregiati e solo con il fuoco è purificato dalle impurità; così la nostra fede è purificata da cose che non onorano il Signore (Salmi 119:67; Zaccaria 13:9; cfr. Esodo 20:20; Romani 5:1-4; 8:28-30; Ebrei 12:1-11). 
Quindi la prova produce il carattere spirituale! Questo è confermato anche dai vv.3-4, ed è per questo motivo che dovremmo gioire quando siamo provati, questo non è facile perché nessuno vuole soffrire, avere difficoltà di vario genere. Noi dobbiamo ricordare che non ci può essere gioia senza avere fede! La fede deve essere più forte delle circostanze avverse che affrontiamo, il segreto pertanto è rafforzare la fede con la preghiera (Luca 17:5; Marco 9:24) e la parola di Dio (Giovanni 2:22; 20:30-31; Romani 10:14-17; 2 Timoteo 3:15).

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