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Bibbia

"La Bibbia, l'intera Bibbia e nient'altro che la Bibbia è la religione della chiesa di Cristo".
C. H. Spurgeon

Giacomo 4:7.La Sottomissione a Dio.

Giacomo 4:7. La Sottomissione a Dio.
Il puritano Thomas Adams disse: “ La vera obbedienza non ha alcun vantaggio alle sue calcagna”. Non pensiamo che essere obbedienti al Signore significhi non avere tentazioni o attacchi da parte del diavolo, anzi è il contrario.
Non è un caso che il comando di resistere al diavolo segue la sottomissione a Dio. La consacrazione a Dio e il conflitto spirituale contro il diavolo, vanno insieme. Coloro che sono consacrati a Dio hanno un’attività intensa contro di loro da parte del diavolo.
La parola che Giacomo usa riguardo la sottomissione è molto più di una parola di arruolamento, è la fedeltà al superiore, a Dio al fine di impegnarci nella lotta spirituale sotto la bandiera del Signore. I cristiani non devono avere alcun dubbio nella loro mente da che parte stanno e con la loro vita non devono lasciare alcun dubbio nella mente degli altri che sono arruolati e sottomessi a Dio, e avversari irriducibili del diavolo.
Quindi c’è una guerra spirituale tra Dio e coloro che gli appartengono da una parte contro il diavolo e i suoi angeli dall’altra.
Noi in questo versetto vediamo un contrasto: sottomettersi a Dio e resistere al diavolo.
Per prima cosa vediamo:

I LA SOTTOMISSIONE A DIO.
v.7: "Sottomettetevi dunque a Dio…"

In primo luogo vediamo:
A) La Motivazione perché essere sottomessi a Dio.
Noi vediamo dal contesto, che i destinatari dell’epistola di Giacomo hanno amara gelosia e spirito di contesa, sono animati dalle passioni peccaminose proprie di questo mondo che Giacomo disapprova e rimprovera. Ora con una serie di esortazioni, Giacomo presenta loro la via per rinnovare la loro relazione con Dio secondo la volontà di Dio. Giacomo aveva detto che Dio resiste ai superbi e fa grazia agli umili, sapendo questo, Giacomo ora li esorta a sottomettersi a Dio.

Sappiamo che dobbiamo sottometterci a Dio, ma perché proprio a Dio?
(1) Perché Dio è il Signore Creatore.
Qualcuno ha detto: “I due più grandi giorni della vita di una persona sono il giorno in cui nacque e il giorno in cui scopre il motivo per cui è nato”.
Perché siamo nati? In Romani 11:36 leggiamo: "Perché da lui, per mezzo di lui e per lui sono tutte le cose. A lui sia la gloria in eterno. Amen".
“Perché da lui “ indica che Dio è l’origine di tutte le cose ha creato tutte le cose.
"Per mezzo di lui”  indica che è il sostenitore di tutte le cose, il Sovrano sulla creazione, Colui che preserva la terra dalla distruzione!
“Per lui”  è la finalità, lo scopo della creazione. 
Quindi noi siamo qui per servire Dio, per essere a Lui sottomessi perché Lui è Colui che ci ha creato e anche il nostro Signore, noi siamo Suoi servi (1 Pietro 2:16; Romani 12:11; cfr. Romani 9:20); e come servi siamo chiamati a essere sottomessi.
Quindi possiamo affermare con A.W. Tozer che: “Dio ci ha creati per se stesso; che è la prima e l’ultima cosa che si può dire dell’ esistenza umana”.

Ma c’è un secondo motivo per cui siamo chiamati a essere sottomessi a Dio:
(2) Perché Dio è il Salvatore.
Paolo contro la fornicazione dice in 1 Corinzi 6:19-20: "Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete ricevuto da Dio? Quindi non appartenete a voi stessi. Poiché siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo".
Il credente è stato comprato a caro prezzo. Il Signore ha pieni diritti di proprietà su di noi.
“Comprato” (ēgorasthēte-aoristo passivo indicativo)  era un termine che si riferiva al commercio degli schiavi, si colloca esattamente nel mercato degli schiavi e alla loro vendita all’asta. Questa immagine era familiare ai Corinzi, perché Corinto era un importante centro per il traffico di schiavi. Pagare il riscatto per la liberazione degli schiavi, era una pratica familiare agli antichi. Secondo la legge, coloro che erano stati riscattati dai nemici, che li avevano catturati in guerra, divenivano proprietà di colui che li ha liberati.
Paolo non identifica a chi è stato pagato il prezzo e nemmeno il prezzo, anche se sappiamo con certezza che il prezzo è il sangue di Gesù com'è scritto in 1 Pietro 1:18-20. Paolo vuole solo sottolineare che ora il riscattato appartiene interamente a Cristo!!!!
In precedenza il credente era schiavo del peccato, ora è schiavo di Dio (Romani 6:16-23; 7:6), era sotto il potere di Satana ora in Cristo è sotto il potere di Dio (Atti 26:18). Pertanto siamo schiavi di Dio e come gli schiavi non apparteniamo più a noi stessi, ma a Dio nostro Signore e Salvatore!

Ma vediamo:
B) Il Modo di essere sottomessi a Dio.
Oggi la gente paga un sacco di soldi per apprendere le tecniche per dominare, ma ci immaginiamo che qualcuno frequenti un corso sulla sottomissione?....
Richard Baxter dà un bellissimo esempio su come pregare e ci fornisce anche come dobbiamo essere sottomessi: “Signore, quello che  vuoi, dove vuoi e quando vuoi tu".

Come allora dobbiamo essere sottomessi a Dio?
In primo luogo:
(1) Urgentemente.
Il verbo “sottomettetevi” (hupotagēte- aoristo passivo imperativo) richiede un'azione decisiva, un intervento urgente, un’azione una volta per tutte (aoristo)!
Giacomo esorta i suoi lettori a farlo una volta per tutte, in modo che possano sempre essere sottomessi a Dio.
Indica anche un’azione che deve essere fatta, è un imperativo!!

In secondo luogo:
(2) Completamente.
La sottomissione deve essere completa in ogni ambito del nostro corpo: interiormente ed esteriormente, nella mente come anche con il nostro corpo.
In ogni ambito della nostra vita: nella vita civica, quindi nel rispettare le leggi delle autorità; nella vita familiare, nella vita della chiesa, nella vita lavorativa.

In terzo luogo:
(3) Permanentemente.
Dobbiamo metterci sotto il comando di Dio urgentemente e completamente e rimanere lì. Non possiamo essere un giorno sottomessi a Dio e l’altro no!! Non possiamo vivere la vita cristiana solo quando siamo in chiesa e dopo quando siamo fuori cesare di essere sottomessi a Dio!!!  Questa sottomissione è un’azione quotidiana e quindi deve essere permanente.

In terzo luogo vediamo:
C) La Materia della sottomissione a Dio.
Di che cosa stiamo parlando, che cosa significa essere sottomessi a Dio? Noi dobbiamo essere sottomessi come quel credente del Congo che pregava dicendo: “Caro Signore, tu sia l'ago e io sarò il filo. Vai prima tu e io ti seguirò dovunque andrai”.     
Oggi viene insegnato in alcuni ambienti evangelici che si può avere fede in Gesù come il Salvatore senza riconoscerlo come Signore, ma questo non è conforme a ciò che vediamo nella lettera di Giacomo e in modo particolare dai vv.7 a 10.
Qual è il significato di essere sottomessi a Dio? I cristiani, suggerisce Giacomo, sono chiamati a riconoscere la signoria di Dio e di sottomettersi felicemente sotto il Suo governo. Il verbo “sottomettevi” (hupotagēte) era un termine militare e significa mettere in ordine sotto, quindi mettersi sotto il controllo di un altro. Questa parola si riferisce a un subordinato che è in attesa di un comando e quindi pronto a fare la volontà del superiore.
“Sottomettetevi” descrive un atto volontario di porsi sotto l'autorità di qualcun altro. È una passività attiva. Dio ci chiama a sottoporre la nostra volontà al suo controllo. L’idea di questa parola la troviamo in Salmi 8:6 dove si parla che Dio ha sottoposto ogni cosa (creazione) sotto i piedi dell’uomo, Paolo e l’autore dell’epistola agli Ebrei applicano questo a Cristo in 1 Corinzi 15:27 e Ebrei 2:5-8 (cfr. anche Efesini 1:22), tranne che Dio ovviamente e un giorno anche Cristo  sarà sottoposto a Dio (1 Corinzi 15:28).
L'idea qui è di completa sottomissione umile modellata sul modello di Cristo. La sottomissione significa mettersi sotto Dio, sotto la Sua cura, potenza e forza, sotto la Sua volontà, comando, istruzioni, leggi e Parola.
Sottomissione significa cedere a Dio se stessi per abbandonarsi Lui per fare esattamente quello che dice. La sottomissione è l'abbandono della propria volontà a quella di Dio e questo porta all'obbedienza. Essere devoti a Dio significa essere sottomessi a Lui, il che significa ubbidire ai Suoi comandamenti e alla Sua volontà. Ci sono molti cristiani che amano essere serbatoi di apprendimento, imparano a memoria passi della Bibbia, sono anche ottimi insegnanti della Parola di Dio, ma essi non applicano ciò che sanno e non insegnano alle loro vite individuali.

Quindi in definitiva essere sottomessi a Dio vuol dire in primo luogo:  
(1) Ubbidienza alla volontà di Dio.
Significa accettare la volontà di Dio per la nostra vita, invece di cercare di imporre la nostra volontà. In questo modo riconosciamo la sua superiorità e la nostra inferiorità davanti a Lui.
Se come credenti non siamo ubbidienti a Dio, c’è qualcosa che non va, siamo malati spiritualmente parlando. Un uomo, una volta visitò dei pastori a Nazaret mentre questi stavano portando le loro greggi a un  pozzo per farli bere. Quando le pecore hanno finito di bere, i pastori li hanno chiamati e le loro pecore li hanno seguiti. Il visitatore chiese ai pastori se le pecore seguono sempre i loro pastori quando essi li chiamano. Il pastore rispose: “Sì, solo quando la pecora è in buona salute. La pecora che non segue la voce del pastore è la pecora malata, se la pecora è sana segue sempre il pastore”.
Siamo malati spiritualmente parlando se non siamo obbedienti al Signore!!! (cfr. Giovanni 10:27; 1 Giovanni 2:4-6).

In secondo luogo la sottomissione è:
(2) Accoglienza della provvidenza di Dio.
Sottomissione a Dio significa anche accettare la provvidenza di Dio come la migliore disposizione per le nostre vite sia quando c’è il bello o il brutto tempo. Questo non è sempre facile da fare, ma ogni volta che lo facciamo porta calma e pace al nostro cuore. Lamentarsi con Dio significa ribellarsi a Lui.
Ma se noi pensiamo che Dio è saggio, ci ama e Sovrano, fedele e giusto,allora non ci sarà spazio per la lamentazione anche quando ci sono problemi e sofferenza. 

In questo versetto vediamo:
II L’OPPOSIZIONE AL DIAVOLO.
v.7: "Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi". 
"Resistete” (antistēte - aoristo attivo imperativo) è stare in piedi contro, significa opporsi o prendere una posizione contro attivamente.  Era un termine militare e si riferisce a prendere la propria posizione in battaglia contro qualcuno (Levitico 26:37; Deuteronomio 9:2). Nel nostro caso significa prendere posizione contro il diavolo, esercitare l'energia e lo sforzo per contrastare e sconfiggere il demonio e la sua tentazione. Significa mantenere la nostra mente ed energia concentrata nel contrastare e vincere la tentazione del diavolo.
Noi vediamo tre aspetti riguardo l’opposizione al diavolo.

Il primo aspetto è che:
A) L’opposizione è difensiva.
Come vediamo dagli altri scrittori del Nuovo Testamento, il diavolo è un potere esterno, il nemico da resistere (vedi ad esempio Matteo 13:39; 25:41; Efesini 4:27; 6:11, 1 Timoteo 3:7; 1 Pietro 5:8-9).
“Resistete” non si tratta di una guerra offensiva, ma piuttosto una guerra difensiva contro il diavolo. Quando la grazia di Dio viene nel cuore di un uomo, non si avrà la voglia di correre dietro a Satana, perché sarà completamente preso da Dio.
Un vero credente non seguirà Satana, ma possiamo essere sicuri che Satana  correrà dietro al vero credente per farlo cadere!! Quando ciò accade, come sicuramente accadrà, l'uomo deve prendere una posizione, una posizione ferma e lottare contro il diavolo. Il credente non può fare nessun armistizio, nessuna pace con lui è possibile, non si può essere amico di Satana.
Resistere al diavolo significa non cedere alla tentazione di un comportamento mondano, indica continuare a fare il bene o impegnarsi totalmente a e per Dio, stare radicati nella verità come fece Gesù quando fu tentato dal diavolo, rimase fermo nella verità! (Matteo 4:1-11). Il diavolo è il tentatore (1 Tessalonicesi 3:5) e questo versetto afferma che esiste veramente ed è attivo contro i credenti.

Nell’opposizione difensiva noi dobbiamo resistere:
(1) Contro gli argomenti del diavolo.
Dobbiamo ricordare che il diavolo è un ingannatore, il padre della menzogna, un bugiardo dice Gesù in Giovanni 8:44, infatti ha ingannato Adamo ed Eva con la bugia dicendo loro che non sarebbero morti se avessero mangiato il frutto dell’albero della conoscenza del bene e del male, invece Dio aveva detto che sarebbero morti e così è stato (Genesi 2:16-17; 3:1-6).
Il diavolo cerca di impedire come vediamo nella parabola dei quattro terreni, che il seme della verità della parola di Dio attecchisce nel cuore delle persone (Marco 4:1-9,15) e in 2 Corinzi 4:4 Paolo dice che ha accecato le menti degli increduli.

Nell’opposizione difensiva noi dobbiamo resistere:
(2) Contro le attrazioni del diavolo.
Non è esagerato affermare che il diavolo fa più danni come angelo di luce che come leone ruggente! Il diavolo fa dell’astuzia e della seduzione le sue armi migliori. Parlando dei falsi apostoli che si travestono da apostoli di Cristo, da servitori di giustizia, Paolo in 2 Corinzi 11:14 dice:  "Non c'è da meravigliarsene, perché anche Satana si traveste da angelo di luce". “Angelo di luce” significa messaggero della verità, quindi Satana, il diavolo esteriormente fa capire che è un angelo di luce e molte persone ci cascano, ma nell’essenza è un impostore, un ingannatore. 
Il diavolo attraverso i suoi predicatori fa vedere la menzogna come verità e ti convince se non conosci la verità!!Dwight L. Moody ha detto che uno degli uomini più felici che abbia mai conosciuto era un uomo di Dundee, in Scozia, che era caduto e si era spezzato la schiena quando era un ragazzo di quindici anni. Fu costretto a vivere per quarant’anni sul suo letto e non poteva essere spostato senza una buona dose di dolore. Non passava un giorno, in tutti questi anni, che l'uomo non soffrisse fortemente. Ma giorno dopo giorno la grazia di Dio lo assisteva e quando Moody era nella sua camera sembrava di gustare il paradiso su questa terra. Quando Moody lo vide, pensò che egli doveva essere molto tentato riguardo a Dio e gli chiese: “ Satana lo ha mai invitano a dubitare di Dio e pensare che Egli è un duro padrone?" "Oh, sì " disse. “Satana mi dice: ‘Se Dio è così buono, perché Egli ti ha fatto soffrire così in tutti questi anni? Potevi essere un uomo ricco a cavallo nella vostra carrozza ’ ”. Così Moody gli chiese ancora: " E cosa fai quando Satana vi tenta?” " Ah, lo porto al calvario e gli mostro Cristo e gli faccio notare quelle ferite nelle Sue mani, nei piedi e nel costato, e gli dico: 'non mi ama?'
Noi vediamo che quell’uomo ha resistito a Satana con la verità!! (Cfr. Matteo 7:15; Atti 20:30; 1 Timoteo 4:1).Satana svia dalla verità anche con segni e prodigi. In 2 Tessalonicesi 2:9-10 gli ultimi giorni sono descritti così:"La venuta di quell'empio avrà luogo, per l'azione efficace di Satana, con ogni sorta di opere potenti, di segni e di prodigi bugiardi, con ogni tipo d'inganno e d'iniquità a danno di quelli che periscono perché non hanno aperto il cuore all'amore della verità per essere salvati".(Cfr. Matteo 7:22;24:24).
Quindi non tutti miracoli vengono da Dio!!

Il secondo aspetto è che:
B) L’opposizione deve essere diligente.

Nell’essere diligenti:
(1) Dobbiamo essere astuti.
Dobbiamo conoscere le tattiche, i disegni del nostro nemico per vincerlo, Paolo parlando del perdono dice in  2 Corinzi 2:10-11: "A chi voi perdonate qualcosa, perdono anch'io; perché anch'io quello che ho perdonato, se ho perdonato qualcosa, l'ho fatto per amor vostro, davanti a Cristo, affinché non siamo raggirati da Satana; infatti non ignoriamo i suoi disegni".
Satana tenta di raggirare (pleonektéō),cioè avere di più, sfruttare a proprio vantaggio i credenti con l’inganno, cerca sempre di frodare qualcuno. I credenti non ignorano i disegni di Satana (Satanas significa avversario) del loro avversario.
“Disegni” (noēma) si riferisce al contenuto di un ragionamento o di un pensiero, la funzione dell’intelletto, quindi gli schemi, stratagemmi, complotti,  progetti, intenzioni. In senso generale possiamo dire che la tattica del diavolo è farci vedere quanto il peccato è piacevole e quindi non farci riconoscere il nostro peccato.
Ma nel contesto di Giacomo in modo specifico, il riferimento è al fatto che il diavolo, ciò che prende più sul serio, è la superbia che è presente nell’uomo oppure le cattive passioni in generale che sono dentro di noi (Giacomo 1:14; 4:1-6). Ora noi resistiamo al diavolo quando ci rifiutiamo di cedere all'impulso della menzogna, del peccato, dell’incredulità, della disobbedienza, della superbia.
Il diavolo, prende sul serio l'orgoglio, sapendo che finché può controllare l'orgoglio umano può ostacolare gli scopi di Dio. Il diavolo sussurra al cristiano: “Perché ti mantieni così costantemente sulla via stretta e sull’umile sentiero? Perché non fai valere i tuoi diritti?  Perché non esprimi la tua personalità il meglio che puoi?? In questa espressione di te (dell’essere sottomesi) trovi la tua forza e il tuo piacere?”
 
Noi, perciò:
(2) Dobbiamo essere attenti alle insidie del diavolo.
"Resistete al diavolo" significa essere pronti in ogni momento per i suoi attacchi, egli è descritto nella Parola di Dio come un leone ruggente che va in giro. In 1 Pietro 5:8-9 leggiamo: "Siate sobri, vegliate; il vostro avversario, il diavolo, gira come un leone ruggente cercando chi possa divorare. Resistetegli stando fermi nella fede, sapendo che le medesime sofferenze affliggono i vostri fratelli sparsi per il mondo".
Quindi dobbiamo essere in uno stato di prontezza sempre come quei soldati che sono in guerra che possono essere attaccati in qualsiasi momento. (Cfr. Efesini 6:10-18).
“Siate sobri” (nēpsate - aoristo attivo imperativo) significa essere lucidi, non essere tipo ubriachi, quindi autocontrollo, ma ha anche il senso di non essere colti di sorpresa. Pietro, nella sua lettera, usa questa parola per essere pronti al ritorno di Gesù (1 Pietro 1:13, 4:7). Così anche Paolo ( 1 Tessalonicesi 5:6, 8).
“Vegliate” (grēgorēsate - aoristo attivo imperativo) significa stare attenti, stare in guardia, in costante all’erta. L'espressione si distingue anche come un contrasto con la pigrizia , o il sonno, o il letargo spirituale.
Questi due verbi insieme indicano che dobbiamo essere preparati per la battaglia spirituale.
Qui Pietro dice di resistere al diavolo stando fermi nella fede, che si riferisce al confidare in Dio o al contenuto della dottrina cristiana.

(3) Dobbiamo essere armati.
In questo combattimento spirituale noi dobbiamo usare le armi spirituali che sono descritte in Efesini 6:10-18 se vogliamo stare saldi contro le insidie del diavolo.

(4) Dobbiamo essere attivi.
Il verbo “resistete” (antistēte - aoristo attivo imperativo) chiede l’iniziativa o l’azione del lettore, è un comando di resistere al demonio.
Non dobbiamo essere codardi!! Dobbiamo agire con un’azione decisiva!! Davanti l’attacco del tentatore non possiamo tentennare, se lo facciamo siamo fatti fuori! L’azione decisiva è confermata anche in Efesini 4:27 dove troviamo scritto:  " E non fate posto al diavolo".
“Non fate posto” (mēte didote topon - presente attivo imperativo), in realtà è non date posto al diavolo, ed è in riferimento a dare un’occasione o opportunità, o circostanza favorevole al diavolo. (Atti 25:16; Ebrei 12:17).Questo è da fare ogni giorno, infatti, il verbo è un presente imperativo attivo!

Il terzo aspetto è che:
C) L’opposizione è determinante alla vittoria sul diavolo.
v.7:"Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi". La conseguenza o il risultato di questa resistenza sarà che il diavolo fuggirà da noi,come fece con Gesù.

(1) Il diavolo è vulnerabile.
Quello che Giacomo ci vuole dire è che il diavolo si può resistere, non è invincibile, questo è confermato da altri passi nel Nuovo Testamento. (1 Pietro 5:8-9; Efesini 6:13).
Il diavolo è potente, ma non è onnipotente!! È intelligente, ma non è onnisciente.

(2) Il credente può essere vittorioso.
È un grande incoraggiamento per i credenti: Noi possiamo essere vittoriosi!!! Benché il Diavolo è il principe di questo mondo (Giovanni 14:30; 1 Giovanni 5:19), noi non dobbiamo avere paura di lui perché Gesù lo ha vinto e noi con Lui siamo vincitori (Genesi 3:15; Luca 10:19; Giovanni 12:31; Colossesi 2:15; Ebrei 2:14-15; 1 Giovanni 3:8).Quello che è in noi è più grande di colui che è nel mondo (1 Giovanni 4:4). Dio schiaccia Satana sotto i piedi dei credenti dice Romani 16:20. Il credente può camminare nella vittoria sul diavolo e il suo esercito. Il credente non sarà mai completamente senza tentazione, ma può vincere quando il diavolo lo attacca con la forza di Dio!!
In Efesini 6:10-11 leggiamo: "Del resto, fortificatevi nel Signore e nella forza della sua potenza. Rivestitevi della completa armatura di Dio, affinché possiate star saldi contro le insidie del diavolo".Noi possiamo essere certi che siamo più che vincitori in Cristo!(Romani 8:37).

CONCLUSIONE.
Un ragazzino si sedette con un po’ di resistenza dopo che i suoi genitori gli è lo avevano comandato. Così disse questo ai suoi genitori: "Sto seduto di fuori (esteriormente), ma dentro di me (interiormente) sto in piedi”. 
Noi non possiamo essere sottomessi a Dio esternamente, Dio ci conosce bene e Lui guarda al nostro cuore! Siamo chiamati a essere sottomessi a Dio a cominciare dal nostro cuore! Inoltre essere sottomessi a Dio significa obbedire a Dio non solo non facendo le cose negative, ma siamo chiamati a obbedirgli anche positivamente.
Jonathan Edwards disse: “ Questo impegno per la totale obbedienza non significa una mera evasione negativa di pratiche malvagie. Significa anche obbedire positivamente ai comandamenti di Dio. Non possiamo dire che qualcuno è un vero cristiano solo perché non è un ladro, bugiardo, bestemmiatore, ubriacone,sessualmente immorale, arrogante, crudele e feroce. Egli deve anche essere positivamente timorato di Dio, umile, rispettoso, gentile, pacifico, tollerante, misericordioso e amorevole. Senza queste qualità positive, non sta obbedendo alle leggi di Cristo”.
Chi è sottomesso a Dio avrà di sicuro gli attacchi del diavolo, ma ha anche la certezza che se gli resiste con l’aiuto dello Spirito Santo, il diavolo fuggirà via!!!
Ricordandoci come dice Frank Retief: “Resistere al diavolo non significa riprenderlo gridando contro di lui. Si riferisce a uno stile di vita santa di sottomissione a Dio, una rottura con l'amicizia del mondo e uno spirito di umiltà personale”.

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