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Luca 4:20-21: L’affermazione risonante

 Luca 4:20-21: L’affermazione risonante Immaginate il silenzio palpabile di una sinagoga piena di fedeli nell’antica Nazaret. Un giovane si alza, srotola con cura un antico manoscritto, e legge parole pronunciate secoli prima dal profeta Isaia.  Poi, con un gesto misurato e carico di significato, che segna un punto di svolta nella storia dell’umanità, richiude il rotolo, lo riconsegna all’inserviente e si siede.  È in questo momento, nell’intervallo tra il silenzio e la parola, tra l’attesa e la rivelazione, che quest’ultima irrompe nella sinagoga.  Ogni occhio è fisso su di Lui. Ogni respiro è sospeso. È come se l’intero universo trattenesse il fiato, consapevole che sta per accadere qualcosa di straordinario.  E poi, con autorità che non chiede permesso ma che si impone naturalmente, pronuncia quelle parole che dividono la storia in due: "Oggi, si è adempiuta questa Scrittura che voi udite." Non è solo una dichiarazione, è un fulmine teologico che irrompe in q...
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Giacomo 1:2: Dio prova la fede dei credenti.

Giacomo 1:2: Dio prova la fede dei credenti.
“Fratelli miei, considerate una grande gioia quando venite a trovarvi in prove svariate”

La parola “prova” (peirasmois) indica sottoporre a un test per vedere la qualità, o il valore di qualcuno o qualcosa. Dio prova la fede di coloro che gli appartengono, vediamo per esempio che ha provato la fede di Abramo quando gli chiese di offrirgli il figlio (Genesi 22:1-2). Le prove costituiscono un sondaggio, o un test di Dio che gli consente di giudicare qualitativamente i suoi figli (Esodo 15:25; 16:4; 20:20). La prova di Dio è costruttiva è un mezzo che Dio usa per portare avanti il suo piano di salvezza e di santificazione. Generalmente la prova di Dio ha due scopi. 
1) Il primo scopo è mettere in luce la genuinità della fede e quindi dell’obbedienza, delle risorse morali (Deuteronomio 8:2; 13:1-4; Giudici 2:21-23; 3:1,4). 
Dio permette tali prove al fine di valutare la forza, il valore e la qualità della nostra fede. Quindi la prova è un esame serve a vedere di che pasta è fatta la nostra fede, attraverso la prova Dio mette a nudo la natura della nostra fede. Perciò la prova rivela il nostro vero carattere!
2) Il secondo scopo è rafforzare la fede e insegnarci cose importanti riguardo il rapporto con Dio.
Thomas Watson diceva: “Un letto di malattia a volte può insegnare più di un sermone!” (Deuteronomio 8:3). La persona provata da Dio è purificata, corretta, disciplinata, esce dalla tribolazione rafforzata nella fede, perfezionata, purificata, desiderosa di camminare con il Signore (Giacomo 1:3; Cfr. Salmi 66:10; Proverbi 17:3; Malachia 3:3).  Tutto questo è illustrato molto bene in 1 Pietro 1:6-7: “Perciò voi esultate anche se ora, per breve tempo, è necessario che siate afflitti da svariate prove, affinché la vostra fede, che viene messa alla prova, che è ben più preziosa dell'oro che perisce, e tuttavia è provato con il fuoco, sia motivo di lode, di gloria e di onore al momento della manifestazione di Gesù Cristo”. L’oro era provato con il fuoco per due ragioni, la prima: 1) per saggiare se era vero oro. Così la nostra fede che è più preziosa dell’oro che perisce deve essere provata per vedere se è vera. La seconda ragione era: 2) per togliere le impurità attorno all’oro, quindi pulirlo. Come l’oro è mescolato ad altri materiali meno pregiati e solo con il fuoco è purificato dalle impurità; così la nostra fede è purificata da cose che non onorano il Signore (Salmi 119:67; Zaccaria 13:9; cfr. Esodo 20:20; Romani 5:1-4; 8:28-30; Ebrei 12:1-11). 
Quindi la prova produce il carattere spirituale! Questo è confermato anche dai vv.3-4, ed è per questo motivo che dovremmo gioire quando siamo provati, questo non è facile perché nessuno vuole soffrire, avere difficoltà di vario genere. Noi dobbiamo ricordare che non ci può essere gioia senza avere fede! La fede deve essere più forte delle circostanze avverse che affrontiamo, il segreto pertanto è rafforzare la fede con la preghiera (Luca 17:5; Marco 9:24) e la parola di Dio (Giovanni 2:22; 20:30-31; Romani 10:14-17; 2 Timoteo 3:15).

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