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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Attributi in relazione al tempo: Dio è eterno.

Attributi incomunicabili (Seconda parte). 
Attributi in relazione al tempo: Dio è eterno.
Continuiamo il nostro studio riguardo gli attributi di Dio parlando degli attributi in relazione al tempo, cominciamo con l’eternità: Dio è eterno!
A un sordomuto di Parigi un giorno, gli fu chiesto di esprimere la propria idea sull’eternità di Dio. Quest’uomo diede una definizione che rispecchia la verità Biblica. “L’eternità è durata senza principio e senza fine; esiste senza limiti o dimensioni; presente senza passato né futuro. L’eternità di Dio è giovinezza senza infanzia e vecchiaia; è vita senza nascita e senza morte, è un oggi senza ieri né domani”. 
Riguardo l’eternità di Dio vediamo le:

I DICHIARAZIONI NELLA SCRITTURA.
Si può dividere l’insegnamento biblico riguardo l'eternità di Dio in diversi gruppi. 
A) Il primo gruppo di versetti parla dell'esistenza di Dio come interminabile, infinita, l'attenzione è la sua esistenza eterna in passato. 
Il Salmo 93, parla della maestà di Dio. Nel versetto 2 leggiamo che il suo trono è saldo  dai tempi antichi, che Lui esiste dall’eternità.
Quindi, Dio è sempre esistito nel passato; è stato sovrano dai tempi antichi. (vedi anche Salmo 102:24-27; Abacuc 1: 11-12).
B) Il secondo gruppo di versetti parla dell'esistenza infinita di Dio verso il futuro. 
Il Salmo 9 celebra la giustizia e il giudizio di Dio sui malvagi. 
I vv. 7-8 dicono: “Il SIGNORE siede come re in eterno; egli ha preparato il suo trono per il giudizio.  Giudicherà il mondo con giustizia, giudicherà i popoli con rettitudine”. 
I malvagi non sfuggiranno al giudizio di Dio, perché Egli rimane per sempre, e nel giudizio finale giudicherà i popoli con rettitudine.
In un altro salmo la giustizia di Dio è considerata eterna (Salmo 119: 142, 144). 
Riguardo il futuro il Salmo 48:14 dice che il Dio eterno sarà la guida del suo popolo.
In Isaia 60:19-20 è scritto che il Signore sarà la luce perenne a Gerusalemme e non ci sarà bisogno del sole e della luna (Apocalisse 21-22).
Poi vediamo ancora che il regno di Gesù Cristo non avrà mai fine (Luca 1:33).
Troviamo altri passi che riguardano l’eternità di Dio in relazione al futuro (1 Timoteo 1:17; 6:16-17; Ebrei 13:8).
C) Un terzo gruppo di versetti sull'eternità di Dio sostiene che Dio esiste all’infinito, non riguardo al passato e nemmeno al futuro, Dio esiste da sempre.
In Genesi 21:33 leggiamo: “E Abraamo piantò un tamarindo a Beer-Seba e lì invocò il nome del SIGNORE, Dio dell'eternità”.
Deuteronomio 33:27 leggiamo: “Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne”.
Nel Salmo 90:2 è scritto: “Prima che i monti fossero nati e che tu avessi formato la terra e l'universo, anzi, da eternità in eternità, tu sei Dio”.  
Il Signore descrive se stesso come “Colui che è l'Alto, l'eccelso, che abita l'eternità” (Isaia 57:15).
Altri passaggi del genere ( Deuteronomio 32:40-41; Salmo 41:13; 92: 8; 100:5; 103:15-18; 106:48; Isaia 9:6-7; 40:28; Geremia 10:10; Daniele 4:34; Romani 16:26; Apocalisse 1:8; 4:8).
D) Un quarto gruppo di versetti parla dell'esistenza di Dio eterna prima che il tempo dell'autore e anche prima della creazione. 
L'eternità di Dio è anche legato al suo nome. 
In Esodo 3:14 Dio annunciò il proprio nome a Mosè: “Io sono colui che sono” (v.14) è un’espressione, questa di cui “Yahweh” (‘Il Signore’) è in realtà, un’abbreviazione (v.15). Questo nome è una dichiarazione della sua esistenza autonoma e della Sua eterna immutabilità; serve agli uomini per ricordare che Dio ha vita in se stesso, e che quello che Egli è ora, sarà in eterno.
Dio è il continuo esistente, ha un’eterna esistenza nel presente, esisteva prima la creazione (Salmo 90:2; Matteo 19:4; Giovanni 1:1; 17:5,24; Atti 15:18; 1 Corinzi 2:7; Efesini 3:9; Colossesi 1:26; Ebrei 1:10-12).
Dio ha creato tutte le cose (Genesi 1:1; Giovanni 1:3; 1 Corinzi 8:6; Colossesi 1:16; Ebrei 1:2),pertanto già esisteva prima la creazione.
Per quanto ci riguarda con la creazione ha anche creato il tempo (Genesi 1:5,14), ciò che noi conosciamo come il tempo, ciò che riguarda la nostra vita pratica.
E) Un quinto gruppo di versetti ci parlano delle decisioni e degli scopi di Dio che derivano da prima della creazione. 
In 1 Corinzi 2:7 Paolo dice: “  Ma esponiamo la sapienza di Dio misteriosa e nascosta, che Dio aveva prima dei secoli predestinata a nostra gloria”. (cfr. 1 Pietro 1:20).
Efesini 1:4 parla di elezione dei credenti in Cristo prima della fondazione del mondo. 
Il disegno di Dio è eterno (Efesini 3:11; vedi anche 2 Timoteo 1:9; Tito 1: 2).
L’eternità di Dio è dimostrata da:
II DEDUZIONI TEOLOGICHE.
Dio non può non essere eterno almeno per tre motivi.
A) Il primo motivo è perché Dio è immutabile.
Dio è un Essere immutabile (Malachia 3:6; Giacomo 1:17), e un Essere immutabile non può cambiare. 
Il tempo cambia le persone e le cose, Dio non cambia perché non vive dentro il tempo.
Il tempo non influisce sul Suo essere, perfezione, propositi e nelle Sue promesse. 
B) Il secondo motivo è perché Dio è infinito.
Dio è un Essere infinito (1 Re 8:27; Giobbe 11:7-9; Isaia 40:12-18) e un Essere infinito non ha limiti. 
Un essere temporale ha dei limiti; è limitato dal tempo, ma Dio essendo infinito non ha limiti, quindi il tempo non può limitare Dio!
C) Il terzo motivo è perché è auto-esistente.
L'eternità di Dio non è derivata da qualsiasi altra cosa. 
Gli angeli, una volta creati, possono continuare ad esistere per sempre, ma sia la loro creazione e la loro esistenza è dovuta a Dio. Lo stesso vale per gli esseri umani. 
Al contrario, l'eternità di Dio non dipende da nessuno, Dio ha vita in se stesso (Giovanni 5:26), e quindi non ha mai cominciato a esistere, e non può smettere di esistere, e non dipende da nulla, ma da se stesso nell’esistere. 
III SIGNIFICATO E DEFINIZIONE.
Ci sono state due scuole di pensiero riguardo l'eternità di Dio. 
Da una parte c’è la scuola di pensiero che dice: Dio esiste al di fuori del tempo (atemporale). 
Secondo questa scuola, Dio non ha una collocazione nel tempo temporale e ne un’estensione, non si può dire che Dio ha vissuto per un certo numero di anni, o vivrà un certo periodo di tempo nel futuro. 
La seconda scuola di pensiero vede l’eternità di Dio come un’esistenza che si estende all’infinito avanti e indietro attraverso ogni istante di tempo; è l’esistenza di ogni momento, l'esistenza di Dio è temporalmente di durata infinita illimitata nel passato e futuro. 
Entrambe le concezioni dell'eternità concordano sul fatto che l'esistenza di Dio non finisce mai, ma non sono d'accordo sul fatto che l'esistenza di Dio è al di fuori del tempo, o nel tempo.
Possiamo affermare che Dio è eterno significa che non c’è mai stato un momento in cui Dio non sia mai esistito. 
Egli fu, è, e sarà sempre ciò che è. 
Dio non ha avuto un inizio e non avrà mai una fine! Non subisce la crescita, lo sviluppo o la maturazione.
Dio non ha mai avuto, o avrà alcuna interruzione, o limitazione causata dalla successione di eventi, o di momenti. 
Da sempre Dio è esistito senza essere condizionato dal tempo, è libero da ogni successione di tempo, esiste all’infinito! Dio non è soggetto al tempo, trascende il tempo! 
Dio si eleva al di sopra tutti i limiti temporali!
Dio non è limitato, o vincolato dal tempo; è al di sopra di tutte le limitazioni temporali.
Dio non ha passato, presente e futuro; ha semplicemente un eterno presente.
Tim Shenton a proposito scrive: “Dio è esaltato al di sopra del tempo e dei suoi limiti. Egli esiste al di fuori dei confini del tempo e, sebbene ne sia l'autore, non è condizionato, confinato, o misurato da esso (Salmo 90:2,4; 2 Pietro 3:8). Per lui non c'è passato né futuro, non è mai esistito un momento prima di lui né mai ci sarà dopo, poiché egli vive un eterno presente. Il tempo è un eterno "adesso" e Dio è l'eterno "IO SONO" (Esodo 3:14; cfr. Apocalisse 1:4,8). Tutte le cose sono ugualmente e costantemente presenti sotto i suoi occhi. In altre parole, Dio possiede l'interezza della sua infinita esistenza in un presente invisibile”.
Quando si parla di noi stessi che siamo nel tempo, in parte intendiamo che per noi il tempo è un limite. 
Si tratta di una sorta di “scatola” che non possiamo uscire; limita la nostra conoscenza e le nostre scelte. 
Dio non è nel tempo, non è dentro “una scatola”, ma come vedremo più avanti Dio agisce anche nel tempo!
Wayne Grudem dà la seguente definizione: “Dio nel suo essere non ha inizio, fine, o successione temporale e vede tutto il tempo in maniera egualmente nitida; tuttavia, Dio vede gli eventi nel loro svolgersi nel tempo e agisce nel tempo”.
Quindi eterno significa che:
A) Dio non ha avuto inizio e non avrà fine.
“L'eternità di Dio non è altro che la durata di Dio, e la durata di Dio non è altro che la sua esistenza duratura” (Stephen Charnock).
Come abbiamo visto la Bibbia dice più volte che Dio è eterno (Genesi 21:33; Deuteronomio 33:27; Giobbe 36:26; Salmo 90:2; Isaia 57:15).
A causa della Sua natura auto-esistente esiste da sempre, non ha avuto inizio e continuerà a esistere per sempre.
Dio eterno implica che:
B) Dio vede tutto in modo simultaneo e nitido la totalità del tempo. 
Dio annunzia la fine sin dal principio (Isaia 46:10), a Lui sono note le cose dall’eternità (Atti 15:18). 
Dio ha una prospettiva diversa da noi riguardo il tempo perché egli esiste all'infinito!
Dio conosce tutti gli eventi istantaneamente e simultaneamente; Dio vede la fine sin dal principio, e quindi per lui non c'è intervallo, o una sequenza tra la fine e l'inizio.
Per esempio Dio ha visto la creazione e la fine della creazione simultaneamente! Anche se gli effetti sono successivi e temporali.
E.H. Bancroft scrive: “ Dio non ebbe inizio e non avrà fine. Egli conosce gli avvenimenti come fenomeni nel tempo, ma non è limitato in nessun modo dal tempo. Egli conosce alcuni eventi come passati, e altri come futuri in relazioni agli avvenimenti attuali. Ma il passato, il presente e il futuro gli sono egualmente noti. Noi consideriamo gli avvenimenti uno a uno come avvengono. Dio li vede invece tutti in un insieme collegato e unito, come se fossero uno solo”.
Possiamo fare un esempio: una persona può visualizzare una processione dalla cima di una torre alta, dove si può vedere l'intera processione con uno sguardo, oppure la può vedere da un angolo di strada, dove solo una parte può essere vista in un determinato momento.
L'esperienza del tempo di Dio è molto diversa dalla nostra, “dall’alto”, non vive una successione di momenti, ma vede tutto in un eterno presente!
Dio vede tutto in modo simultaneo come una sola unità, la totalità del tempo, e lo fa in un modo chiaro, nitido.
Nel Salmo 90:4 leggiamo: “Perché mille anni sono ai tuoi occhi come il giorno di ieri ch'è passato, come un turno di guardia di notte”.    
Questo salmo mette in contrasto la grandezza, eternità di Dio con la fragilità e la brevità dell’esistenza umana, la presenza immutabile del Signore con il tempo fugace che l'uomo spende su questa terra.
“Mille anni” è un’espressione figurativa per indicare un arco di tempo molto lungo, l’intera storia passata.
Artur Weiser commentando questo versetto scrive: “ Enormi spazi temporali come un millennio, che l’uomo non può mai abbracciare con lo sguardo nei suoi particolari, rispetto a Dio sono come ieri quando è passato, come una vigilia notturna, la più piccola unità di tempo per l’uomo di allora”.
Più delle volte è difficile che ricordiamo in modo nitido ciò che è avvenuto diversi anni fa’, o anche mesi, o settimane, per qualcuno di noi anche il giorno prima, è più tempo passa peggio è.
Ma per Dio non è così! Per Dio mille anni sono come il giorno di ieri, Dio ricorda tutti i fatti di mille anni come se fossero accaduti il giorno di ieri, quei fatti sono come un turno di guardia di notte, cioè un periodo di tre-quattro ore di guardia di una sentinella. 
Tre-quattro ore passano velocemente ed è facile ricordare di tutti gli avvenimenti intercorsi in queste ore, per Dio mille anni sono come un turno di guardia!
Il punto è: ciò che sembra lungo per noi è molto breve dal punto di vista di Dio. 
Questo perché Dio esiste all'infinito, e in confronto a questo, mille anni sembrano una piccola quantità di tempo, come un turno di guardia.
L’intera storia passata, la totalità del tempo viene vista da Dio in modo nitido!
In 2 Pietro 3:8  è scritto: “ Ma voi, carissimi, non dimenticate quest'unica cosa: per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno”.
Questo fa parte della risposta di Pietro ai beffardi che mettevano (e mettono) in dubbio il ritorno del Signore che non viene mai e quindi il giudizio del mondo. 
Nel v. 8 Pietro risponde a questi beffardi dicendo che quello che può sembrare un lungo ritardo per noi in realtà non lo è, perché Dio non percepisce il tempo come lo percepiamo noi.
Un giorno per Lui è come mille anni e mille anni sono come un giorno!
Il riferimento può essere che ha “un orologio” diverso, quindi misura il tempo diversamente da noi! 
Oppure potrebbe essere che Dio è atemporale ed è consapevole di tutti i tempi in una volta, ma non sperimenta il passaggio del tempo. 
Quindi, dal momento che tutto è sempre presente per lui, un giorno non è diverso per lui di mille anni, perché come atemporale non sperimenta il passaggio del tempo e può vedere tutti gli anni, o pochi anni in una sola volta. 
Wayne Grudem a riguardo scrive: “Il senso è qualsiasi giorno, dal punto di vista di Dio, sembra durare ‘mille anni’: è come se quel giorno non avesse mai fine ma venisse sempre, continuamente vissuto. Ancora dal momento che ‘mille anni’ è un’espressione figurativa per indicare ‘l’arco di tempo più lungo che si possa immaginare’, ovvero ‘tutta la storia’, possiamo desumere da questo versetto che qualsiasi giorno appare a Dio eternamente presente alla sua conoscenza. Combinando queste due considerazioni, ecco quello che possiamo dire: dal punto di vista di Dio, qualsiasi periodo di tempo estremamente lungo è come se fosse appena accaduto. E qualsiasi periodo di tempo estremamente breve (come un giorno), a Dio sembra durare per sempre: nella sua consapevolezza, non cessa mai di essere ‘presente’”.
C) Dio vede nel tempo e agisce nel tempo. 
“Anche se Dio è al di sopra del tempo e senza tempo, il tempo è la sua creazione e la storia è l'arena del suo lavoro” (Fred H. Klooster).
Dio vede nel tempo e agisce nel tempo, perché Dio è il Sovrano assoluto che guida la storia! Dio dopo aver creato il tempo, lo controlla anche se è al di sopra del tempo.
Benché Dio sia eterno, quindi al di fuori del tempo si muove nel tempo degli uomini; Lui è l’autore del tempo, della storia degli uomini. 
Benché Dio non viva una successione di momenti, benché la sua esistenza sia in qualche modo un eterno presente, benché veda tutto in modo simultaneo, questo non significa che Dio non abbia dei tempi di azione particolari, non significa che agisce nel tempo degli uomini.
Per esempio Dio mandò Gesù sulla terra in un momento particolare, nella pienezza del tempo (Galati 4:4).
“Pienezza del tempo” si riferisce al fatto che era giunto il momento nel quale il tempo era completo, giusto, in cui raggiunse la sua piena misura, in cui i tempi erano maturi.  
Dio ha preparato il mondo intero e guidato la storia per la venuta e la missione del Figlio, perciò non è tanto il fatto che Dio diede un’occhiatina in quel tempo in Israele e vide che i tempi erano maturi, ma che Dio ha fissato, prestabilito quel tempo, quel periodo secondo il Suo piano e ha guidato la storia per la missione del Figlio (cfr. Galati 4:2).
Dio non è stato passivo, ma Lui essendo Sovrano sui tempi e le stagioni, ha prestabilito un tempo e ha preparato il mondo e guidato la storia per l’opera del Figlio.
La nascita di Gesù ci ricorda l’amore di Dio che ha per l’uomo, ma anche la Sua sovranità sulla storia degli uomini,il suo intervento nel tempo degli uomini.          
Dio aveva una visione nitida e una precisa conoscenza di quello che stava avvenendo perché Lui stava guidando la storia e al momento giusto ha mandato suo Figlio secondo i Suoi piani!
Il fatto che Dio agisce all’interno del tempo e in diversi punti lo vediamo ancora quando, riguardo la fine dei tempi Gesù rispondendo ai discepoli disse: “Quanto a quel giorno e a quell'ora, nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre” (Marco 13:32).
In Atti 1:6-7 è scritto: “Quelli dunque che erano riuniti gli domandarono: ‘Signore, è in questo tempo che ristabilirai il regno a Israele?’  Egli rispose loro: ‘Non spetta a voi di sapere i tempi o i momenti che il Padre ha riservato alla propria autorità’”.
In Atti 17:26 è scritto: “Egli ha tratto da uno solo tutte le nazioni degli uomini perché abitino su tutta la faccia della terra, avendo determinato le epoche loro assegnate, e i confini della loro abitazione”.
Dio ha attentamente pianificato tutta la storia del mondo per realizzare i propri scopi specifici (cfr. Efesini 1:11).
Dio ha stabilito anche un giorno per il giudizio finale (Atti 17:30-31).
Quindi possiamo affermare: il tempo per Dio non è irreale, o inesistente. 
Mentre Dio vede tutto come un eterno presente, ha tuttavia, una relazione con l'uomo, e alla creazione, quindi con la storia e il tempo, vede un susseguirsi di eventi nel tempo.
Dio sa quando un evento è accaduto il Lunedì e un altro il Martedì, l’orario, l’anno e capisce il processo mediante il quale un evento sfocia nel prossimo.
Quindi se da una parte non vi è alcuna successione di momenti in Dio perché vede tutto in modo simultaneo, dall’altra riconosce i vari eventi secondo il nostro tempo e agisce attivamente dentro. 
Dio non abita nel tempo come noi, ma relaziona con il nostro tempo!
Dio è al di fuori del tempo, ma agisce nel tempo perché è il Signore del tempo.
Dio è il Signore che ha creato del tempo e lo governa, e se ne serve per i propri scopi.
Dio è trascendente, ma anche immanente!
IV APPLICAZIONI.
La prima applicazione è:
A) Conforto e fiducia: Dio esisterà sempre.
Deuteronomio 33:27 dice: “Il Dio eterno è il tuo rifugio; e sotto di te stanno le braccia eterne”.
Dio non cesserà mai di esistere, di conseguenza è un rifugio per tutti i tempi, il suo sostentamento, e il suo controllo provvidenziale di tutte le cose e di tutti gli eventi sarà garantito, regnerà in eterno, perché è Re eterno (Salmo 146:10; Geremia 10:10; Daniele 4:34, vedi anche Lamentazioni 5: 19-20; Daniele 4:3; 7:14, 27; Abacuc 1:12).
Dio è un aiuto affidabile per chi lo teme, la sua bontà è senza fine, il suo amore eterno (Salmo 103:17; Geremia 31:3); è un Padre che si prende cura dei suoi figli (Isaia 9:6), dà forza allo stanco e accresce il vigore di chi è spossato (Isaia 40:28).
Pertanto il suo popolo si affida a Lui (Salmo 31:15; Isaia 26:4).
La seconda applicazione è:
(2) Gioia: saremo con Dio nella beatitudine.
In Giovanni 3:16 leggiamo: “ Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
Dio ha mandato suo Figlio per amore del mondo, chi crede in lui non andrà in perdizione,ma avrà vita eterna!
Per “vita” (zōé) “eterna” (aiónios) s’intende un’esistenza senza fine. Indica un’esistenza continua che non è toccata dalle limitazioni del tempo. 
Alcune persone hanno una certa repulsione all'idea della vita eterna, perché la loro vita nel presente è misera, piena di dolore, di fame, di povertà, di delusione, o di problemi. 
La vita eterna non è un'estensione della vita terrena di una persona, la vita eterna non è solo che è eterna in durata, ma indica anche qualcosa di diverso dalla vita dell’uomo come qualità, una vita completamente diversa da quella che stiamo vivendo adesso, infatti, non ci saranno più sofferenze, litigi; stress di vario genere e abiteremo per sempre con Dio! (Apocalisse 21:3-4,22-27)
Per chi non si affida a Gesù Cristo perirà. 
La vita eterna è opposta al perire alla morte eterna. 
La parola “perire” (apollymai) è sprecare la vita, andare in rovina, essere perduti per sempre. 
Non è un semplice spegnersi dell’esistenza fisica, ma un eterno sprofondare all’inferno, nell’eterna sofferenza, una via del non ritorno! 
Coloro che non conoscono Dio e non ubbidiscono al Vangelo saranno puniti di eterna rovina, respinti dalla presenza di Dio e dalla gloria della Sua potenza! (2 Tessalonicesi 1:6-10).
La terza applicazione è:
(3) Lode. 
Un Dio così merita la lode!
1 Timoteo 1:17 è scritto: “Al Re eterno, immortale, invisibile, all'unico Dio, siano onore e gloria nei secoli dei secoli. Amen”.
Se riflettiamo su quello che è Dio e su quanto ha fatto con noi, non possiamo che lodarlo!
Quando Paolo si rese conto tutto quello che Dio aveva fatto per lui!
Dopo aver riflettuto sulla grazia e sulla misericordia di Dio, di quello che ha fatto per lui, Paolo esplode in una lode che sottolinea la natura trascendente di Dio, quindi anche il fatto che Dio è eterno. 
La lode mette in evidenzia lo stupore di Paolo: il Dio eterno, immortale, invisibile, unico nella sua misericordia e la grazia, si è abbassato per salvare un peccatore come Paolo.
Un Dio così trascendente interviene nella storia degli uomini, il Dio che è al di fuori del tempo, interviene nel tempo degli uomini! Non possiamo fare altro che lodarlo!
DOMANDE
1. Definisci l’eternità di Dio
2. Quali deduzioni teologiche troviamo riguardo l’eternità di Dio? Perché non può essere diversamente?
3. Quali applicazioni possiamo fare riguardo il fatto che Dio è eterno?

Bibliografia
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Atti 12:5: L’importanza della preghiera comunitaria

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